Lavoro da qualche anno in una cooperativa e mi occupo della parte amministrativa, ma ho dovuto aprire la partita iva come tutti gli altri soci e figuro come consulente.
Nonostante il mio contratto specifichi che non sono soggetta ad orari o subordinazioni di alcun tipo, il presidente della società ha sempre preteso la mia puntualità, a differenza dei miei colleghi ai quali non viene detto nulla se arrivano piu’ tardi.
Questa cosa è sempre stata vissuta da me come un’ingiustizia ( in quanto libera professionista e non dipendente con orari fissi) e i miei “ritardi” da lui evidentemente come un’insubordinazione e questo ha dato luogo ad una sorta di guerra fredda che ha portato anche a rimproveri e ad email di pessimo gusto da parte sua ( per lo piu’ mascherate da scherzi).
Dopo le festività natalizie sono stata convocata dal presidente per rispondere di una differenza di cassa di cui non mi ero accorta (abbiamo una piccola cassaforte che teniamo in ufficio e di cui abbiamo le chiavi io ed il vicepresidente,ma è anche molto semplice da forzare, volendo).
Per tenere la contabilità uso un foglio di calcolo excel riportante le spese e le entrate di banca e di cassa ed accantono ulteriori spese sprovviste di fattura su un’ altra tabella laterale.
Ci siamo resi conto che l’errore era dovuto da una formula occultata e protetta da password ( che non siamo riusciti a scoprire) la quale faceva risultare forzatamente in modo esatto la formula che io controllavo, e non mi ha permesso di accorgermi che ci fosse un ammanco.
Avrei potuto accorgermene solo con un procedimento che non mi è stato mai spiegato in tre anni.
Da questo momento in poi per me si è scatenato l’inferno, mi sono state fatte miliardi di domande alle quali non ho saputo dare risposte evasive.
La colpa è stata data a me nemmeno velatamente per appropriazione indebita o in alternativa inettitudine.
Ma non è finita qui, perchè mi è stata anche imputata di fare la cresta da due anni a questa parte sulle spese di francobolli, marche da bollo, etc, in quanto mi era stato detto di inserire anche alcuni extra di cancelleria all’interno di queste spese. Per cui le spese sono aumentate rispetto agli anni precedenti e non è piu’ possibile dimostrare quali spese appartengono ai francobolli, quante alle marche da bollo, etc.
Ho provato a ribadire questo concetto ma mi è stato obiettato che non vedono come sia possibile che io abbia speso ogni mese così tanto ( sui 250 euro di media comprendendo cancelleria, francobolli, extra).
Non mi licenzieranno ( credo perché non hanno prove o hanno voluto incastrarmi), ma mi hanno imposto di restituire l’importo, che secondo i loro calcoli corrisponde a circa 5000 euro ( che se li avessi sarei già alle Bahamas), da restituire nell’arco di questo anno, con ulteriore aggravio del mio stipendio, già misero e gravato dalle tasse. Per non parlare dell’umiliazione subita davanti ai colleghi che ora mi guardano come se fossi una ladra. Il vicepresidente invece non è neppure stato sospettato!
La cosa che mi spaventa è che non ho prove di non essere stata io!!! Mi chiedo se possano eventualmente anche denunciarmi, pur non avendo prove materiali a parte questi file ( che tra l’altro sono stati anche modificati sia in mia presenza, sia in mia assenza), e se sia legale che mi chiedano di risarcire questo ammanco o posso fargli causa ( non subito perché se lascio il lavoro ora sono nei guai, vorrei cercare altro e nel frattempo informarmi su cosa poter fare). Aiutatemi per favore!
Nonostante il mio contratto specifichi che non sono soggetta ad orari o subordinazioni di alcun tipo, il presidente della società ha sempre preteso la mia puntualità, a differenza dei miei colleghi ai quali non viene detto nulla se arrivano piu’ tardi.
Questa cosa è sempre stata vissuta da me come un’ingiustizia ( in quanto libera professionista e non dipendente con orari fissi) e i miei “ritardi” da lui evidentemente come un’insubordinazione e questo ha dato luogo ad una sorta di guerra fredda che ha portato anche a rimproveri e ad email di pessimo gusto da parte sua ( per lo piu’ mascherate da scherzi).
Dopo le festività natalizie sono stata convocata dal presidente per rispondere di una differenza di cassa di cui non mi ero accorta (abbiamo una piccola cassaforte che teniamo in ufficio e di cui abbiamo le chiavi io ed il vicepresidente,ma è anche molto semplice da forzare, volendo).
Per tenere la contabilità uso un foglio di calcolo excel riportante le spese e le entrate di banca e di cassa ed accantono ulteriori spese sprovviste di fattura su un’ altra tabella laterale.
Ci siamo resi conto che l’errore era dovuto da una formula occultata e protetta da password ( che non siamo riusciti a scoprire) la quale faceva risultare forzatamente in modo esatto la formula che io controllavo, e non mi ha permesso di accorgermi che ci fosse un ammanco.
Avrei potuto accorgermene solo con un procedimento che non mi è stato mai spiegato in tre anni.
Da questo momento in poi per me si è scatenato l’inferno, mi sono state fatte miliardi di domande alle quali non ho saputo dare risposte evasive.
La colpa è stata data a me nemmeno velatamente per appropriazione indebita o in alternativa inettitudine.
Ma non è finita qui, perchè mi è stata anche imputata di fare la cresta da due anni a questa parte sulle spese di francobolli, marche da bollo, etc, in quanto mi era stato detto di inserire anche alcuni extra di cancelleria all’interno di queste spese. Per cui le spese sono aumentate rispetto agli anni precedenti e non è piu’ possibile dimostrare quali spese appartengono ai francobolli, quante alle marche da bollo, etc.
Ho provato a ribadire questo concetto ma mi è stato obiettato che non vedono come sia possibile che io abbia speso ogni mese così tanto ( sui 250 euro di media comprendendo cancelleria, francobolli, extra).
Non mi licenzieranno ( credo perché non hanno prove o hanno voluto incastrarmi), ma mi hanno imposto di restituire l’importo, che secondo i loro calcoli corrisponde a circa 5000 euro ( che se li avessi sarei già alle Bahamas), da restituire nell’arco di questo anno, con ulteriore aggravio del mio stipendio, già misero e gravato dalle tasse. Per non parlare dell’umiliazione subita davanti ai colleghi che ora mi guardano come se fossi una ladra. Il vicepresidente invece non è neppure stato sospettato!
La cosa che mi spaventa è che non ho prove di non essere stata io!!! Mi chiedo se possano eventualmente anche denunciarmi, pur non avendo prove materiali a parte questi file ( che tra l’altro sono stati anche modificati sia in mia presenza, sia in mia assenza), e se sia legale che mi chiedano di risarcire questo ammanco o posso fargli causa ( non subito perché se lascio il lavoro ora sono nei guai, vorrei cercare altro e nel frattempo informarmi su cosa poter fare). Aiutatemi per favore!