sto utilizzando questa formula in due step: il primo per calcolare il capitale per arrivare in pensione, il secondo per calcolare il capitale per integrare la pensione.
è veramente molto utile, perchè con poco consente di farsi un'idea (mitica funzione "ricerca obiettivo" di excel) anche sui margini di sicurezza.
tra l'altro basta investendo in prodotti a basso rischio si riesce a limare parecchio nel lungo periodo.
piazzate il post di rruppoli in prima pagina.
E' corretto, chi può contare su un futuro reddito da pensione pubblica e/o integrativa necessiterà di un budget inferiore a partire dall'anno di pensionamento.
Vi sarà quindi un budget annuale che capitalizzerà dal giorno della liberazione fino al pensionamento ed un secondo budget più contenuto che capitalizzerà dal giorno del pensionamento fino alla dipartita.
Come scrivevo in passato si tratta di uno "
scrematore": chi supera il test del rentier da materasso si può sentire maggiormente confidente a fare il grande passo, proprio perchè vengono assunte condizioni molto severe (un seppur piccolo interesse annuo il capitale investito lo produrrà se evito di tenerlo ad ammuffire sotto il materasso...).
Il diavolo però sta nei dettagli:
attenzione a sfidare il longevity risk.
Anche inserendo l'aspettativa di vita residua non ci mette al riparo dal rischio di ritrovarci a 96 anni con l'assegno sociale, occorre in quel caso capire se tutto sommato 20 anni di vita libera in più rendono quel rischio accettabile, un ragionevole tradeoff.
Chi invece avrà la fortuna di poter godere di una pensione adeguata a soddisfare il proprio tenore di vita avrà di fatto neutralizzato il longevity risk (la rendita vitalizia nasce proprio per questo).
Un altro aspetto di cui poco si parla è la stima della comprimibilità del proprio budget in frangenti emergenziali.
Ovvero in caso di emergenza prolungata per qualche anno (ad esempio alta inflazione), di quanto siamo in grado di comprimere il nostro budget mantenendo un livello di benessere minimo accettabile?
Entra qui in gioco la stima del "
metabolismo basale del rentier".
Per esempio, se per il proprio nucleo si stima adeguato un budget di 24000 Euro annui, quanto può essere compresso tale budget in emergenza, rinunciando al superfluo/inessenziale? 10%? 20%?
Riuscire a stimare il nostro personale metabolismo basale permette di capire qual è il livello di comprimibilità del nostro budget, una razione K su cui poter contare nell'arsenale da futuro rentier.
Un single potrebbe persino riuscire a misurare il proprio metabolismo basale, sperimentando un periodo limitato a piacere (3-6-12 mesi) di compressione del budget per misurare il proprio livello di comprimibilità.
Sono solo alcuni spunti di discussione su un tema davvero vasto da esplorare...