Se mi posso permettere una replica, l'Italia esiste da 2500 anni (considerando la storia relativamente recente), abbiamo costruito il Colosseo, il Pantheon, costruito l'architrave giuridico su cui si fondano le nazioni europee (e non solo), e poi Dante, Raffaello, Leonardo, Leopardi, Volta, Fermi, Marconi ecc. abbiamo il più grande patrimonio artistico del mondo ecc. ecc.
EPPURE
se non ci fosse l'euro moriremmo di fame.
Senza offesa, ma mi faccio una grande risata
La grandezza del popolo italico è fuori discussione. Siamo la culla della civiltà occidentale moderna. E dopo culla, siamo stati comunque protagonisti. La lista dei nomi potrebbe essere 10 volte più lunga (Michelangelo, Caravaggio, Machiavelli, ecc fino a De Chirico e perfino Sergio Leone).
Ci sono però delle criticità nella consequenzialità del ragionamento. Una grandezza passata sicuramente crea una tendenza alla grandezza. Ma come avrai sicuramente notato ho parlato di popolo italico e non di Italia. Italia, in autonomia, lo siamo stati poco. Siamo (credo) la potenza economica più giovane di tutte, come unione. Nata, poi morta, poi risorta, grazie alla propensione alla grandezza (e al piano Marshall), sulle macerie di un disastro.
Ma prima di essere Italia, siamo stati in balia di tutti, un po' a turno. Dopo siamo stati davvero autonomi per poco (in particolare sotto sanzioni, era una dittatura, ma se parliamo di influenze estere forse è il solo periodo, dopo Roma Impero, che ne è esente). Dopo la guerra persa malamente, non siamo più stati davvero padroni di noi stessi.
Chi ha provato (grandi uomini) a ridarci una certa autonomia, ha avuto poca "fortuna" (Mattei, Caffè...).
Ciò ci rende strutturalmente fragili. E disorganizzati. Il nostro debito è realtà. Così come i problemi di costume, crimine, di integrazione, di disomogeneità economica e sociale.
Ma la vera questione riguarda la nuova disposizione mondiale, dove giganti contrapposti si sfidano tra loro. In un contesto simile, l'aggregazione si fa necessaria. Altrimenti non potremmo reggere la pressione, in sede di contrattazioni internazionali, di credibilità economica, di capacità di difesa delle nostre informazioni e competenze.
Ora, l'Europa funziona bene? No. Va urgentemente migliorata? Sì. E gli ultimi accadimenti non vanno in tale direzione, purtroppo.
A volte è mancato il buon senso (mi vengono in mente quote latte e simili, e leggi uniformi applicate su territori disomogenei), ma considerando che 80 anni fa ci stavamo scannando, potrebbe essere già tanto.
In ogni caso non voglio scrivere un trattato e credo che l'argomento sia attuale e interessante (quanto ot), ma vada affrontato con serenità di spirito. Cosa che sono convinto si possa fare qui, data la cultura e l'intelligenza di molti.