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quei negozi che vendono le sigarete elettriche.
in un villaggio vicino a dove abito ne hanno aperti 3 in 6 mesi..

credo sia un business a 4 stelle

fam, frecc, fum e fastidi ..:D:D:D:D:D
fame freddo fumo e fastidi ...



spiegatemi voi come si può pensare di guadagnare da un'attività del genere.
a me sinceramente sfugge...
ormai la gente è andata fuori di testa
perdono il lavoro e dilapidano i risparmi inventandosi attività ridicole..

azzo un vilalggio di 20000 persone
togliamo quelli che non fumano, bambini ecc
ne rimangono quanti ?
10000 ? ( ma saranno sicuramente di meno)
quanti di questi saranno interessati a fumarsi vapore aromatizzato ?
500 ?
dividiamoli per 3
diventano circa 170 per negozio
mettiamo che la prima settimana ciascuno di questi compra 2 sigarette..
( e sarà difficile visto che su internet o i bazar cinesi le vendono a moolto meno)
e poi ? qualche ricarica ?
ma io dico... ma come ca.zzo ragiona stà gente?
non vedono che in giro con in mano queste sigarette elettriche non c'è nessuno ? sono anni che le vendono su internet, se non le ha in mano nessuno ci sarà un motivo no ?
affittano
negozi da 15000 euro all'anno .....
ma possibile che prima di aprire non stanno un pomeriggio a passeggiare per vedere quanta gente passa e sopratutto entra nei negozi della stessa strada ?
come fanno a non vedere che anche sulla via principale i negozi sono tutti vuoti ....e non lavorano neanche quando fanno i saldi... ormai continui tra una svendita e l'altra...
mah..... e poi la chiamano sfortuna....
 
Ultima modifica:
OK! bollino verde.

Il fatto è che, per me, molti tonti si fanno infinocchiare dai franchising.
 
OK! bollino verde.

Il fatto è che, per me, molti tonti si fanno infinocchiare dai franchising.

certo, come quelli dei compro oro

alcuni voglono 50 mila euro per due insegne, qualche vetrina , il software e l'harware(:D:D:D:D:D una pietra e qualche boccetta di acido )
poi vogliono la percentuale, qualcosa per la pubblicità ecc ecc
il tutto per guadagnare 3 o 4 euro lordi al grammo
perchè non sò se lo sapete ma quando ritirano l'oro ( che quasi sempre è 18 kt) voi gli date 1 kg e loro vi pagano 720-730 grammi al fixing del giorno.

20-30 grammi di oro vi dicono che sono evaporati durante la fusione..
in più molti vogliono tenere loro la vostra contabilità..così...voi pagate le tasse e loro come fonderia no..
oltre al danno la beffa.....
eppure spuntano come funghi perchè i polli credono di aprire e ritirare 1 kg di oro al giorno....
posso capire uno che apre da solo e se la cava con 10 mila euro per l'arredamento , le insegne, l'antifurto ,la cassaforte e la bilancia e poi cerca una fonderia onesta che no ngli rubi tropi grammi ad ogni fusione..ma quelli che aprono in franchising....
sono proprio dei polli....

e che dire dei mc donalds?
sapete a che ocndizioni vi fanno franchisor ?
provate a informarvi...e vedete se non sono matti quelli che aprono..
 
che condizioni fa il vecchio mac?
I muri sono di propietà loro( o il contratto di affitto) e vogliono il 16% sul fatturato di canone per l'affitto in più bisogna pagare il 5% di royalties .
Le posizioni belle le tengano loro quelle brutte le danno in franchising......
 
quei negozi che vendono le sigarete elettriche.
in un villaggio vicino a dove abito ne hanno aperti 3 in 6 mesi..

credo sia un business a 4 stelle

fam, frecc, fum e fastidi ..:D:D:D:D:D
fame freddo fumo e fastidi ...



spiegatemi voi come si può pensare di guadagnare da un'attività del genere.
a me sinceramente sfugge...
ormai la gente è andata fuori di testa
perdono il lavoro e dilapidano i risparmi inventandosi attività ridicole..

azzo un vilalggio di 20000 persone
togliamo quelli che non fumano, bambini ecc
ne rimangono quanti ?
10000 ? ( ma saranno sicuramente di meno)
quanti di questi saranno interessati a fumarsi vapore aromatizzato ?
500 ?
dividiamoli per 3
diventano circa 170 per negozio
mettiamo che la prima settimana ciascuno di questi compra 2 sigarette..
( e sarà difficile visto che su internet o i bazar cinesi le vendono a moolto meno)
e poi ? qualche ricarica ?
ma io dico... ma come ca.zzo ragiona stà gente?
non vedono che in giro con in mano queste sigarette elettriche non c'è nessuno ? sono anni che le vendono su internet, se non le ha in mano nessuno ci sarà un motivo no ?
affittano
negozi da 15000 euro all'anno .....
ma possibile che prima di aprire non stanno un pomeriggio a passeggiare per vedere quanta gente passa e sopratutto entra nei negozi della stessa strada ?
come fanno a non vedere che anche sulla via principale i negozi sono tutti vuoti ....e non lavorano neanche quando fanno i saldi... ormai continui tra una svendita e l'altra...
mah..... e poi la chiamano sfortuna....


davvero, poi considera che tra un po' i tabaccai si metteranno a venderle loro stessi, e per loro sara' un sovrappiu' per compensare l'eventuale diminuzione dei tabacchi...e i negozi specializzati poverini si troveranno impegnati per 5 anni

a me dispiace molto per loro
 
I mc donalds se trovi il posto buono funzionano a bestia.
Quanti ne avete visti chiudere?:confused:
 
I mc donalds se trovi il posto buono funzionano a bestia.
Quanti ne avete visti chiudere?:confused:
La ritirata dei Mc Donald's da Roma

La ritirata dei Mc Donald's da Roma

Pubblicato il 06 mag 2011 da Pasquino


Il primo a scomparire, qualche anno fa e senza alcun clamore, fu il “ristorante” di via Cola di Rienzo. Poi, uno dopo l’altro come un domino, sono scomparsi dalla geografia cittadina il ristorante di via del Corso, qualche mese fa quello di corso Vittorio e più recentemente quello del Pantehon (foto). Parliamo dei Mc Donald’s della Capitale, sui quali da qualche tempo sembra essersi abbattuta un’epidemia dall’esito sempre uguale: la chiusura dopo un’agonia più o meno lenta.

Il Bel Paese, con le sue tradizioni culinarie, le sue trattorie, i suoi caffè, è sempre stata una terra ostica per i fast food multinazionali come Mc Donald’s, Burger King o Starbucks. Quello che è accaduto a Mc Donald’s è però misterioso. Dopo una vera e propria invasione della città negli anni 80 e 90, come del resto in tutte le capitali d’Europa, i ristoranti celebri per i Big Mac ed i Cheesburger e riconoscibili dalla “M” gialla su sfondo rosso, ora verde, stanno oggi letteralmente scomparendo.

Se non sbaglio negli ultimi anni ne ha aperto uno solo, in via delle Muratte, vicino a fontana di Trevi. In molte altre zone della città la tendenza è invece negativa, con una serie di chiusure che ricordano quelle che hanno colpito Burger King negli anni 90. Si tratta di uno strategico riposizionamento dei Mc Donald’s o l’inevitabile sconfitta dell’hamburger a stelle e strisce contro le nostrane pizze al taglio e le tipiche hostarie?

La Gazzetta del Mezzogiorno.it | E per il McDonalds di Taranto saracinesche chiuse
E per il McDonalds di Taranto saracinesche chiuse



di PAMELA GIUFRÈ

Mc Donald's non riapre. E la Uil impugna il licenziamento dei 32 dipendenti del fast food americano che si trova nella galleria dell'Auchan di Taranto. La notizia della chiusura non è ancora ufficiale. Ma potrebbe essere presto confermata se la trattativa sindacale non andrà a buon fine. I lavoratori del fast food di Auchan sono infatti iscritti per metà alla Fisascat-Cisl e per metà alla Uiltucs-Uil. E le due sigle, che non erano riuscite a trovare un'intesa a livello locale, sono tuttora discordi anche sul piano nazionale, dove si sta discutendo la vertenza. Mc Donald's si è infatti dimostrato intenzionato a riaprire il fast food in città senza intermediari dopo la negativa esperienza del passato che si è conclusa con il fallimento di Adg, l'impresa grottagliese che aveva ottenuto l'attività in franchising indebitandosi però a dismisura con lo stesso Mc Donald's, oltre che con Auchan e con svariati fornitori.

Ma proprio per evitare che i creditori potessero rivalersi direttamente sulla catena americana per la restituzione dei debiti di Adg, i responsabili del Mc Donald's avevano chiesto ai dipendenti di accettare le lettere di licenziamento o di dimettersi spontaneamente prima di riprendere a lavorare alle stesse condizioni di prima. Una soluzione possibile per la Fisascat-Cisl, inaccettabile per la Uiltucs-Uil. Secondo Antonio Arcadio, segretario provinciale della Fisascat-Cisl, i 32 lavoratori, tutti giovani e la maggior parte con famiglia, avrebbero dovuto seguire questa strada per conservare il posto.

Ma per la Uiltucs-Uil, e per il segretario generale della Uil, Giancarlo Turi, intervenuto nella querelle, il compromesso era privo di garanzie. "E ne abbiamo avuto prova con le indiscrezioni degli ultimi giorni - spiega Turi - ovvero che il Mc Donald's non è più intenzionato a restare sulla piazza tarantina. Come avremmo potuto chiedere ai nostri iscritti di licenziarsi spontaneamente senza poter contare su alcun tipo di tutela e sulla base di una promessa? Noi suggerivamo una soluzione di continuità con il passaggio automatico da Adg a Mc Donald's delle 32 unità con lo stesso contratto. Questo però non è accaduto e a distanza di quasi due mesi i lavoratori sono ancora disoccupati e forse lo resteranno definitivamente. E' per questo - annuncia il segretario della Uil - che abbiamo deciso di ricorrere alle vie legali. Dobbiamo tutelare i dipendenti". "Ma ora - ritiene Arcadio - c'è il rischio che quel licenziamento provvisorio diventi definitivo già dalla prossima settimana. Un danno per l'economia locale".





26 Ottobre 2
 
Come progettista (anche di locali commerciali), vedo molti potenziali "imprenditori" lanciarsi nelle nuove, si fa per dire, attività.
Bar, tavole calde, gelaterie...si pestano i piedi a vicenda...guadagnano zero...
Quelli più strampalati di solito desistono ancor prima di iniziare
 
Meno negozi, più bancarelle

Rainews24.it
Roma, 12-08-2012

Meno negozi e piu' bancarelle. La crisi impone acquisti piu' oculati e favorisce i venditori ambulanti: nel 2011 il numero delle imprese itineranti (che vanno dai mercati quotidiani e settimanali, ai posteggi a rotazione) e' aumentato di oltre 5 mila unita'. Gli incrementi si sono registrati soprattutto nel centro-sud, (+4.111 imprese). Lo rivelano i dati sul commercio ambulante pubblicati nel Rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato dell'Ufficio studi di Confcommercio.

Nonostante il rallentamento dei consumi, dunque, il commercio itinerante, in controtendenza, cresce. A dicembre 2011 il numero delle imprese ambulanti e' di 175.913 di cui la quota piu' rilevante, oltre il 45%, e' al sud. Una percentuale del 35,2% si trova invece al nord, mentre al centro risiedono solo il 19,5% dei venditori itineranti.

La maggior concentrazione di ambulanti, dunque, e' nel mezzoggiorno: la Campania e' in testa per numero di unita' (22.171), seguita da Sicilia (20.115) e Puglia (15.828). Per quanto riguarda le regioni del centro-nord, invece, troviamo al primo posto la Lombardia con 19.962 unita', il Lazio (14.223) e il Piemonte (13.466).

Per quanto riguarda la specializzazione merceologica del commercio itinerante, i dati di Confcommercio indicano che la maggior parte degli esercizi vende abbigliamento,
calzature e prodotti tessili: la percentuale e' del 43%. I venditori di prodotti alimentari coprono il 22% del totale, mentre la restante quota e' rappresentata da operatori generici che vendono merce non specificata (33,3%).

E' interessante notare come la crescita del numero delle imprese ambulanti ha interessato soprattutto gli esercizi che vendono prodotti non alimentari, mentre vi e' stato un ridimensionamento nel settore alimentare (-369 unita') che si e' concentrato nelle regioni del sud (variazione pari a -252).

"L'alimentare - afferma dall'Ufficio studi di Confcommercio Luciano Mauro - e' un settore in ristrutturazione ormai da qualche anno. Ormai, per quanto riguarda il 'grocery' la grande distribuzione copre il 70% dei bisogni e i negozi nel vicinato fanno il resto. E' un settore che sta avendo un ridimensionamento, anche della domanda interna, e la situazione si rispecchia anche nel commercio ambulante".

D'altra parte, la crescita del commercio ambulante nel settore dell'abbigliamento, indica, secondo Mauro, "una tendenza che risponde a una necessita': quella di avere dei prezzi piu' bassi. Gli ambulanti, infatti, spesso hanno un'offerta piu' conveniente
rispetto ai normali negozi, con target qualitativi piu' bassi.

In tempi di crisi la domanda di merce di qualita' anche piu' scadente, ma a buon prezzo, cresce. L'abbigliamento, poi, e' un settore dove c'e' stato un vero spostamento di tendenze: le persone rimandano le spese importanti, aspettano la stagione dei saldi per comprare, oppure si rivolgono, appunto, a forme di commercio
alternative".

Dal Confcommercio precisano, inoltre, che l'incremento degli ambulanti soprattutto nelle regioni del sud costituisce anche "uno sfogo per l'occupazione. Per l'economia del sud - continua Luciano Mauro - il settore del commercio itinerante, che come abbiamo visto, cresce, consente di avere un reddito, e la semplificazione nelle
procedure di licenza di questo tipo di commercio, dopo il 'decreto Bersani' del 1998 ha sicuramente favorito l'incremento di questo tipo di attivita'" conclude.
 
Meno negozi, più bancarelle

Sulle bancarelle posso portare la testimonianza di un amica che aveva sia un negozio di roba indiana che la bancarella per i mercatini...con il negozio faceva pari e con la bancarella guadagnava....
 
certo, come quelli dei compro oro

alcuni voglono 50 mila euro per due insegne, qualche vetrina , il software e l'harware(:D:D:D:D:D una pietra e qualche boccetta di acido )
poi vogliono la percentuale, qualcosa per la pubblicità ecc ecc
il tutto per guadagnare 3 o 4 euro lordi al grammo
perchè non sò se lo sapete ma quando ritirano l'oro ( che quasi sempre è 18 kt) voi gli date 1 kg e loro vi pagano 720-730 grammi al fixing del giorno.

20-30 grammi di oro vi dicono che sono evaporati durante la fusione..
in più molti vogliono tenere loro la vostra contabilità..così...voi pagate le tasse e loro come fonderia no..
oltre al danno la beffa.....
eppure spuntano come funghi perchè i polli credono di aprire e ritirare 1 kg di oro al giorno....
posso capire uno che apre da solo e se la cava con 10 mila euro per l'arredamento , le insegne, l'antifurto ,la cassaforte e la bilancia e poi cerca una fonderia onesta che no ngli rubi tropi grammi ad ogni fusione..ma quelli che aprono in franchising....
sono proprio dei polli....

e che dire dei mc donalds?
sapete a che ocndizioni vi fanno franchisor ?
provate a informarvi...e vedete se non sono matti quelli che aprono..

sarà come dici tu, ma di negozi compro oro che chiudono non ne vedo, anzi ne vedo sempre di nuovi
 
sarà come dici tu, ma di negozi compro oro che chiudono non ne vedo, anzi ne vedo sempre di nuovi

anch'io vedo che aprono in continuazione ma bisogna tenere conto che molti sono persone disperate che tentano,altri sono orefici che aprono un compro oro per arrotondare le magre entrate dell'oreficeria ( a un orefice sicuramente frutta molto di più che a uno che non è inserito nel ramo, l'orefice molti oggetti può rivenderli a prezzo pieno nell'altro negozio )
molti proprietari hanno più di un negozio, i franchiser spingono molto su questo punto.cosa ovvia dato che più negozi aprite più soldi e più oro gli date.
comunque io non mi invento nulla, basta mettersi in contatto con una fonderia o uno dei tanti franchising ( se ne trovano a decine in tutta italia) e usare la calcolatrice per vedere che per guadagnare abbastanza per ricavarci uno stipendio bisogna ritirare almeno 100 gr di oro al giorno ( ovviamente io parlo di lavoro onesto, non ricettazione , falsificazione dei conti ecc)
 
I mc donalds se trovi il posto buono funzionano a bestia.
Quanti ne avete visti chiudere?:confused:
Ne ho visto uno aprire in zona turistica di mare, con 35.000 abitanti d'inverno e più di 100.000 abitanti in estate... e CHIUDERE dopo appena un anno dall'apertura! preciso che era ubicato in un centro commerciale (tutt'ora in funzione)...;)
 
Ne ho visto uno aprire in zona turistica di mare, con 35.000 abitanti d'inverno e più di 100.000 abitanti in estate... e CHIUDERE dopo appena un anno dall'apertura! preciso che era ubicato in un centro commerciale (tutt'ora in funzione)...;)

a volte quando si passa davanti a un attività si vede molta gente e si pensa che chissà quanto guadagna.
invece bisogna tenere conto dei margini di guadagno e delle spese..

avrete notato le file ai distributori agip ed esso il sabato e la domenica
chiedete ai gestori se in quei giorni guadagnano e chiedete a quelli che non partecipano all'iniziativa perchè non lo fanno..

gli unici che in questo periodo guadagnano sono le agenzie che trattano immobili commerciali e licenze..

domenica ho fatto un giro nel villaggio vicino al mio
nella piazza ci sono una decina di bar caffetterie..
una era in vendita da oltre 1 anno.
hanno abbassato piano piano il prezzo ed è stata venduta.assandoci davanti ho dato un'occhiata e ho visto che dietro al banco c'erano un ragazzo e una ragazza sui 30 anni..
poverini ho pensato...
dentro era deserto e fuori c'erano due persone che bevevano il caffè..
attività che se alla sera nel cassetto ci sono 50 euro è tanto...
ma possibile che la gente è così stupida ?
volevano quasi 100 mila euro di quel bar..
ma ca,zzo vai nel bar di fronte e stai li una settimana a vedere quanta gente ci entra prima di comprarlo no ?
invece tutti si credono più furbi e più simpatici degli altri.
tutti pensano che chi vende è scemo o antipatico e fà scappare i clienti...



vicino a casa mia c'è un piccolo centro comerciale
supermercato, bar,pizzeria e altri negozietti
bar e pizzeria sono in vendita da un anno...
nelle piazze i negozi aprono e chiudono nel giro di sei mesi.....


nella via principale lo scorso anno una caffetteria era in vendita per 400 mila euro,quando un mio amico me l'ha detto ho risposto se erano matti e come giustificavano la richiesta.
sai com'è ha tante licenze...
ma guarda che le licenze il comune le dà gratis, non conta nulla se una caffetteria vende anche le caramelle o i gelati o i pasticcini ho risposto.

comunque dopo un pò l'hanno venduta e adesso è ancora in vendita per oltre 300 mila euro. che affarone......................
ma come ca,zzo si fà a investire una cifra simile per una caffetteria frequentata solo da qualche vecchietta che esce dalla chiesa ?
chi l'ha comprata non ha chiesto di vedere il fatturato ? non è stato una mezza giornata ad asservare quanta gente ci entrava ?

la gente è pazza....perdono il lavoro e bruciano i risparmi di una vita ( i loro e magari pure quelli dei genitori) buttandosi in attività di cui non sanno nulla...
 
Ultima modifica:
Bhè ma tutto sommato mi sembra "normale"...

Con la crisi e la pressione fiscale resistono solo attività con ampi margini e chi evade,se calcoliamo che poi,molto spesso,l'attività è non-innovativa e condotta da personaggi improvvisati,abbiamo questo tipo di risultato...
 
Che in Italia sia molto rischioso aprire un'attività, chi ha un po di buon senso lo ha ben capito, c'è qualcuno che ha esperienza sulla svizzera in particolare canton ticino?
 
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