Non puoi leggere la mia risposta, in questo caso mi dispiace. Premetto che, visto l'argomento, non c'è nessun tono polemico.
Nella vita ci sono cose che vanno oltre il benessere materiale. Io ho avuto una vita speciale fino ad ora, ma in parziale (qualcuno mi conosce, nella discussione) anonimato, ti posso dire che l'autodistruzione me la sono sempre portata dietro. Le sfumature dell'animo sono talmente tante che è impossibile generalizzare. Così come gli eventi marcanti della vita, infanzia in particolare, non decidono la nostra esistenza, ma tendono ad indirizzarla.
Rispetto a tutti questi "venti" sta a noi tenere salda la barra. Forse farlo da uno yacht sarà più facile che da una zattera. Ma dipende dal tuo vissuto, dall'animo, dalla sensibilità.
Ovviamente agli occhi di chi non ha niente un discorso del genere, nella discussione della prosperità, ispirerà disprezzo. Ma, per fare un esempio, quel disprezzo potrebbe generare ancor più autodistruttività nel sottoscritto, che sa di essere problematico perché senza problemi abbastanza difficili. Almeno fino ad oggi, che non sto bene fisicamente e finalmente ho trovato problemi più grossi di me.
Quindi le parole di Ace le accolgo, e spero che le accoglieremo tutti, come un'apertura anche a tali argomenti (posso vivere?) a mio avviso per nulla OT, in loco.
E accogliendole gli poniamo tutta la disponibilità a discutere tra noi anche dei disagi che la vita, e un certo tipo di vita in particolare, può portare. Del perché siamo qui. Del dove vorremmo essere domani. Aiutandoci ad essere, domani, con consigli/punti di vista economici, finanziari, morali, antropologici, sentimentali ed emozionali.
È la funzione di un gruppo, se vogliamo essere un gruppo (di persone con almeno una cosa in comune...).