Vivere di rendita, posso (Vol. LIV)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
D'accordo su tutto. La barista di paese può al massimo lamentarsi del terzo figlio avuto dal quarto compagno e dal fatto che il primo ex marito non le paga gli alimenti. Il suo contingente offusca del tutto qualsiasi visione di prospettiva.

Un appunto su quel "più intelligenti dell'italiano medio": può essere, anzi mettiamo che sia così ma circoscriviamo il discorso alla sfera finanziaria e sociale.
Uno può benissimo essersi realizzato finanziariamente e continuare ad essere un kojotesss totale nella vita :D
Chi fa i soldi o gestisce (bene) quelli ereditati tipicamente è anche una persona intelligente nella vita e nelle relazioni sociali. Altrimenti prima o poi finisce in rovina o con qualche problema giudiziario.

Berlusconi che è uno che si è fatto da sè oltra ad essere sveglio è anche molto generoso. Silvio Berlusconi: dona 3 milioni all'infermiera che curò mamma Rosa

 
E' legittimo pensarlo, ma dipende essenzialmente dall'importanza che diamo alla Rolls Royce. La RR potrebbe essere il sogno della tua vita o solo una macchina, al limite potrebbe anche diventare frustrazione non comprarla o non potersela piu' permettere.
a parte che non l'ho detta io ma Marilyn (o così gli viene attribuita, si sa che gli aforismi hanno mille padri), a me la RR fa quagare, era per fare una metafora e ridimensionare l'idea che a parità di problemi è uguale affrontarli con 50k o 5milioni, anche solo per la possibilità che il denaro ti da di risolverli, vedasi malattie (poi se il problema è il denaro stesso allora è un altro discorso, per quello esiste la beneficenza)...
Io invece penso che la selezione qui dentro non sia per nulla casuale.
Innanzitutto mi trovo di fronte a:
1) Persone che sono state così intelligenti da costruirsi, dal nulla, un capitale di cui vivere
2) Persone che hanno avuto la fortuna di ereditare quel capitale ma sono state così intelligenti da non spu.ttanarselo
3) Un mix delle precedenti.

In poche parole, mi viene da pensare di trovarmi di fronte a persone più intelligenti dell’Italiano medio e (forse di conseguenza, o forse sbaglio io a fare tale associazione) più profonde.
Profondità che é condizione necessaria (ma non sufficiente) a sviluppare certi pensieri, a volte cupi.

Cos’altro serve per sviluppare tali pensieri? Il tempo. Ed ecco qui che il rentier ha tutte le carte in regola per arrovellarsi nel dark side of the animo umano. Chiaro che se la tua preoccupazione é pagare l’affitto e sfamare tre figli, hai altri problemi. Più materiali e meno spirituali, diversi.

Io al contrario non sono per nulla stupita di leggere certe storie proprio qui dentro. Mi stupirei se le sentissi raccontare dalla barista del bar dì paese, questo sì.
il random non era ovviamente riferito alla situazione patrimoniale quello è scontato che sia comune (come ho scritto se vado a un AA so cosa mi aspetto, se sono tra rentier è ovvio che mi aspetto gente che o in proprio o per "grazia ricevuta", coi soldi ci sa fare o almeno gestire), e posso anche considerare il sopra media per conoscenze finanziarie, ma che questa libertà sfoci in una statistica di dark side superiore alla media non lo comprendo...ogni tanto ho come l'impressione che la condizione di rentier sia per poter essere "libero" di evitare situazioni, ma è uno scappare da se stessi "e da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx" (cit.) :cool:

ma io sono uno che crede zero a psicologi, sedute terapiche per ogni roba, consulenze e robe simili...il 90% dei nostri problemi di solito l'unico che può risolverli è quella faccia da scemo che ci guarda nello specchio, e il restante 10%, alle volte è solo un po' di appannamento del vetro...ovvio avere un 3-4 persone (non ne servono tante di più) nella vita su cui ragionevolmente contare (magari al partire dallo stare con Il/la "proprio/a migliore amico/a"), aiuta...ma è sempre quello nello specchio che deve imparare a gestire i proprio lati oscuri (della forza :D )
 
Ultima modifica:
Io invece penso che la selezione qui dentro non sia per nulla casuale.
Innanzitutto mi trovo di fronte a:
1) Persone che sono state così intelligenti da costruirsi, dal nulla, un capitale di cui vivere
2) Persone che hanno avuto la fortuna di ereditare quel capitale ma sono state così intelligenti da non spu.ttanarselo
3) Un mix delle precedenti.

In poche parole, mi viene da pensare di trovarmi di fronte a persone più intelligenti dell’Italiano medio e (forse di conseguenza, o forse sbaglio io a fare tale associazione) più profonde.
Profondità che é condizione necessaria (ma non sufficiente) a sviluppare certi pensieri, a volte cupi.

Cos’altro serve per sviluppare tali pensieri? Il tempo. Ed ecco qui che il rentier ha tutte le carte in regola per arrovellarsi nel dark side of the animo umano. Chiaro che se la tua preoccupazione é pagare l’affitto e sfamare tre figli, hai altri problemi. Più materiali e meno spirituali, diversi.

Io al contrario non sono per nulla stupita di leggere certe storie proprio qui dentro. Mi stupirei se le sentissi raccontare dalla barista del bar dì paese, questo sì.
IL tempo libero di cui gode il "rentier " puo' essere un'arma a doppio taglio nel percorso della vita da affrontare sempre con "'ottimismo", una parola difficile da pronunciare in questo periodo tanto delicato, eppure fondamentale per affrontare la vita e tutte le sue sfide,cioe' l’aspettativa che nella vita le cose andranno per il meglio, nonostante le sconfitte e le frustrazioni“.
La scienza ci dice, infatti, che essere ottimisti fa bene e allunga addirittura l’aspettativa di vita. Ciò perché agisce sui livelli di stress, che ledono tanto il nostro sistema immunitario.
Di fatto, l’ottimismo ci spinge a prenderci cura di noi stessi. Apporta, inoltre, benefici in diversi ambiti della nostra esistenza e migliora complessivamente la qualità della nostra vita.
Pensate, ad esempio, a quante energie sprechiamo dietro a pensieri negativi o ad arrovellarci in preoccupazioni circa eventi che poi spesso neanche si verificano.
Tali pensieri negativi, poi, incidono notevolmente sulle nostre emozioni. Non è solo vero che se mi sento triste avrò pensieri tristi, ma anche il contrario: se ho pensieri tristi, mi sentirò triste. Di conseguenza, ciò che pensiamo e proviamo influenza i comportamenti e gli atteggiamenti che adottiamo nelle varie situazioni della vita. A sua volta, questi possono influire sull’andamento degli eventi.
E questo mi sembra un aspetto tutt’altro che banale.
Potremmo parafrasare tutto ciò dicendo che “siamo i nostri pensieri”. Se abbiamo un pensiero negativo, ad esempio siamo profondamente convinti che una situazione andrà male, è molto probabile che questo pensiero influenzerà il nostro modo di porci e spingerà gli eventi proprio nella direzione temuta.
SU CON LA VITA GODETEVELA, Salute permettendo ,FINCHE' Ce' Vita C'e' Speranza.
 
Ti è sempre parso.

Non ho mai conosciuto dei poveri felici di esserlo. Mai.
Tutti i ragionamenti di chi si trova in quella posizione sono di retroguardia, un tentativo di accettare la propria situescion e di farsene una ragione.

Da povero staresti al freddo sotto a un ponte, e non so che tipo di sorriso potrebbe scapparti allo sguardo di un ricco turista tedesco appena uscito dall'hotel.

La chiave, per chi è abbiente, sta nel godersi quel che si ha e nel non continuamente rincorrere la luna e il pozzo che la conterrebbe.

E' tutta lì la questione.

È la nostra società cosiddetta "avanzata" ad aver trasformato la povertà dignitosa che intendevo io, in quella degradata di alcuni nostri quartieri popolari che intendi tu.
 
Trasmesso in live streaming il giorno 5 dic 2022
"Seconda di una serie di riflessioni "aperte" (non abbiamo una precisa teoria da esporre) sulla situazione economica mondiale con focus su USA, Europa e Italia. Con Giovanni Federico."

 
Chi fa i soldi o gestisce (bene) quelli ereditati tipicamente è anche una persona intelligente nella vita e nelle relazioni sociali. Altrimenti prima o poi finisce in rovina o con qualche problema giudiziario.
Tipicamente, ma non ci vedo nessun automatismo.

Esiste una buona casistica di geni della finanza che sotto il profilo della vita privata sono assolutamente insignificanti, oppure chiusi mentalmente a qualsiasi cosa non vada loro a genio, a priori.
 
il random non era ovviamente riferito alla situazione patrimoniale quello è scontato che sia comune (come ho scritto se vado a un AA so cosa mi aspetto, se sono tra rentier è ovvio che mi aspetto gente che o in proprio o per "grazia ricevuta", coi soldi ci sa fare o almeno gestire), e posso anche considerare il sopra media per conoscenze finanziarie, ma che questa libertà sfoci in una statistica di dark side superiore alla media non lo comprendo...ogni tanto ho come l'impressione che la condizione di rentier sia per poter essere "libero" di evitare situazioni, ma è uno scappare da se stessi "e da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx" (cit.) :cool:


Ma infatti io ho detto che qui la selezione non é random a livello di intelligenza e profondità (da qui il risvolto dark), non mi sono fermata al discorso patrimoniale. Quello é corretto darlo per scontato: se non hai manco gli occhi per piangere, non ha senso che tu sia su un forum di finanza, certo.
 
È la nostra società cosiddetta "avanzata" ad aver trasformato la povertà dignitosa che intendevo io, in quella degradata di alcuni nostri quartieri popolari che intendi tu.

Nemmeno per idea. Questi sono piagnistei terzomondisti di chi ha la panza piena e

a)si sente in colpa
b) vuole apparire più umano e "buono" di altri.
 
D'accordo su tutto. La barista di paese può al massimo lamentarsi del terzo figlio avuto dal quarto compagno e dal fatto che il primo ex marito non le paga gli alimenti. Il suo contingente offusca del tutto qualsiasi visione di prospettiva.

Un appunto su quel "più intelligenti dell'italiano medio": può essere, anzi mettiamo che sia così ma circoscriviamo il discorso alla sfera finanziaria e sociale.
Uno può benissimo essersi realizzato finanziariamente e continuare ad essere un kojotesss totale nella vita :D
Famo il test del QI in massa? Dai che ho un risultato in tasca degno di essere postato, non fatemelo sprecare! :D
 
IL tempo libero di cui gode il "rentier " puo' essere un'arma a doppio taglio nel percorso della vita da affrontare sempre con "'ottimismo", una parola difficile da pronunciare in questo periodo tanto delicato, eppure fondamentale per affrontare la vita e tutte le sue sfide,cioe' l’aspettativa che nella vita le cose andranno per il meglio, nonostante le sconfitte e le frustrazioni“.
La scienza ci dice, infatti, che essere ottimisti fa bene e allunga addirittura l’aspettativa di vita. Ciò perché agisce sui livelli di stress, che ledono tanto il nostro sistema immunitario.
Di fatto, l’ottimismo ci spinge a prenderci cura di noi stessi. Apporta, inoltre, benefici in diversi ambiti della nostra esistenza e migliora complessivamente la qualità della nostra vita.
Pensate, ad esempio, a quante energie sprechiamo dietro a pensieri negativi o ad arrovellarci in preoccupazioni circa eventi che poi spesso neanche si verificano.
Tali pensieri negativi, poi, incidono notevolmente sulle nostre emozioni. Non è solo vero che se mi sento triste avrò pensieri tristi, ma anche il contrario: se ho pensieri tristi, mi sentirò triste. Di conseguenza, ciò che pensiamo e proviamo influenza i comportamenti e gli atteggiamenti che adottiamo nelle varie situazioni della vita. A sua volta, questi possono influire sull’andamento degli eventi.
E questo mi sembra un aspetto tutt’altro che banale.
Potremmo parafrasare tutto ciò dicendo che “siamo i nostri pensieri”. Se abbiamo un pensiero negativo, ad esempio siamo profondamente convinti che una situazione andrà male, è molto probabile che questo pensiero influenzerà il nostro modo di porci e spingerà gli eventi proprio nella direzione temuta.
SU CON LA VITA GODETEVELA, Salute permettendo ,FINCHE' Ce' Vita C'e' Speranza.
Mi sembra tutto corretto, sono d'accordo ma per riuscire almeno a provare ad essere così positivi la prima cosa da fare credo sia spegnere la tv, la 2a non leggere giornali e di conseguenza non seguire neppure le vicende politiche.

Non pensare mai a cose negative significa anche non pensare alla realtà.
 
che botta d'allegria oggi qua dentro...e meno male che dovrebbe essere un "covo" di chi sta meglio a sghei....

rimango sempre più perplesso di come in questo 3D molti utenti siano accomunati da un fil rouge leopardiano incredibile....oh non è che la mia vita sia stata familiarmente e socialmente sempre rosa e fiori, anzi tutt'altro (pensate a un casino e forse io ce l'ho nel mazzo) però dai...

Non puoi leggere la mia risposta, in questo caso mi dispiace. Premetto che, visto l'argomento, non c'è nessun tono polemico.

Nella vita ci sono cose che vanno oltre il benessere materiale. Io ho avuto una vita speciale fino ad ora, ma in parziale (qualcuno mi conosce, nella discussione) anonimato, ti posso dire che l'autodistruzione me la sono sempre portata dietro. Le sfumature dell'animo sono talmente tante che è impossibile generalizzare. Così come gli eventi marcanti della vita, infanzia in particolare, non decidono la nostra esistenza, ma tendono ad indirizzarla.
Rispetto a tutti questi "venti" sta a noi tenere salda la barra. Forse farlo da uno yacht sarà più facile che da una zattera. Ma dipende dal tuo vissuto, dall'animo, dalla sensibilità.
Ovviamente agli occhi di chi non ha niente un discorso del genere, nella discussione della prosperità, ispirerà disprezzo. Ma, per fare un esempio, quel disprezzo potrebbe generare ancor più autodistruttività nel sottoscritto, che sa di essere problematico perché senza problemi abbastanza difficili. Almeno fino ad oggi, che non sto bene fisicamente e finalmente ho trovato problemi più grossi di me.

Quindi le parole di Ace le accolgo, e spero che le accoglieremo tutti, come un'apertura anche a tali argomenti (posso vivere?) a mio avviso per nulla OT, in loco.
E accogliendole gli poniamo tutta la disponibilità a discutere tra noi anche dei disagi che la vita, e un certo tipo di vita in particolare, può portare. Del perché siamo qui. Del dove vorremmo essere domani. Aiutandoci ad essere, domani, con consigli/punti di vista economici, finanziari, morali, antropologici, sentimentali ed emozionali.
È la funzione di un gruppo, se vogliamo essere un gruppo (di persone con almeno una cosa in comune...).
 
Nemmeno per idea. Questi sono piagnistei terzomondisti di chi ha la panza piena e

a)si sente in colpa
b) vuole apparire più umano e "buono" di altri.
Non voglio apparire più umano, è la realtà.

La poverta delle nostre città e quella di chi vive di pesca, caccia, in capanne di fango, di Paesi che ho visitato o altri che vorrei visitare, sono due cose ben diverse.

Una è una povertà crudele e cruenta da favelas e l'altra quella delle foreste o savane, secondo me poetica, dignitosa, sostenibile e ormai quasi inesistente a causa nostra.
 
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Provo a chiedere aiuto qui, sul thread di ING non ho avuto fortuna

Prezzo medio fiscale sul trading

Ho venduto quote di un ETF a 89,35130 a cui sono state tolte le commissione d'acquisto di 18 euro :eek: (lasciamo perdere): l'addebito e' corretto e risulta anche dalla contabile.
Qualche giorno dopo sono arrivate le imposte, ma non corrispondono con il prezzo medio fiscale che ora vedo nel dettaglio del titolo: 88, 8838
Ho aperto un ticket e mi hanno detto che devo considerare un diverso prezzo del NAV (ma che c'entra ?) e che il prezzo medio fiscale era 88,77, da cui la ritenuta d'imposta.
Oggi vedo ancora nel dettaglio il vecchio PMF, possibile che prima della vendita avessi un altro valore o c'e' qualcosa che non quadra ?
Ancora una cosa: l’acquisto del etf lo hai fatto in momenti diversi o in unica soluzione ?
 
Famo il test del QI in massa? Dai che ho un risultato in tasca degno di essere postato, non fatemelo sprecare! :D

Fai conto che ho già partecipato, come da avatar. Agli altri lascia il tempo di assumere qualcuno che gli faccia un punteggio decente :D.

Così poi ci spostiamo tutti al mensa e gli insegnamo a dire un sacco di stronxate, ma intelligenti.
 
Non voglio apparire più umano, è la realtà.

La poverta delle nostre città e quella di chi vive di pesca, caccia, in capanne di fango, di Paesi che ho visitato o altri che vorrei visitare, sono due cose ben diverse.

Una è una povertà crudele e cruenta da favelas e l'altra quella delle foreste o savane, secondo me poetica, dignitosa, sostenibile e ormai quasi inesistente a causa nostra.

Io ci sono stato nelle favelas. Più che la commozione ricordo la paura.

Ma fuori dalle favelas, nel mondo in generale, ho visto la povertà crudele e cruenta che citi, in contesto specialmente metropolitano.
E non lascia indifferenti.
 
Non voglio apparire più umano, è la realtà.

La poverta delle nostre città e quella di chi vive di pesca, caccia, in capanne di fango, di Paesi che ho visitato o altri che vorrei visitare, sono due cose ben diverse.

Una è una povertà crudele e cruenta da favelas e l'altra quella delle foreste o savane, secondo me poetica, dignitosa, sostenibile e ormai quasi inesistente a causa nostra.

Non è la realtà.
E' l'idea ti sei fatto nella tua testa, dalla tua ottica di occidentale/bianco/benestante che si addossa del tutto senza motivo una serie di colpe.

La povertà è sempre esistita e sempre esisterà. Il mondo è fatto di squilibri. Noi stessi qui siamo uno di quegli squilibri: se non ci fossero poveri non ci sarebbero neanche i ricchi. E se fosse così saremmo in una società ben peggiore di questa in cui viviamo: quella collettivista, marxista, comunista che per definizione non può funzionare.

E che non ha funzionato da nessuna parte. Anzi, è riuscita a creare ancora più miseria e omologazione.

Faresti veramente a cambio col pescatore del romanzo di Hemingway? Rinunceresti davvero a tutto per vivere una "vita piena di dignità a contatto con la natura, cacciando e pescando (tu che mangi solo erba o quasi)?

Dai su.. non ci crede nessuno e non ci credi nemmeno tu.
 
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