Vivere di rendita, posso (Vol. XII)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Bel post, ne ho letto un pezzo e lo finirò dopo! Giustissimo citare la cocaina, spesa necessaria come la benzina a certi livelli.
Secondo me, lavorare stabilmente a quei ritmi rende qualunque cifra poco significativa, l'unica cosa che tiene banco è l'appagamento dell'ego. Lo vedo come sensato solo in ottica di carriera, sforzarsi per qualche anno per poi ricoprire ruoli dove si guadagnano cifre importanti ma con degli orari di lavoro molto più rilassati, oppure fare una tirata unica e ritirarsi a vivere di rendita prima dei 40. A me è un concetto che ha sempre molto affascinato, però richiede una forza di volontà estrema (che io non ho) e quindi ho preferito optare per uno stile di vita più rilassato ed omogeneo

Lo fanno sopratutto per il prestigio e la considerazione sociale che pensano di avere nel fare il loro lavoro (che non c'è perchè se dici a qualunque persona che fai Investment Banking tendenzialmente non capisce). Considera che dopo 5/6 anni inizia a fare orari + umani e hai i we tendenzialmente liberi (non sempre..).
Di vivere di rendita dopo i 40 non ce la possono fare perchè si fanno prendere da un certo tipo di lifestyle che impedisce risparmi consistenti (case nelle zone migliori, 2-3 mogli, vestiti da 4k l'uno, orologi etc..)
 
Infatti era un discorso dal punto di vista teorico: per me stare in ufficio 12 h al giorno + qualcosa nel weekend nel presente non vale mai la pena, anche prendessi 100k annui puliti non te li godresti abbastanza, puoi comprarti un macchinone e l'attico in centro e il Rolex e il televisore 60", ma i vantaggi pratici di quelle cose non compensano lo sforzo secondo me. L'unica consolazione nel breve periodo è proprio il prestigio sociale, magari percepito solo nella loro testa e tanto basta. A livello più basso questo fenomeno lo vedo nei miei compagni provinciali che si recano a Milano, l'ostentazione e l'atteggiamento wannabe bauscia diventano colonne portanti della loro esistenza perché altrimenti, nel presente, hanno poco altro che giustifichi lo sforzo. Per non parlare del fatto che molti di quelli che si comprano 4k di vestito, 60k di macchina o 7k di orologi di ste cose non si interessano a fondo, comprano giusto per visibilità.
 
Più o meno l'aveva raccontato: baraccone parastatale di fatto (domanda @missed_approach: della serie che non ti cacciano manco se...?), 1500 Eur, lavoro a 5 minuti di motorino, uscita puntuale allo scadere delle 8 ore,
località di mare a 300km da Milano con resto del pomeriggio a disposizione... ;)

Ciao!
Davide - Ghibli


Amaro-Lucano.jpg
 
Infatti era un discorso dal punto di vista teorico: per me stare in ufficio 12 h al giorno + qualcosa nel weekend nel presente non vale mai la pena, anche prendessi 100k annui puliti non te li godresti abbastanza, puoi comprarti un macchinone e l'attico in centro e il Rolex e il televisore 60", ma i vantaggi pratici di quelle cose non compensano lo sforzo secondo me. L'unica consolazione nel breve periodo è proprio il prestigio sociale, magari percepito solo nella loro testa e tanto basta. A livello più basso questo fenomeno lo vedo nei miei compagni provinciali che si recano a Milano, l'ostentazione e l'atteggiamento wannabe bauscia diventano colonne portanti della loro esistenza perché altrimenti, nel presente, hanno poco altro che giustifichi lo sforzo. Per non parlare del fatto che molti di quelli che si comprano 4k di vestito, 60k di macchina o 7k di orologi di ste cose non si interessano a fondo, comprano giusto per visibilità.

Se lavori 12h/gg il 60 pollici te lo puoi evitare, tanto lo guardi 10 minuti e poi ti metti a ronfare nel letto.:D:D
 
Infatti era un discorso dal punto di vista teorico: per me stare in ufficio 12 h al giorno + qualcosa nel weekend nel presente non vale mai la pena, anche prendessi 100k annui puliti non te li godresti abbastanza, puoi comprarti un macchinone e l'attico in centro e il Rolex e il televisore 60", ma i vantaggi pratici di quelle cose non compensano lo sforzo secondo me. L'unica consolazione nel breve periodo è proprio il prestigio sociale, magari percepito solo nella loro testa e tanto basta. A livello più basso questo fenomeno lo vedo nei miei compagni provinciali che si recano a Milano, l'ostentazione e l'atteggiamento wannabe bauscia diventano colonne portanti della loro esistenza perché altrimenti, nel presente, hanno poco altro che giustifichi lo sforzo. Per non parlare del fatto che molti di quelli che si comprano 4k di vestito, 60k di macchina o 7k di orologi di ste cose non si interessano a fondo, comprano giusto per visibilità.

Il fatto é che arrivare a certi redditi impone dedicarsi quasi al 100% al proprio lavoro per cui gli hobby, la famiglia, i week-end spensierati, le cene con gli amici di solito non esistono per conseguenza. Infatti chi ha uno stile di vita più rilassato evita o declina questo tipo di prospettiva. Chi si ritrova dentro la macchina invece compensa appunto con l'inclinazione ai vizi, agli accessori di lusso e a volte con le droghe... non c'è niente di strano in questo é la psicologia umana.
 
Lo fanno sopratutto per il prestigio e la considerazione sociale che pensano di avere nel fare il loro lavoro (che non c'è perchè se dici a qualunque persona che fai Investment Banking tendenzialmente non capisce). Considera che dopo 5/6 anni inizia a fare orari + umani e hai i we tendenzialmente liberi (non sempre..).
Di vivere di rendita dopo i 40 non ce la possono fare perchè si fanno prendere da un certo tipo di lifestyle che impedisce risparmi consistenti (case nelle zone migliori, 2-3 mogli, vestiti da 4k l'uno, orologi etc..)

Io non so se veramente c'è gente che lavora così... ma siccome sono certo che se anche ci fosse, sarebbe:
1) una minima parte rispetto a quelli che lavorano
2) con delle qualifiche e ambizioni che io non ho (e che non ha il 99% dei lavoratori)
3) con una scala valoriale che non rispecchia assolutamente la media della gente
credo proprio che:
a) non sia assolutamente significativo prenderli ad esempio
b) non sia affatto interessante parlarne
c) abbiamo sprecato "n" pagine di questo topic per raccontare cose marginali e pure un po' noiose

in sostanza... ma sticapsi dell'Investment Banking e pure delle Big Four e delle società di consulenza
Personalmente poi io tutti i "consulenti" di qualunque cosa, li manderei tutti in der posto...
 
Buonasera a tutti, è il mio primo messaggio qui e riporto quello che avevo scritto in una nuova discussione che mi ha inspiegabilmente portato al ban per spam.
Mi piacerebbe ricevere da chi vorrà un parere sul portafoglio di lungo periodo da me ideato per i miei genitori affinchè possano vivere senza lavorare.
Gli obiettivi di questo portafoglio sono principalmente 2:
1)generare un flusso di reddito netto intorno al 2%annuo
2) Preservare e se possibile far crescere il capitale reale nel lungo periodo.
Premesse:
-Il portafoglio non è pensato per essere realizzato completamente ora, anzi, sia per motivi di disponibilità attuali che,soprattutto, per le valutazioni dei titoli sul mercato.
-La nostra propensione al rischio sistemico è medio-alta/alta, è messo in conto un potenziale drawdown del 30% o anche più in condizione di forte stress dei mercati.
- L'eventuale reddito può essere integrato dal canone di locazione di due immobili(un bilocale e un trilocale a Milano), su cui dovremo fare delle valutazioni nel tempo.
-Non sono previste spese di entità rilevante nei prossimi anni(io se rimarrò a Milano come spero vivrò in una delle case che già abbiamo e quando metterò su famiglia probabilmente i miei mi lasceranno casa per trasferirsi loro in una delle altre due, a meno che io non abbia disponibilità tali da decidere diversamente)
- I miei genitori dopo 8/9 anni dall'eventuale inizio della vita di "rendita" inizierebbero a percepire una pensione(più pensione integrativa per mia mamma), che chiaramente non sarà altissima visto che lascerebbero il lavoro anni prima, ma non sarebbero nemmeno pensioni minime. Da ciò la possibilità eventuale di intaccare leggermente il capitale nei primi 8/9 anni.

Il pf da me pensato è questo ed è composto quasi unicamente da ETF/ETC:
-5% CD/ polizza ramo I (contratto già in essere con rendimento minimo garantito 4% annuo sul capitale assicurato)(so che si tratta di prodotti cometamente diversi ma li ho messi insieme in quanto gli unici a capitale ""garantito"")
-5% oro(tendenzialmente PHAU oltre ad una parte di oro fisico già detenuto in sterline)
-15% bond corp. Europei(etf ishares)
-20% tds area euro a lungo termine(etf ishares)
-5% bond governativi paesi emergenti emessi in dollari(IEMB o simile)
-5% obbligazioni hy corporate globali(etf ishares)
-35/45% msci world a distribuzione(lyxor o hsbc)
-0/10% ishares world reits( da valutare in relazione alle decisioni prese sugli immobili fisici)
Note a margine:
- non ho inserito mercati emergenti e small cap principalmente per semplicità(non vorrei un pf con 10 o più strumenti) e perchè non trovo prodotti a distribuzione per questi segmenti.
-gli ingressi nei titoli avverrebbero scaglionati e tendenzialmente l'idea sarebbe di attendere uno storno per entrate in maniera importante sul mercato. Non penso di aumentare il rendimento atteso del mio investimento con questa mossa ma, sempicemente, vorrei evitare di entrare sui mercati subito prima di un potenziale storno e, viste le valutazioni attuali e il rendimento dello obbligazioni, non penso che i prossimi anni possano farmi pentire più di tanto di non essere investito al 100%( se così sarà, pazienza).
- L'ingresso nei titoli di stato a lt avverrà solo in caso di rendimenti accettabili(confidando che post qe si torni ad una situazione di normalità), se ciò non fosse possibile la quota a loro deputata verrà probabilmente ripartita tra polizza ed eventuali titoli di stato a breve/medio.
-attualmente entrambi i miei genitori lavorano e risparmiano circa il 50% del reddito, nonostante io sia ancora prevalentemente a loro carico(principalmente costi legati ad università privata). Quello che spendono ora(1/2 del reddito attuale) sarebbe circa quello che vorrei ricavassero dalla rendita, in modo da poter avere a disposizione un reddito più alto rispetto alle loro attuali spese(considerando che io tra 5 anni non sarei più a loro carico).
-nessuno dei due ha vizi o passioni particolarmente costose.
-Anche nel caso entrambi necessitassero in futuro di cure assistenziali quali badanti/case di riposo con le 3 pensioni e la rendita degli investimenti finanziari/immobili dovremmo essere largamente coperti, in caso contrario la liquidazione di un 10% del pf garantirebbe tranquillamente copertura per tempo sufficiente.
Grazie a chi vorrà confrontarsi e consigliarmi,
vi auguro una buona serata
 
Io non so se veramente c'è gente che lavora così... ma siccome sono certo che se anche ci fosse, sarebbe:
1) una minima parte rispetto a quelli che lavorano
2) con delle qualifiche e ambizioni che io non ho (e che non ha il 99% dei lavoratori)
3) con una scala valoriale che non rispecchia assolutamente la media della gente
credo proprio che:
a) non sia assolutamente significativo prenderli ad esempio
b) non sia affatto interessante parlarne
c) abbiamo sprecato "n" pagine di questo topic per raccontare cose marginali e pure un po' noiose

in sostanza... ma sticapsi dell'Investment Banking e pure delle Big Four e delle società di consulenza
Personalmente poi io tutti i "consulenti" di qualunque cosa, li manderei tutti in der posto...

Hai ragione. Riportaci sulla retta via e raccontaci cosa hanno mangiato a pranzo le tue figlie o quale tempo hai fatto nei 100 stile domenica scorsa :D
 
Scusate la domanda banale: ma uno che è benestante di famiglia, gli piace lavorare come uno schiavo da mane a sera perchè forse gli hanno promesso un avanzamento di carriera, che fa gli straordinari ma non glieli pagano tutti eppure va bene così.... ma che min..ia ci sta a fare su un thread di gente che vorrebbe vivere senza lavorare il prima possibile???:mmmm:

Ciao ti rispondo con piacere!

Innanzitutto premetto che, come già detto, faccio un lavoro che mi piace, mi dà soddisfazioni e mi permette di imparare molto e questo a me basta per compensare gli orari non facili. Ci tengo a precisare che una volta finito il liceo sono stato io a scegliere di frequentare l’università e poi a scegliere di lavorare in consulenza, ma non sono mai stato obbligato (evidentemente non tutti quelli del forum sono sani di mente :D). Avrei anche potuto scegliere di lavorare in un’azienda e uscire alle 18 ma, conoscendomi, so bene che sarei stato frustrato.

Detto ciò, al contrario di mio padre che ha quasi 70 anni e continua a lavorare moltissimo nonostante potrebbe mettersi comodo (adesso sapete da chi ho ereditato il gene difettoso), io non escludo di arrivare a 35/40 anni, magari dopo aver ulteriormente incrementato il patrimonio, e poi mollare il lavoro ed è questo il motivo per cui seguo questo thread che offre degli spunti di riflessione interessanti. Tuttavia, non essendone certo, continuo sia a lavorare che a seguire il thread ;)
 
Io non so se veramente c'è gente che lavora così... ma siccome sono certo che se anche ci fosse, sarebbe:
1) una minima parte rispetto a quelli che lavorano
2) con delle qualifiche e ambizioni che io non ho (e che non ha il 99% dei lavoratori)
3) con una scala valoriale che non rispecchia assolutamente la media della gente
credo proprio che:
a) non sia assolutamente significativo prenderli ad esempio
b) non sia affatto interessante parlarne
c) abbiamo sprecato "n" pagine di questo topic per raccontare cose marginali e pure un po' noiose

in sostanza... ma sticapsi dell'Investment Banking e pure delle Big Four e delle società di consulenza
Personalmente poi io tutti i "consulenti" di qualunque cosa, li manderei tutti in der posto...

Mi dispiace se ho deviato l’argomento del topic (non era mia intenzione ma le domande degli altri mi hanno esortato a rispondere). Abbiamo due visioni un pò diverse, ma dire che il 99% dei lavoratori non ha certe ambizioni è scorretto (altrimenti non ti spiegheresti tutta questa gente che lavora in IB o in consulenza e ti assicuro che ho conosciuto e conosco molte persone “affamate” di successo).

Se poi questo stile di vita non si addice a te è un altro discorso e lo capisco perfettamente, avendo sempre evidenziato che non è da tutti. Ma ci sono molti, tra cui mi metto anche io e forse pure Henry Kravis, che sono sufficientemente pazzi da farlo :D

PS da “consulente” sono d’accordissimo con te sul mandarli tutti a...
 
Ciao ti rispondo con piacere!

Innanzitutto premetto che, come già detto, faccio un lavoro che mi piace, mi dà soddisfazioni e mi permette di imparare molto e questo a me basta per compensare gli orari non facili. Ci tengo a precisare che una volta finito il liceo sono stato io a scegliere di frequentare l’università e poi a scegliere di lavorare in consulenza, ma non sono mai stato obbligato (evidentemente non tutti quelli del forum sono sani di mente :D). Avrei anche potuto scegliere di lavorare in un’azienda e uscire alle 18 ma, conoscendomi, so bene che sarei stato frustrato.

Detto ciò, al contrario di mio padre che ha quasi 70 anni e continua a lavorare moltissimo nonostante potrebbe mettersi comodo (adesso sapete da chi ho ereditato il gene difettoso), io non escludo di arrivare a 35/40 anni, magari dopo aver ulteriormente incrementato il patrimonio, e poi mollare il lavoro ed è questo il motivo per cui seguo questo thread che offre degli spunti di riflessione interessanti. Tuttavia, non essendone certo, continuo sia a lavorare che a seguire il thread ;)

Farsi il **** per ritirarsi lo capisco, e l'idea mi ha sempre affascinato: col tempo ho capito di non avere nemmeno un briciolo della forza mentale che servirebbe.
Quelli che continuano a fare ciò per tutta la vita lavorativa vuol dire che si identificano fortemente nel lavoro (lungi da me l'esprimere giudizi) e con il prestigio che esso comporta, i soldi che si guadagnano sono funzionali a quello. Non penso sia solamente una questione di "mi piace quello che faccio", pure a fare il pornoattore ad una certa ti rompi le scatole! I soldi sono davvero un corollario.
Capisco ancora meno quelli che si fanno anche solo 1 h in più al giorno + ulteriore carico di stress per passare da 20 a 25k annui, a meno che la moglie che lavora part time non sia rimasta incinta di 2 gemelli
 
Mi dispiace se ho deviato l’argomento del topic (non era mia intenzione ma le domande degli altri mi hanno esortato a rispondere). Abbiamo due visioni un pò diverse, ma dire che il 99% dei lavoratori non ha certe ambizioni è scorretto (altrimenti non ti spiegheresti tutta questa gente che lavora in IB o in consulenza e ti assicuro che ho conosciuto e conosco molte persone “affamate” di successo).

Se poi questo stile di vita non si addice a te è un altro discorso e lo capisco perfettamente, avendo sempre evidenziato che non è da tutti. Ma ci sono molti, tra cui mi metto anche io e forse pure Henry Kravis, che sono sufficientemente pazzi da farlo :D

PS da “consulente” sono d’accordissimo con te sul mandarli tutti a...

Ma ci mancherebbe... per me si può parlare di tutto.
Solo che per esempio, a proposito di farsi il mazzo enorme per un periodo... io pure, potendo e volendo, me lo sarei fatto, ma avrei pensato che so'... a qualcosa tipo... 10 anni su una piattaforma petrolifera, in una raffineria in Kazachistan, o a fare il capocantiere nella costruzione di una diga in Etiopia, una centrale elettrica in Cile...
sarà che a me il mondo della finanza e delle banche di investimento proprio "nun m'arisurta pe' gnente"... ma proprio a livello che non so' né capisco che cosa si faccia... e da quello che immagino mi sembra si tratti di cose molto meno "tangibili" delle problematiche legate all'estrazione del petrolio o della costruzione di una galleria... e dunque, ai miei occhi, decisamente molto meno interessanti.
Non capisco proprio come ci si possa appassionare a 'sta roba!
 
Hai ragione. Riportaci sulla retta via e raccontaci cosa hanno mangiato a pranzo le tue figlie o quale tempo hai fatto nei 100 stile domenica scorsa :D

Ahimè... in vecchiaia sono diventato ranista... sui 100 stile non sono più competitivo come una volta... :D
 
Mah io feci una decina di anni fa un colloquio per una multinazionale nel campo dell'ICT. Andai a fare i colloquio alle 8 di sera nella sede principale e già questo mi suonava strano. Arrivai li' e gli uffici erano pieni zeppi di gente. Mi fu chiesto se per me lavorare fino a certi orari fosse un problema. Risultato sono rimasto nella mia piccola società, dove prendo di meno. Sono scelte di vita.
 
Io non capisco... Sia nel campo dell'informatica, che in quelli delle telecomunicazioni e della finanza si dovrebbe ormai molto diffusamente e semplicemente poter lavorare comodamente da casa... e fanno invece a gara a chi chiude per ultimo l'ufficio?
 
Io non capisco... Sia nel campo dell'informatica, che in quelli delle telecomunicazioni e della finanza si dovrebbe ormai molto diffusamente e semplicemente poter lavorare comodamente da casa... e fanno invece a gara a chi chiude per ultimo l'ufficio?

scusate l'ot ma standoci dentro (nel settore informatico) ti rispondo per quel che ne so/ho sperimentato. Il vero problema del telelavoro sono un sacco di beghe burocratiche/formali. tipo:
- modalita di controllo di effettivo svolgimento delle attività
- gestione delle connessioni in VPN e dell'eventualita di impossibilità di lavorare (metti a casa mi va giu la connessione internet per un giorno, o mi si brucia il modem o che so io... come si gestisce?)
- gestione dell'attrezzatura assegnata al dipendente (pc portatile etc) ma di proprietà dell'azienda
- gestione di eventuali infortuni domestici: si configurano come infortuni sul lavoro? Come si normano?

Pare una cavolata, ma non è banale da fare se si vuole fare "per bene" e con tutti i crismi seguendo leggi e regolamenti. La mia azienda è riuscita a inserirlo solo da poco, e in via sperimentale per un certo sottoinsieme di dipendenti (con caratteristiche e mansioni atte a poter fare telelavoro), nel contratto integrativo.

ps: ciao BIG!
 
scusate l'ot ma standoci dentro (nel settore informatico) ti rispondo per quel che ne so/ho sperimentato. Il vero problema del telelavoro sono un sacco di beghe burocratiche/formali. tipo:
- modalita di controllo di effettivo svolgimento delle attività
- gestione delle connessioni in VPN e dell'eventualita di impossibilità di lavorare (metti a casa mi va giu la connessione internet per un giorno, o mi si brucia il modem o che so io... come si gestisce?)
- gestione dell'attrezzatura assegnata al dipendente (pc portatile etc) ma di proprietà dell'azienda
- gestione di eventuali infortuni domestici: si configurano come infortuni sul lavoro? Come si normano?

Pare una cavolata, ma non è banale da fare se si vuole fare "per bene" e con tutti i crismi seguendo leggi e regolamenti. La mia azienda è riuscita a inserirlo solo da poco, e in via sperimentale per un certo sottoinsieme di dipendenti (con caratteristiche e mansioni atte a poter fare telelavoro), nel contratto integrativo.

ps: ciao BIG!

Da noi si usa da vari anni, ma solo per un giorno a settimana. Tutte le "problematiche" sopra, spariscono dopo pochi mesi. Da quel che vedo, non diventa una modalità quotidiana per vari motivi: ci sono tutta una serie di attività (negoziazioni, contrattazioni, motivazione dei team, apprendimento dei nuovi, etc.) che al momento sono più efficaci dal vivo.

Sarebbe interessante capire come evolverebbe il mondo del lavoro, il mercato immobiliare (cali nelle città che oggi sono care solo per presenza di grandi aziende?), il traffico urbano e tutto il nostro contorno di abitudini se/quando il telelavoro diverrà prassi quotidiana.
 
Ma ci mancherebbe... per me si può parlare di tutto.
Solo che per esempio, a proposito di farsi il mazzo enorme per un periodo... io pure, potendo e volendo, me lo sarei fatto, ma avrei pensato che so'... a qualcosa tipo... 10 anni su una piattaforma petrolifera, in una raffineria in Kazachistan, o a fare il capocantiere nella costruzione di una diga in Etiopia, una centrale elettrica in Cile...
sarà che a me il mondo della finanza e delle banche di investimento proprio "nun m'arisurta pe' gnente"... ma proprio a livello che non so' né capisco che cosa si faccia... e da quello che immagino mi sembra si tratti di cose molto meno "tangibili" delle problematiche legate all'estrazione del petrolio o della costruzione di una galleria... e dunque, ai miei occhi, decisamente molto meno interessanti.
Non capisco proprio come ci si possa appassionare a 'sta roba!

L'ingegenre su piattaforma sa che ogni anno passato offshore guadagnerà X che significa N volte rispetto ad uno stipendio normale.

Il super consulente direzionale/strategico, dopo 5 anni di Bocconi, inizia a lavorare 12 ore al giorno per 1500 E/mese più buoni pasto. Se è in gamba, farà parte del 5/6% che dopo 6 anni raddoppiano lo stipendio.
Se è ancora più in gamba, entro i 35 può concorrere per le posizioni dove si inizia a guadagnare seriamente.
 
Ma ci mancherebbe... per me si può parlare di tutto.
Solo che per esempio, a proposito di farsi il mazzo enorme per un periodo... io pure, potendo e volendo, me lo sarei fatto, ma avrei pensato che so'... a qualcosa tipo... 10 anni su una piattaforma petrolifera, in una raffineria in Kazachistan, o a fare il capocantiere nella costruzione di una diga in Etiopia, una centrale elettrica in Cile...
sarà che a me il mondo della finanza e delle banche di investimento proprio "nun m'arisurta pe' gnente"... ma proprio a livello che non so' né capisco che cosa si faccia... e da quello che immagino mi sembra si tratti di cose molto meno "tangibili" delle problematiche legate all'estrazione del petrolio o della costruzione di una galleria... e dunque, ai miei occhi, decisamente molto meno interessanti.
Non capisco proprio come ci si possa appassionare a 'sta roba!

normalmente per costruire una galleria o estrarre del petrolio ci vogliono dei soldi per fare il lavoro
 
Stato
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