Vivere di rendita, posso (Vol. XIX)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
eheh purtroppo è vero. Ci saranno ampie zone depresse (e già ci sono - vedi cartina tutte le zone viola) che camperanno di aiuti statali o cose del genere. Per esempio i vecchi "Docks" di Liverpool e Belfast stanno vivendo una riqualificazione imponente, ma aivoglia a impiegare persone che lavoravano nell'industria nel museo del Titanic e in ristorantini.
Visitare queste città è qualcosa di veramente agghiacciante: molti edifici del centro, ex fabbriche o uffici, sono semplicemente abbandonati, con alberi che ci crescono dentro... parliamo di centro storico !!

Regno Unito - Wikipedia

Leggo comunque che il settore terziario rappresenta già ad oggi il 73% del contributo al PIL di UK.
 
L'Italia chiaramente non è in condizioni di tirarsi fuori nè da euro nè da UE, non fraintendetemi, neanche UK era ed è in condizioni tant'è che prenderà una botta tra capo e collo che dovrà solo pregare. I dati UK tra la dichiarazione della Brexit e adesso sono già drammaticamente a picco. Poi ti faccio un altro esempio, io lavoro per una multinazionale e per noi comprare da UK adesso non ha più senso tant'è che stiamo velocemente rimpiazzando tutti i nostri fornitori inglesi. Fine, con loro non lavoreremo più salvo stravolgimenti perchè lavoriamo in settore a bassa marginalità e adesso UK non è più competitiva. Ti dico anche che circa il 20% di loro ci hanno fatto già da soli il favore di essere rimpiazzati....hanno chiuso i battenti....

Lo stesso stanno facendo tante altre aziende, difatto nella pratica è la conseguenza di quello che hanno voluto con quel folle referendum ovvero essere indipendenti e staccarsi da un mercato comune. Credimi per UK sarà un dramma la Brexit, già adesso lo è ma è solo l'inizio. Pensa ora la stessa cosa per l'Italia. Una follia completa. L'UE passa un periodo di crisi ma come tutti i cicli è temporaneo, UK è stata avventata e i bec.eri populismi di questo periodo hanno solo alimentato questo disastro. In un mercato come quello attuale, isolarsi, disgregarsi, chiudere l'economia è una roba assurda e le conseguenze sono immediate e lo stiamo vedendo con la Brexit. Pensare di andar fuori dall'Europa o dall'euro veramente è una roba da ricovero immediato.

Condivido praticamente tutto. Per l'UK sicuramente nel breve sara' un bagno di sangue, nonostante tutti gli accordi che si possono fare. Per noi invece l'errore e' stato fatto entrando ,cercando di prendersi solo i vantaggi della moneta ( principalmente crollo dei tassi ) senza fare le dovute riforme per poter adottare una moneta "forte" come l'euro, la prima cosa era di abbattere il debito pubblico. Oggi sarebbe una follia per noi uscire, bisogna solo accodarsi e continuare a fare quello che abbiamo fatto da qualche decennio, "tirare a campare" e sperare ad accodarsi alla ripresa della UE. Purtroppo le vere riforme che servono al paese ( prima di tutte quella su una giustizia che funzioni ) non le ha mai fatte nessuno e chi ci ha provato e' stato eliminato fisicamente.
 
Potrebbe essere una via di mezzo...ma ci scommetto tempo qualche anno e qualcuno chiederà l'€uro C per una sotto-categoria di stati e poi il D e poi l'E, fino alla Z....sarebbe semplicemente replicare più in piccolo l'errore di fondo: economicamente non è sostenibile una moneta unica (o un cambio fisso) tra stati indipendenti e separati. La moneta è l'ultima cosa a unificarsi in un contesto geografico-politico, non la prima...

La soluzione NON è l'€ B, è dire "signori dal 1 gennaio 2020 chi vuole stare nell'€ cede sovaranità nazionale e legislativa e fiscale al parlamento europeo (unica istituzione europea direttamente eletta), cede il comando dell'esercito al parlamento europeo, prende come lingua nazionale quella del parlamento europeo (se ne esiste una), e riceverà in cambio trasferimenti pubblici (si badi non fondi europei) in base alle necessità, gestione dei confini e eventuale difesa territoriale europea, messa in comune del debito pubblico e regole economiche e sociali uniche.

Sarebbe solo un modo per "attenuare" il calvario, ma senza le riforme "interne" di cui il paese ha bisogno non andiamo da nessuna parte. I nostri grandi problemi non sono a capo della UE o dell'Euro..
 
Stavo rileggendo i thread vecchi e credevo di essere entrato da "poco" nella questione del "vivere di rendita", invece vado avanti da anni :eek::eek:
Mi sono reso conto di essere un frequentatore assiduo da diverso tempo, addirittura potrei dire "della prima ora", nel primo thread ho ritrovato un mio post del 2010.
E intanto gli anni passano.. :'(
 
Nemor, toglimi una curiosità, ma come mai hai acquistato degli immobili in Germania? e come sei riuscito ad affittarli?
Acquisto con liquidità o in leva?
 
Stavo rileggendo i thread vecchi e credevo di essere entrato da "poco" nella questione del "vivere di rendita", invece vado avanti da anni :eek::eek:
Mi sono reso conto di essere un frequentatore assiduo da diverso tempo, addirittura potrei dire "della prima ora", nel primo thread ho ritrovato un mio post del 2010.
E intanto gli anni passano.. :'(

questa discussione serve a portarvi serenamente alla pensione :D
 
forse facendoci capire che era meglio trascorrere il tempo in altro modo piuttosto che stare (ahimè) tutto questo tempo sul FOL :)

considera che molti fanno orario di ufficio quindi in qualche modo la devono passare la giornata a lavoro.
 
Nemor, toglimi una curiosità, ma come mai hai acquistato degli immobili in Germania? e come sei riuscito ad affittarli?
Acquisto con liquidità o in leva?

Mi interessavano
-entrate costanti ( anche se basse )
-possibile rivalutazione dell'investimento ( non volevo lasciarmi scappare l'"affare" come feci a suo tempo com Berlino)
-tranquillita' dell'investimento (a livello micro/macro)
-gestione limitata degli stessi
- oscillazioni dei valori "tranquille" sia in alto che in basso ( in genere con gli immobili e' cosi', ma non e' sempre cosi' )

Ero indeciso se comprare qui o in Germania, la decisione in effetti e' stata abbastanza "sofferta", ma alla fine credo che la "ragione" abbia avuto la meglio.
Erano gia' affittati ( li' gli affitti sono principalmente "a vita" ), da allora e' cambiato un solo inquilino ( se ne e' occupata di tutto l'agenzia ), gestisce tutto l'agenzia/amministratore, 10 euro/mese ad immobile.

Le opzioni che ho davanti ad oggi sono essenzialmente tre
1) vendere dopo i primi 10 anni dall'acquisto per non pagare plusvalenze
2) non vendere e continuare ad incassare gli affitti
3) vendere prima dei 10 anni pagando tassazione attorno al 50% sul capital gain.

L'opzione 1 e' quella da preferire, ma in caso di scenario "catastrofico" a livello sistema/paese Italia, potrei anche decidere per il punto 2
La 3 la tengo sempre in piedi ( non si sa mai cosa puo' accadere nella vita ), ma la scarto a priori

P.S.
Presi con tutta la liquidita' che avevo, "all-in"
 
e avevi "agganci" in germania o ti sei affidato a qualcuno? Certo che avere un gestore a 10€/mese è una bella comodità OK!
Chiedo perchè è un investimento interessante e allo stesso tempo anomalo in quanto è difficile avere sottocontrollo la situazione.

Intanto arriva ai 10 anni, poi dopo valuta di anno in anno come gestire la situazione.
 
e avevi "agganci" in germania o ti sei affidato a qualcuno? Certo che avere un gestore a 10€/mese è una bella comodità OK!
Chiedo perchè è un investimento interessante e allo stesso tempo anomalo in quanto è difficile avere sottocontrollo la situazione.

Intanto arriva ai 10 anni, poi dopo valuta di anno in anno come gestire la situazione.

Mi sono "affidato a qualcuno", ma mi sono interessato di tutto un annetto prima, un po' alla volta.
Per il resto mi segue tutto l'amministratore, ma e' molto diverso proprio il mondo dell'affitto in Germania, e' facile andare avanti per decenni con gli stessi inquilini ( uno dei miei inquilini sta dentro dal 1997 se non erro )
La mia idea e' uscirne ovviamente dopo questi "primi" 10 anni, anche se proprio per il fatto di non averti "sottocchio", vorrei farlo il prima possibile, quindi attorno al 2025/2026. Per ora vado avanti con la salita delle quotazioni e degli affitti.
 
Mortacci... m distraggo un attimo e voi scrivete la Treccani... :o !!!
 
ciao Bigmad

come la pensi riguardo alla vicenda ILVA ?

Bisogna concedere agli indiani lo scudo penale ed anche qualche altro vantaggio come esuberi cassa integrazione, ridimensionamento degli obiettivi sul piano industriale il quale non regge di fronte alla crisi dell'acciaio e della economia globale ?

Oppure bisogna tenere duro e se alla fine gli indiani di Arcelor se ne vanno, l'ILVA viene nuovamente nazionalizzata ?

Oppure sarebbe addirittura meglio chiudere ILVA e farci una specie di Disneyland come diceva Grillo, oppure i 10mila lavoratori della fabbrica verranno tutti riconvertiti ad allevare molluschi come dice la Lezzi ?

Non ho le idee molto chiare sull'argomento, ma se sono chiamato in causa, normalmente rispondo.
Io credo che questa strada intrapresa di deindustrializzazione della poca industria pesante che l'Italia aveva e che va dismettendo, non sia una bella strada.
L'acciaio lo stiamo "dismettendo" da anni: prima Piombino, poi Terni ora Taranto.
Secondo me è sbagliato.
Contemporaneamente però bisogna preservare la salute delle persone... quindi bisogna insieme mettere in sicurezza gli impianti e ammodernarli perchè NON inquinino e tenere aperta l'ex Ilva per garantire occupazione e produzione.
Se i soldi da spendere non ce li ha un gruppo privato... allora ce li deve mettere lo stato, ma attenzione: non si deve riportare tutto al solito "tanto paga Pantalone"! Se i soldi ce li mettesse lo stato, l'azienda dovrà essere guidata in maniera efficiente e perchè faccia utili... non dovrà diventare l'ennesimo carrozzone pubblico.
Se pensiamo che ciò non sarebbe mai possibile, allora si cerchi un privato in grado di sostenere gli investimenti, ma non regalandogli scudi penali. Anche questo non lo ritengo giusto: non può esserci nessuno sopra le leggi.
In definitiva la vicenda è un bel ginepraio. Da un lato gli indiani stanno ciurlando ne manico, dall'altro non è neanche giusto che lo stato si faccia "tappetino" di fronte a richieste, contestazioni e minacce pretestuose.
 
Non ho le idee molto chiare sull'argomento, ma se sono chiamato in causa, normalmente rispondo.
Io credo che questa strada intrapresa di deindustrializzazione della poca industria pesante che l'Italia aveva e che va dismettendo, non sia una bella strada.
L'acciaio lo stiamo "dismettendo" da anni: prima Piombino, poi Terni ora Taranto.
Secondo me è sbagliato.
Contemporaneamente però bisogna preservare la salute delle persone... quindi bisogna insieme mettere in sicurezza gli impianti e ammodernarli perchè NON inquinino e tenere aperta l'ex Ilva per garantire occupazione e produzione.
Se i soldi da spendere non ce li ha un gruppo privato... allora ce li deve mettere lo stato, ma attenzione: non si deve riportare tutto al solito "tanto paga Pantalone"! Se i soldi ce li mettesse lo stato, l'azienda dovrà essere guidata in maniera efficiente e perchè faccia utili... non dovrà diventare l'ennesimo carrozzone pubblico.
Se pensiamo che ciò non sarebbe mai possibile, allora si cerchi un privato in grado di sostenere gli investimenti, ma non regalandogli scudi penali. Anche questo non lo ritengo giusto: non può esserci nessuno sopra le leggi.
In definitiva la vicenda è un bel ginepraio. Da un lato gli indiani stanno ciurlando ne manico, dall'altro non è neanche giusto che lo stato si faccia "tappetino" di fronte a richieste, contestazioni e minacce pretestuose.

Lo stato ha dato prova di non saper gestire.
 
Alla maggior parte delle persone se chiedessimo "se lei potesse avere l'equivalente del suo stipendio per smettere di lavorare accetterebbe?"
Penso che oltre il 90% risponderebbe di sì.

Esiste una minoranza di persone che fa lavori molto gratificanti; ci sono persone che non smettono per la paura del giudizio degli altri; così come esitono coloro che non hanno alcun hobby ed interesse al di fuori del lavoro.

Per me esistono diverse categorie nella vita:
- amicizie
- famiglia
- partner
- tempo per se stessi
- hobby
- lavoro o cura del capitale per chi vive di rendita.

Prendiamo una persona che vive quasi solo per il lavoro, e ce ne sono tante. Dedica meno del 10% del tempo a tutte le altre categorie. Gli viene tolto il lavoro e cosa rimane? "...." questi puntini simboleggiano il nulla più totale e quindi queste persone piombano in depressione o nell'infelicità.
Invece una persona che dedica del tempo a tutti o quasi ai gruppi che ho citato se gli togliamo il lavoro cosa rimane? "gli amici, la famiglia, gli hobby, etc."
 
a 33 anni 40k di salario dipendente è decente in Italia dati i tempi?
 

Allegati

  • Motley.jpg
    Motley.jpg
    9 KB · Visite: 5
Stavo rileggendo i thread vecchi e credevo di essere entrato da "poco" nella questione del "vivere di rendita", invece vado avanti da anni :eek::eek:
Mi sono reso conto di essere un frequentatore assiduo da diverso tempo, addirittura potrei dire "della prima ora", nel primo thread ho ritrovato un mio post del 2010.
E intanto gli anni passano.. :'(

Vero.....e nun si becca.. :D
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro