L'ultimo comunicato Italpetroli attestava l'interruzione dei contatti con la cordata Fioranelli. Perchè dopo tanti omunicati in cui si confermavano le verifiche del vostro interesse, c'è stata la chiusura?
"Sono d'accordo con quanto scritto attraverso comunicato, giovedì della scorsa settimana. Abbiamo sempre avuto un rapporto corretto con la famiglia Sensi e con il suo legale, De Giovanni. Sono sempre stati con noi corretti e chiari. In una trattativa ci sta che gli interessi fra chi vuole vendere e chi vuole comprare possano essere non convergenti nella stessa direzione. Ma sono ostacoli che si possono superare. Effettivamente ci sono stati dei problemi, che esistono ancora oggi, anche se sono ora meno accentuati, per questo la trattativa non è chiusa, abbiamo fatto tutto il possibile per superarli, esistono i presupposti per superarli definitivamente. Sono ostacoli di ogni natura. E' una trattativa particolare, è la vendita di una società quotata in Borsa senza aver fatto una due diligence. Pur accettando le condizioni della controparte, anche noi abbiamo le nostre esigenze, dobbiamo garantirci che non ci vengano riservate delle sorprese. E' vero che una società quotata in Borsa dà tante garanzie, ma mi si permetta di dire che anche per l'acquisizione di altre società quotate in Borsa si fanno le due diligence. Stavolta non l'abbiamo fatta per esperienze negative passate della famiglia Sensi, che in passato ha avuto a che fare con altri soggetti interessati. E' una cautela, una esigenza della famiglia Sensi, noi ne abbiamo preso atto. Non siamo allarmati per non aver fatto la due diligence, ribadisco stima e affetto verso la famiglia Sensi e l'avvocato De Giovanni, però questa procedura richiede una procedura speciale, perchè fa parte di una professionalità che ci ha sempre contraddistinto".