arca bond flessibile, scelta sensata? IT0004987480

romeo87

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Buonasera a tutti,
in banca quando questa estate si preannunciava un pò di maretta sui mercati, il direttore ha consigliato a mio padre di uscire dal mercato azionario (arca azioni internazionali ) e di tutelarsi mettendo la maggior parte dei soldi sul fondo "Arca bond flessibile".
Ad oggi i soldi sono ripartiti 95% arca bond flex che perde circa un 3,8% (capitale investito circa 80.000 € ) e 5% sull'arca azionario internazionale che perde un 12% circa.

E' una scelta sensata? pensate che si riprenderà il fondo arca bond flessibile? Ha senso incorporare in gran parte il "rischio italia" con quel fondo mitigando le perdite del mercato azionario?

Alla luce di queste considerazioni consigliereste di uscire, magari anche in perdita?
Su quali fondi vi orientereste eventualmente?

Mio padre ha avuto fino ad oggi una discreta propensione al rischio ma negli ultimi anni ha ridotto i propri accantonamenti per aiutare noi figli a circa €100.000 complessivi e pertanto si è spostato su una linea di pensiero più prudente.

Grazie a chi potrà darmi qualche indicazione.
 
Mi piace la filosofia di arca bond flessibile che punta in parte a guadagnare al ribasso sui titoli obbligazionari. Certo ha come ostacolo la BCE, ma penso che alla lunga i mercati vincono sempre e si andrà al ribasso e quindi arca bond flessibile, se gestito bene, sarà premiato.
Certo che mettere il 95% in un fondo significa sbilanciarsi molto: diversificherei un pò
 
Grazie mille per la risposta pressoché immediata.
Effettovamente l'orizzonte temporale è di almeno 3 anni quindi è inutile ad oggi fsciarsi la testa.

Posso chiederto magari su quali fondi pensare di diversificare non appena le quote riprenderanno un po' di valore?

Mi piacciono a pelle alcuni fondi pictet tipo MAGO oppure, con caratteristiche diverse, megatrend o robotichs.

Li conosci, cosa ne pensi?

Grazie
 
Questo fondo Arca flessibile esiste dal marzo 2014 , ha un obiettivo di rendimento assoluto , ma per ora è stato un fondo a perdita assoluta.
Con un prodotto del genere il gestore sceglie il timing di posizionamento su strumenti obbligazionari, ad es. Long su obbligazioni bancarie e corto su titoli governativi a lungo termine , e per ora non si è mosso bene.
Non c' è alcuna garanzia che ottenga un rendimento positivo nell' arco di 3 anni.
Negli ultimi anni sono stati pochi i fondi Alt. su obbligazioni ( arbitrage e long/short ) ad ottenere risultati positivi.

Borsa, Quotazioni Azioni, Fondi, ETF, Fondi Pensione | Morningstar

Arca Bond Flessibile - Arca SGR


Di Pictet di solito viene collocata la classe R.

Come flessibile multi-asset Pictet-Multi Asset Global Opportunities R EUR sembra gestito meglio , ma e' un po' caro per commissioni annuali


Pictet-Multi Asset Global Opportunities R EUR|LU0941349275

Pictet-Global Megatrend Selection R EUR è un fondo azionario internazionale a gestione attiva
, che in pratica ha avuto un andamento complessivo pluriennale simile a quello del benchmark meno le commissioni di gestione, più o meno.
Non è male, ma ha spese correnti onerose.

Pictet-Global Megatrend Selection R EUR|LU0391944815


Penso che per l' azionario globale ( quindi se si puo' avere orizzonte temporale lungo, 10 o meglio 20 anni ) sia preferibile iShares Core MSCI World UCITS ETF


iShares Core MSCI World UCITS ETF (EUR) ETF | IE00B4L5Y983

oppure

iShares MSCI World Minimum Volatility UCITS ETF

iShares MSCI World Minimum Volatility UCITS ETF (... ETF | IE00B8FHGS14

oppure

iShares MSCI World Quality Factor UCITS ETF

iShares MSCI World Quality Factor UCITS ETF (EUR) ETF | IE00BP3QZ601


Tra i fondi azionari internazionali a gestione attiva sembra interessante
Morgan Stanley Global Opportunity A

Morgan Stanley Investment Funds Global Opportunit...|LU0552385295


Nell' arco di una decina d' anni è stato gestito bene
Vontobel Fund - Global Equity B

Performance del Fondo |Rendimenti Annuali, Cumulati e Trimestrali |Vontobel Fund - Global Equity B|ISIN:LU0218910536
 
Mi piace la filosofia di arca bond flessibile che punta in parte a guadagnare al ribasso sui titoli obbligazionari. Certo ha come ostacolo la BCE, ma penso che alla lunga i mercati vincono sempre e si andrà al ribasso e quindi arca bond flessibile, se gestito bene, sarà premiato.
Certo che mettere il 95% in un fondo significa sbilanciarsi molto: diversificherei un pò

Anche a me piace molto, in futuro penso che lo inserirò in ptf

Grazie mille per la risposta pressoché immediata.
Effettovamente l'orizzonte temporale è di almeno 3 anni quindi è inutile ad oggi fsciarsi la testa.

Posso chiederto magari su quali fondi pensare di diversificare non appena le quote riprenderanno un po' di valore?

Mi piacciono a pelle alcuni fondi pictet tipo MAGO oppure, con caratteristiche diverse, megatrend o robotichs.

Li conosci, cosa ne pensi?

Grazie

I pictet sono carucci, guarderei anche altre case prima di decidere, valutando anche prodotti meno sofisticati e meno costosi.
Concordo nell' alleggerire sui recuperi, il bond flessibile non si presta a mio avviso come fondo core per il ptf, poi comunque un po' piu di diversificazione non fa male.

Vado a lavorare, poi metto qualche fondo se riesco
 
Grazie davvero, quindi confermate l'idea di aspettare un attimo con la speranza che si riprenda e poi diversificare o diversificare a prescindere uscendo in perdita?
Colgo l'occasione per chiedervi se avete qualche lettura da consigliare sull'argomento per cominciare ad approfondire.
 
Per capire il quadro dei mercati obbligazionari è interessante il commento periodico di Chris Iggo ( Chief Investment Officer, AXA Fixed Income ) "La versione di Iggo "

FondiOnLine.it

1 febbraio 2016
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Se in alcuni momenti della storia economica degli ultimi trent’anni il credito ha sostenuto la crescita, favorendo i consumi e gli investimenti, siamo arrivati a un punto in cui, per contro, ha un effetto inibitore e concorre all’assenza generale di crescita nominale. Tornando a considerare ancora i dati sui flussi di fondi negli Stati Uniti, risulta che l’aumento complessivo del debito in percentuale sul Pil tra il 1986 e il 2009 è passato dal 200% al 370%. Stando all’ultimo rilevamento, oggi risulta ancora al 330%. Se al grafico della crescita del debito sovrapponiamo le serie temporali dei tassi d’interesse a lungo termine, la relazione risulta evidente.

I tassi sono scesi e il debito è aumentato –potrebbe risultare controintuitivo in un certo senso, ma è coerente con la logica secondo cui, quando gli agenti economici maturano livelli di debito superiori al loro reddito, si trovano a spendere di più per il servizio del debito accumulato, per cui hanno minori disponibilità da spendere nei consumi. A livello aggregato, meno consumi significa meno crescita, il reddito è vincolato e ci si trova sempre più invischiati in un circolo vizioso. Eventuali shock deflazionistici, come un crollo del prezzo del petrolio, non farebbero che peggiorare le cose.

Le dinamiche del debito favorite dal Qe – Quando, nel 2011, eruppe la crisi del debito europeo, si faceva un gran parlare delle possibili soluzioni al problema del debito sovrano. Le opzioni più gettonate erano: stimolare la crescita, fare aumentare il tasso d’inflazione, ridurre il ricorso ai finanziamenti (austerità) o ristrutturare (default, condono…). La scelta delle autorità monetarie è stata di cercare di spingere l’inflazione attraverso il quantitative easing (Qe). Inizialmente l’Europa aveva tentato la strada dell’austerità, ma questa scelta peggiorò le cose, fino al cambio di passo deciso da Draghi nel 2012.

L'accordo in realtà prevedeva l’abbassamento del costo del denaro sotto il livello di crescita nominale del Pil, per evitare la tanto temuta trappola del debito. La Grecia in qualche occasione ha complicato le cose per l’Europa, ma dopo l’annuncio del piano di acquisti della BCE, i costi di finanziamento per tutti gli altri titoli sovrani europei sono nettamente diminuiti e attualmente, in quasi tutti i casi, sono inferiori al livello effettivo e stimato di crescita nominale del Pil. Il grande cambiamento ha riguardato i tassi d’interesse più che il livello di crescita anche se, ad essere onesti, c’è stata una certa riduzione dei deficit di bilancio primari, almeno rispetto ai livelli di prima del 2010. Ciò nonostante, la situazione resta fragile e potrebbe risentire di una crescita deludente.

Secondo l’Ocse, il rapporto debito/Pil in Europa ha continuato a peggiorare: i livelli di debito di Spagna, Italia, Portogallo, Francia, Belgio e, naturalmente, della Grecia, sono decisamente superiori al 100% del Pil. Per la cronaca, accade lo stesso anche negli Usa e nel Regno Unito. Insomma, il Qe ha guadagnato tempo, abbassando i tassi d’interesse e rendendo più abbordabile il servizio del debito, ma non c’è un grosso margine tra gli attuali tassi di crescita nominali e il costo di finanziamento medio. Se la crescita dovesse stentare o se l’inflazione dovesse diminuire ancora, questo margine sarebbe ancora più esiguo

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Ed eccoci qui, con un sistema bancario europeo che continua a mostrare aree di fragilità, scarsi progressi a livello globale rispetto alla riduzione del problema del debito, basso livello di crescita e di inflazione e tre delle quattro maggiori banche centrali al mondo in modalità espansiva a causa dell'eccessivo peso del debito. E la Fed, in tutto questo? I mercati sono convinti di avere visto il re nudo. Si escludono prossimi aumenti dei tassi d’interesse da parte della Fed e sono addirittura sempre più numerose le scommesse sulla possibilità che i prossimi interventi in Usa e Regno Unito vadano nella direzione di una riduzione dei tassi.

Ci si aspetta che, prima o poi, la Fed e la Bank of England aderiscano al partito dei tassi negativi. Certo, se basiamo le previsioni relative alla Fed sulla situazione del mercato del lavoro interno e sulle prospettive di crescita salariale, potremmo aspettarci ancora almeno tre aumenti nel 2016. Ma se teniamo conto della situazione globale, del probabile ulteriore rafforzamento del dollaro e della crescita generale deludente, allora l’unica manovra di dicembre potrebbe bastare per un po’.

Non è un ambiente favorevole per gli investitori. Il fatto che la gente si aspetti altre mosse espansive in questo momento ci dice questo: è opinione diffusa che la politica monetaria non sia stata sufficiente in termini di stimolo della crescita economica o dell’inflazione. Che cosa ha fatto? Ha fatto aumentare i prezzi degli strumenti finanziari. L’aumento del reddito delle famiglie resta soffocato da tasse, indebitamento e mancata crescita salariale. Le società investono, contraggono prestiti per riacquistare azioni proprie. L’effetto più evidente della politica monetaria è stato di impedire una crisi finanziaria ancora peggiore, in cui avremmo avuto numerosi casi di default e una deflazione ancora più alta. Non dico che il Qe sia stato sbagliato, ma piuttosto che la politica monetaria ha raggiunto i suoi limiti.

Finanziari costosi – A livello più pratico, sono un po’ preoccupato per il diffuso giudizio positivo dei mercati del credito sui titoli finanziari. Molti investitori da qualche tempo mantengono un’esposizione sovrappesata sul debito bancario, divenuto assai conveniente dopo la crisi e che ha trovato grande sostegno grazie agli interventi normativi per mettere in sicurezza le banche. Oggi le obbligazioni bancarie, nel complesso, rendono molto meno dei titoli corporate.

Deve essere così in un mondo ideale, in cui gli investitori si rivolgono alle banche per avere accesso all’economia reale e si aspettano che queste si facciano carico del rischio di credito attraverso la concessione di finanziamenti. Ma attualmente il divario si sta ampliando, anche perché è aumentato il prezzo attribuito al rischio degli investimenti nel segmento corporate a causa del deterioramento del quadro macroeconomico e, in particolare, dei settori correlati al petrolio, alle materie prime o ai mercati emergenti.

Metto in dubbio il giudizio prevalente sui titoli finanziari a causa del continuo afflusso di cattive notizie e perché, negli ultimi anni, abbiamo assistito a una dannata corsa rialzista alle obbligazioni bancarie

...Nel frattempo, sul mercato obbligazionario il rischio di credito prevale sul rischio di tasso. Il momentum va sicuramente ancora verso il calo dei rendimenti e, se il Giappone rappresenta il termine di riferimento della bassa inflazione, potrebbe esserci ancora margine per un ulteriore appiattimento della curva dei rendimenti e per una sovraperformance dei titoli di stato a più lunga scadenza.

Per quanto concerne il credito, vi sono stati importanti cambiamenti nella valutazione dello spread sulle obbligazioni correlate alle materie prime e ai mercati emergenti. Queste aree di mercato restano i più probabili candidati per una ripresa e il modesto rimbalzo dei prezzi petroliferi di questa settimana è stato abbastanza incoraggiante. L'ultimo messaggio della Fed ha un tono molto più distensivo di quello che accompagnava l’aumento del tasso sui Fed Funds dello scorso dicembre ed è possibile che i prossimi dati spingano il mercato a escludere ulteriori inasprimenti.

...

Iggo: parliamo di tassi negativi

AXA IM IT - AXA IM Italy blog






In questo quadro negli ultimi 6 mesi si sono posizionati in modo abbastanza azzeccato sui mercati obbligazionari fondi come


Credit Suisse (Lux) Sustainable Bond Fund B|LU0230911603

Asset Allocation del Fondo |Primi 10 titoli in portafoglio |Credit Suisse (Lux) Sustainable Bond Fund B|ISIN:LU0230911603


Performance del Fondo |Rendimenti Annuali, Cumulati e Trimestrali |Capital Group Euro Bond Fund (LUX) B|ISIN:LU0174801380


AXA World Funds Euro 7-10 A Capitalisation EUR|LU0251659180


UBS (Lux) Bond Fund - EUR P-acc|LU0033050237
 
Grazie. La mia paura ad oggi è che risalga lo spread. Se risale quello il fondo crolla giusto?
 
Nessuno mi può confermare o smentire?
 
Grazie. La mia paura ad oggi è che risalga lo spread. Se risale quello il fondo crolla giusto?

Lo spread tra cosa?


Arca Bond Flessibile - Arca SGR


Questo gestore è andato contro qualche trend e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Resta da vedere se e quando ci sarà un' inversione.

Era short sulle Obblig. Lunghe.
In ptf aveva obbligazioni di banche italiane e BTP.

A gennaio era esposto al rischio Italia , se lo si può considerare un rischio.
 
Scusami, non sono molto ferrato e sto cercando qualche info in più.
Posso chiederti dove hai trovato i posizionamenti?
 
Ci vuole tanto a fare click sul link di Arca?
 
Hai ragione, dal cellulare non me lo apriva.
Mi pare di capire che il prossimo report lo avrò solo a fine febbraio. Speriamo bene, mio padre non vuole vendere in perdita.
 
Buongiorno, considerato che sono passati circa 10 mesi, avreste modo di darmi una opinione su come si sta evolvendo il fondo? Nell'ultimo periodo qualcosa sta recuperando, speriamo che abbia scelto posizionamenti migliori rispetto al passato...
 
Buongiorno, considerato che sono passati circa 10 mesi, avreste modo di darmi una opinione su come si sta evolvendo il fondo? Nell'ultimo periodo qualcosa sta recuperando, speriamo che abbia scelto posizionamenti migliori rispetto al passato...
Avendo una duration negativa potrebbe beneficiarne in caso di rialzo dei tassi. non ti aspettare grandi oscillazioni, è un prodotto very tranquillo
 
Le idee di base mi piacciono molto, non è gestito molto bene evidentemente; ha anche una piccola parte di azioni (poco più del 3%)
 
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