Mi è riuscito di copiarlo (incredibile):
TFA
Comunicato
La Repubblica Argentina è entrata in default sulle obbligazioni
rivenienti dalle OPS del 2005 e
2010: l’arbitrato ICSID prosegue
come da programma
Nicola Stock , Presidente della TFA, afferma: "A
seguito di questo nuovo default dell’Argentina, lo
scenario per gli obbligazionisti italiani ricorrent
i presso l’ICSID rimane immutato. Attendiamo con
grande fiducia ed ottimismo la prossima decisi
one del Tribunale arbitrale affinché i nostri
rappresentati possano finalmente ottenere giustizia”
Il 31 luglio 2014 la Repubblica Argentina è entrata in
default
sulle proprie emissioni di
debito sovrano. Le obbligazioni interessate
da questo nuovo inadempimento contrattuale da
parte dello Stato sudamericano,
dopo il precedente del 2001, sono esclusivamente quelle
emesse a seguito della ristrutturazione compiuta dall’Argentina con le offerte pubbliche di
scambio del 2005 e del 2010.
Il
default
è avvenuto a seguito della decisione dell’Argentina di non dare esecuzione al
decreto ingiuntivo emesso dal giudice Thomas Griesa del Tribunale distrettuale di New York
nel quale è stato sancito l’obbligo in capo alla Repubblica Argentina di risarcire
integralmente i fondi americani vincitori della causa nel momento in cui lo Stato
sudamericano provvede a pagare gli obbligazio
nisti partecipanti alle predette offerte di
scambio.
Le dichiarazioni rese pubblicamen
te nei giorni scorsi, rivelatesi
di facciata, da parte della
Presidente argentina Cristina Ki
rchner di voler rimborsare il
100% del debito nei confronti
degli
holdouts
, nonché i numerosi tentativi messi in atto dal giudice Griesa sino all’ultimo
giorno per far giungere le parti ad un accord
o, non hanno evitato il tragico epilogo della
descritta vicenda giudiziaria. In questo modo,
a subire maggiormente gli effetti delle scelte
politiche e finanziarie dell’Argentina sono, oltre al popolo argentino, proprio coloro i quali
avevano rinnovato la fiducia allo Stato sudameri
cano partecipando alle offerte pubbliche di
scambio del 2005 e del 2010.
Anche la TFA aveva espresso la propria dispon
ibilità ad entrare in negoziati per un equo
risarcimento dei crediti dei ricorrenti italiani da essa rappresentati e risolvere in buona fede
la controversia, ma l'Argentin
a ha costantemente rifiutato qualsiasi forma di trattativa,
ribadendo il proprio approccio conf
littuale ed ostruzionistico.
I risparmiatori italiani rappresentati della TFA, non avendo partecipato alle ristrutturazioni
del 2005 e del 2010 ed avendo conferito mandat
o all’Associazione per il ricorso ICSID,
vedono inalterati i loro diritti nei confronti dell’Argentina. L’arbitrato instaurato presso il
Tribunale internazionale ICSID della Banca
Mondiale prosegue senza alcuna modifica
secondo il programma stabilito dal collegio dopo l’udienza tenutasi a Washington, D.C. lo
scorso 16 giugno.
Nicola Stock, Presidente della TFA, afferma:
"A seguito di questo nuovo default
dell’Argentina, lo scenario per gli obbligazionisti italiani ricorrenti presso l’ICSID rimane
immutato. Dopo l’udienza sul merito dello scorso giugno, siamo ora impegnati nella
preparazione del nostro memoriale conclusivo da
depositare nel corso del prossimo mese di
settembre. È con grande fiducia e rinnovato ottimismo che attendiamo la prossima decisione
finale del Tribunale arbitrale affinché i nostri rappresentati possano finalmente ottenere
giustizia”.
Il ricorso ICSID è rubricato “
Abaclat and others (Case formerly known as Giovanna a
Beccara and Others) v. Argentine Republic
(ICSID Case No. ARB/07/5)”. Gli obbligazionisti
italiani sono rappresentati da
White & Case LLP
di Washington, DC, e
Legance
di Roma.
Il presente comunicato stampa viene emesso in ottemperanza all’ordine di
confidenzialità del Tribunale, il quale autorizza la pubblicazione di decisioni ed
ordini del Tribunale e comunicazioni relative allo stato del procedimento. Gli
investitori italiani partecipanti possono ottenere informazioni sull’arbitrato
inoltrando una richiesta a
info@tfargentina.it
, ovvero consultando il sito internet
TFA - Associazione per la Tutela degli Investitori in Titoli Argentini
. Ogni obbligazionista che revoca il mandato a partecipare al
ricorso mette a rischio la
tutela dei propri diritti.
Roma, 31 luglio 2014