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Provo a risponderti, visto che siamo nel 2020 e ormai la gente non compra più solo ENI ed ENEL ma tanti come me vanno giustamente dove sono le opportunità vere d’investimento.
Sconsiglio vivamente l’acquisto di ETF sul mercato americano, quindi non armonizzati (tutti quelli che non hanno UCITS nel nome non sono armonizzati, indipendentemente dal mercato in cui sono quotati). Anche se spesso tecnicamente è possibile acquistare etf non armonizzati anche da parte di investitori non professionali, e l’offerta americana di prodotti in ETF è ben maggiore di quella europea, ci sono aspetti legati alla tassazione che ne rendono l’acquisto per noi italiani decisamente sfavorevole. In pratica con gli ETF armonizzati europei (UCITS), se sei in regime amministrato come solitamente succede con le banche/broker italiani compresa directa, ci pensano loro alla tassazione e ti tolgono il 26% (o 12,5%) dal capital gain al momento della vendita. Con gli ETF non armonizzati invece questo non succede, e ti trovi costretto ad assumere un commercialista che riporti il tutto nella tua dichiarazione dei redditi. I profitti parteciperanno alla formazione del reddito complessivo e la tassazione applicata sarà quella progressiva IRPEF, quindi a seconda di quanto guadagni potresti anche arrivare a pagare molto ma molto di più di tasse, oltre a dover assumere un commercialista se non sei in grado di compilare i quadri della dichiarazione dei redditi da solo (come quasi sempre accade), con costi e sbattimento annesso. In definitiva il gioco non vale assolutamente la candela, sia dal punto di vista economico che pratico.
Per l’acquisto di azioni singole sul mercato americano invece non c’è alcun problema, alla tassazione in regime amministrato ci pensa l’intermediario e puoi fare tutto quello che vuoi senza doverti preoccupare di nulla.
Un consiglio finale, se sei interessato principalmente alla gestione di un portafoglio lazy in ETF, dai un’occhiata anche a Fineco replay, che con un canone mensile irrisorio ti permette di ribilanciare il portafoglio e investire regolarmente a scadenze prefissate, oltre a darti accesso a un sacco di mercati, fondi, fare da conto corrente e quant’altro.
A parte la sigla UCITS che giustamente indichi, le piattaforme non segnalano in altro modo che si sta per acquistare un ETF non armonizzato? In caso negativo, potrebbe essere una feature request per Directa, mostrare un avviso che spiega appunto che il gain di quel particolare etf (a proposito: anche gli eventuali dividendi distribuiti dall’etf?) dovrà andare necessariamente in dichiarazione dei redditi perché non può essere gestito nel regime amministrato.