Si, ci può stare.
Io però mi preoccupo e mi corre un brivido lungo la schiena quando sento gente che parla di erodere un capitale che non è poi molto elevato per arrivare fino al "capolinea" pur avendo calcolato tutto nei minimi dettagli.
Se arrivi a fine vita con un grosso capitale vuol dire che hai sbagliato a fare i conti sul vivere di rendita.
Esempio: parti con 1.5 milioni a 45 anni ed arrivi a 80 anni (diciamo circa aspettativa di vita media per un uomo) con 1 milione (avendo pure la pensione) vuol dire che sei stato troppo conservativo con i prelievi sul capitale che si traduce automaticamente che hai vissuto al di sotto di quel che potevi vivere col tuo capitale. Ovviamente non è così deleterio come finire il denaro prima del tempo ma non è comunque corretto.
C'è da tenere presente che durante il corso della vita da rentier bisogna fare diversi aggiustamenti che sono non calcolabili preventivamente o che lo sono solo in parte:
- Grosso bear market stile 1929: bisogna diminuire i prelievi dal capitale e/o diminuire le spese e/o cercarsi un'attività o lavoro temporaneo per integrare il reddito.
- Lungo bull market: tipo chi è andato in pensione verso gli anni 90 con uno dei più grandi bull market azionari della storia e inizio del bull market sui bond. Il capitale è aumentato e quindi può diminuire l'esposizione ad asset rischiosi dello stesso e concedersi anche di spendere di più
- eventuali malattie invalidanti che cambiano lo stile di vita
- la possibilità di trasferirsi in un paese low cost e/o a minore tassazione per avere un boost sulla capacità di spesa
- patrimoniali o perdita di parte del capitale
- mutazione del nucleo famigliare: magari uno parte single e poi si sposa. Oppure chi parte in coppia e divorzia.
- ecc
Queste ed altre condizioni porteranno a modificare il portafoglio e i prelievi da esso. Bisogna sempre considerare un margine di sicurezza ma nemmeno esagerare in tal senso senza eredi.