Viva la democrazia!

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

serenanotte

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TzeTze Politica: Viva la democrazia!

Quando il colonnello Monti doveva salire al potere, sotto la sacra investitura del Re e della sua Corte, Napolitano ha fatto tutto in 24 ore, al grido di "Fate Presto". Ora che Monti deve cadere, sotto la spinta di un Parlamento che riscopre improvvisamente il suo ruolo solo a due mesi dalle elezioni, Napolitano dice "fate con calma", "prendetevela comoda", "che fretta c'è...", "tra poco è Natale", "Non dovete fare un regalo ai vostri bambini?", "Natale con i tuoi, elezioni con chi vuoi". Nel frattempo, i giornali allarmano: "Lo spread sale, lo spread sale!", "Siete pazzi? Volete anticipare le elezioni di ben un mese?". Eppure, siamo andati avanti sessant'anni con Governi che cadevano anticipatamente rispetto alla fine della legislatura, e a nessuno era mai venuto in mente di alzare lo spread. E poi, Monti dice di avere ormai messo in sicurezza il Paese, dunque si può votare subito. O i mercati hanno forse qualcosa in contrario?



In ogni caso, JP Morgan e Goldman Sachs sono salite al Colle per un giro di consultazioni. La troika sta già passando in rassegna i parlamentari, camera per camera, seggio per seggio, controllando se le scarpe sono ben lucidate e comunicando le disposizioni finali di voto per la fiducia da dare al prossimo esecutivo. E mentre Putin fa riassettare in fretta e furia il lettone, che giaceva impolverato dopo le ultime performance con Ruby, le borse contrattaccano prendendo di mira le aziende del Cavaliere, la Merkel chiama Sarkozy e si fa qualche risatina al telefono, seduta sul ******, e la magistratura spulcia il codice penale per vedere se avanza qualche nuovo capo di imputazione da consegnare a Ghedini e alla stampa, meglio se a pochi giorni dal voto. Una rimpatriata all'insegna dei vecchi tempi, insomma.

Intanto, continuano gli accordi per una legge elettorale che, senza premio di maggioranza e con l'incredibile, fondamentale, imprescindibile cavillo di richiedere uno statuto ai partiti che si presentano alle elezioni (i non statuti non valgono), blindi i palazzi rispetto alle assurde pretese del popolo di partecipare alla vita istituzionale con una propria delegazione. Una cosa che non si è mai vista (almeno fino alla Rivoluzione Francese).

Viva la democrazia!

Viva la fontina!
 
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