Alessandro Celli
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Pioniere di ogni tipo di sperimentazione nell’arte del Dopoguerra, dopo aver elaborato il concetto di décollage realizzando negli anni Cinquanta i primi quadri con manifesti strappati per le strade, Vostell si avvicina al movimento Fluxus e approda alle prime azioni, all’uso critico della televisione all’interno delle sue opere e all’happening inteso come performance in cui il pubblico viene chiamato a partecipare direttamente all’evento artistico.
Con gli happening l’arte si fa azione, l’oggetto artistico realizzato per pochi, da contemplare in uno spazio definito, viene superato da una creatività diffusa nel quotidiano, con una aderenza sempre maggiore tra prassi artistica ed esperienza concreta, tra arte e vita (seguendo la formula Leben=Kunst=Leben, pronunciata dall’artista nel 1961).
Il 10 dicembre 2014 Wolf Vostell è stato insignito postumo del “Premio Internazionale del Museo del Muro di Berlino per i Diritti Umani.
Non voglio far arrabbiare qualcuno, ma ecco la sua Coca-Cola del 1961.
Con gli happening l’arte si fa azione, l’oggetto artistico realizzato per pochi, da contemplare in uno spazio definito, viene superato da una creatività diffusa nel quotidiano, con una aderenza sempre maggiore tra prassi artistica ed esperienza concreta, tra arte e vita (seguendo la formula Leben=Kunst=Leben, pronunciata dall’artista nel 1961).
Il 10 dicembre 2014 Wolf Vostell è stato insignito postumo del “Premio Internazionale del Museo del Muro di Berlino per i Diritti Umani.
Non voglio far arrabbiare qualcuno, ma ecco la sua Coca-Cola del 1961.