puliciclone
Expergiscere, homo
- Registrato
- 21/5/01
- Messaggi
- 5.106
- Punti reazioni
- 299
Un po' di tempo fa, il 18 settembre scorso, l'Ansa lanciava una notiza passata del tutto inosservata: la più importante agenzia di stampa del nostro Paese aveva firmato un accordo con il Qatar. L'accordo avrebbe fatto fare un "salto culturale" alla Agenzia Nazionale Stampa Associata. Interessante... L'Emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani, oltre ad essere il principale fornitore di petrolio del nostro Paese, è anche il maggiore azionista di Al Jazeera, con il 59% delle quote. Interessante... Lo stesso emiro detiene un pacchetto di maggioranza di Unicredit, rappresentato dal Fondo Qatar e gestito da Luca Cordero di Montezemolo, e tramite Unicredit si è offerto anche di ripianare il buco della Rai. Interessante... All'ultimo Forum Ambrosetti, a Cernobbio, sempre il nostro emiro si è incontrato, rigorosamente a porte chiuse, con Monti, Passera, la Tarantola e Montezemolo, sotto la supervisione diretta di Jamie Dimon, presidente di JP Morgan, che 30 ore dopo ha gestito la vendita di 1,7 miliardi di euro della Snam-Emi sempre all'emiro del Qatar. Interessante... Al Jazeera è la stessa emittente che, sempre nello scorso settembre, ha tirato fuori dal cappello un b-movie assolutamente sconosciuto, la pellicola considerata blasfema sulla vita di Maometto, dandogli visibilità e scatenando le pesanti rivolte che hanno destabilizzato tutti i paesi islamici contro gli Stati Uniti d'America, portando al controverso episodio della "presunta" morte dell'ambasciatore statunitense in Libia. Interessante... Poi Monti va in Qatar e rilascia, proprio con Al Jaazera, una lunga intervista in cui propone investimenti in Italia. Era il 24 novembre. Interessante... E, dulcis in fundo, solo cinque giorni dopo lo stesso Monti, all'Onu, con una decisione presa in solitaria, senza consultare il Parlamento, approva la risoluzione Abu Mazen che riconosce la Palestina come Stato. Interessante... Molto interessante.
Sembra che per liberarsi dall'aggressivo controllo finanziario degli Stati Uniti, orchestratori della crisi, in vista forse anche di un crollo del progetto politico europeo, incapace di contrastarlo, e anche in considerazione del superamento del Picco di Hubbert e della recente dichiarazione di indipendenza energetica degli Stati Uniti, ottenuta con l'estrazione petrolifera mediante tecniche di fracking, si stiano cercando nuove alleanze ad oriente, indebolendo quelle con Washington, la quale si dichiara estremamente contrariata. Sembra anche che per fare questo si stiano concedendo un controllo sull'informazione governativa e una commistione sempre maggiori a staterelli molto poco democratici e decisamente iniqui sul piano sociale, che tuttavia vengono descritti sulla stampa nostrana alternativamente come la Mecca, il Bengodi o una fucina di cultura cui, più che allacciarsi, forse ci stiamo progressivamente sottomettendo.
Le colonie, per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale, si stanno finalmente ribellando alla madre-patria? Fosse così, sarebbe un segno di riscatto europeo, e specialmente italiano. La sensazione, però, è che ci si avvi a un semplice passaggio di consegne: dalla suddistanza verso i cowboys alla sudditanza verso sultani e sceicchi.
Zitti zitti, quatti quatti, in rotta verso Est
Sembra che per liberarsi dall'aggressivo controllo finanziario degli Stati Uniti, orchestratori della crisi, in vista forse anche di un crollo del progetto politico europeo, incapace di contrastarlo, e anche in considerazione del superamento del Picco di Hubbert e della recente dichiarazione di indipendenza energetica degli Stati Uniti, ottenuta con l'estrazione petrolifera mediante tecniche di fracking, si stiano cercando nuove alleanze ad oriente, indebolendo quelle con Washington, la quale si dichiara estremamente contrariata. Sembra anche che per fare questo si stiano concedendo un controllo sull'informazione governativa e una commistione sempre maggiori a staterelli molto poco democratici e decisamente iniqui sul piano sociale, che tuttavia vengono descritti sulla stampa nostrana alternativamente come la Mecca, il Bengodi o una fucina di cultura cui, più che allacciarsi, forse ci stiamo progressivamente sottomettendo.
Le colonie, per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale, si stanno finalmente ribellando alla madre-patria? Fosse così, sarebbe un segno di riscatto europeo, e specialmente italiano. La sensazione, però, è che ci si avvi a un semplice passaggio di consegne: dalla suddistanza verso i cowboys alla sudditanza verso sultani e sceicchi.
Zitti zitti, quatti quatti, in rotta verso Est