Vivere di rendita, posso (Vol. LIV)?

Stato
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forse perchè l'agiatezza è un parametro abbastanza universale (beni materiali), intelligenza e felicità (che poi io identificherei in serenità, che ritengo essere uno stato d'animo molto più importante, perchè felici e infelici nei vari momenti della vita, lo siamo tutti, la serenità è un contenitore che li tiene dentro entrambi e ti permette di gestirne gli eccessi) sono valutazioni soggettive: chi per qualcuno è intelligente (in un senso ampio del termine non solo il pezzo di carta) può non esserlo per un altro, e idem la felicità, quello che può essere una situazione felice per qualcuno, per altri può essere un incubo.

PS ma una persona veramente serena con se stessa e col mondo la riconosci a kilometri di distanza ;)
Più che condivisibile, ma "il riconoscere" dipende sempre dagli occhi di chi guarda.

Non so tu, ma nella vita ho incontrato o avuto vicino gente "sempre allegra" e "compagnoni/e" che, sì, erano di certo sereni ed in pace col mondo solo perché ignari (e/o colpevolmente sorvolavano) delle sofferenze/bisogni di chi gli stava intorno.

Edit: adesso che ci penso, sempre che non mi hai messo in lista ignore.... ;)
Nel qual caso mi dispiace. Continuerò a leggerti con piacere (almeno per quanto riguarda i post su aspetti tecnici/finanziari -e di macchine- :D)
 
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Poi ci sono anche quelli che fanno i compagnoni, ridono e scherzano e mascherano un dark side da film dell’orrore.
Ne ho conosciuti due o tre.

A 19 anni ci carica sul ferrarino di papà e via per le strade di paese a 120 all’ora, solo per ridere.
Ho preteso che mi lasciasse per strada e sono tornato a casa a piedi.

”Uh..ma fattela una risata eh! Ma non ridi mai tu?”

20 anni dopo vengo a sapere che si è impiccato, con una depressione addosso da campionato mondiale.
 
Poi ci sono anche quelli che fanno i compagnoni, ridono e scherzano e mascherano un dark side da film dell’orrore.
Ne ho conosciuti due o tre.

A 19 anni ci carica sul ferrarino di papà e via per le strade di paese a 120 all’ora, solo per ridere.
Ho preteso che mi lasciasse per strada e sono tornato a casa a piedi.

”Uh..ma fattela una risata eh! Ma non ridi mai tu?”

20 anni dopo vengo a sapere che si è impiccato, con una depressione addosso da campionato mondiale.

Comportamento autodistruttivo. Molteplici possibili cause, da troppa profondità interiore a mancanza di valori, oppure vuoto esistenziale.
Riguarda più facilmente la persona agiata che colui obbligato a lavorare 10 ore al giorno. Quest'ultimo subisce dei continui "richiami" (come un vaccino) al proprio istinto di sopravvivenza. Alcuni, viceversa, in assenza di sfide si spengono, oppure pensano troppo.
 
In pratica pagando il 14% su quanto maturato fino a quel punto lo Stato rinuncerebbe ad ulteriori pretese successive.

Cito:
Coloro che detengono risparmi e patrimoni nei fondi o in certe polizze assicurative assolvono a ogni richiesta del fisco, presente o futura, pagando il 14% — non più il 26% previsto dalla legge — su quanto guadagnato con l’investimento fatto.

Presente o futura? Mi sembra davvero strano.

Mi pare un pastrocchio.

Le novità sono agli articoli 26 e 27 del disegno di legge ora in Parlamento. All’articolo 26 si allarga a una platea molto più vasta l’opzione di rivalutare la consistenza del proprio patrimonio, pagandovi un’aliquota ridotta al 14%. Non potrà farlo più solo chi possiede società non quotate o terreni edificabili — come fino ad oggi — ma anche chi ha azioni, obbligazioni o altri titoli sui mercati finanziari. In sostanza, entro giugno si aggiusta ciò che si possiede al valore attuale più alto. E non si dovrà più pagare il 26% sui redditi da capitale, quando in seguito l’investimento verrà venduto.

Valore attuale de che ?

In realtà la legge è scritta in modo così contorto che si presta a interpretazioni diverse. Secondo almeno due grandi tributaristi, il contribuente se la caverà pagando il 14% della consistenza dell’intero patrimonio rivalutato. Per esempio, chi ha investito 100 mila euro in titoli Tesla nel 2019 ha, oggi, un valore dell’investimento da circa 1.400 euro; e si metterebbe a posto pagando il 14% di quest’ultima somma. La Banca d’Italia ha dato al Parlamento una lettura più generosa: si regolano tutti i conti con il fisco pagando il 14% solo sul guadagno realizzato, non sul totale del valore posseduto.

Pago il 14% sul totale investimento (grande capo estiqaaatsi) ? O sulla plusvalenza ?
E se sono in perdita e accetto la transazione ? A posto cosi' e non chiedono piu' niente ?

Vince invece senz’altro l’interpretazione generosa per l’articolo 27. Lì si stabilisce una novità che taglia le tasse per chi ha redditi da capitale: coloro che detengono risparmi e patrimoni nei fondi o in certe polizze assicurative assolvono a ogni richiesta del fisco, presente o futura, pagando il 14% — non più il 26% previsto dalla legge — su quanto guadagnato con l’investimento fatto. La sola condizione è che si versi tutto entro settembre, anche senza vendere le quote proprie di fondi o i titoli in portafoglio. L’obiettivo del governo è appunto raccogliere soldi subito: la Ragioneria stima più di un miliardo di entrate dall’articolo 26 e quasi mezzo miliardo dal 27. Ma un effetto delle misure è quello di dimezzare o quasi le tasse su chi ha redditi da capitale, benché questi ultimi siano già tassati molto meno dei redditi da lavoro. L’impatto sarà massiccio perché, secondo l’Istat, in Italia nei fondi comuni sono investiti circa 700 miliardi di euro e circa 1.200 miliardi in polizze assicurative.

Come sopra. Polizze assicurative e basta, quindi ? Tutti i fondi pensioni sono da escludere perche' hanno gia' una fiscalità' dedicata e ridotta. Non si capisce una meenkia, francamente.
Ma e' normale, finche non esce qualcosa in GU con gli emendamenti delle 3 di notte non si puo' dire niente.
 
Poi ci sono anche quelli che fanno i compagnoni, ridono e scherzano e mascherano un dark side da film dell’orrore.
Ne ho conosciuti due o tre.

A 19 anni ci carica sul ferrarino di papà e via per le strade di paese a 120 all’ora, solo per ridere.
Ho preteso che mi lasciasse per strada e sono tornato a casa a piedi.

”Uh..ma fattela una risata eh! Ma non ridi mai tu?”

20 anni dopo vengo a sapere che si è impiccato, con una depressione addosso da campionato mondiale.

Capito subito; conoscerti è pericoloso 🤪😁
 
Boh... :confused:

Non so perchè, e lo so che non ci azzecca nulla, ma ho come un sentore (diciamo un sesto senso di ragno) di prove tecniche di scudo fiscale... :D
 
Ma io nemmeno l’ho votata la Meloni, primo perché il consolato come di prassi manda le schede elettorali in ritardo e poi perché comunque non è una vera liberale come piacerebbe a me. Solo che dopo dieci anni di marmaglia che sappiamo si sperava che un po’ migliorasse.


Per come la vedo io pensano più che altro ai loro interessi e si attaccano alle poltrone con unghie e denti. E i loro interessi guarda un po' ahimè, non coincidono mai con i miei. Sono sfortunato.
 
Ma io nemmeno l’ho votata la Meloni, primo perché il consolato come di prassi manda le schede elettorali in ritardo e poi perché comunque non è una vera liberale come piacerebbe a me. Solo che dopo dieci anni di marmaglia che sappiamo si sperava che un po’ migliorasse.
quindi tu non hai votato Meloni ma pensavi che con lei ci fosse stato un miglioramento in senso liberale ?
 
Comportamento autodistruttivo. Molteplici possibili cause, da troppa profondità interiore a mancanza di valori, oppure vuoto esistenziale.
Riguarda più facilmente la persona agiata che colui obbligato a lavorare 10 ore al giorno. Quest'ultimo subisce dei continui "richiami" (come un vaccino) al proprio istinto di sopravvivenza. Alcuni, viceversa, in assenza di sfide si spengono, oppure pensano troppo.
D'accordo su tutta la linea.

E lo vedo con conoscenti che hanno ereditato milioni. Alcuni non ci sono più altri vivono veri e propri tormenti esistenziali.
 

Hai capito... :rolleyes:

Allora oltre al ragazzetto che si è comprato la macchina nuova quando i bitcoin erano a 60k regalano pure un po' di grano anche a qualche camorrista amante della diversificazione con diamanti i cryptovalute... Ben fatto :D

Ho cercato un po', qui mi pare diano un paio di istruzioni piu' utili

In arrivo per fondi e polizze un taglio dell'aliquota fiscale dal 26% al 14%
Grazie :bow:
 
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D'accordo su tutta la linea.

E lo vedo con conoscenti che hanno ereditato milioni. Alcuni non ci sono più altri vivono veri e propri tormenti esistenziali.
Ora però non esageriamo, altrimenti passa l'idea che povero è bello, felice, sano in corpo e spirito. Siamo individui e per tale ragione unici. Reagiamo differentemente a stimoli simili. Mio padre iniziò a lavorare a 10 anni (esatto! 10 anni), a 45 era vecchio ed è morto a 55. Chi lavora 10 ore al giorno magari non sembra depresso perché invece di andare dallo psichiatra preferisce l'osteria e cerca la cura dei mali in fondo ad un bicchiere. Con questo non voglio dire che siccome uno ha i soldi ha meno diritto ad essere infelice, eh?! facciamo a capirci. I soldi permettono di condurre vite migliori di chi non li ha, ma la felicità - o la serenità - spesso esula dal semplice possesso di denaro; tuttavia, facendo la statistica della serva, è più facile incontrare benestanti felici che poveri in canna.
 
Ora però non esageriamo, altrimenti passa l'idea che povero è bello, felice, sano in corpo e spirito. Siamo individui e per tale ragione unici. Reagiamo differentemente a stimoli simili. Mio padre iniziò a lavorare a 10 anni (esatto! 10 anni), a 45 era vecchio ed è morto a 55. Chi lavora 10 ore al giorno magari non sembra depresso perché invece di andare dallo psichiatra preferisce l'osteria e cerca la cura dei mali in fondo ad un bicchiere. Con questo non voglio dire che siccome uno ha i soldi ha meno diritto ad essere infelice, eh?! facciamo a capirci. I soldi permettono di condurre vite migliori di chi non li ha, ma la felicità - o la serenità - spesso esula dal semplice possesso di denaro; tuttavia, facendo la statistica della serva, è più facile incontrare benestanti felici che poveri in canna.
è chiaro che il mio intervento era circoscritto a quanto discusso fino adesso. Ci manca pure che passi il messaggio che avere i soldi sia il demonio sceso in terra.
 
Ora però non esageriamo, altrimenti passa l'idea che povero è bello, felice, sano in corpo e spirito. Siamo individui e per tale ragione unici. Reagiamo differentemente a stimoli simili. Mio padre iniziò a lavorare a 10 anni (esatto! 10 anni), a 45 era vecchio ed è morto a 55. Chi lavora 10 ore al giorno magari non sembra depresso perché invece di andare dallo psichiatra preferisce l'osteria e cerca la cura dei mali in fondo ad un bicchiere. Con questo non voglio dire che siccome uno ha i soldi ha meno diritto ad essere infelice, eh?! facciamo a capirci. I soldi permettono di condurre vite migliori di chi non li ha, ma la felicità - o la serenità - spesso esula dal semplice possesso di denaro; tuttavia, facendo la statistica della serva, è più facile incontrare benestanti felici che poveri in canna.

Certo. Infatti dalla statistica toglierei la povertà' perche' e' oggettivamente un fattore forte di disagio sociale e psicologico. Mi limitavo a dire che ,per quanto mi riguarda, non credo che reagirei (avrei reagito) diversamente di fronte a particolari avvenimenti se avessi vissuto in 150 mq invece di 60 o se avessi avuto 800k invece di 100k. Poi magari so' strano io, eh.

E grazie per aver ricordato che non tutti i lavori sono uguali fatti continuativamente per 35 o 40 anni, a volte la gente tende a dimenticarselo.
 
è chiaro che il mio intervento era circoscritto a quanto discusso fino adesso. Ci manca pure che passi il messaggio che avere i soldi sia il demonio sceso in terra.
Chiaramente non era riferito solo al tuo intervento, ma alla discussione in generale.
 
Ora però non esageriamo, altrimenti passa l'idea che povero è bello, felice, sano in corpo e spirito. Siamo individui e per tale ragione unici. Reagiamo differentemente a stimoli simili. Mio padre iniziò a lavorare a 10 anni (esatto! 10 anni), a 45 era vecchio ed è morto a 55. Chi lavora 10 ore al giorno magari non sembra depresso perché invece di andare dallo psichiatra preferisce l'osteria e cerca la cura dei mali in fondo ad un bicchiere. Con questo non voglio dire che siccome uno ha i soldi ha meno diritto ad essere infelice, eh?! facciamo a capirci. I soldi permettono di condurre vite migliori di chi non li ha, ma la felicità - o la serenità - spesso esula dal semplice possesso di denaro; tuttavia, facendo la statistica della serva, è più facile incontrare benestanti felici che poveri in canna.

I soldi aiutano, non c'è dubbio. E probabilmente il discorso fatto fino ad ora è legato alle società più avanzate. Abbiamo delle analisi letterarie, quasi scientifiche, della povertà e disagio sociale dei tempi andati (a partire dal 1800 da Zola a Hugo, Dickens, i fratelli Goncourt, Verga, in parte gli Scapigliati, poi anche i più moderni, il neorealismo, Silone ecc). Vita difficile, ingiustizie, privazioni, lavoro in età iperminorile, sistematicamente logorante e privo di tutele, morti premature (mi dispiace per tuo padre). Le statistiche danno un quadro chiaro, tramite la speranza di vita. I paesi ricchi staccano quelli poveri. Ed è difficile immaginare serenità o felicità in quei contesti. Quindi ovviamente la ricchezza aiuta a vivere meglio.

Ma sempre nel diciannovesimo, John William Polidori ebbe un'intuizione, su un nuovo male che si affacciava laddove la miseria non reclamava il suo tributo: la malinconia. Per descriverlo, oltre che per pungere colui che lo rendeva malinconico, insieme al resto, nella noia uggiosa di Villa Diodati, partecipò a quella gara dove i due "non famosi" produssero capolavori, rispetto al nulla dei due famosi. Scrisse Il Vampiro, introducendo in una forma nuova la figura del mostro (che prima era un mostro mostro). Lo standard del Vampiro rappresentava metaforicamente la depressione delle classi agiate. E si avvicina un po' a ciò di cui abbiamo parlato ieri.

L'escursione letteraria l'ho adoperata per dire che si tratta di rami diversi dello stesso albero, quello del disagio (radici sofferenza). E il ramo del disagio sociale è senza dubbio più spesso rispetto a quello del disagio esistenziale. Esistono però entrambi, diversi per natura, ma gemelli nel malessere.
 
Comunque, io non ho mai capito tutto il chiacchiericcio che ogni anno si fa sulla legge di bilancio, quando ormai anche i sassi dovrebbero aver intuito che finché non viene licenziata in via definitiva dalle Camere, è tutta in divenire.

Cioè, capisco i giornalari che due copie devono venderle per raccattare la pagnotta, ma per noi è del tutto inutile accapigliarci su cose che due giorni dopo vengono emendate, subemendate, ripensate o confermate.

In questo Paese interessa più la discussione infinita tra commissari tecnici che il risultato finale della partita, è fantastico 🤩
 
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Ma sempre nel diciannovesimo, John William Polidori ebbe un'intuizione, su un nuovo male che si affacciava laddove la miseria non reclamava il suo tributo: la malinconia. Per descriverlo, oltre che per pungere colui che lo rendeva malinconico, insieme al resto, nella noia uggiosa di Villa Diodati, partecipò a quella gara dove i due "non famosi" produssero capolavori, rispetto al nulla dei due famosi. Scrisse Il Vampiro, introducendo in una forma nuova la figura del mostro (che prima era un mostro mostro). Lo standard del Vampiro rappresentava metaforicamente la depressione delle classi agiate. E si avvicina un po' a ciò di cui abbiamo parlato ieri. [...]
Ecco, è proprio su questo che dissento. Malinconia e depressione sono stati d'animo appartenenti alla natura umana, non ad uno ceto sociale. Sicuramente possono essere portati alla luce da ragioni diverse, forse diametralmente opposte, ma sono la stessa cosa. Il borghese arricchito forse è depresso perché non è riuscito a realizzare se stesso continuando a lavorare nell'azienda di famiglia invece di seguire la propria vena artistica (faccio giusto un esempio). Il povero diavolo dickensiano non vede un futuro laddove il presente è solo soprusi e sfruttamento. Nel primo caso malinconia e depressione possono essere lenite dall'agiatezza, non sempre ovviamente; nel secondo caso questo non avviene mai. Nel primo caso il malessere è per lo più "egoistico" nel senso che non riguarda altri, un genitore o marito/moglei povero magari si dispera perché la sua situazione si riflette su tutta la famiglia.
 
Questo in realtà' l'hanno fatto per le crypto :D

In arrivo il condono per investimenti in cripto non dichiarati al Fisco italiano

Ho cercato un po', qui mi pare diano un paio di istruzioni piu' utili

In arrivo per fondi e polizze un taglio dell'aliquota fiscale dal 26% al 14%
per le cripto è il 14% sull'intero capitale rivalutato...
avevi comprato a 80, non sei in grado di dimostrare l'acquisto, oggi vale a gennaio 100, paghi 14 per avere quel nuovo valore iniziale. sulle successive plus dal valore 100, rimane il 26%
 
Ecco, è proprio su questo che dissento. Malinconia e depressione sono stati d'animo appartenenti alla natura umana, non ad uno ceto sociale. Sicuramente possono essere portati alla luce da ragioni diverse, forse diametralmente opposte, ma sono la stessa cosa. Il borghese arricchito forse è depresso perché non è riuscito a realizzare se stesso continuando a lavorare nell'azienda di famiglia invece di seguire la propria vena artistica (faccio giusto un esempio). Il povero diavolo dickensiano non vede un futuro laddove il presente è solo soprusi e sfruttamento. Nel primo caso malinconia e depressione possono essere lenite dall'agiatezza, non sempre ovviamente; nel secondo caso questo non avviene mai. Nel primo caso il malessere è per lo più "egoistico" nel senso che non riguarda altri, un genitore o marito/moglei povero magari si dispera perché la sua situazione si riflette su tutta la famiglia.
il ricco ha sicuramente armi in piu per superare il problmema, ma rischia una maggiore incomprensione.
molti pensano che non si possa essere infelici se ricchi, e sottovalutano il problema.
 
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