Albanese, Bersani, Zeman. Che belli insieme.

Dav. c. G.

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Zeman il mio idolo di una vita!


"Volevo Zeman come Papa nel mio film"Nel giorno del debutto nelle sale di "Tutto tutto niente niente" l'attore risponde dai nostri studi alle domande dei lettori: "La politica è popolata di mostri, sembra il bar di Guerre stellari". Poi lancia l'allarme razzismo: "Alba Dorata è arrivata da noi e non ce ne siamo accorti". E tra i leader salva Monti, Bersani e in parte Grillo: "Ha evitato la deriva xenofoba"di CLAUDIA MORGOGLIONE

Tutto tutto niente niente ha appena invaso, con ben 700 copie, i cinema prenatalizi di tutta Italia. E Antonio Albanese festeggia il debutto nelle sale proprio qui a Repubblica.it, in un videoforum in cui risponde, in un faccia a faccia con la nostra Giulia Santerini, alle domande dei nostri lettori. Ma poi, incalzato dalla nostra Giulia Santerini, l'attore finisce per esternare a tutto campo. Difendendo il suo film dagli "intellettuali da quiz" che su alcuni giornali lo hanno criticato. E svelando alcuni particolari inediti sulla lavorazione: "Sono un grande fan del divino Zeman - racconta - avrei tanto voluto che interpretasse il Papa per me, sul grande schermo: in quel periodo però si stava trasferendo dal Pescara, e non volevo disturbarlo... Sono diventato romanista anche per lui".

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Ma il grosso dei commenti, suoi e dei lettori, riguarda la situazione politica italiana, da lui cinematigraficamente ritratta in maniera grottesca ma al fondo tristemente verosimile: "Viviamo in una realtà abbastanza prevedibile - attacca - gestita da mediocri: nulla ci sorprende più. Sembra il bar di Guerre stellari, popolato di mostri: una politica deformata, fatta di donne
elaborate, di una strana dilatazione. In cui i politici fanno colazione e pranzo in tv, spopolano nei salotti tv". Un universo assurdo che lui ha voluto di nuovo raccontare. Ma per l'ultima volta: "Con Tutto tutto niente niente termino un ciclo - spiega - in cui ho espresso la mia rabbia verso questi personaggi".

Un continuo gioco di rimandi tra fantasia e realtà, cinema e attualità. E infatti gran parte delle domande giunte attraverso il nostro sito riguardano la sua capacità di ritrarre un'Italia talmente brutta da essere più brutta perfino dei suoi personaggi: "E' vero, a volte abbiamo anticipato la realtà - ammette - prendiamo il caso Ruby: le mie gag di Cetto su 'u pilu sono venute molti anni prima, se poi cose così sono accadute davvero non è colpa mia. Ma stavolta più che rappresentare situazioni come i festini della Regione Lazio (che pure il film in qualche modo suggerisce, ndr) mi interessava parlare di cose serie come la deriva razzista del nostro Paese: Alba Dorata è già qui, e quasi non ce ne siamo accorti. Molti dialoghi razzisti che ci sono nel film li abbiamo sentiti davvero: ci sono cretini che la pensano davvero così. Quasi sono stato troppo timido, nel raccontare questo aspetto...". A incarnarlo, in Tutto tutto niente niente, è l'orribile Olfo: uno dei tre personaggi interpretati dallo stesso Albanese, insieme al calabrese corrotto Cetto (già protagonista di Qualunquemente) e al trafficante cannabis-dipendente Frengo, che riesce perfino a incontrare il Pontefice.

Ed è proprio contro questa follia razzista che il comico, passando dal cinema alle opinioni vere, salva Grillo: "Grazie a lui si è spenta una deriva razista, un entusiasmo xenofobo che è dietro una quinta. Poi certo, di lui non condivido tante cose". Particolarmente tenero Albanese lo è anche con il governo dei Professori: Avevano autonomia di dodici mesi, ma poi sapevamo che dovevano andar via: il rompimento di palle continuo, l'angoscia dei politici è tornata. Ringrazio Monti: ha trovato un corpo agonizzante, poteva fare anche diversamente come la patrimoniale, ma aveva poco tempo. Io sto soffrendo per i miei figli: ma sono ottimista, credo che ci sia una reazione di questa meravogliosa società civile nel nostro Paese". Promozione a pieni voti, infine per il Bersani vincitore delle primarie: "Ci credo, mi piace che sia ancora un po' più timido". Cetto, Frengo e Olfo non sarebbero affatto daccordo...


(13 dicembre 2012)
 
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