Scusa Tello, ho appena letto il simpatico thread intitolato 'Inps che disastro' (simpatico per le tue schermaglie con Andrea) e visto i tuoi trascorsi professionali (ex funzionario Inps) mi son detto che forse potresti darmi qualche delucidazione in ordine ad una questione di cui mi sto occupando professionalmente da circa 15 anni senza ancora riuscire a venirne a capo.
Nel 98 per conto di alcuni clienti (eredi di una pensionata deceduta) ho intentato causa all'Inps per ottenere il trasferimento dell'integrazione al minimo dalla pensione diretta alla pensione di reversibilità della decuius dall'1/10/83 perchè una legge dell'epoca stabiliva che nel caso di titolarità di più pensioni aventi titolo alla integrazione al minimo, l'integrazione doveva essere mantenuta sulla pensione acquisita con più di 781 contributi (e nel mio caso questa caratteristica era propria della reversibilità e non della diretta che invece risultava integrata); la mia richiesta tendeva a far sì che dall' 1/1/85, con gli aumenti riconosciuti da una legge successiva alle pensione acquisite con più di 780 contributi, la pensione di reversibilità diventasse superiore al minimo e quindi da tale data fosse legittimo integrare al minimo anche la diretta (che dal 10/83 al 12/84 doveva essere invece pagata nell'importo cristallizzato al 09/83); dopo varie vicissitudini che hanno impegnato ben 3 gradi di giudizio (1° grado, 2° grado e Cassazione con l'Inps costituita solo in 1° grado), nel giudizio di rinvio attualmente pendente e sempre senza la costituzione dell'Inps, ho la netta sensazione che il Collegio, sulla base di due isolate sentenze della Cassazione, sia intenzionato a sostenere che gli aumenti ex art. 4 L.140/85 non facciano diventare automaticamente superiori al minimo le pensioni che ne beneficiano così facendo venir meno l'interesse ad agire dei miei clienti i quali pur essendo nel giusto nel pretendere il trasferimento dell'integrazione dall'una all'altra pensione, non ricavando da questo trasferimento alcun beneficio difettevano dell'interesse ad agire.
Pur essendo io convinto che anche in questa ipotesi l'interesse ad agire dei miei clienti esisteva ed esiste (non fosse altro, ma non solo, per il diritto alla cristallizzazione della pensione non più integrata), sono anche convinto che al di là dell'enunciato delle due sentenze isolate della Cassazione cui la Corte d'Appello sembra voler adeguarsi, anche in mancanza di eccezioni in tal senso dell'Inps, lo stesso Istituto ha SEMPRE ritenuto che le pensioni acquisite con + 780 contributi aventi titolo agli aumenti di cui all'art. 4 l.140/85 (ci sono svariate circolari dell'Inps in tal senso) diventano AUTOMATICAMENTE superiori al minimo; nè, dopo le due pronunce della Cassazione (del 1999 e del 2009) ha cambiato indirizzo poichè tutte dette pensioni continuano ad essere erogate in misura superiore al minimo nè l'Inps ha intrapreso una campagna di riliquidazione di dette pensioni nè di recupero dei conseguenti indebiti (mia madre gode tutt'ora di una siffatta pensione).
Questa lunga dissertazione per venir al quesito che ti volevo porre: esiste all'interno dell'Istituto un Servizio un Ufficio tenuto a rispondere per iscritto ad un quesito come questo posto da un privato cittadino e cioè se per l'Inps le pensioni acquisite con più di 780 contributi aventi diritto agli aumenti di cui all'art. 4 della legge 140/85 sono da considerarsi o meno TUTTORA superiori al minimo?
Spero non averti troppo tediato con questa lunga dissertazione e che vorrai, se potrai, dedicarmi qualche minuto del tuo tempo. Ciao