Ciao Paolo, un articolo capitato proprio a proposito
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Il Tirreno del 21-10-2009
Vietato l’accesso alle carrozzelle
L’INCHIESTA. A San Miniato sono ancora troppi i luoghi irraggiungibili per i disabili. La consigliera Laura Cavallini invita a guardare il centro dalla prospettiva di una sedia a rotelle
SAN MINIATO. Scalini che sembrano montagne, dislivelli insuperabili, strade strette e disastrate, uffici e negozi inaccessibili. Un percorso a ostacoli, un’odissea quotidiana per chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle. Anche il centro di San Miniato si rivela incapace di accogliere disabili e anziani, impreparato sul fronte dell’abbattimento alle famose barriere architettoniche.
A sollevare la questione è il consigliere comunale Laura Cavallini, de “La Sinistra per San Miniato”, che invita ad osservare la città dalla prospettiva di una sedia a rotelle. Una vita di scelte, dove una buca, un paio di scalini o una porta aperta soltanto a metà, impediscono di compiere le più normali azioni quotidiane. Se da un lato, la conformazione stessa della San Miniato medievale certamente non aiuta, è anche vero che alcuni piccoli accorgimenti e un po’ di sensibilità in più basterebbero a limitare i disagi.
E’ lungo l’elenco delle cose che non si possono fare in autonomia spostandosi su una carrozzina. Già viaggiare lungo le strade strette del centro, può rivelarsi un’impresa pericolosa. I passaggi riservati ai pedoni sono quasi sempre troppo stretti per una sedia a rotelle: troppo poco lo spazio tra i muri e la catena. Le auto in divieto di sosta fanno il resto. Senza dimenticare gli ostacoli, come in piazza del Popolo, dove il cestino e il parchimetro restringono, e non di poco, la corsia pedonale. Complicato anche accedere agli uffici comunali, come all’anagrafe in piazza della Repubblica: la pedana c’è, ma conduce solo a sbattere sulla porta, aperta soltanto per metà. La vera sfida però, in questo caso, è riuscire a superare il manto di ghiaia che copre la piazza. Praticamente impossibile. Stessa ghiaia che si incontra in piazza del Duomo e ai giardini di piazza Dante. La situazione non migliora con il municipio. Anche qui, l’ingresso per i disabili ha una porta c he rimane costantemente semichiusa, seguita da una pesante controporta a vetri. Impossibile farcela senza farsi aiutare da qualcuno. Anche riuscendo ad entrare, però, non è possibile raggiungere tutti gli uffici del palazzo. Discorso a parte meritano i loggiati di San Domenico (dove si trovano la biblioteca e alcuni uffici): l’amministrazione ha da poco restaurato i locali adiacenti per garantire l’ingresso a disabili e anziani. Peccato, però, che il cancello per accedere ai loggiati sia spesso chiuso a chiave.
Problemi da non sottovalutare per una città a vocazione turistica. Tutti i poli del sistema museale hanno qualche barriera architettonica, come del resto è impossibile entrare nelle chiese. L’unica eccezione è rappresentata dalla Cattedrale, con l’annesso Museo Diocesano, dotata di una rampa d’accesso. Ammesso però che si riesca ad arrivare in piazza del Duomo e muovere la sedia a rotelle in mezzo alla ghiaia. Anche per entrare all’Ufficio informazioni turistiche in piazza del Popolo occorre superare uno scalino. Stesso ostacolo che si incontra alla Posta, alla scuola Sacchetti, alla Misericordia, al Mercatale e all’ingresso della maggior parte dei negozi, dei ristoranti e degli istituti bancari.
di Giacomo Peller