Allora non è vero che il Protezionismo fa sempre male alla crescita ?

Sarebbe interessante capire come avrebbe fatto la Cina a far uscire miliardi di persone dalla povertà assoluta senza export. Perchè anche Mao ci aveva provato..

Sarebbe ancora più interessante sapere chi ha pagato per togliere dalla povertà assoluta miliardi di persone, peraltro non è neanche vero che TUTTI i cinesi abbiano migliorato il loro tenore di vita, una minoranza di cinesi hanno migliorato ed una minima parte si sono arricchiti, basta vedere l'indice di Gini.

Comunque, come la metti la metti, se la ricetta per 'arricchirsi' è l'export rimane sempre il problema che non tutti i paesi del mondo possono essere esportatori netti.:cool::cool:

Mettendola in altro modo, e più vicino a noi, se nessuno comprasse più DAS AUTO e similari, ma neanche varie monnezze taroccate quali ad esempio il parmesan, i nostri vicini tedeschi starebbero ampiamente nello sterco.:censored::censored:
 
Sarebbe ancora più interessante sapere chi ha pagato per togliere dalla povertà assoluta miliardi di persone, peraltro non è neanche vero che TUTTI i cinesi abbiano migliorato il loro tenore di vita, una minoranza di cinesi hanno migliorato ed una minima parte si sono arricchiti, basta vedere l'indice di Gini.

Credo che tu sbagli e malinterpreti l'indice di Gini.

Penso che la maggior parte dei cinesi abbia migliorato le proprie condizioni di vita.
Non tutti, e non tutti allo stesso modo, ma non una minoranza.
 
Credo che tu sbagli e malinterpreti l'indice di Gini.

Penso che la maggior parte dei cinesi abbia migliorato le proprie condizioni di vita.
Non tutti, e non tutti allo stesso modo, ma non una minoranza.

Appunto. Ormai ci sono centinaia di milioni di operai e studenti cinesi che sono nettamente più skilled di tantissimi operai e studenti italiani. E i nostri politicanti fanno credere che la ricchezza si crea o si preserva impedendo il libero scambio o cambiando moneta.
 
Sarebbe ancora più interessante sapere chi ha pagato per togliere dalla povertà assoluta miliardi di persone, peraltro non è neanche vero che TUTTI i cinesi abbiano migliorato il loro tenore di vita, una minoranza di cinesi hanno migliorato ed una minima parte si sono arricchiti, basta vedere l'indice di Gini.

Comunque, come la metti la metti, se la ricetta per 'arricchirsi' è l'export rimane sempre il problema che non tutti i paesi del mondo possono essere esportatori netti.:cool::cool:

Mettendola in altro modo, e più vicino a noi, se nessuno comprasse più DAS AUTO e similari, ma neanche varie monnezze taroccate quali ad esempio il parmesan, i nostri vicini tedeschi starebbero ampiamente nello sterco.:censored::censored:

Il saldo del commercio mondiale non può che essere zero, il volume non ha alcun limite. Dai che non è difficile da capire.
 
Basta conoscere un po' di storia dell'economia.
Il free trade è stato applicato solo due volte e per brevi periodi dalla potenza in quel momento egemone, Gran Bretagna prima e Stati Uniti poi.
"Applicato" grazie alla forza militare, ovviamente.
È solo con l'istituzione della WTO che si è andati verso una progressiva liberalizzazione, con risultati quanto meno deludenti.
(Non c'è neppure la prova che la WTO abbia incrementato gli scambi...)

Questo messaggio è scritto solo per farti capire che non leggo qualsiasi cosa tu scriva dopo la prima riga. Grazie, ho qualche appiglio di storia economica.
 
Sarebbe interessante capire come avrebbe fatto la Cina a far uscire miliardi di persone dalla povertà assoluta senza export. Perchè anche Mao ci aveva provato..

Evidentemente non solo ignorate la storia economica ma anche il presente.

(E vi ho pure informato del fatto che la WTO non ha aumentato gli scambi commerciali, ma li ha diminuiti; e i motivi sono facili da intuire...)

Comunque, in qualunque libro di testo viene spiegato che il libero scambio (free trade) è una dottrine ben precisa.

Quello della Cina oggi, della Corea ieri e del Giappone l'altro ieri, non ha nulla a che vedere col free trade.

Questa politica si chiama "export promotion" quando ad adottarla è un paese in via di sviluppo e "mercantilismo" quando la adotta un paese già sviluppato come ad esempio la Germania.
 
Evidentemente non solo ignorate la storia economica ma anche il presente.

(E vi ho pure informato del fatto che la WTO non ha aumentato gli scambi commerciali, ma li ha diminuiti; e i motivi sono facili da intuire...)

Comunque, in qualunque libro di testo viene spiegato che il libero scambio (free trade) è una dottrine ben precisa.

Quello della Cina oggi, della Corea ieri e del Giappone l'altro ieri, non ha nulla a che vedere col free trade.

Questa politica si chiama "export promotion" quando ad adottarla è un paese in via di sviluppo e "mercantilismo" quando la adotta un paese già sviluppato come ad esempio la Germania.


Leggere su internet uno scritto anti free trade su un pc/smartphone/tablet ha sempre un che di agrodolce.
 
Credo che tu sbagli e malinterpreti l'indice di Gini.

Penso che la maggior parte dei cinesi abbia migliorato le proprie condizioni di vita.
Non tutti, e non tutti allo stesso modo, ma non una minoranza.

Pensi...:cool:
 
Il saldo del commercio mondiale non può che essere zero, il volume non ha alcun limite. Dai che non è difficile da capire.

Appunto, se il saldo deve essere 0, gli esportatori netti devono avere come controparte degli importatori netti.

Vedi che non è difficile da capire.:yes:
 

china31.jpg


Qui puoi vedere un po' di dati, ed è linkato il papero da cui sono presi.
 
Ma i liberoscambisti inveterati (quelli che ignorano la storia dell'economia e non sanno che il libero scambio è stato adottato da pochissimi paesi in periodi limitati e in contesti limitati) saprebbero indicare un autore, un testo, un paper abbastanza robusto, dove viene espressa una critica al free trade o ne vengono indicati i limiti e le controindicazioni?

Ne dubito fortemente.
 
San Siro, a me stanno benissimo le critiche ed i limiti.
Mi sta benissimo parlare del fatto che c'è il rischio di specializzarsi su qualcosa a basso valore aggiunto, e simili, in un'ottica che consideri la dinamica della questione, e non solo una situazione statica.
Discutere sui limiti delle cose non può che fare bene.

Però che il libero scambio sia stato applicato mai, o che sia "ovvio" che abbia fatto male, non si può sentire.
 
La storia economica narra di economie che fino a qualche secolo fa erano confinate per il 99% a scambi di paese, dove il pane si cuoceva nel forno di casa, mentre oggi sono fortemente integrate e si può fa arrivare quasi tutto da qualunque parte del mondo. Che poi i politicanti vogliano farci il pizzo e prendere i voti con strampalate teorie economiche promosse dai loro giullari di corte, questo è altro discorso.

Comunque dite e scrivete quello che vi pare. La tecnologia vi sta facendo a pezzi.
 
La storia economica narra di economie che fino a qualche secolo fa erano confinate per il 99% a scambi di paese

Che poi, in realtà, la storia economica narra di civiltà che si arricchiscono ed avanzano con scambi commerciali più ampi.
Come minimo dai fenici in poi, le civiltà che fioriscono sono spesso quelle che sfruttano le opportunità per commerciare, a cominciare dal mare.

A casa nostra, mentre fiorivano le repubbliche marinare, i paesi di montagna soffrivano perchè isolati.
 
La storia economica narra di economie che fino a qualche secolo fa erano confinate per il 99% a scambi di paese, dove il pane si cuoceva nel forno di casa, mentre oggi sono fortemente integrate e si può fa arrivare quasi tutto da qualunque parte del mondo. Che poi i politicanti vogliano farci il pizzo e prendere i voti con strampalate teorie economiche promosse dai loro giullari di corte, questo è altro discorso.

Comunque dite e scrivete quello che vi pare. La tecnologia vi sta facendo a pezzi.


Confondete gli scambi commerciali, che esistono dalla notte dei tempi, con il free trade.

Giappone, Korea e Cina non hanno mai applicato il free trade.

Comunque, come ragiona il libero scambista?

+ commercio = + crescita per tutti

Quando questa ridicola teoria diventò materia di articoli di fondo da Seattle in poi (quando si discuteva di Wto) si sosteneva che un incremento degli scambi commerciali avrebbe portato a un maggior benessere a livello mondiale (il dato ufficiale, cioè quello stimato da economisti internazionali che si erano occupati della faccenda era invece ridicolmente basso, ma lasciamo perdere.)

La tesi era: eliminiamo le barriere tariffarie verso i prodotti agricoli dei paesi del sud del mondo, loro faranno lo stesso per quanto riguarda i nostri prodotti industriali e vivremo tutti felici e contenti.

Bene, benissimo.

Ma, cosa sarebbe successo se uno di questi giornalisti fosse andato a vedere come se la cavavano i paese del sud del mondo che già allora non avevano barriere tariffarie.

Infatti non esistono barriere per l'importazione del cacao, del caffè o di altri coloniali, per una ragione ovvia.

Questi paesi dovevano stare bene, o almeno sicuramente meglio degli altri che producevano altre colture per le quali erano invece previste le inique tariffe.

Invece, questi beneficiati del libero scambio, erano quelli che stavano peggio di tutti.

Questo per dire come le discussioni sul libero scambio o sulla liberalizzazione degli scambi valgono meno delle chiacchiera da bar.
 
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