Wolf Vostell

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Alessandro Celli

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Pioniere di ogni tipo di sperimentazione nell’arte del Dopoguerra, dopo aver elaborato il concetto di décollage realizzando negli anni Cinquanta i primi quadri con manifesti strappati per le strade, Vostell si avvicina al movimento Fluxus e approda alle prime azioni, all’uso critico della televisione all’interno delle sue opere e all’happening inteso come performance in cui il pubblico viene chiamato a partecipare direttamente all’evento artistico.

Con gli happening l’arte si fa azione, l’oggetto artistico realizzato per pochi, da contemplare in uno spazio definito, viene superato da una creatività diffusa nel quotidiano, con una aderenza sempre maggiore tra prassi artistica ed esperienza concreta, tra arte e vita (seguendo la formula Leben=Kunst=Leben, pronunciata dall’artista nel 1961).

Il 10 dicembre 2014 Wolf Vostell è stato insignito postumo del “Premio Internazionale del Museo del Muro di Berlino per i Diritti Umani.


Non voglio far arrabbiare qualcuno, ma ecco la sua Coca-Cola del 1961.
 

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Tra le opere più recenti "Occhio per Occhio" di Wolf Vostell in cui la figura del Cristo viene inserita in un lavoro drammatico che descrive mediaticamente la guerra nucleare..

spero di trovala, però....
 

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«L'opera di Wolf Vostell, scrive Gérald Gassiot-Talabot, è una formidabile dichiarazione di vita».
Ma in che modo si realizza questa dichiarazione, con quali mezzi, e di quale vita si tratta?
Non si può ridurla all’affiche lacerato, e nemmeno al dé-collage, benché egli ne abbia fatto una vera filosofia dei rapporti fra arte e vita. Il titolo di quel Figaro del 1954 al quale spesso si riferisce: «Poco dopo il suo decollo… un Superconstellation cade e affonda nel fiume Shannon», in cui Vostell ha deviato il senso aeronautico di questa parola verso gli affiches décollées, fa apparire questa sua ossessione: l'identificazione dell'opera d'arte a un avvenimento - a un nuova lacerazione nello spazio e nel tempo - e non più alla rappresentazione di un avvenimento.
Per lui, i manifesti lacerati, scollati, rappresentarono un’incitazione al gesto - e all'azione. Il Théâtre est dans la rue, questo libro di Cassandre sugli affiches, al quale egli ha collaborato a Parigi tra il 1955 e il 1957; si sa quale uso è stato fatto di questo titolo più tardi, e non soltanto nel maggio 1968: con gli «happenings», di cui Wolf Vostell fu uno dei primissimi promotori europei, dal momento che ne realizzò uno nel 1958 in rue Tour de Vanves - senza attribuirgli questo nome che ancora non esisteva - chiedendo agli spettatori di leggere ad alta voce il testo dei manifesti e di mimare tutti i gesti e tutti gli atteggiamenti del corpo dei personaggi che vi erano rappresentati.
 
Paris,

Arc 2 Musée d'Art Moderne, 17 dicembre 1974 - 27 gennaio 1975
 

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" ..... significativo in proposito il film a 16 mm Sun in Your Head del 1963, video di sette minuti nel quale le immagini sono riprese da comuni programmi della televisione tedesca alterati elettronicamente con varie tecniche, ad esempio attraverso l’uso di calamite. Filmando direttamente allo schermo una trasmissione televisiva, Vostell offre una campionatura dei generi dominanti i programmi dell’epoca: presenta, tra le altre immagini caotiche d’attualità, l’ammaraggio di una capsula spaziale, frammenti di un programma intitolato Magazin der Woche, scene di un documentario della Seconda Guerra Mondiale sull’US Air Force e altri estratti di telegiornali, mescolando un reportage su una manifestazione di strada ad una riunione di responsabili governativi e industriali. Il primo video realizzato da Vostell allude, già nel Sessantatre, con il contrasto tra l’oggetto-televisore statico e il flusso delle sequenze di immagini in dé-coll/age, al bombardamento incessante delle informazioni attraverso i media."
 

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e per ora chiudo qui

ricordandolo con un altro Artista che reputo immenso:D
 

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Ah;) scordavo.

Questo libro lo scrisse Giacomo Zaza.
Wolf Vostell. Diventare e lasciarsi diventare.
Zaza Giacomo
La Nuova Pesa Centro per l'Arte Contemporanea
Roma, La nuova Pesa, Centro per l'Arte Contemporanea, 15 dicembre, 2004 - 30 gennaio, 2005.
 

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pur se appartentente a Fluxus, possiamo definirlo anche un po' new dada e un po' pop? Forse si...
 
Pioniere di ogni tipo di sperimentazione nell’arte del Dopoguerra, dopo aver elaborato il concetto di décollage realizzando negli anni Cinquanta i primi quadri con manifesti strappati per le strade, Vostell si avvicina al movimento Fluxus e approda alle prime azioni, all’uso critico della televisione all’interno delle sue opere e all’happening inteso come performance in cui il pubblico viene chiamato a partecipare direttamente all’evento artistico.

Con gli happening l’arte si fa azione, l’oggetto artistico realizzato per pochi, da contemplare in uno spazio definito, viene superato da una creatività diffusa nel quotidiano, con una aderenza sempre maggiore tra prassi artistica ed esperienza concreta, tra arte e vita (seguendo la formula Leben=Kunst=Leben, pronunciata dall’artista nel 1961).

Il 10 dicembre 2014 Wolf Vostell è stato insignito postumo del “Premio Internazionale del Museo del Muro di Berlino per i Diritti Umani.


Non voglio far arrabbiare qualcuno, ma ecco la sua Coca-Cola del 1961.

:bow:
 
pur se appartentente a Fluxus, possiamo definirlo anche un po' new dada e un po' pop? Forse si...

si anche x me i suoi lavori, trasversali, sono in parte tangenti il lavoro di alcuni dei nuovi realisti... penso all'accumulazione di maschere a gas di Arman al pompidou ai carri armati impilati a Beiruth o a a certi decollages di Rotella
quei televisori poi mi ricordano anche Schifano....
 
si anche x me i suoi lavori, trasversali, sono in parte tangenti il lavoro di alcuni dei nuovi realisti... penso all'accumulazione di maschere a gas di Arman al pompidou ai carri armati impilati a Beiruth o a a certi decollages di Rotella
quei televisori poi mi ricordano anche Schifano....

Concordo Marione, possiamo aggiungere nouveau realisme...un artista davvero trasversale OK!
 
Concordo Marione, possiamo aggiungere nouveau realisme...un artista davvero trasversale OK!

infatti!
se si approfondisce si arriva solitamente a riscontrare che i geni anticipano temi e dialogano tra pari, in modo trasversale e libero. poi ad un certo punto arriva il mercato, con i suoi comodi e "interessati" stereotipi
 
notevole questo pezzo.

"Fandango una danza / una danza di morte / vita come danza / una stanza con 40 portiere di automobile / sopra ogni portiera è montato un motore / ogni motore muove un martello che batte contro la portiera / tutti i 40 martelli battono simultaneamente contro le portiere / battere - bussare - chiedere aiuto - entrare - (coito) uscire (nascita) / profondo gesto umano di liberazione degli oppressi!"

(Vostell).
 

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Wolf Vostell | Flash Art


Notare:
Ho scritto subito a Kaprow inviandogli un pezzo con un testo dal titolo Mondolocog. Era un happening esterno in nove luoghi diversi progettato per Parigi e mai realizzato per difficoltà economiche. Kaprow mi ha risposto inviandomi un suo lavoro, poi siamo diventati amici. Nel 1963 mi ha invitato a New York in occasione del Festival dell’Avanguardia per cui aveva organizzato la sezione happening. Ho avuto così la possibilità di esporre per la prima volta a New York alla Smolin Gallery alcune cancellature, i primi schermi deformati e di realizzare il mio primo environment con sei televisori deformati.

e notare anche :

Wolf Vostell: La mia prima azione, dé-coll/age-action, che si svolgeva nelle strade di Parigi, risale al 1958. Nel 1961 ho esposto alla galleria “Soleil dans la tête” di Parigi in cui c’era anche Christo.
 
vabbè,
tanto qui scrivo e mi leggo da solo:'(

ma la chiusura è spettacolare:

"Bisogna abituarsi all’idea che esistono alcuni artisti con grandi problemi di breve durata.
Coesistono e continueranno a farlo: è molto democratico che sia così!"
 
Scultura in sospeso traffico, vista da nord-Ovest :eek:

Wolf Vostell (1969)
 

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