Io credo che, andando avanti, sarà più redditizio selezionare i titoli giusti piuttosto che puntare sull'indice nel suo complesso.
Ormai tutte le case di investimento acquistano così: seguendo i settori piuttosto che i singoli paesi.
Ciò che ci giova in questa fase è che abbiamo una buona diversificazione di settori value (di cui Enel, ENI e Tenaris sono esponenti), che possono stabilizzare l'indice anche se le banche o altri settori ritracciano.
Fino ad oggi chi investiva sull'Italia ci vedeva come una sorta di small cap, in cui si comprava l'indice e basta. Ora, forse, complice il QE, stiamo diventando un mercato più maturo.
Guarda WS oggi ad esempio: oil in grande spolvero e altri settori in sordina. E nessuno che grida alla tragedia.
Dopo di che io non penso che il nostro indice debba arrivare a 40.000. Né penso che non debba stornare. Lo farà e probabilmente anche a breve.
Ma non trovo ragionevole "prendersela" solo perché non fa quello che si pensa debba fare. Magari avendo sottovalutato - e non mi riferisco a te, Rosc - l'importanza di settori che da noi contano e, per fortuna, ci sono e pesano.