Il nostro Fede(z)ico frequenta bella gente

Coni tatuaggi che ha saran cavoli suoi se dovesse isolare un nevo melanocitico.
 
Vuole recuperare la gioventù persa a star dietro gli ordini della bionda.
 
ma amplificare sui giornali il lato nero del trapper e' la vendetta della moje kornuta ?
 

Il povero Fedez perseguitato e la stampa cattiva​


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Un uomo è stato pestato dal branco, che lo ha raggiunto di notte sotto casa dopo una lite in discoteca, ma per Fedez non è una notizia. O meglio, lo diventa perché nella vicenda si è fatto il suo nome, allora la stampa brutta e cattiva si avventa su di lui, ossessionata. È questo il film - ma sarebbe meglio dire il nuovo capitolo della saga - andato in scena domenica al Salone del libro di Torino, dove il rapper ha risposto ai giornalisti in merito al caso Iovino, negando la sua presenza sul luogo del raid punitivo contro il personal trainer e tornando per l'ennesima volta a vestire i panni del personaggio che gli riesce meglio: il perseguitato. Colmo di vittimismo e re dei passivo-aggressivi.

"La verità è che ci sono io e vi fa gola perché vi serve" ha detto davanti alle telecamere prima di salire sul palco, dove ad aspettarlo c'era il presidente dell'Ordine degli Psicologi, David Lazzari, per parlare di salute mentale e fragilità giovanili. Come non farlo, del resto, con chi è solito frequentare affidabilissimi e tranquilli ultras del Milan ed è - in quel momento - al centro della cronaca perché probabilmente coinvolto in una violenta rissa? Il colpo da maestro lo ha piazzato proprio davanti al pubblico, destreggiandosi con arguzia tra i più attuali talloni d'Achille dell'opinione pubblica, che non possono non fare presa sugli animi, e dando così la stoccata finale ai nemici giornalisti presenti in sala e messi di fatto in modalità aereo. Via libera ai riferimenti al "genocidio" in Palestina - su cui non aveva mai proferito parola finora - e a tutte le cose più importanti di cui dovrebbe occuparsi la stampa invece che di lui, povera vittima del sistema (lo stesso che ha creato e di cui si nutre). E poi ecco da bravo fomentatore di popolo coinvolgere il parterre di ragazzi, che "hanno delle priorità", e metterli in contrapposizione con la stampa, "che si occupa fondamentalmente di notizie inutili tipo le ca***te che fa di notte Fedez" di cui - citiamo - "a loro non gliene frega un c***o". A qualcuno però frega, tipo alla Procura che oggi lo ha iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di rissa, lesioni e percosse in concorso, dopo aver visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza e raccolto le testimonianze dei due vigilantes del condominio di Iovino che lo hanno riconosciuto e collocato sulla scena dell'aggressione.

Comunque, per Fedez la notizia non c'è e non c'è nemmeno il reato perché manca la denuncia. Anche queste parole sue. E quindi, "di cosa stiamo parlando?" (altra cit.). Certo, no denuncia no reato. Praticamente un George Clooney di Rozzano che con questa citazione può diventare tranquillamente il nuovo idolo degli uomini abusanti, con buona pace di tutte le sue "menate" - per dirla restando nell'hinterland milanese - a sostegno delle donne.

Cambiano gli scenari ma il copione resta lo stesso. La cosa più sconcertante, però - visti gli applausi di domenica in sala davanti a certe sparate megalomani - è che c'è ancora chi si lascia fomentare dalle sue ormai ridicole dissuasioni e lo acclama. Chissà se anche oggi avrebbero il coraggio di fare lo stesso. Mistero della Fedez.
 
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