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Acea reintegra i manager che vendevano auto nell’orario di lavoro
Yahoo! FinanzaScritto da Davide Mazzocco | Yahoo! Finanza – 2 ore 48 minuti fa


C’è chi un lavoro lo cerca disperatamente e chi, invece, non pago di un ruolo dirigenziale decide di arrotondare lo stipendio andando a vendere automobili durante l’orario d’ufficio. Se poi il ruolo dirigenziale è in una multiutility come Acea Spa che controlla i servizi idrici ed energetici della capitale, la storia riguarda un po’ tutti coloro che pagano, con le loro bollette, gli stipendi dei due manager fantasma. Già nota alle cronache nazionali per aver partecipato al “banchetto” della Parentopoli capitolina, Acea Spa, nello scorso mese d’agosto, aveva sospeso due alti dirigenti denunciati per peculato, truffa e falso. I due funzionari, uno dei quali addetto alla sicurezza, erano stati fotografati dai vigili urbani nella loro attività di venditori d’automobili, nell’autosalone di proprietà della moglie di uno dei due. L’attività veniva svolta in giorni e orari nei quali i due dirigenti di Acea Spa avrebbero dovuto trovarsi sul luogo di lavoro.

Dopo qualche mese di sospensione i manager sono stati riammessi in servizio e reintegrati in organico con le stesse mansioni svolte prima dello stop. La decisione di “perdonare” i due dirigenti è stata presa dai vertici dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Marco Staderini e sembra destinata a fare molto rumore nella capitale e non solo.

I due doppiolavoristi non solo vendevano automobili nell’orario di lavoro ma, dopo avere timbrato il cartellino, venivano accompagnati dalle guardie giurate addette alla vigilanza di Acea Spa sino all’autosalone di via di Tor Cervara dove si dedicavano alla vendita. Dalle indagini sarebbe emerso, inoltre, un altro elemento inquietante ovverosia che i due dipendenti si facevano rimborsare dall’azienda i chilometri percorsi per poter svolgere il secondo impiego privato. A carico di uno dei due dirigenti – addetto alla centrale operativa e di controllo, dalla quale dipende la sicurezza di tutta la città di Roma e di parte della Provincia – ci sarebbe anche l’accusa di falso. Gli inquirenti, infatti, avrebbero trovato una laurea in Scienza dell’investigazione presumibilmente falsa, rilasciata da un’Università americana che risulta inesistente.

Quando in estate scoppiò lo scandalo il sindaco Gianni Alemanno negò di aver caldeggiato l’assunzione dei due, come, invece, fu ipotizzato negli ambienti dell’azienda. L’ad Marco Staderini diede la massima disponibilità, sua e della Società, a collaborare per accertare comportamenti fraudolenti all’interno dello staff dirigenziale. A distanza di qualche mese l’inchiesta è lungi dall’essere conclusa, ma i due manager sono stati riaccolti a braccia aperte tornando alle precedenti posizioni di responsabilità, parola che, alla luce dei fatti, sembra non appartenere al loro vocabolario.

Acea reintegra i manager che vendevano auto nell
 
reintegriamo poliziotti che spacciano, questi che c'hanno voglia da laurà sono da premiare! :D

C'è poco da fare, bisogna sfasciare tutto e ripartire da capo :wall:
 
oppure fanno paura, perchè sta gentaglia che fa i ***** propri conosce i loro simili, e se messi alle strette (perdita del lavoro o altro) s*******no anche gli altri. Meglio tenerli buoni :wall:
 
oggi nelle pubbliche amministrazioni o società da loro amministrate
e nelle liste dei partiti politici
i nomi degli impiegati e i nomi dei candidati politici
li prendono nel mattinale della polizia
se non sei delinquente non ti vogliono
 
oppure fanno paura, perchè sta gentaglia che fa i ***** propri conosce i loro simili, e se messi alle strette (perdita del lavoro o altro) s*******no anche gli altri. Meglio tenerli buoni :wall:

OK!

I politici li tengono buoni i dirigenti messi li da loro, li tutelano perchè se questi parlano affossano tutto il carrozzone politico.
 
se parlo io


salta tutto il banco


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Acea reintegra i manager che vendevano auto nell’orario di lavoro .

Dalle indagini sarebbe emerso, inoltre, un altro elemento inquietante ovverosia che i due dipendenti si facevano rimborsare dall’azienda i chilometri percorsi per poter svolgere il secondo impiego privato. A carico di uno dei due dirigenti – addetto alla centrale operativa e di controllo, dalla quale dipende la sicurezza di tutta la città di Roma e di parte della Provincia – ci sarebbe anche l’accusa di falso. Gli inquirenti, infatti, avrebbero trovato una laurea in Scienza dell’investigazione presumibilmente falsa, rilasciata da un’Università americana che ris

cosi non si può andare avanti, la politica deve fare qualcosa ieri
qui siamo davanti a un marciume che non ha eguali al mondo e bisogna fare piazza pulita a tutti i costi, anche se volano trucioli KO!KO!KO!

qualcun
 
la chiamo associazione a delinquere

OK!

I politici li tengono buoni i dirigenti messi li da loro, li tutelano perchè se questi parlano affossano tutto il carrozzone politico.

aveva ragione Davigo, gli indagati sono oggetto di solidarietà da chi è stato beneficiato.
 
haha non avevo letto della laurea in scienza dell'investigazione :rotfl:

Dottor CSI è arrivato :rotfl:

CSI-Miami-David-Caruso.jpg
 
Acea reintegra i manager che vendevano auto nell’orario di lavoro


l'importante è dare il buon esempio

solo così si incidono nelle coscenze i valori più alti di moralità, correttezza, equità, rigore, sviluppo
 
Abbiamo una classe dirigente che è deleteria.

Forse era meglio fare default almeno pagavano tutti, e non la gente normale con un lento stillicidio.
 
reintegriamo poliziotti che spacciano, questi che c'hanno voglia da laurà sono da premiare! :D

C'è poco da fare, bisogna sfasciare tutto e ripartire da capo :wall:

se un'auto ha le ruote a terra, si cambiano le ruote, non si rottama l'auto.
Ma se tu mi dai i soldi, mi compro un'auto nuova.
 
Acea reintegra i manager che vendevano auto nell’orario di lavoro
Yahoo! FinanzaScritto da Davide Mazzocco | Yahoo! Finanza – 2 ore 48 minuti fa


C’è chi un lavoro lo cerca disperatamente e chi, invece, non pago di un ruolo dirigenziale decide di arrotondare lo stipendio andando a vendere automobili durante l’orario d’ufficio. Se poi il ruolo dirigenziale è in una multiutility come Acea Spa che controlla i servizi idrici ed energetici della capitale, la storia riguarda un po’ tutti coloro che pagano, con le loro bollette, gli stipendi dei due manager fantasma. Già nota alle cronache nazionali per aver partecipato al “banchetto” della Parentopoli capitolina, Acea Spa, nello scorso mese d’agosto, aveva sospeso due alti dirigenti denunciati per peculato, truffa e falso. I due funzionari, uno dei quali addetto alla sicurezza, erano stati fotografati dai vigili urbani nella loro attività di venditori d’automobili, nell’autosalone di proprietà della moglie di uno dei due. L’attività veniva svolta in giorni e orari nei quali i due dirigenti di Acea Spa avrebbero dovuto trovarsi sul luogo di lavoro.

Dopo qualche mese di sospensione i manager sono stati riammessi in servizio e reintegrati in organico con le stesse mansioni svolte prima dello stop. La decisione di “perdonare” i due dirigenti è stata presa dai vertici dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Marco Staderini e sembra destinata a fare molto rumore nella capitale e non solo.

I due doppiolavoristi non solo vendevano automobili nell’orario di lavoro ma, dopo avere timbrato il cartellino, venivano accompagnati dalle guardie giurate addette alla vigilanza di Acea Spa sino all’autosalone di via di Tor Cervara dove si dedicavano alla vendita. Dalle indagini sarebbe emerso, inoltre, un altro elemento inquietante ovverosia che i due dipendenti si facevano rimborsare dall’azienda i chilometri percorsi per poter svolgere il secondo impiego privato. A carico di uno dei due dirigenti – addetto alla centrale operativa e di controllo, dalla quale dipende la sicurezza di tutta la città di Roma e di parte della Provincia – ci sarebbe anche l’accusa di falso. Gli inquirenti, infatti, avrebbero trovato una laurea in Scienza dell’investigazione presumibilmente falsa, rilasciata da un’Università americana che risulta inesistente.

Quando in estate scoppiò lo scandalo il sindaco Gianni Alemanno negò di aver caldeggiato l’assunzione dei due, come, invece, fu ipotizzato negli ambienti dell’azienda. L’ad Marco Staderini diede la massima disponibilità, sua e della Società, a collaborare per accertare comportamenti fraudolenti all’interno dello staff dirigenziale. A distanza di qualche mese l’inchiesta è lungi dall’essere conclusa, ma i due manager sono stati riaccolti a braccia aperte tornando alle precedenti posizioni di responsabilità, parola che, alla luce dei fatti, sembra non appartenere al loro vocabolario.

Acea reintegra i manager che vendevano auto nell

una comica
 
ruote a terra?
Siamo un catorcio arrugginito e senza motore con solo le poltrone in pelle nuove di pacca con seduti i soliti, e noi dietro a spingere in salita.
 
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