Anno Domini 2016 la riscossa Volume I

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Si sono bond per Istituzionali quotati dapprima al Lussemburgo e poi sui mercati domestici. Il 2020 lo trovi infatti sul lux, sul tlx e sull'extra-mot.
Non vorrei contraddirvi, ma io ne ho in carico da 3 anni, e sono un normale retail privato.
 
1 . Non sapevo che scrivendo in maiuscolo si da autorevolezza , comunque io non voglio convincere nessuno (specifico sempre che è una mio pensiero) però se qualcuno mi chiede è educazione rispondere.
2 . Piuttosto che seguire tutte le caz... che si sentono in giro , forse è meglio usare un po di matematica forse vedrai che ci si prede di piu e comunque ogni uno di noi con i suoi soldi fa quello che vuole .
3 . pensavo che qui su questo fol si dicessero delle opinioni e non come spesso accade e come tu fai.......... stuzzicare le persone e quindi................

per concludere spero e mi auguro che qui che è un bellissimo fol ci si scambiono le infomazioni e idee e non cattiverie !!!!!:yes:


Internet è la fonte di ogni male
 
le sorelle carige e mps notizie dal mondo

https://www.forexinfo.it/MPS-le-azi...il&utm_term=0_4302bacf08-c346c421ba-302792929


In questi giorni il calo delle Borse di tutto il mondo ha fatto in modo che pochi titoli azionari rimanessero al riparo dai ribassi diffusi. In Italia però, ha destato scalpore la speculazione ribassista generatasi su alcuni titoli bancari, in particolare, sul Ftse Mib, su quello di Banca MPS.

Molti sono rimasti perplessi da tale speculazione ribassista, chiedendosi se effettivamente la banca senese sia solida. Ebbene, quando il mercato si accanisce contro particolari titoli, in un periodo poi di forte avversione al rischio, un motivo c’è sempre. Ecco perché il titolo MPS è stato vittima di sell-off in questi giorni.

Azioni Banca MPS: in una settimana -10,9%, perché?
Le turbolenze dei mercati di questi giorni, causate principalmente dai timori sull’economia cinese e dai prezzi del petrolio, hanno affossato letteralmente alcuni titoli azionari. Ha destato particolare scalpore il caso del titolo di Banca MPS, quotato sull’indice italiano Ftse Mib, che è stato reso bersaglio di forti vendite.

Molti operatori si sono chiesti come mai ci sia stato questo particolare accanimento sul titolo Montepaschi (e Carige), chiedendosi se la banca senese sia effettivamente solida. Quando il mercato si accanisce a ribasso su un particolare titolo, in un contesto poi di avversione al rischio, c’è effettivamente qualcosa che non quadra.

Al di là del fatto che il titolo Montepaschi è riuscito a recuperare terreno nella seduta odierna (al momento è uno dei titoli migliori del Ftse Mib, con un rialzo del +5,55% che corrisponde ad un prezzo di 0,978€ ad azione) bisogna fare alcune considerazioni.

Per prima cosa, l’ingresso sulla scena del Bail-in in Europa ha fatto scattare i timori dei risparmiatori sulle condizioni di salute delle banche visto che, tramite il meccanismo introdotto dalla BCE, in caso di fallimento di una banca saranno gli stessi correntisti ed obbligazionisti a pagare per il salvataggio.

MPS non gode di buona fama visto tutte le vicende che hanno coinvolto l’istituto senese degli scorsi anni e che hanno evidenziato una politica che dire “aggressiva” è un eufemismo.

L’ormai ex istituto numero 3 in Italia, da orgoglio del Paese (è la banca più antica al mondo) è diventato motivo di imbarazzo a causa di tutte le politiche spregiudicate emerse negli scorsi anni che hanno rovinato di fatto la Banca toscana.

Banca MPS: il problema dei crediti deteriorati
Dall’ultima trimestrale pubblicata (con relativa gestione dei primi 9 mesi) sembra effettivamente che qualcosa sia migliorato. Le condizioni del bilancio della banca sono notevolmente migliorate (grazie anche ad aumento di capitale da €3 miliardi e alla chiusura del derivato Alexandria) ma c’è qualcosa di cui bisogna preoccuparsi.

Dall’ultima trimestrale dell’istituto senese è emerso che i crediti deteriorati della banca sono aumentati del +5,4% rispetto a Dicembre 2014 (pari ad un totale di 24,4€ miliardi) con un aumento trimestrale delle sofferenze del +4,7%.

La copertura dei crediti deteriorati è risultata pari al 48,6%, in riduzione di 13 punti rispetto all’estate scorsa. Infine, l’esposizione della banca a derivati è pari a €32 miliardi (aumentata di quasi un miliardo rispetto a Giugno).

Cosa sono i crediti deteriorati?
I crediti deteriorati (non performing loans) sono crediti di cui l’esigibilità è incerta o momentaneamente difficile. Le categorie più importanti di crediti in sofferenza sono due: gli incagli e le sofferenze.

Gli incagli sono quei crediti che momentaneamente sono di difficile esigibilità a causa di una temporanea difficoltà del debitore.

Le sofferenze invece sono quei crediti di riscossione incerta poiché il debitore si trova in stato di insolvenza o in situazione uguale.

Vi sono anche altre categorie di crediti deteriorati come ad esempio le esposizioni ristrutturate o scadute.

Prometeia: in Italia troppi crediti deteriorati e con basse coperture
I crediti deteriorati sono una vera e propria zavorra del sistema bancario italiano e in alcuni casi ha portato al fallimento di alcune banche (un esempio è dato dagli istituti falliti interessati dal decreto salva-banche).

L’attuale management si sta sforzando veramente a migliorare la situazione del bilancio di Banca MPS, cercando di ridurre i crediti deteriorati attraverso cessioni di questi.

Il problema è che la quantità di questi crediti è ancora enorme e un possibile nuovo declino dell’economia italiana potrebbe rimettere in difficoltà l’istituto senese.

L’azionariato di banca MPS è molto più frammentato rispetto a prima con il MEF secondo azionista del gruppo, seguito da banche d’affari e fondi di grande importanza come BlackRock, Axa, Fintech (primo azionista) e Btg Pactual (con il CEO Esteves arrestato recentemente e poi rilasciato) per fare alcuni esempi (la lista è molto più lunga).

Da una parte questo rappresenta un plus perché la banca è meno esposta a “strane” influenze rispetto al passato. Dall’altro lato però, questo rappresenta un problema poiché in caso di crisi della banca gli azionisti (e grandi obbligazionisti in prima fila) scapperebbero di corsa.

Tornando al discorso dei crediti deteriorati, è interessante il commento di Prometeia a riguardo sulla situazione generale italiana:

"Quello della capacità di assorbimento delle perdite, per gli ingenti volumi di crediti deteriorati e un coverage ratio che, nonostante gli sforzi degli anni recenti, rimane tra i più bassi nel confronto europeo”.
In parole povere: se ci dovesse essere uno shock finanziario per qual si voglia motivo, le banche italiane hanno una quantità di crediti deteriorati talmente elevata (causata anche dalla crisi delle imprese italiane che stanno collassando a causa dell’alta tassazione) che con la copertura attuale farebbero fatica a rimanere in piedi.

MPS ne è il caso più eclatante, la cosa certa è che una bad bank le farebbe molto comodo.

Ricapitolando i motivi per cui le azioni di MPS potrebbero essere nuovamente oggetto di vendite sono:

Avversione al rischio sui mercati in notevole aumento.
Alta esposizione della banca a shock economici.
Alta esposizione di MPS all’economia italiana.
Continuo aumento dei crediti in sofferenza.
Introduzione del Bail-in.
I prossimi mesi, con annessi bilanci e report finanziari, saranno cruciali per capire se l’istituto toscano potrà farcela da solo a risanare i conti o se ci sarà bisogno di un aumento di capitale, di una bad bank o di un merger con un’altra banca.
 
X lorcann: Non so se a meno 5.5, ma domani sarà rosso tutto il listino... Se crolla Wally noi torniamo prima a 17500 poi non so...x tutti: Il discorso degli NPL come scritto anche nell articolo di muri spero sia chiaro. Immaginate MPS che svaluta l 83% di 24mld...ne ha da fare ADC...
 
il -2,8% attuale sui listini USA...
non deve essere interpretato necessariamente come crollo...

anche se risulta di difficile comprensione ...

il -2,8% attuale potrebbe "semplicemente" significare il raggiungimento di un bottom di periodo...

con le tipiche modalità dei mercati americani..
 
il problema è il petrolio, domani peseranno di nuovo gli energetici a milano... e si porteranno dietro tutto, in teoria i bancari dovrebbero difendersi di più
 
il -2,8% attuale sui listini USA...
non deve essere interpretato necessariamente come crollo...

anche se risulta di difficile comprensione ...

il -2,8% attuale potrebbe "semplicemente" significare il raggiungimento di un bottom di periodo...

con le tipiche modalità dei mercati americani..

Boh!? Io vedo Cina in crisi sistemica, paesi emergenti alla frutta, USA che vengono da 7 anni di droga party… sperare che siano tedeschi ed italiani a tirare la carretta la vedo dura. Io sono bearish in generale poi se é solo un bottom di periodo lo impareremo, nell attesa ho messo degli SL
 
Aggiungiamo isis, attentati qua e là e petrolio a 30… solo una guerra tra Iran e Arabia lo farebbe schizzare, ma preferirei di no. Sinceramente non vedo nessun motivo per cui tutta la baracca dovrebbe salire, se qualcuno ha idee mi illumini.
 
Aggiungiamo isis, attentati qua e là e petrolio a 30… solo una guerra tra Iran e Arabia lo farebbe schizzare, ma preferirei di no. Sinceramente non vedo nessun motivo per cui tutta la baracca dovrebbe salire, se qualcuno ha idee mi illumini.

no no, penso hai sicuramente ragione.
l'unica cosa , è che quando Ws macinava record su record , noi prendevamo lo stesso botte da - 10 al giorno :mmmm:
delle correlazioni noi, prendiamo solo il negativo
 
Carige e Mps, banche italiane sotto tiro
13 GENNAIO 2016 DI FABRIZIO MASSARO / IL CORRIERE DELLA SERA

MILANO È sceso in campo direttamente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per cercare di mettere un freno alle speculazioni di Borsa che stanno fiaccando le due banche più deboli – tra le quotate – del sistema italiano, Carige e Montepaschi, che da inizio anno hanno perso rispettivamente il 28% e il 24% del valore. E lo ha fatto per escludere ogni intervento del governo in un eventuale salvataggio, di cui non ravvisa la necessità. «Non credo che stia al governo» occuparsene, ha detto il premier a Repubblica Tv . «I due istituti sono da tempo sottoposti a processi di risanamento in alcuni casi con l’occhio vigile della Bce. Immagino che Carige e Mps sicuramente avranno un futuro davanti a loro molto importante». Anche il presidente della Cdp, Claudio Costamagna ha specificato che «non è il nostro ruolo quello di finanziare il nostro sistema bancario che per noi è un partner. Come Cassa oggi non abbiamo nessun ruolo nel salvare il sistema bancario italiano, se deve essere salvato».
Renzi è intervenuto anche sul ruolo di Consob e Bankitalia sul tema della vigilanza bancaria, anche con riferimento alle quattro banche salvate: «Ho il massimo rispetto per le istituzioni». Un intervento sulle competenze delle due authority «non è un tema all’ordine del giorno in questo momento: La Consob ha suoi compiti, li faccia; Bankitalia è una grande istituzionale del Paese. Sono due istituzioni che il governo ha il dovere di proteggere, fermo restando che se qualcuno ha sbagliato deve essere messo in condizione di rispondere dei propri sbagli».
Le parole del governo e del braccio operativo dell’esecutivo, la Cdp, sono importanti perché sgombrano il campo dai timori – pure circolati sul mercato e alla base dei forti crolli di lunedì (-13,6% Carige, -11,2% Mps) – di un ricorso al bail in per questi istituti, che sarebbe peraltro insostenibile per il sistema italiano. Ieri i titoli dei due istituti hanno vissuto una giornata di volatilità: alla fine Carige ha chiuso in forte recupero, +7,68% 0,96 euro, mentre Mps – frenato dal divieto di vendita allo scoperto – ha terminato con un limitato +0,27% a 0,928 euro: valgono rispettivamente 788 milioni e 2,87 miliardi, circa il 30% del patrimonio netto, e dunque facile preda di un acquirente, che però non si vede all’orizzonte.
Nelle sale operative la preoccupazione è sulle conseguenze di immagine di un calo costante: è vero che Mps può stare in piedi da solo, ma se continua a perdere in Borsa potrebbe esserci qualche contraccolpo sulla clientela retail, che potrebbe impaurirsi e magari spostare i conti; questo potrebbe minare Siena e, in conseguenza, l’intero sistema. Le speculazioni sulle origini di questo attacco ribassista si sono sprecate: vari operatori puntano il dito contro qualche aggressivo hedge fund americano. Altri intravedevano una lettura più politica: dietro le vendite potrebbe celarsi un attacco al governo Renzi e alla sua linea di «alzare la voce» in Europa su temi come la maggiore flessibilità sui conti o la bad bank. Le quotazioni di Mps e Carige sarebbero così un tassello di una partita a scacchi più complessa. Resta che la Bce non ha mai ipotizzato la resolution di Mps, specialmente dopo che da due anni Francoforte sta rivoltando l’istituto come un calzino .

Carige e Mps, banche italiane sotto tiro | Iusletter
 
Aggiungerei anche , che in questo mondo Globalizzato , dove se succede qualcosa in qualsiasi parte di esso , ne risentono tutti , trovare motivi per non salire , il mercato ha solo l'imbarazzo della scelta, ogni giorno notizie negative ne escano quante se ne vuole.
quindi non si salirà mai più ?
dilemma..
 
il petrolio a 30 euro , sarà pure un problema, ma il Gasolio a 1,17 anzichè 1,70 , non mi pare sia una tragedia Per L' Italia... paese dove il 90% delle merci passa su strada.
ci sono cose difficili da comprendere , ma mi riferisco a me stesso , che mi ritengo non certo un esperto ma un cittadino medio .
 
Domani dovrebbe essere pubblicata la lista dei Progetti probabilmente Finanziati Dalla UE tramite il Piano Junker.

sono 7 progetti Italiani , vediamo se c'è qualcosa per la Liguria , le aspettative erano positive.
Tutto Aiuta
 
I forum servono anche a mettere in guardia i risparmiatori dei rischi che corrono.
Le azioni e tutti gli strumenti finanziari emessi da questa Banca sono ad altissimo rischio e si addicono solo a investitori esperti e professionali. Chiunque voglia speculare può comunque farlo a proprio rischio e pericolo senza chiedere poi il rimborso in caso di perdita e azzeramento del capitale investito.

parole sante:clap::clap::clap::clap:
 
Aggiungerei anche , che in questo mondo Globalizzato , dove se succede qualcosa in qualsiasi parte di esso , ne risentono tutti , trovare motivi per non salire , il mercato ha solo l'imbarazzo della scelta, ogni giorno notizie negative ne escano quante se ne vuole.
quindi non si salirà mai più ?
dilemma..

mi fa molto piacere vederti ottimista e sempre alla ricerca di una notizia che possa aiutare a risalire, però bisogna anche essere obiettivi e dopo anni di discese (-98% ) non è certo una notizia qualsiasi ( Importante magari per il resto del mercato)che può invertire la rotta. Io penso che il vero cambiamento si vedrà quando ridurranno di molto i NPL con denaro di conti in attivo ( no con ADC )
oppure nel caso di fusione con una banca molto forte
 
Certo che qui l'ottimismo è alle stelle !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Mps e Carige, governo non interverrà, hanno futuro importante-Renzi
12/01/2016 12:53 RSF
ROMA, 12 gennaio (Reuters) - Il governo non intende intervenire né su Monte dei Paschi di Siena (BMPS.MI) né su Banca Carige, istituti che avranno un futuro "importante", ha detto oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

"Non credo chestia al governo [intervenire]", ha detto Renzi rispondendo a una domanda durante un'intervista in diretta a Repubblica Tv sulla possibilità che il governo intervenga su Mps e Carige come ha fatto nei mesi scorsi sulle quattro banche salvate dalfallimento.

"Sono due istituti da tempo sottoposti a processi di risanamento in alcuni casi con l'occhio vigile della Banca Centrale Europea. Immagino che Banca Carige-Cassa di Risparmio di Genova e Monte dei Paschi di Siena sicuramente avranno un futuro davanti a loro molto importante", ha detto il premier.

calma e gesso ...................... e non so voi ma IO CI CREDO AL PREMIER.
 
Carige e Mps, banche italiane sotto tiro
13 GENNAIO 2016 DI FABRIZIO MASSARO / IL CORRIERE DELLA SERA

MILANO È sceso in campo direttamente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per cercare di mettere un freno alle speculazioni di Borsa che stanno fiaccando le due banche più deboli – tra le quotate – del sistema italiano, Carige e Montepaschi, che da inizio anno hanno perso rispettivamente il 28% e il 24% del valore. E lo ha fatto per escludere ogni intervento del governo in un eventuale salvataggio, di cui non ravvisa la necessità. «Non credo che stia al governo» occuparsene, ha detto il premier a Repubblica Tv . «I due istituti sono da tempo sottoposti a processi di risanamento in alcuni casi con l’occhio vigile della Bce. Immagino che Carige e Mps sicuramente avranno un futuro davanti a loro molto importante». Anche il presidente della Cdp, Claudio Costamagna ha specificato che «non è il nostro ruolo quello di finanziare il nostro sistema bancario che per noi è un partner. Come Cassa oggi non abbiamo nessun ruolo nel salvare il sistema bancario italiano, se deve essere salvato».
Renzi è intervenuto anche sul ruolo di Consob e Bankitalia sul tema della vigilanza bancaria, anche con riferimento alle quattro banche salvate: «Ho il massimo rispetto per le istituzioni». Un intervento sulle competenze delle due authority «non è un tema all’ordine del giorno in questo momento: La Consob ha suoi compiti, li faccia; Bankitalia è una grande istituzionale del Paese. Sono due istituzioni che il governo ha il dovere di proteggere, fermo restando che se qualcuno ha sbagliato deve essere messo in condizione di rispondere dei propri sbagli».
Le parole del governo e del braccio operativo dell’esecutivo, la Cdp, sono importanti perché sgombrano il campo dai timori – pure circolati sul mercato e alla base dei forti crolli di lunedì (-13,6% Carige, -11,2% Mps) – di un ricorso al bail in per questi istituti, che sarebbe peraltro insostenibile per il sistema italiano. Ieri i titoli dei due istituti hanno vissuto una giornata di volatilità: alla fine Carige ha chiuso in forte recupero, +7,68% 0,96 euro, mentre Mps – frenato dal divieto di vendita allo scoperto – ha terminato con un limitato +0,27% a 0,928 euro: valgono rispettivamente 788 milioni e 2,87 miliardi, circa il 30% del patrimonio netto, e dunque facile preda di un acquirente, che però non si vede all’orizzonte.
Nelle sale operative la preoccupazione è sulle conseguenze di immagine di un calo costante: è vero che Mps può stare in piedi da solo, ma se continua a perdere in Borsa potrebbe esserci qualche contraccolpo sulla clientela retail, che potrebbe impaurirsi e magari spostare i conti; questo potrebbe minare Siena e, in conseguenza, l’intero sistema. Le speculazioni sulle origini di questo attacco ribassista si sono sprecate: vari operatori puntano il dito contro qualche aggressivo hedge fund americano. Altri intravedevano una lettura più politica: dietro le vendite potrebbe celarsi un attacco al governo Renzi e alla sua linea di «alzare la voce» in Europa su temi come la maggiore flessibilità sui conti o la bad bank. Le quotazioni di Mps e Carige sarebbero così un tassello di una partita a scacchi più complessa. Resta che la Bce non ha mai ipotizzato la resolution di Mps, specialmente dopo che da due anni Francoforte sta rivoltando l’istituto come un calzino .

Carige e Mps, banche italiane sotto tiro | Iusletter


ECCO QUESTA è UNA BELLISSIMA ANALISI. PECCATO che il SISTEMA non abbia degli antitodi (vedasi BCE acquisto debito paesi i difficolta anche solo per finta) per mettere il sale sulla coda agli sciacalli.............peccato, peccato davvero. Ma questo è il liberismo.............siamo vittime di noi stessi e per esempio del prestito titoli.
 
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