A spasso col CANE (10)

Eni: Mise convoca vertici 23/3 su sito Marghera

ROMA (MF-DJ)--I vertici dell'Eni sono stati convocati al Mise dal ministro Giancarlo Giorgetti per fare luce sul futuro di Eni Versalis, in particolare per il sito di Porto Marghera. All'incontro che si terra' il 23 marzo sara' presente anche il viceministro Gilberto Pichetto. liv (fine) MF-DJ NEWS

17/03/2022 18:21
 
La tabella del conto economo del bilancio 2021 con i dati biennali a raffronto:


Schermata 2022-03-18 alle 09.59.37.jpg
 
E' giallo sul default della Russia. Il Paese rischia di tornare al 1917

Il ministro delle finanze, Anton Siluanov, ha detto di aver rimborsato i 117 milioni di dollari legati a due cedole scadute ieri. Ma non ha specificato in quale valuta e lo ha fatto su conti congelati. Intanto i bond scambiano a livello di default. BlueBay AM: gli investitori torneranno in Russia solo dopo un cambio di regime

E' giallo sul default della Russia. Il Paese rischia di tornare al 1917 - MilanoFinanza.it

Russia Avoids Default After $117 Million Eurobond Coupons Funds Sent To Citigroup

c'e' news anche su reuters
 
Solo 2 centesimi in più di dividendo (0.88).
 
Plenitude (stralcio):

ENERGY EVOLUTION: CRESCITA DEI NUOVI BUSINESS
Eni punta ad ampliare l’offerta di prodotti e servizi energetici decarbonizzati, favorendo l’abbattimento delle emissioni scope 3 associate ai propri clienti.
Plenitude è la società di Eni che opera nell’ambito della catena del valore dell’energia verde e che integra rinnovabili, soluzioni di energia per i clienti e un'ampia rete di ricarica per veicoli elettrici secondo un modello definito per creare valore resiliente.
• Generazione di energia rinnovabile: obiettivo di oltre 2 GW di capacità installata entro il 2022, rispetto a circa 1 GW nel 2021, e di oltre 6 GW alla fine del piano.
• Attività Retail: obiettivo di oltre 11,5 milioni di clienti entro il 2025, da oltre 10 milioni nel 2022.
• Punti di ricarica per veicoli elettrici: espansione della rete di mobilità elettrica fino a oltre 30.000 punti di ricarica entro il 2025.
• EBITDA pro forma di Plenitude: più che raddoppiato per la fine del piano rispetto al 2021, fino a 1,4 miliardo di euro.

Il processo di quotazione di Plenitude sta proseguendo ed è stato compilato il documento di registrazione con l’Autorità di Mercato italiano (Consob).
 
Solo 2 centesimi in più di dividendo (0.88).

Qui dove se ne parla (stralcio):


Potenziamento della remunerazione agli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato un potenziamento della remunerazione agli azionisti per condividere con gli investitori la generazione di valore derivante dai progressi di Eni nel proprio percorso strategico e dal miglioramento dello scenario:

• Il dividendo complessivo annuale aumenta a 0,88 euro per azione da 0,86 euro per azione, sulla base del prezzo di riferimento del Brent tra 80 e 90 $ al barile.
• Il dividendo sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023.
• In ragione della solidità del piano Eni e del prezzo di riferimento del Brent per il 2022, Eni lancerà un programma di acquisto di azioni proprie (buyback) pari a 1,1 miliardi di euro, subordinato all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti che si terrà nel maggio prossimo.
• Inoltre, Eni aggiornerà la propria valutazione sullo scenario relativo al programma di buyback a luglio e ottobre. In presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a 90$ al barile, Eni procederà ad aumentare gli acquisti di azioni proprie per un ammontare
pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato.
• Considerata la performance resiliente evidenziata dal business, la scala di variazione del dividendo per azione precedentemente elaborata a partire da un dividendo base pari a 0,36 euro per azione è stata conseguentemente semplificata.
 
intanto -4% con petrolio stabile...
Non resta che sperare nel buyback...
 
Altro tonfo

Come mai? i conti sono in ordine, il petrolio e' stabile da un paio di settimane sopra i 100 USD/bbl.
Sara' l'aumento del dividendo da barboni o le voci circolate oggi di una tassa speciale sulle aziende che guadagnano di piu' con la crisi energetica?
 
Come mai? i conti sono in ordine, il petrolio e' stabile da un paio di settimane sopra i 100 USD/bbl.
Sara' l'aumento del dividendo da barboni o le voci circolate oggi di una tassa speciale sulle aziende che guadagnano di piu' con la crisi energetica?

La questione dividendi la escluderei, il bilancio 2021 lo considero discreto, la PFM è praticamente immutata a distanza di 12 mesi, per cui rimangono solo aperte le questioni geopolitiche e quelle di casa nostra, tra cui, quella che hai citato.
 
Il report di MF sul Capital Day:


Descalzi (Eni): pronti a staccarci dal gas di Mosca

Dal Capital market day la rassicurazione al mercato. Grazie alle alleanze con i Paesi produttori, la società del Cane a sei zampe sarà in grado di rendere disponibili forniture per oltre 14 trilioni di piedi cubi. Il dividendo 2022 sale a 0,88 euro. Sarà pagato a trimestre, ma il titolo perde terreno in borsa​

di Angela Zoppo 18/03/2022 14:55

Tra un prezzo medio del Brent da 80 a 70 dollari al barile, e un tasso di cambio dollaro/euro da 1,15 a 1,24 tra il 2022 e il 2025, Eni inquadra la sua strategia per i prossimi 4 anni. Per quello in corso è prevista una generazione di cassa operativa per 14 miliardi di euro, tale da rafforzare la politica di remunerazione degli azionisti, portando il dividendo complessivo annuale da 0,86 a 0,88 euro per azione e realizzando un programma di buyback da 1,1 miliardi di euro, che potrà crescere col barile a oltre 90 dollari. Da semestrale, la cedola diventerà trimestrale e sarà pagata in 4 rate di pari importo a settembre e novembre 2022, e a marzo 2023 e maggio 2023.

È questa la prima novità del Capital day nel quale l'ad, Claudio Descalzi, ha presentato le linee del piano strategico 2022-25, impostato su 5 direttrici: garantire ai propri clienti sicurezza energetica e riduzione delle emissioni; assicurare le forniture di gas ai mercati premium attraverso un portafoglio globale; accelerare il percorso verso le zero emissioni assolute nette scope 1+2+3 con obiettivi di riduzione del 35% entro il 2030 e dell'80% entro il 2040 rispetto al 2018; destinare il 30% degli investimenti alle nuove energie entro il 2025, e 60% entro il 2030; sviluppare un business per la mobilità sostenibile che combini biocarburanti e stazioni di servizio.

Ma intanto il titolo perde il 3,5% a 12,64 euro e il mercato guarda alla crisi Russia-Ucraina, per sapere se Eni sarà in grado di trovare rapidamente alternative al gas di Mosca. "La guerra in Ucraina ci sta costringendo a vedere il mondo in modo diverso da come lo conoscevamo", ha esordito Descalzi. "Si tratta di una tragedia umanitaria, che ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica e alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa. La nostra strategia ci ha consentito di essere pronti ad affrontare questa sfida. La nostra risposta immediata alla crisi attuale è stata quella di ricorrere alle nostre alleanze consolidate con i Paesi produttori per reperire fonti sostitutive di energia da destinare alle necessità europee. Siamo in grado di rendere disponibili sul mercato oltre 14 Tcf (trilioni di piedi cubi) di risorse addizionali di gas nel breve e medio termine". Il portafoglio globale a gas del Cane a sei zampe parte da riserve e risorse per 50 Tcf, alle quali si aggiungono i 14 Tcf di risorse aggiuntive, e 15 milioni di tonnellate contrattualizzate di gas naturale liquefatto entro il 2025, di cui 80% in quota Eni.

Nel business upstream, la produzione è attesa in crescita media del 3% all’anno, con 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno nel 2022 che saliranno a circa 1,9 milioni nel 2025. La componente gas crescerà progressivamente sino al 60% al 2030 e oltre il 90% dopo il 2040 e nel contempo l’olio si ridurrà nel medio e lungo termine. Dall'esplorazione sono attesi 2,2 miliardi di barili di nuove risorse nell’arco del piano quadriennale, con un costo unitario di esplorazione inferiore a 1,5 dollari. Nell’arco del piano, Eni metterà in produzione 11 progetti major inclusi Baleine in Costa d'Avorio, Marine XII LNG in Congo, Coral in Mozambico, Dalma Gas negli EAU e altri progetti gas in Italia, Indonesia e Norvegia. Uniti ai ramp–up dei giacimenti già attivi, aggiungeranno al 2025 circa 800 mila barili al giorno alla produzione upstream di riferimento. L'upstream dovrebbe generare un free cash flow complessivo di 29 miliardi di euro. Per quanto riguarda i capex, si parte quest'anno con 4,9 miliardi di euro, per poi attestarsi su una media di 4,5 miliardi di euro. Rientra nel piano anche la cattura e stoccaggio della CO2, con un obiettivo di circa 10 milioni di tonnellate nel 2030.

Descalzi ha anche spiegato la scelta di creare una serie di società satelliti dedicate che si affidano alle nostre tecnologie proprietarie, ai nostri efficienti modelli operativi e alle forti alleanze con gli stakeholder. Sono la futura matricola di Borsa Plenitude, Vår Energi (quotata a Oslo circa un mese fa), Azule (la joint venture con BP in Angola) e la spac Energy One, la prima sul listino di Londra focalizzata sulla transizione energetica. "Evidenziano il nostro impegno ad attrarre nuovi investimenti e definire il giusto equilibro tra allocazione delle risorse e loro rendimento".

Il prossimo passo riguarda bioraffinerie, stazioni di servizio e le attività di ride sharing, che confluiranno in un'unica entità dedicata alla mobilità sostenibile. In particolare, per le bioraffinerie è prevista una capacità fino a 6 milioni di Mtpa (milioni tonnellate/anno) nei prossimi dieci anni. Nel piano c'è spazio per idrogeno e nucleare senza fissione. Il primo contribuirà al piano per circa 4 milioni di Mtpa entro il 2050, mentre il secondo sarà sviluppato nei prossimi 10 anni, con il primo impianto commerciale a fusione magnetica. In dieci anni, si prevede che queste attività generino un Free cash flow positivo, contribuendo per ben il 75% a quello di gruppo dal 2040.
 
UPDATE: Eni punta a nuova societa' mobilita' sostenibile

ROMA (MF-DJ)--Eni punta alla creazione di una societa' ad hoc per la mobilita' sostenibile. L'obiettivo, previsto dal piano 2022-2025, e' sviluppare un business che combini biocarburanti e stazioni di servizio. A tale scopo, Eni sta riunendo le proprie attivita' di bioraffinazione e di marketing in un soggetto dedicato alla mobilita' sostenibile, posizionato in modo unico come business multi-energy e multi-service focalizzato sul cliente. Da piano, circa il 25% del capex e' destinato alla crescita della capacita' rinnovabile e della base clienti, implementando progetti di economia circolare, costruendo capacita' di bioraffinazione incrementale ed espandendo la propria proposta legata proprio alla mobilita' sostenibile. L'Ebitda e' stimano in oltre 0,9 mld di euro entro il 2025. "Non e' possibile per domani una quotazione di questa societa'", ha precisato l'a.d. Claudio Descalzi nel corso della presentazione agli analisti. gug guglielmo.valia@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

18/03/2022 15:18
 
ENI: DESCALZI, RISORSE AGGIUNTIVE GAS GRADUALMENTE DA ESTATE PER COPRIRE INVERNO -RPT

Aumento produzione nazionale verso 2 miliardi metri cubi (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Roma, - "Dobbiamo considerare che copriremo l'inverno 2022-2023 e 2023-2024 e anche il terzo anno, iniziamo gradualmente subito in estate, con la prima produzione, che non e' solo la nostra ma giunge anche da Algeria e Tunisia e anche capacita' di riserva nel green stream. Il primo lotto sara' pipeline perche' piu' veloce e in Algeria e Tunisia abbiamo la possibilita' di aumentare la produzione attraverso attivita' e progetti gia' avviati. E questo servira' a coprire il prossimo inverno.
Attraverso la pipeline possiamo coprire tra i 9 e 11 **miliardi** di metri cubi l'anno e questo sara' l'aumento graduale". Lo ha detto Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, rispondendo, durante il Capital Day Market, agli analisti sulla disponibilita' di 14 trilioni di piedi cubi di gas di risorse aggiuntive. "Poi abbiamo il Gnl che proviene da risorse che abbiamo che devieremo verso l'Eurooa e per il 2023-24 abbiamo Gnl ulteriore che proviene dai progetti in Congo per arrivare a 5 milioni di metri cubi l'anno e poi il Mozambico. Poi abbiamo la produzione nazionale italiana che, anche attraverso la forte spinta del Governo, stiamo cercando di aumentare di un paio di **miliardi** di metri cubi l'anno".
Ale
(RADIOCOR) 18-03-22 19:10:51
 
ENI E AIR LIQUIDE, ACCORDO PER DECARBONIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE HARD-TO-ABATE

Eni e Air Liquide (azienda francese attiva nella fornitura di gas industriali, apparecchiature e servizi per l'industria) hanno stipulato un accordo di collaborazione per valutare soluzioni di decarbonizzazione, concentrate sui settori industriali hard-to-abate, nella regione mediterranea dell'Europa. Le due aziende intendono unire il loro know-how per consentire la cattura, l'aggregazione, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2. In primis, collaboreranno per identificare i bacini di industrie hard-to-abate in quest'area geografica e definiranno la migliore configurazione possibile per sviluppare un programma di CCS su larga scala.

In particolare, Air Liquide svilupperà soluzioni competitive per abbattere la CO2, facendo leva sulle proprie iniziative CCS in corso nel Nord Europa e sulla sua innovativa tecnologia proprietaria Cryocap in grado di catturare fino al 95% delle emissioni di CO2 dagli impianti industriali. Eni, utilizzando la propria esperienza di sfruttamento e gestione di giacimenti di gas, individuerà i siti di stoccaggio permanente di CO2 più adatti nel Mar Mediterraneo.

"L'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 è un pilastro della strategia di Eni - ha commentato Luigi Ciarrocchi, CCUS, Forestry and Agro-Feedstock Director di Eni - La CCS è fondamentale nel processo di decarbonizzazione, in particolare per i settori industriali con maggiori consumi di energia ed emissioni di CO2. Contribuendo a ridurre le emissioni dai settori "hard-to-abate", puntiamo a promuovere un processo di sostenibilità ambientale e allo stesso tempo economica e sociale, favorendo la continuità di attività industriali, ad esempio nel settore del cemento e dell'acciaio, che sono fondamentali per l'economia italiana".

"Siamo lieti di collaborare con Eni a questa importante iniziativa di decarbonizzazione e di avvalerci del la nostra esperienza nella gestione della CO 2 per contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni indus triali di carbonio in Europa - ha affermato Pascal Vinet, Senior Vice President e membro del Comitato Esecutivo di Air Liquide che supervisiona Europe Industries - Sostenere la decarbonizzazione dell'industria è uno dei pilastri strategici di Air Liquide, che è impegnata ad affrontare l'urgenza del cambiamento climatico e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050".

(TELEBORSA) 21-03-2022 09:13
 
ENI E AIR LIQUIDE, ACCORDO PER DECARBONIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE HARD-TO-ABATE

Eni e Air Liquide (azienda francese attiva nella fornitura di gas industriali, apparecchiature e servizi per l'industria) hanno stipulato un accordo di collaborazione per valutare soluzioni di decarbonizzazione, concentrate sui settori industriali hard-to-abate, nella regione mediterranea dell'Europa. Le due aziende intendono unire il loro know-how per consentire la cattura, l'aggregazione, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2. In primis, collaboreranno per identificare i bacini di industrie hard-to-abate in quest'area geografica e definiranno la migliore configurazione possibile per sviluppare un programma di CCS su larga scala.

In particolare, Air Liquide svilupperà soluzioni competitive per abbattere la CO2, facendo leva sulle proprie iniziative CCS in corso nel Nord Europa e sulla sua innovativa tecnologia proprietaria Cryocap in grado di catturare fino al 95% delle emissioni di CO2 dagli impianti industriali. Eni, utilizzando la propria esperienza di sfruttamento e gestione di giacimenti di gas, individuerà i siti di stoccaggio permanente di CO2 più adatti nel Mar Mediterraneo.

"L'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 è un pilastro della strategia di Eni - ha commentato Luigi Ciarrocchi, CCUS, Forestry and Agro-Feedstock Director di Eni - La CCS è fondamentale nel processo di decarbonizzazione, in particolare per i settori industriali con maggiori consumi di energia ed emissioni di CO2. Contribuendo a ridurre le emissioni dai settori "hard-to-abate", puntiamo a promuovere un processo di sostenibilità ambientale e allo stesso tempo economica e sociale, favorendo la continuità di attività industriali, ad esempio nel settore del cemento e dell'acciaio, che sono fondamentali per l'economia italiana".

"Siamo lieti di collaborare con Eni a questa importante iniziativa di decarbonizzazione e di avvalerci del la nostra esperienza nella gestione della CO 2 per contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni indus triali di carbonio in Europa - ha affermato Pascal Vinet, Senior Vice President e membro del Comitato Esecutivo di Air Liquide che supervisiona Europe Industries - Sostenere la decarbonizzazione dell'industria è uno dei pilastri strategici di Air Liquide, che è impegnata ad affrontare l'urgenza del cambiamento climatico e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050".

(TELEBORSA) 21-03-2022 09:13
 
ENI-SONATRACH, SIGNIFICATIVA SCOPERTA A OLIO E GAS IN ALGERIA

Eni e Sonatrach (azienda di stato algerina) hanno effettato un'importante scoperta ad olio e gas associato nella concessione Zemlet el Arbi, nel bacino del Berkine Nord nel deserto algerino. La concessione è operata dalla joint venture tra Eni (49%) e Sonatrach (51%). Le stime preliminari per le risorse di questa nuova scoperta ammontano a circa 140 milioni di barili di olio in posto. Le due società avvieranno gli studi e le analisi per accelerare la fase di produzione, tramite uno sviluppo fast-track con avvio previsto nel terzo trimestre del 2022, spiega una nota del Cane a sei zampe.

Il pozzo esplorativo che ha portato alla scoperta è stato perforato sul prospetto esplorativo HDLE, localizzato a 15 km dal centro di trattamento di Bir Rebaa Nord (BRN). HDLE-1 ha scoperto olio leggero nei livelli arenacei Triassici della formazione Tagi incontrando 26 metri di spessore netto mineralizzato con eccellenti proprietà petrofisiche. Durante il test di produzione il pozzo ha erogato 7000 barili/giorno di olio e 140.000 metri cubi/giorno di gas associato. Il pozzo HDLE-1 è il primo pozzo della nuova campagna esplorativa che prevede la perforazione di 5 pozzi nelle concessioni del Berkine Nord.

La scoperta sarà oggetto di un programma di delineazione accelerato che prevede la perforazione di un secondo pozzo, HDLE-2, a partire da aprile 2022 per testare il potenziale addizionale della struttura che si estende anche nella concessione adiacente di Sif Fatima 2, anch'essa operata da Eni (50%) in JV con Sonatrach (50%).

(TELEBORSA) 21-03-2022 07:58
 
Ue pronta a fare di più, anche embargo petrolifero alla Russia. Brent sul filo di 112 dollari

Lituania, Irlanda e Danimarca sono favorevoli a sanzioni più forti, non solo in campo energetico. Proposta anche un'istituzione che supervisioni tutto il processo relativo alle sanzioni e la loro implementazione. Il Cremlino avverte: un embargo sul petrolio russo colpirebbe l'Europa e non gli Usa. Oanda vede Il Brent e il Wti stabilizzarsi nel range 100-120 dollari al barile


Ue pronta a fare di piu, anche embargo petrolifero alla Russia. Brent sul filo di 112 dollari - MilanoFinanza.it
 
Ue pronta a fare di più, anche embargo petrolifero alla Russia. Brent sul filo di 112 dollari

Lituania, Irlanda e Danimarca sono favorevoli a sanzioni più forti, non solo in campo energetico. Proposta anche un'istituzione che supervisioni tutto il processo relativo alle sanzioni e la loro implementazione. Il Cremlino avverte: un embargo sul petrolio russo colpirebbe l'Europa e non gli Usa. Oanda vede Il Brent e il Wti stabilizzarsi nel range 100-120 dollari al barile


Ue pronta a fare di piu, anche embargo petrolifero alla Russia. Brent sul filo di 112 dollari - MilanoFinanza.it

come mai posti qui tutto da solo? sono tutti "a spasso col cane 11" qui non c'è più nessuno...:bye:
 
come mai posti qui tutto da solo? sono tutti "a spasso col cane 11" qui non c'è più nessuno...:bye:

L'ho precisato qualche pagina più indietro: lo faccio per esaurire il thread (qualcuno afferma che porta male se non lo si fa...). Ormai ci siamo (quasi).
 
Stralcio da un articolo a firma Francesca Gerosa postato sul thread delle news:

Citi si sofferma sull'aggiornamento annuale del piano strategico 2022-2025 di Eni (investimenti medi annui a 7 miliardi di euro; free cash flow operativo di circa 55 miliardi cumulato; nuova politica di remunerazione degli azionisti: dividendo a 0,88 euro con il petrolio sopra a 80 dollari al barile; buyback a 1,1 miliardi con il greggio tra 80 e 90 dollari al barile, con upside in caso di un prezzo dell'oro nero sopra 90 dollari), giudicato "abbastanza di basso profilo. La spesa in conto capitale è tornata ai livelli pre-pandemici, guidata da un aumento degli investimenti nel breve termine, specialmente nel gas, e dall'espansione del business delle rinnovabili. In termini di utili, il delta principale è rappresentato dagli obiettivi a medio termine più elevati intorno al business del marketing e dei biocarburanti, che siamo riluttanti a incorporare completamente, e da modesti tagli ai volumi E&P. Aumentiamo la stima di utile per azione 2022 del 32% alla luce delle nostre previsioni più alte per il petrolio e abbassiamo quelle per il 2027-2030 del 4% in media per la minor produzione E&P", spiega Citi.

Per quanto riguarda il capex, la guidance per il 2022 è di 7,7 miliardi. La priorità di spesa è assicurare più gas per il mercato italiano (circa 9-11 BCM possono essere aggiunti, nel tempo, dal Nord Africa) e continuare l'espansione nelle energie rinnovabili. Inoltre, il gruppo resta focalizzato sulla rotazione del portafoglio per liberare capitale da distribuire agli azionisti. In ogni caso, il de-leverage è una priorità maggiore. " Eni non è la prima compagnia petrolifera internazionale europea a promettere grandi cose dalle attività di marketing e mobilità. I competitor hanno faticato a convincere il mercato che gli obiettivi sono a portata di mano; sospettiamo che il mercato sarà altrettanto cauto nel caso di Eni su cui manteniamo il rating neutral e il target price a 13 euro", ha concluso Citi.

Per un altro analista si tratta di un business plan solido, che offre visibilità sul potenziale di generazione di cassa. In termini di remunerazione degli azionisti, "riteniamo che il mercato si aspettasse una maggior leva sul dividendo anziché sul buyback. Ciò, sommato a una guidance debole sulla produzione E&P del primo trimestre 2022 e sui margini downstream, spiega la reazione negativa ingiustificata del titolo Eni di venerdì. Ma noi confermiamo la nostra visione positiva, con la quotazione di Plenitude che dovrebbe supportare un re-rating del titolo". Anche Banca Akros punta sull'azione (buy e target price a 16,50 euro) convinta che l'attuale andamento del prezzo del petrolio (Brent in aumento oggi del 3,59% a 111,80 dollari al barile) e del gas (oggi storna del 5,19% a 99,59 euro a megawattora) implicherà un rendimento del dividendo interessante (6,8% su una stima di dividendo a valere sul bilancio 2022 di 0,86 euro come quello del 2021).

Assumendo lo scenario di Eni sul prezzo del petrolio, Intesa Sanpaolo ha calcolato che il dividendo sarà di 0,88 euro per azione nel periodo 2022-2025 quando la banca d'affari aveva stimato 1,03 euro per azione nel 2022. In ogni caso ha confermato il rating add e il target price a 15 euro sul titolo. Più ottimista Equita Sim che ha alzato del 9% a 18 euro il target price e mantenuto il rating buy, dopo aver apprezzato del piano la maggior generazione di cassa rispetto alle sue attese e il miglioramento della remunerazione degli azionisti, "che riteniamo molto competitiva". Come Citi anche Equita ha aumentato la stima sul Brent e quindi le stime di ebit del 26% e di utile per azione del 5% per quest'anno e del +18% e +9%, rispettivamente, per il 2023. Al momento in borsa il titolo Eni guadagna l'1,81% a 12,958 euro.
 
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