Andamento prezzi immobili

No lavoro, no soldi, no spendere.
 
No lavoro, no soldi, no spendere.

Sembra incredibile ma tanti proprio non riescono a capirlo.

Buttaci sopra popolazione di anziani e giovani che non costituiscono nuovi nuclei famigliari.

Sarà che il forum è bazzicato principalmente da pensionati retributivi proprietari di casa che i soldi, altrui, li hanno.

:clap:
 
Il forum e' frequentato anche da sognacase un po' sfigatelli che scrivono e si rispondono da soli.
 
se ne potrebbe discutere molto senza arrivare ad una sentenza inconfutabile.
Io credo che comunque ci voglia sempre un po' di ottimismo. E questo in generale. Nel caso concreto...anche!
 
Sembra incredibile ma tanti proprio non riescono a capirlo.

Buttaci sopra popolazione di anziani e giovani che non costituiscono nuovi nuclei famigliari.

Sarà che il forum è bazzicato principalmente da pensionati retributivi proprietari di casa che i soldi, altrui, li hanno.

:clap:

Il discorso e' che gli attuali prezzi delle case non rispecchiano la capacita' di guadagno, di produrre reddito, ma rispecchiano il patrimonio accumulato negli anni, quello ereditato, quello frutto di evasione con lavori dove non si dichiarava nulla, quello da rendite pensionistiche o della PA. Finiti quelli............. Se a questi soggetti togli tutto cio' e li dovessi reimmettere nel mondo produttivo e del lavoro, non riuscirebbero nemmeno a guadagnare i soldi per un litro di latte la giorno. A cio' aggiungi che una parte del patrimonio che proviene dal passato e' stato accumulato grazie a decenni di evasione di molte categorie di soggetti, caratterizzato da alto debito pubblico. A cio' aggiungi posti piu' o meno pubblici regalati, prepensionamenti, mala gestione della cosa pubblica.
Quindi lo scenario di chi per vivere deve lavorare, e' completamente differente di quello dei nostri genitori che per campare hanno dovuto lavorare, ma con condizioni al contorno completamente differenti.
 
A titolo di esempio, che rispecchi lo scenario in cui ci troviamo, basti rapportare il numero di persone della PA che va in pensione e quello rimpiazzato. Il primo e' superiore al secondo. Se questo scenario poi lo estendi al privato........

Era bello in passato vincere facile ......... :D
 
Il nuovo si deprezza più dell'usato

Istat, prezzi delle case giù dell'1,4%: è il nuovo a trainare il ribasso (Fonte: idealista.it - 05/10/2016)

Secondo l'indice Istat dei prezzi delle abitazioni, il valore delle case in Italia nel II trimestre del 2016 è diminuito dello 0,4% su base trimestrale e dell'1,4% su base annuale. Un'accentuazione del calo dovuta principalmente alla flessione dei prezzi degli immobili nuovi (-2,3%), che per la prima volta non è solo più ampia, ma addirittura doppia rispetto a quella delle abitazioni esistenti (-1,3%)

Nel secondo trimestre 2016, sulla base delle stime preliminari, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dello 0,4% rispetto al trimestre precedente; il calo congiunturale riguarda le abitazioni nuove (-1,7%) mentre quelle esistenti registrano una variazione nulla.

Su base annua la diminuzione dei prezzi persiste e si amplia di quattro decimi di punto percentuale (-1,4%, da -1,0% del trimestre precedente). La maggiore flessione tendenziale è dovuta alle abitazioni nuove (-2,3%, da -0,5% del primo trimestre 2016) mentre il calo dei prezzi delle abitazioni esistenti è stabile e pari a -1,2%. È per la prima volta, quindi, da quando è disponibile la serie storica dell’IPAB, che i prezzi delle abitazioni nuove mostrano un profilo tendenziale peggiore rispetto a quelli delle esistenti con una diminuzione quasi doppia di quella registrata da queste ultime.
L'andamento nel primo semestre e negli ultimi cinque anni

In media, nel primo semestre del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dell’1,2%, sintesi di un calo dell’ 1,4% per quelle nuove (il cui peso sull’indice generale è poco più di un quinto) e dell’1,2% per quelle esistenti. Rispetto alla media del 2010, nel secondo trimestre 2016 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 15,1% (-3,8% le abitazioni nuove, -19,9% le esistenti).

La lieve accentuazione del calo tendenziale dei prezzi delle abitazioni si manifesta contestualmente a una marcata crescita del numero di immobili residenziali compravenduti (+22,9% rispetto al secondo trimestre del 2015 secondo i dati diffusi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate).


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D'altronde cosa ci si può aspettare ,l'economia è sempre più in calo,i nuovi lavori sono tutti sottopagati, gli immobili sono in esubero rispetto alle richieste,senza una reale ripresa del mercato del lavoro,come fa il settore immobiliare a ripartire ?
 
Roma, prezzi delle case -28% in cinque anni (Fonte: idealista.it - 14/10/2016)

I prezzi dell’usato a Roma segnano una nuova battuta d’arresto nel terzo trimestre, con quotazioni giù del 2,7%, a una media di 3.243 euro/m². Su base interannuale il calo si attesta al 4,5%, mentre la variazione negativa rispetto ai massimi registrati da idealista nel 2011 è del 28,1%.

Il trend ribassista si estende a tutti i quartieri a eccezione del Centro Storico (6,9%) e Cassia-Flaminia (0,6%); all’opposto le più penalizzate dopo i mesi estivi sono le aree periferiche, dove lo stock di case invendute è ancora elevato. Roma Est-Autostrade (-8,9%) e Labaro-Prima Porta (-8%) sono le più svalutate, ma i prezzi scendono a ritmi superiori alla media cittadina in ben 13 quartieri da Malagrotta-Casal Lumbroso-Ponte Galeria (-7,1%) ai Parioli (2,8%). Il resto dei quaritieri cittadini (9) sono racchiusi tra il -2,4% del Lido di Ostia e il -0,1% di Cinecittà.

A Roma il perdurare della congiuntura negativa dei prezzi ha aumentato il gap tra zone centrali e periferiche: il Centro Storico (6.914 euro/m²) rimane il più caro della città, seguito da Parioli (5.207 euro/m²) e Prati (5.100 euro/m²). Per trovare metri quadri a meno di 2mila euro bisogna andare in Labaro-Prima Porta (1.975 euro/m²) e Roma Est-Autostrade (1.736 euro/m²).
 
Eurostat: prezzi in recupero nell'Eurozona, ma in Italia continua il calo (Fonte: idealista.it - 13/10/2016)

Anche l'Eurostat certifica nel II trimestre del 2016 per il nostro Paese un calo dei prezzi delle case dell'1,4% in termini annuali e dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Tutt'altra velocità per la zona euro e l'Ue dove i valori sono cresciuti rispetto all'analogo periodo del 2015 rispettivamente del 2,9 e del 4,0%.

In termini trimestrali, i prezzi delle case crescono dell'1,4% nell'euro zona e dell'1,6% nell'Unione nel secondo trimestre del 2016. Il maggior incremento del trimestre è per la Lettonia (6,6%), seguita da Estonia, Lituania e Portogallo (3,1%), e dal Regno Unito (+3,0%). Cali si registrano in Croazia e Cipro (-0,9%), Italia (-0,4%) e Ungheria (-0,2%).
Variazioni annuali dei prezzi delle case

Rispetto allo stesso periodo del 2015, l'incremento maggiore nel II trimestre del 2016 è stato registrato in Ungheria e Lettonia (+10,3%), Austria (+9%), Regno Unito (+8,8%) e Svezia (+8,7%), mentre delle cadute si registrano a Cipro (-8,9%) e Italia (-1,4%).


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In UK non c'era ancora stato il referendum sulla Brexit?
 
Con la crisi le case hanno perso il 30-32% del loro valore

Cresme, Bellicini: "Con la crisi le case hanno perso il 30-32% del loro valore" (Fonte: idealista.it - 27/10/2016)

Se le compravendite immobiliari registrano nel 2016 importanti aumenti, lo stesso non si può dire per l'edilizia, fanalino di coda di un comparto, quello delle costruzioni, che - secondo i dati dell'ultimo rapporto congiunturale del Cresme - ha terminato la sua fase recessiva. La domanda di nuove case è penalizzata non solo dalla presenza di uno stock immobiliare usato concorrenziale, ma anche dai cambiamenti che hanno interessato trasversalmente la società e che hanno determinato, tra le altre cose, anche la nascita di un importante mercato dell'affitto. A parlarne con idealista news è il direttore del centro di ricerche sul mondo delle costruzioni, Lorenzo Bellicini.
La costruzioni crescono, ma l'edilizia resta indietro

Una parte della risposta - spiega Bellicini- è di carattere demografico, ed è legata alla diminuzione del numero delle famiglie. Ma è anche causata dall'esistenza di una fascia della domanda ancora debole. Non potendo permettersi di acquistare una casa, questa fascia della popolazione opta per l'affitto. "Oggi la casa non è più un modello di riferimento com'èra in passato".

In uno scenario sempre più incerto e articolato ad essere penalizzato è il comparto del nuovo. "Il miondo della nuove costruzioni arriva con un'offerta localizzata in zone periferiche, che implicano una pesante mobilità. Se in passato le giovani coppie acquistavano una casa nuova e si sobbarcavano il viaggio perché potevano disporre di buoni servizi e di prezzi vantaggiosi, oggi non è più così. "Il patrimonio immobiliare offre una quota importante di usato, a prezzi concorrenziali, in zone prossime alle città".
La creazione di un importante mercato dell'affitto

Negli ultimi anni è nato in Italia un importante mercato dell'affitto, perché molti proprietari incapaci di sobbarcarsi la pesante tassazioni e i costi di manutenzione e gestione hanno deciso di metterle a reddito. " Senza contare - aggiunge Bellicini - che con la crisi la perdita di valore delle case in Italia è stata tra il 30 e il 32%.

"Le famiglie proprietarie di una seconda casa hanno cercato di venderla, ma non è stato possibile, e quindi come alternativa hanno deciso di affittarle, determinando la nascita di un consistente mercato dell'affitto anche nel nostro Paese".
La riqualificazione del patrimonio immobiliare

"Oggi servirebbe un vero piano industriale che coinvolgesse le città e l'intero Paese per puntare verso la riqualificazione del patrimonio immobiliare. C'è una fascia della domanda che non ce la fa proprio e per questa la risposta è l'edilizia convenzionata, per un'altra parte della domanda la risposta è l'affitto".


 
Prezzi immobili -3,9% nel 2016

Case, mercato a due velocità nel 2016: su le compravendite, ma prezzi calano del 3,9% (Fonte: idealista.it - 29/12/2016)

Il 2016 è stato ancora un anno all’insegna della contrazione dei valori delle case di seconda mano in Italia, dove i prezzi sono calati del 3,9%, attestandosi a 1.896 euro/m², dopo l’ulteriore riduzione dell’1,2% registrata nell’ultimo trimestre.

In un anno segnato dal dinamismo delle compravendite, con la domanda di nuovi mutui a livelli pre-crisi, si può parlare di una ripresa zoppa, perchè i prezzi non sono ripartiti, anzi sono andati peggio delle attese.

Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista: “il 2017 nasce all’insegna di un forte interesse da parte degli acquirenti, ma le condizioni selettive di accesso ai mutui e la precarizzazione del mercato del lavoro potrebbero dirottare un numero sempre maggiore di potenziali compratori sull’affitto. Per questo ci aspettiamo una moderata risalita dei prezzi in un anno che potrebbe rappresentare una sorta di ribaltamento del mercato caratterizzato da un nuovo dinamismo in cui il protagonista è l’affitto”.
 
Case, mercato a due velocità nel 2016: su le compravendite, ma prezzi calano del 3,9% (Fonte: idealista.it - 29/12/2016)

Il 2016 è stato ancora un anno all’insegna della contrazione dei valori delle case di seconda mano in Italia, dove i prezzi sono calati del 3,9%, attestandosi a 1.896 euro/m², dopo l’ulteriore riduzione dell’1,2% registrata nell’ultimo trimestre.

In un anno segnato dal dinamismo delle compravendite, con la domanda di nuovi mutui a livelli pre-crisi, si può parlare di una ripresa zoppa, perchè i prezzi non sono ripartiti, anzi sono andati peggio delle attese.

Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista: “il 2017 nasce all’insegna di un forte interesse da parte degli acquirenti, ma le condizioni selettive di accesso ai mutui e la precarizzazione del mercato del lavoro potrebbero dirottare un numero sempre maggiore di potenziali compratori sull’affitto. Per questo ci aspettiamo una moderata risalita dei prezzi in un anno che potrebbe rappresentare una sorta di ribaltamento del mercato caratterizzato da un nuovo dinamismo in cui il protagonista è l’affitto”.

Le banche concedono meno mutui,il lavoro è sempre piu precario,ma i prezzi dovrebbero aumentare ?
Si in effetti vedo tante persone in attesa di comprare immobili da affittare a inquilini con lavoro precario e senza soldi :D
 
Eurostat: salgono i prezzi delle case nell'Ue, ma l'Italia va controcorrente (Fonte: idealista.it - 20/01/2017)

Continuano a crescere prezzi delle case in Europa, dove nel terzo trimestre del 2016 si è registrato un aumento del 3,4% nella zona euro e del 4,3% nella Ue. I'Italia è invece in controtendenza: dopo il calo dello 0,8% del secondo trimestre, si attestano ora a -0,9%.

La crescita maggiore si è registrata in Ungheria (11,6%), Lettonia (+10,8%) e Bulgaria (+8,8%). Mentre il calo più significativo, oltre all'italiano, è quello di Cipro (-3,3%). Rispetto al secondo trimestre dell'anno, invece, in Europa si registra un aumento dell'1,3% nell'euro zona e dell'1,5% nell'UE. Gli aumenti maggiori si verifano a Malta (+5,4%), Irlanda (+4,7%), Estonia, Lituania, Ungaria (+3,4%) con il calo più accentuato di Romania (-0,7%)


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Guarda...per gli immobili non saprei...avevo aperto un 3d sull'immobile e Italexit, tema di mio interesse.... e mi sembra di ricordare che molti non vedessero male il mattone, in quel caso....


gia... è vero che ci sono tanti disoccupati o precari in italia ma è vero che ci sono tanti italiani pieni di obblogazioni... se l'italia uscisse dall'euro comprerebbero oro e immobili...
 
Guarda...per gli immobili non saprei...avevo aperto un 3d sull'immobile e Italexit, tema di mio interesse.... e mi sembra di ricordare che molti non vedessero male il mattone, in quel caso....

Certo per delirio intendevo rialzi a minimo due cifre percentuali :D

Italexit?!

ok io te e tutti il giorno dopo che han messo le lire convertiamo tutto in $ americani o in £...minimo lo fan tutti....e poi?!:mmmm:

Quanto ci perdi immediatamente sul cambio? Quanto perdi di potere d acquisto rispetto al mondo occidentale che conta?
Nn so.....so che nn cè lavoro...ma probabilmente è anche cambiato un po' il mercato del lavoro....con l €.

Secondo me è impossibile dire cosa sarebbe veramente meglio....l ideale sarebbe tenersi l € e cambiare TOTALMENTE il modus operandi salvando ESCLUSIVAMENTE la sanità e relativa ricerca ( anche in altri campi avanzati) in primis per tutti i cittadini italiani.( intendo uno che lavora onestamente alla luce del sole...nn conta poi se é geneticamente eschimese) per il resto carta bianca...fatta eccezione per la sicurezza...quella onesta che rischia il qlo al posto ns.

Ma questa è politica e a me nn piace...i problemi siamo stanchi di saperli....anche se la crisi ha finalmente forse svegliato un po' la coscienza di popolo...
.Però con un bel bilancio e i cervelli in casa...una consequenziale riduzione delle tasse sul business a tutti i livelli..finalizzato anche a pagare di più e magari sfruttare un po' meno (uno lavora anche qualitativamente meglio magari)...allora si che viaggeremmo bene in €.

Ma per me noi siamo in fase evolutiva...quindi nn usciremo dall €...faremo un macello...ma nn usciremo...:D

Mi scuso per OT pauroso...
 
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