ARGENTINA 51 Holdouts TFA e non TFA Griesa Singer Default Macrì Prat-Gay Pollack

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stato
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http://www.clarin.com/politica/Detienen-Vido-enterrando-dolares-fondo_0_1595240499.html

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... 8 milioni US$ ... fucile da guerra ... :censored::censored::censored:

Arrestato ex vice De Vido durante il tentativo di nascondere i sacchetti con i dollari

EX FUNCIONARIO K

Jose Lopez voleva nascondersi in una zona di borse General Rodriguez con i dollari. E 'stato il segretario dei Lavori Pubblici nel corso dei 12 anni delle presidenze di Nestor e Cristina Kirchner.


... :censored::censored::censored:
 
Sia mai che possa stare tranquilla e serena.
Sembra stia per finire (male...fra l'altro), la storiaccia argentina?
E allora..............
Mio padre oggi si è rotto il femore.
84 anni.
No comment.
Monica

Che questo sia il periodo in cui "non sia mai che UN giorno vada tutto bene": no eh?
E poi ci sgridano se "santiamo" un po'.
 
In bocca al lupo per il Papà!!!

Forza Monica!!
 
Lopez manejo $ 133.500 millones en forma directa durante la gestion de Cristina - 15.06.2016 - LA NACION

López manejó $ 133.500 millones en forma directa durante la gestión de Cristina
Tuvo a su cargo una de las cajas más grandes del Estado; privilegió los pagos a Lázaro Báez
SEGUIRPablo Fernández BlancoLA NACIONMIÉRCOLES 15 DE JUNIO DE 2016

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La ex presidenta Cristina Kirchner con el ex funcionario José López.

José López estaba entre los funcionarios de mayor confianza de Néstor y Cristina Kirchner . Al menos eso es lo que indican los números oficiales. Tan sólo entre 2008 y 2015, el período que incluye las dos gestiones de la ex presidenta, el ex secretario de Obras Públicas tuvo injerencia directa sobre el destino de fondos públicos por más de $ 133.500 millones, según surge de las partidas presupuestarias con las que la administración anterior asistió a sus áreas de trabajo. Alcanza para estatizar dos veces YPF o construir 39 satélites Arsat-2.

La cifra le abre el paso a un conjunto de aclaraciones importantes. Hasta ahora, la denominación "cajero del kirchnerismo" era un mote que le calzaba bien al ex secretario de Transporte Ricardo Jaime, el primer detenido por corrupción del último gobierno. Pero quizás le quepa de la misma manera al hombre que fue sorprendido ayer con millones de dólares.

Entre 2008 y 2009, Jaime manejó fondos por $ 17.911 millones. En el mismo lapso, López tomó decisiones sobre más de $ 17.130 millones, es decir, casi la misma plata, según un análisis de LN Data .

Ambos comparten otro punto en común: eran compañeros en el Ministerio de Planificación y respondían en los papeles a Julio De Vido, otro funcionario histórico del kirchnerismo.

Hay que hacer una salvedad con respecto al actual diputado. Aunque el organigrama de su cartera así lo sugería, ni Jaime ni López escuchaban sus órdenes, sino las de Néstor Kirchner. Testigos relatan que De Vido se molestó en varias ocasiones con su amigo, el ex Presidente, porque lo desautorizaba frente a personajes de rango menor.

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A Kirchner no le importaba. Como le ocurría con la población, a quien prefería hablarle directamente antes que a través de los medios de comunicación, no respetaba las jerarquías y llamaba por teléfono o citaba a su despacho a esos secretarios sin que De Vido lo supiera.

Ese dato de la realidad difícilmente le sirva al ex ministro para esquivar eternamente a la Justicia, algo que logró días atrás cuando impidió un allanamiento en su casa escudándose en sus fueros legislativos. De ahora en más será difícil explicarle a un juez que no tenía la menor idea de los actos de corrupción que se gestaban a metros de su despacho, o a sus compañeros de bancada que no tienen nada que ocultar.

De Vido, Jaime y López comparten otra característica: eran hombres de Néstor antes que de Cristina, con quien mantuvieron una relación más fría.

El único confidente de la ex Presidenta en Planificación era el ex secretario de Energía Daniel Cameron. Aunque puso a disposición su renuncia en múltiples ocasiones por peleas con De Vido, sus jefes máximos nunca la aceptaron. Cristina Kirchner sólo le soltó la mano cuando se lo pidió Axel Kicillof, en la última etapa de su gobierno.

La Dirección Nacional de Vialidad fue la mayor caja del Estado al cuidado de López. Tan sólo el año pasado recibió recursos superiores a los 23.500 millones de pesos.

El ex funcionario le imprimió una dinámica particular. Todos los meses, Obras Públicas le enviaba a la DNV de forma manuscrita o por correo electrónico quiénes eran las contratistas que debían cobrar y en qué proporción, hasta agotarse la cuota presupuestaria disponible. Las empresas de Lázaro Báez solían ser las favorecidas.

Los documentos que muestran la existencia y el funcionamiento de ese circuito abreviado de pago acompañan una denuncia penal que la administración de Mauricio Macri presentó a fines de abril en la Justicia y está en manos de Julián Ercolini.

IN GALERA "PRESOS"! "Vieni Cristina, se vai a New York, passa di qua che almorziamo"
 
http://www.lanacion.com.ar/1909072-patetica-sintesis-de-una-epoca-que-se-cierra


Patetica sintesi di un'epoca




Joaquín Morales Solá
Mercoledì 15 di giugno di 2016



Joaquín Morales Solá: "Questo è il punto finale del kirchnerismo come forza politica"
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José López non potè seppellire i dollari, ma seppellì al kirchnerismo. Nell'ingrata alba di ieri, fu protagonista dello spettacolo più scandaloso e patetico che si ricordi di funzionari corrotti. Ma fu qualcosa più che un'immagine isolata. Fu, in ultima istanza, la sintesi di un'epoca. Mance per le opere pubbliche, denaro nero che non riuscirono ad imbiancare, disperazione finale per la vicinanza della Giustizia. Quanti ex funzionari come José López danno giri per l'Argentina, carichi di dollari che non possono usare, né depositare, né lavare? Quanti, dopo dodici anni nei quali lo Stato suppostamente benefattore servì, soprattutto, per convertire in ricca ad una stirpe politica?

López è figlio della scuola politica di Néstor Kirchner. Questo sosteneva che il denaro cattivo avuto doveva evitarsi in contanti ed in monete di valore costante, dollaro ed euro, meglio di niente, perché le banche internazionali finivano sempre rimanendo coi depositi. La tesi aggregava che quelle banche aprivano le sue porte ai funzionari affinché facessero i suoi depositi, ma li chiudevano quando lasciavano il potere.

"Le banche rimangono coi depositi col pretesto di un'investigazione giudiziale e non te li restituiscono mai più", diceva.​

Il problema che né Kirchner né i suoi discepoli previdero è che dopo il potere sarebbe loro molto difficile da imbiancare quello denaro.

Da 2001, il sistema finanziario internazionale prese molte riscossioni per ricevere depositi, spinto meglio di niente per la necessità di evitare la circolazione di risorse tra gruppi terroristici. Ebbe anche, è certo, un forte denuncia mondiale sui commerci che facevano le banche col denaro che proveniva dal narcotraffico o della corruzione.

Il sistema si andò chiudendo ad ogni denaro di provenienza sconosciuta. Kirchner morì prima di percepire che quello problema esisteva. Ora stanno soffrendolo la sua famiglia ed i suoi funzionari, come José López. La famiglia Kirchner potè incorporarsi alla proprietà di imprese importanti, quelle di Lázaro Báez o quelle di Cristóbal López, per esempio?), ma gli ex funzionari rimasero col denaro nella mano, senza nascondigli possibili e con la polizia vicino alle sue case.


Quella situazione è, precisamente, quella che provocò il delirio di José López, il momento di pazzia che lo portò a cercare di seppellire tra 9 e 10 milioni di dollari, il totale tra distinte monete ed orologi preziosi, benché maggioritariamente dollari, nel giardino di un monastero condotto per una suora di 94 anni. Era potuto essere il primo tentativo, ma la Giustizia fece bene in investigare se non c'era anteriormente denaro nascosto in quello giardino misterioso, perso in Generale Rodríguez. La Chiesa argentina dovrebbe chiarire anche che cosa verso quello funzionario in quello monastero e perché si vide in quello posto a vario ex funzionari kirchneristas.

Nella mattina di oggi ci saranno appianamenti in Fiume Galiziani come conseguenza della detenzione di José López. Lo farà la polizia bonaerense per domanda dalla pubblico ministero del caso. L'investigazione potrebbe prendere filetti giudiziali più gravi di quelli che si conoscono fino ad ora. Ma la politica si notificò già, ad ogni modo, di una novità importante. Il ladrocinio dei fondi dello Stato in tempi kirchneristas fu molto più profondo ed ampio di quello che chiunque supponeva. È da poco, un economista onesto, vicino al peronismo, disse che non aveva visto mai un processo di corruzione tanto grande come quello che succedè durante il governo dei Kirchner. Era la teoria di un intellettuale che José López confermò con le prove dei fatti irrefutabili.


Le steli politiche che lascerà il caso di José López sono molte ed alcuni impredecibles. La prima di esse è la constatazione di una dirigenza insensibile che governò senza scrupoli in un paese dove il 30 percento della sua popolazione è sottoi la soglia della povertà. I fasci di dollari di José López devono sommarsi ai vasti e sontuosi soggiorni di Lázaro Báez nella Patagonia ed al vorace conteggio di dollari in La Rosadita da parte di persone vincolate all'anteriore governo. Tutto indica, tuttavia, che si tratta solo di una parte di immense fortune che non furono ancora scoperte.

Che sostentamento avrà d'ora in poi davanti all'argentino comune il discorso di una rivoluzione incompiuta spiegato per il cristinismo? Che schienale morale avrà la supposta sensibilità per i poveri che batteva il cristinismo per respingere le politiche di Macri? La supposizione della politica e la Giustizia sulla quantità di denaro rubato può essere molto più grande dei dollari contrari in mani di José López, ma nessuna carta né nessuna spiegazione teorica traforeranno tanto profonde nella coscienza sociale come l'immagine che diede l'ex segretario di Opere Pubbliche quando tentava di nascondere solo i dollari che accumulò, o parte di essi, in una casa di suore anziane. L'ultimo valore della difesa del cristinismo è, in fin dei conti, il dollaro costante e sonante. Il kirchnerismo, almeno come si conobbe, non ha destino.

I tempi si esauriscono anche per la Giustizia. José López stava essendo investigato dal giudice Daniel Rafecas per la sospettosa concessione di opere pubbliche all'impresa Rovella & Carranza SA, ma ora il fiscale Federico Delgado chiese, con ragione, che quella causa si unifichi con un'investigazione per arricchimento illecito in mani del giudice Julián Ercolini. Rafecas prese gli ordini ieri la detenzione da José López per arricchimento illecito e lo richiamò a prestare dichiarazione istruttoria. Il potere delle immagini, visto già col caso di La Rosadita, è decisivo nella Giustizia. La causa in potere di Ercolini fu iniziata in 2008 per Elisa Carrió chi denunciò un'associazione illecita formata per Néstor Kirchner a chi segnalò come capo, e per Julio Di Vido, Claudio Uberti, Ricardo Jaime, Carlos Zannini, Cristóbal López, Lázaro Báez e Rudy Ulloa Igor. Carrió aveva chiesto, fa già alcuni anni che si incorporasse anche a Cristina Kirchner come integrante dell'associazione. Delgado appoggiò suo espongo nelle confessioni di Leonardo Fariña che spararono la mobilitazione di un'altra causa, la chiamata "rotta del denaro K", in mani del giudice Sebastián Casanello.

Ora si capisce, per il resto, l'inclusione di José López come candidato del kirchnerismo nelle elezioni passate a parlamentare del Parlasur. López è elettoralmente un personaggio insignificante. Sapevano che avrebbe bisogno di giurisdizioni per la sua gestione come segretario di Opere Pubbliche. È lo stesso caso di Di Vido come deputato nazionale. A queste altezze, non è oramai necessario domandarsi se il portafoglio che controllò per dodici anni Di Vido fu la gran scatola di riscossione del kirchnerismo. Lo fu.

Sotto i suoi ordini stavano Jaime, già carcerato, e López che alza nascondendo le subornazioni delle opere pubbliche. Rimane da investigare l'importazione di combustibile, la maggiore erogazione in sussidi dello Stato negli ultimi anni. Anche quello commercio lo controllava di Vido.




Ieri Lei tornó obsoleto la discussione su se devono sacársele o non le giurisdizioni a Di Vido. L'ex ministro si imbatterà nella Giustizia più presto che tardi. Il commercio personale dei Kirchner passò per il ministero che egli guidava. Sebbene è sospettosa la chiamata anonima che denunciò José López, alle 3 dell'alba molto pochi camminano svegli e circolando all'insicura ed aspri Buenos Aires, l'ex segretario fu solo il primo anello di una catena di corruzioni e complicità che aveva all'opera pubblica come epicentro del saccheggio di fondi dello Stato. José López seguiva ordini di Di Vido e questo dell'ex matrimonio presidenziale. Quello è quello che il proprio Di Vido fece trascendere quando era ministro di Pianificazione.



Chissà perché l'ha a Di Vido dentro sé, la cosa certa è che la reazione del blocco di deputato cristinistas non potè essere peggiore. Fece lo sforzo di criticare con le formule abituali a "funzionari" ed ex funzionari che hanno denaro cattivo avuto, ma non lo nominò mai a José López lo stesso giorno in che José López si trasformò nell'argentino più perseguito per la brutta fama. Mescolò anche i dollari di José López col caso del Panamá Papers per segnalare nella stessa categoria a Mauricio Macri. Ridicolo. L'impresa della famiglia Macri si chiuse in 2008, un anno dopo che il Presidente assumesse la sua prima funzione esecutiva nello Stato come capo del governo della Capitale. In ogni caso, Macri dovrà spiegare se pagò le imposte corrispondenti del denaro della sua famiglia.



López, Di Vido e Cristina Kirchner devono rispondere, invece, per il denaro dello Stato che finì nelle sue tasche. O in volte. O sotto terra. O in un monastero, il migliore posto del mondo per nascondere il denaro rubato. Ai cristinistas manca loro sofisticazione politica, ma eccede loro ingegno per conservare gli imperialista dollari che, inoltre, non sono suoi.



... e per anni abbiamo dovuto sopportare anche certi individui che NEGAVANO che gli argentini altro non fossero che un paese di INFAMI LADRONES ... governati da una banda di KRIMINALI PAZZOIDI!!! ... :censored::censored::censored:



p.s. solo delle KAPRE DECEREBRADE, dei NANETTI DA GIARDINO, delle CORTIGIANE e dei CALABRAGHES potevano arrivare a ESALTARE quegli INFAMI e i KRIMINI di cui si macchiavano!!! ... :angry::angry::angry:

p.p.s. per la cronaca ... già nel 2010 la KRETINA e il KORNUTONE tenevano in quel di Basilea e Londra la bellezza di 12.000 milioni di dollari ... frutto delle loro rapine, sfrittamento della prostituzione, narcotraffico, ecc... :censored::censored::censored:
 
15.06.16 | 10:10

Nuovo svuotamento dei risparmi pensionistici


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Espert. Nuovo svuotamento dei risparmi pensionistici



In 1993 per legge del Congresso ed ad istanze del governo di Carlos Menem, i lavoratori attivi si videro obbligati ad optare tra continuare ad apportare allora all'esistente, e già rotto in quello, sistema di ripartizione per andare in pensione o risparmiare in conti di capitalizzazione individuale che sarebbero amministrate per le AFJP.

Alcuni 15 anni dopo, in 2008, il governo di Cristina Kirchner decise di eliminare il sistema di AFJP, rimanere coi risparmi della gente, da 2007 chiamato FGS - Fondo di Garanzia di Sustentabilidad -) e reimpiantare il sistema di ripartizione per tutti e tutte. Se CFK avesse voluto solo eliminare le AFJP ma non rubare i risparmi pensionistici, avrebbe disfato il FGS restituendo ad ogni attivo quello che aveva risparmiato da 1993 fino a 2008. CFK cominciava 8 anni fa una virtuale confisca dei risparmi previsionales del quale avevano optato per un sistema privato di capitalizzazione in 1993.

Il presidente Mauricio Macri, col disegno di legge che spinge nel Congresso, si appresta a finanziare il pagamento retroattivo a pensionati, sentenze fermi y/o quasi fermi, per $75.000 milioni parte con quello che riscuota del riciclaggio e parte col reddito del FGS che, al 10 percento ecceda $750.000 milioni di stock dà, giustamente, $75.000 milioni all'anno, 1 percento del PBI. L'aumento permanente a pensionati, per fermare il taxi contro i giudizi per brutta liquidazione degli avere che costa vicino a $80.000 milioni annuali potrebbe finanziarsi col reddito del FGS e qualcosa più.

Allora quello che abbiamo è qui un aumento della spesa pubblica, il retroattivo per unica volta ed il permanente, ed un aumento del deficit fiscale per identico importo con una novità: il disegno di legge che spinge Macri nel Congresso l'ha riservata una fonte specifica di finanziamento che è il reddito del FGS. Il problema è che il reddito del FGS per $75.000 milioni, 1 percento del PBI, stava finanziando già prima parte del deficit fiscale esistente, cosicché ora appare la sindrome della coperta corta con che finanzia la parte del deficit che rimane senza fonte di finanziamento perché il reddito del FGS passa ad avere come assegnazione specifica finanziare il nuovo aumento a pensionati?


Che il Governo pretenda nel suo progetto nel Congresso che la percentuale di buoni + lettere del BCRA passi del 50 percento al 80 percento del FGS sono $225.000M=US $15.000M=3 percento del PBI di maggiore finanziamento che l'ANSES potrebbe provvedere a quello deficit che rimane senza finanziamento perché il reddito del FGS del 1 percento del PBI passa ad avere come assegnazione specifica il finanziamento dell'aumento permanente a pensionati.

Ma se il 80 percento del FGS sono buoni del governo che il FGS accumulò per finanziare le déficits fiscali del governo, essendo lo Stato una defaulteador seriale, rimane chiaro che, concettualmente, Cambiamo potrebbe stare finendo di perpetrare il furto dei fondi pensionistici che il kirchnerismo cominciò in 2008 quando eliminò le AFJP e reestatizó i fondi previsionales di capitalizzazione.

Se il Governo volesse essere giusto con gli attuali attivi, padroni del FGS, sono ancora pochi i pensionati del vecchio sistema di capitalizzazione, come dice che sarà coi passivi attuali ai quali pagherà loro in avanti il retroattivo e l'aumento che dissolva il FGS e lo restituisca in quote parti alle quali apportarono più di una decade nelle AFJP. O bensì, dato che gli argentini siamo tanto a favore della solidarietà che si usi il FGS con fini anticiclice depositandolo in Groenlandia, bene lontano dalle nostre mani. Ma no, il Governo di Cambiamo mantiene quello che fece Cristina in 2008 ed aumenta nel 60 percento, del 50 percento al 80 percento, la percentuale di buoni che il FGS può avere, finendo del perpetrare il furto.

Nuovamente la gente rubata per la corporazione politica. Ora è Cambiamo. Prima CK. Prima Duhalde. Prima altri.

Finalmente, davanti ad un nuovo aumento della spesa pubblica che è assolutamente inflessibile al ribasso, come una salga di pensioni, è importante notare che oggi il sistema di ripartizione è rotto. Ha bisogno di 82 percento móvil/22 percento di sedimenti personali e contribuzioni patronali con fini previsionales, uguale a quasi 4 attivi per ogni pensionato affinché non rompa. Tuttavia, ha 13 milioni di attivi in bianchi 6.5 milioni di pensionati, uguale a 2 attivi per ogni pensionato, cioè, il 50 percento, la metà della cosa necessaria. Allora, o si vanta la metà del 82 percento, cioè la 41 percento mobile o si raddoppia la quantità di aportantes passando di 13 milioni a 26 milioni, egli quale è materialmente impossibile perché la PEA, il continente delle ipotesi 26 milioni di aportantes, è il 45 percento di tutta la popolazione argentina di 42 milioni, conta che dà 19 milioni, minore ai 26 milioni "necessari". dovuto a questa rottura, si ha bisogno del 15 percento di comproprietà, che ora smetterà di andare al SSS ed andrà alle Province, ed altre imposte affinché chiuda finanziariamente.



Continuiamo a difendere i privati l'idea stupida che ci mettono nella testa dalla politica che non può stringersi per i costi sociali che ha". Così perdiamo i nostri risparmi, il lavoro, le nostre pensioni per arricchire ad un'impresentabile classe politica. L'aumento permanente a pensionati dovrebbe vantarsi con ribasso permanente di qualunque altro spesa pubblico. Basta




... scoppiano ... i b@stardi saltano ... :p:p:p
 
E tu di pazienza in passato coi ladrones ne hai avuta tantissima...vedrai che andrà tutto bene con tuo papà....
 
Se quel tizio s'è preso tutti quei soldi, ci possiamo immaginare quanti se ne sono presi i kirchner e tutti i loro scagnozzi. E mi vengono in mente i due che ho visto da vicino: Boudou e Lorenzino, ma anche Feletti e Cosentino, e tantissimi altri.

E poi ci hanno tenuti qui per15 anni.
E un politico cui chiedevo di fare sanzioni economiche a quel paese di ladri, mi rispose: "Scodatevelo"
 
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