L'ideologia é abbastanza chiara: adeguarsi al politicamente corretto a tutti i costi e a presunte segnalazioni di virtù senza studiare la storia e nemmeno comprendere le conseguenze nell'appoggiare un Paese dittatoriale e che nulla ha mai fatto di buono per l'Italia, e non facente nemmeno parte di Eu o NATO.
É stato fatto già coi covidiani: le menti labili vengono convinte che ci sia un obbligo di 'far qualcosa', quando in realtà non v'é alcun interesse né alcuna emergenza.
Ma che significa? Ma cos'è sta roba?
Cosa c'entra il politicamente corretto? Ma sul serio si pensa che la guerra sia una questione etica?
La guerra, e lo ribadisco, nasce dallo scontro tra una Russia decadente che vede i suoi ex-feudi salutarla uno alla volta da anni mentre cerca di trattenerli a forza e l'Occidente che li attrae grazie alla propria economia prorompente.
Oltre i proclami e le buffonate, l'Ucraina rappresenta questo processo. Quando la Russia ha mostrato i muscoli anni fa in Georgia e Donbass l'UE ha reagito come un agnellino, sanzioni simboliche e pacche sulle spalle, lasciando comodo lo zio Vlad.
Zio Vlad che è sveglio e sapeva benissimo dello shortage energetico dovuto alla ripresa post pandemica (non che servisse una lince per leggere gli indicatori) ha provato il colpaccio con l'invasione su larga scala, confidando in un Occidente distratto, debole e litigioso.
La risposta NATO non è etica, è un messaggio al mondo intero: "state belli calmini con certe idee che vi passiamo sopra con l'aratro". Per la Cina in primis, e in generale per qualsiasi nazione che ambisce a diventare potenza globale.
Il bisogno di rapportare tutto al covid invece evidenzia manie di persecuzione mai risolte. Il mondo è andato avanti e ci ride sopra mentre gli ultimi giapponesi sostenevano improbabili liste elettorali fatte da saltimbanchi vari. Liste che ovviamente han preso i voti dei parenti e poco più.