Vivere di rendita, posso (Vol. LVII)?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Stato
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Comunque @rentier64 non sta scrivendo a vanvera, anzi.

Al di là del singolo caso della nostra @Rosaspina, in generale le cose stanno come dice lui: siamo tutti potenzialmente soggetti ad avvisi di accertamento. Chi fa “ballare” molti soldi lo è ancora di più, dunque meglio sapere IN ANTICIPO certe cose, per rendersi la vita moooolto più facile in un ipotetico (ma probabile..) “poi”.

Vi racconto questo.

Anche a me il fisco ha chiesto conto, anni fa, della mia posizione visto che ho reddito da lavoro zero e nel tal anno avevo investito una cifra ritenuta non congrua con la mia posizione.

Ho risolto assoldando un avvocato tributarista (pagandolo di tasca mia, ovviamente) e dimostrando carte alla mano (estratti conto, stipule di investimenti, libretti ecc) che la cifra che mi contestavano non era comparsa dal nulla ma che preesisteva già nel quinquennio abbondante precedente, e che quindi era frutto di risparmi fatti in anni che si perdevano nella notte dei tempi.

E solo a quel punto i signori dell’ADE hanno alzato bandiera bianca.

Esperienza piacevole? Non direi. Ma sono arrivato a comprenderne la ratio.

Il brutto, piuttosto, è che loro presumono SEMPRE che uno abbia commerciato in zanne di elefante o uranio arricchito, anche quando sta diventando ovvio CARTE ALLA MANO che chi stai controllando ti sta portando prove decisive a proprio favore, dunque inutile minacciarlo e farlo sentire sotto pressione. Non siamo tutti Fabrizio Corona o Lele Mora.

O il cane della compagna Cirinnà :D


Il consiglio che dò a tutti è quello di conservare sempre traccia cartacea degli investimenti che si sono fatti negli ultimi 5 (ma per essere sicuri anche 10) anni, onde evitare di correre in banca a ricostruire la posizione.
La banca o la posta lo fanno, ma questa operazione a) è lunga e ferraginosa, e credetemi: col fisco addosso si ha una gran voglia di fare le cose in modo veloce e b) ve la fanno pagare carissima (fino a 5 euro PER OGNI SINGOLO FOGLIO documentale ricercato e riesumato in forma cartacea).

In sostanza, il rentier (o il benestante anche lavoratore) deve saper ricostruire l’albero genealogico dei propri soldi, e lo deve fare documentando per bene carte alla mano di non avere fatto furbate di nessun tipo.

In caso contrario, sono veramente mazzi amarissimi.
 
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Mmm... C'è qualcosa che non torna a me a sto giro, ma forse sbaglio io: un TFR di 600€ al mese su 13 mensilità mi sta ad indicare una RAL di 112.000€ annui circa. Ha senso? O forse ho fatto troppi conti per oggi... :D Se è così, cavolo, complimenti! Non mi torna però come questo possa andare d'accordo con un PDR standard e non con un bonus individuale che di solito si inizia a percepire già da RAL sui 45-50k. Mi sto perdendo qualcosa?

(Vado a condire la pizza vah! E anche stasera, con 1€ si cena! :clap: - B A T T U T A: Qualsiasi scontrino riportante farina e mozzarella sarà considerato puramente casuale :fiufiu:)

No, no, ho sbagliato io...volevo dire al Fondo Pensione (non TFR). Io mediamente verso annualmente al FP dagli 8.000 ai 10.000€ tra versamenti miei, del datore, del TFR e dei PDR che sono proporzionali all'inquadramento e in base ai risultati.
Gli anni scorsi purtroppo i risultati erano magri e quindi siamo andati sempre su valori di PDR di 900€-1200€ circa.
Mediamente quindi il versamento mensile è di circa 600/700€ ma non ci faccio troppo caso a quello.

Senza cambi da azienda, adesso sono a 46k di RAL + alcune indennità non tassate + bonus che però non cambierà mai metodologia di calcolo. Spero nel miglioramento dei risultati e della RAL :rolleyes:
Obbiettivo ambizioso: 70k di RAL entro i 35 anni (quindi in 5 anni).

Quindi considerare tra le entrate in più 8.000-10.000 di versamenti FP mi generebbe un incremento del 20% delle entrate totali (ho anche altre entrate da affitti e rendite passive) e questo sposterebbe notevolmente tassi di risparmio e rapporto tra spese e entrate passive.

Dubbio amletico...:asd:
 
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Ma come si fa a calibrare quelle cifre ?

Io ne farò uso certamente.
Non una RITA ma una RITina ;) (avrò un montante abbastanza piccolo, max 35/50K a voler essere super ottimisti)
Se sei molto lontano dal montante puoi ridurre gli anni di RITA in modo da avere un imponibile fiscale annuo maggiore di 8.174. Ad es con un montante di 45K puoi fare una RITA di 5 anni con un imponibile medio di 9K.
Se sei molto sopra puoi ridurre la percentuale di RITA richiesta. Ad es. con un montante di 150k puoi richiedere il 70% in modo da avere un imponibile di circa 10K.
Nota I calcoli vanno fatti al netto dei rendimenti già tassati.
Nota2 La debolezza della strategia del killer sta nel supporre che l'attuale sistema di tassazione rimanga immutato per tutta la durata della RITA.
 
Comunque @rentier64 non sta scrivendo a vanvera, anzi.

Al di là del singolo caso della nostra @Rosaspina, in generale le cose stanno come dice lui: siamo tutti potenzialmente soggetti ad avvisi di accertamento. Chi fa “ballare” molti soldi lo è ancora di più, dunque meglio sapere IN ANTICIPO certe cose, per rendersi la vita moooolto più facile in un ipotetico (ma probabile..) “poi”.

Vi racconto questo.

Anche a me il fisco ha chiesto conto, anni fa, della mia posizione visto che ho reddito da lavoro zero e nel tal anno avevo investito una cifra ritenuta non congrua con la mia posizione.

Ho risolto assoldando un avvocato tributarista (pagandolo di tasca mia, ovviamente) e dimostrando carte alla mano (estratti conto, stipule di investimenti, libretti ecc) che la cifra che mi contestavano non era comparsa dal nulla ma che preesisteva già nel quinquennio abbondante precedente, e che quindi era frutto di risparmi fatti in anni che si perdevano nella notte dei tempi.

E solo a quel punto i signori dell’ADE hanno alzato bandiera bianca.

Esperienza piacevole? Non direi. Ma sono arrivato a comprenderne la ratio.

Il brutto, piuttosto, è che loro presumono SEMPRE che uno abbia commerciato in zanne di elefante o uranio arricchito, anche quando sta diventando ovvio CARTE ALLA MANO che chi stai controllando ti sta portando prove decisive a proprio favore, dunque inutile minacciarlo e farlo sentire sotto pressione. Non siamo tutti Fabrizio Corona o Lele Mora.

O il cane della compagna Cirinnà :D


Il consiglio che dò a tutti è quello di conservare sempre traccia cartacea degli investimenti che si sono fatti negli ultimi 5 (ma per essere sicuri anche 10) anni, onde evitare di correre in banca a ricostruire la posizione.
La banca o la posta lo fanno, ma questa operazione a) è lunga e ferraginosa, e credetemi: col fisco addosso si ha una gran voglia di fare le cose in modo veloce e b) ve la fanno pagare carissima (fino a 5 euro PER OGNI SINGOLO FOGLIO documentale ricercato e riesumato in forma cartacea).

In sostanza, il rentier (o il benestante anche lavoratore) deve saper ricostruire l’albero genealogico dei propri soldi, e lo deve fare documentando per bene carte alla mano di non avere fatto furbate di nessun tipo.

In caso contrario, sono veramente mazzi amarissimi.
Il fai date in questo caso non e’ consigliabile ho letto il libro :
L’avvocato nel cassetto Il consulente legale per tutti by Gianni Calloni
ma non tratta l’argomento tributario da usare in difesa per il contraddittorio con ADE , quindi con tutta la documentazione alla mano, come hai fatto tu, e’ meglio ingaggiare un avvocato tributarista qui un elenco basta selezionare la citta'
https://iustlab.org/e/avvocati-tributaristi
 
Il fai date in questo caso non e’ consigliabile ho letto il libro :
L’avvocato nel cassetto Il consulente legale per tutti by Gianni Calloni
ma non tratta l’argomento tributario da usare in difesa per il contraddittorio con ADE , quindi con tutta la documentazione alla mano, come hai fatto tu, e’ meglio ingaggiare un avvocato tributarista qui un elenco basta selezionare la citta'
https://iustlab.org/e/avvocati-tributaristi

E che avvocato tributarista, tra l’altro, ho assoldato 8-)

Cosa intendi per fai da te? Andare in prima persona ai contraddittori coi funzionari? Quelli ti mangiano come un cioccolatino, non scherziamo :shit:

Ovviamente per “tutta la documentazione alla mano” si intende “tutta la documentazione che ti scagioni in modo inequivocabile”, altrimenti non serve comunque a una cippa.
E saranno sempre loro a decidere se quello che porti loro è sufficiente oppure no a scagionarti.

È un vero e proprio esame, e che esame.
 
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Il fai date in questo caso non e’ consigliabile ho letto il libro :
L’avvocato nel cassetto Il consulente legale per tutti by Gianni Calloni
ma non tratta l’argomento tributario da usare in difesa per il contraddittorio con ADE , quindi con tutta la documentazione alla mano, come hai fatto tu, e’ meglio ingaggiare un avvocato tributarista qui un elenco basta selezionare la citta'
https://iustlab.org/e/avvocati-tributaristi

Dipende dalle cifre in gioco. Se l'accertamento è facilmente contestabile e, con con documenti disponili, è facilmente dimostrabile l'errata loro presunzione puoi fare tutto anche tramite Fisconline, accedendo tramite SPID. Nel mio caso feci così e non ebbi problemi.

Si parlava però di poche migliaia di euro. Se invece le cifre sono ben più alte, un tributarista è la miglior soluzione. Lascerei perdere il classico avvocato generalista che, nella maggior parte dei casi, è totalmente all'oscuro dei cavilli tributari. A maggior ragione se magari riguardano anche il diritto tributario internazionale.

Se poi si entra nel contenzioso tributario allora è indispensabile avvocato/commercialista ben preparati.
 
E che avvocato tributarista, tra l’altro, ho assoldato 8-)

Cosa intendi per fai da te? Andare in prima persona ai contraddittori coi funzionari? Quelli ti mangiano come un cioccolatino, non scherziamo :shit:

Ovviamente per “tutta la documentazione alla mano” si intende “tutta la documentazione che ti scagioni in modo inequivocabile”, altrimenti non serve comunque a una cippa.
Vero meglio non rischiare da soli a meno che non sei gia' tu un avvocato tributarista come credo sia @bobsinclair.
 

Allegati

  • avvocato del diavolo.jpg
    avvocato del diavolo.jpg
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Altra seconda ipotesi puo' scattare risparmiometro:
Esempio 1
Mario Rossi ha un contratto da dipendente e guadagna 1.400 euro al mese che l’azienda gli versa ogni mese sul conto corrente. Mario ha anche un lavoro in nero, che si fa pagare in contanti, quindi non risulta nulla. Ha avuto la brillante idea di lasciare sul conto corrente il suo stipendio, che quindi si accumula mese per mese e i soldi guadagnati in nero li usa per le esigenze familiari. In realtà l’idea di lasciare i soldi sul conto corrente non è così brillante, perché il fisco potrebbe rendergliene conto: con quali soldi vivi, visto che tutto il tuo stipendio rimane sul tuo conto?
Esempio 2
Antonio Verdi vive da solo e non lavora. Vive di rendita, perché ha ricevuto un generoso regalo dai genitori pari a 100.000 euro, che gli permetteranno di vivere per qualche anno senza lavorare. Antonio è a posto con il fisco, ma l’Agenzia delle Entrate, vedendo che non lavora, potrebbe comunque assoggettarlo a controllo e chiedergli dei chiarimenti in merito a quei 100.000 euro

Tutti questi strumenti hanno un unico, comune scopo: quello di combattere l’evasione fiscale, pur essendo molto diversi tra loro:
Differenza tra spesometro, redditometro e risparmiometro:

1)Lo spesometro confronta le spese sostenute con i redditi dichiarati, con il presupposto che non si può spendere più di quanto si guadagna;(a cui sono solo soggetti le imprese, i professionisti e tutti coloro che risultano titolari di partita Iva )
Spesometro: cos’è e chi lo deve fare?

2)Il redditometro confronta il valore dei beni posseduti con i redditi dichiarati, con il presupposto che è alquanto strano possedere beni di ingente valore se il reddito dichiarato è molto più basso;
https://www.laleggepertutti.it/206587_redditometro-cose-e-come-funziona
Cosa controlla il redditometro 2022 di nuovo entrato in vigore ufficialmente?
Redditometro, le voci di spesa su cui scattano i controlli - PMI.it

3)Il risparmiometro confronta i risparmi posseduti con i redditi dichiarati, con il presupposto che è certamente fonte di dubbio un conto corrente su cui è depositata una grande somma rispetto ai redditi dichiarati.
Risparmiometro 2023: cos'è, come funziona, come proteggersi | Soldioggi
Come funziona il Risparmiometro del fisco
Risparmiometro: ecco quando partono i controlli fiscali
Ma questi strumenti valgono anche per i politicanti? 🤣
 
bravo, hai scritto giustamente nazione perchè la Repubblica di Genova/Ligure dopo il congresso di Vienna, subì una annessione forzata al Regno sabaudo, poi regno d'italia, senza aver mai formalmente voluto aderivi e da allora viviamo come Nazione occupata :mad::mad::mad:

Ligurexit
 
Se sei molto lontano dal montante puoi ridurre gli anni di RITA in modo da avere un imponibile fiscale annuo maggiore di 8.174. Ad es con un montante di 45K puoi fare una RITA di 5 anni con un imponibile medio di 9K.
Se sei molto sopra puoi ridurre la percentuale di RITA richiesta. Ad es. con un montante di 150k puoi richiedere il 70% in modo da avere un imponibile di circa 10K.
Questa cosa della percentuale richiedibile me l'ero scordata.
Confesso che ho fatto casino con i miei appunti e non mi ricordavo le varie caratteristiche.

Meglio fare un recap al volo:
Quali sono le caratteristiche necessarie per la Rita per inoccupazione?
a. cessazione dell’attività lavorativa;
b. disoccupazione o inoccupazione, successiva alla cessazione dell’attività lavorativa, per un periodo di tempo superiore a 24 mesi;
c. raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i dieci anni successivi dal momento della richiesta;
d. maturazione di cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

Nota I calcoli vanno fatti al netto dei rendimenti già tassati.
Nota2 La debolezza della strategia del killer sta nel supporre che l'attuale sistema di tassazione rimanga immutato per tutta la durata della RITA.
Tutto chiaro.
 
Obbiettivo ambizioso: 70k di RAL entro i 35 anni (quindi in 5 anni).
Attraverso il cambio di società o, invece, punti ad una crescita interna ?

Perché da quello che vedo l'unica strada percorribile è la prima.
 
Attraverso il cambio di società o, invece, punti ad una crescita interna ?

Perché da quello che vedo l'unica strada percorribile è la prima.

Crescita interna per ora. Ho ancora qualche grado da poter scalare, mi trovo bene dove sono e ho discrete potenzialità. Se non si dovessero verificare valuto il cambio d'azienda anche se il mio lavoro è abbastanza specifico e settoriale e le alternative in zona non sono tantissime.
L'idea è anche quella di arrivare ad una discreta RAL prima possibile e parimenti incrementare entrate passive e patrimonio in modo da arrivare ai 40-50 anni e valutare un part-time/full-smartworking per iniziare a fare seri conti sul retirement.
 
Stato
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