Noticias en ECONOMIA : Monteverde explica que la bicicleta puede sufrir un traspie | Urgente24
CARRY TRADE
Monteverde spiega che la bicicletta può soffrire un scivolone
Quello che Fundación Capital/Martín Redrado descrive con estrema prudenza, tentando un equilibro tra l'eterogeneità del suo portafoglio clienti ed il rigore dell'analisi, Massot & Monteverde lo spiega più direttamente.
Il dettaglio di Agustín Monteverde finisce con una frase straordinaria per la cosa sincera e scarna, contemporaneamente: Il "nostro problema è che siamo stati—e continuiamo—bancando spesa ordinaria con debito esterno; questo è, ci stiamo fumando volumi enormi di dollari che inesorabilmente dovremo restituire."
Per Urgente 24
Mercoledì 03 di maggio di 2017
0:11 hs
Monteverde spiega che la bicicletta può soffrire un traspié"
El servizio del debito rappresenta già quasi 10 percento della spesa pubblica."
N. del R.:
Il Carry Trade è una strategia utilizzata nel mercato di compravendita di valute per il quale un investitore vende una certa valuta con un tasso di interesse relativamente basso e compra un altro differente con un tasso di interesse più alto. È una forma di arbitraggio finanziario che è progettato per sfruttare il risultato di differenze tra i tassi di interesse delle banche centrali. Così, è la differenza tra il carry negativo di un attivo che abbiamo chiesto prestato a basso costo ed il carry positivo di un attivo nel quale abbiamo investito.
Chi abbia memoria, ricordi la storia economica recente dell'Argentina comparata con la seguente frase del futuro prossimo:
"Più tardi o più presto, arriverà il momento in non ci sarà tasso sufficiente per compensare sempre di più il rischio cambiario crescente di essere posizionato nella moneta che emette un spendaccione sfrenato, indebitato in moneta dura."
Qui l'analisi completa di Agustín Monteverde:
• La mancanza di controllo ha portato a che la spesa pubblica sia 40 percento maggiore alla totalità delle risorse, imposte e Previdenza sociale, che si generano, nonostante avere raggiunto la pressione tributaria il suo massimo storico.
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Questo squilibrio fiscale significa necessità di finanziamento, pure dando per valide le ottimiste proiezioni ufficiali, di più di US $40.000 milioni annuali.
• Le due principali fonti di finanziamento sono state tradizionalmente l'emissione di moneta e la ricezione di debito.
• In questa opportunità, la prima opzione è stata rigorosamente limitata per l'autorità monetaria, decisa a rispettare a rajatabla il margine di assistenza al Tesoro che si imporsi.
• Bloccato quella possibilità, gli sforzi del governo si concentrarono allora su accelerare la collocazione di debito, prevenendo futuri scenari di stress.
• I dollari entrati per quella via, quando si vendono al Centrale originano un'espansione di mezza di pagamento che deve essere riassorbita per non lasciare che si sbrighi la base monetaria.
• È chiaro che l'autorità monetaria è decisa a non cambiare politica di fronte all'inflazione.
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Questo significa che avremo tassi alti per un periodo prolungato.
• non sembra, neanche, che il governo cambi nella cosa immediata il suo atteggiamento espansivo rispetto alla spesa pubblica ordinaria né—molto meno—a quello di capitale, quello che significa che continuerà a ricorrere all'emissione di debito per sostenerlo.
• oggi Quello che succede non è, allora, nuovo per noi: la Banca Centrale sviluppa una politica monetario contractiva per compensare e desinflacionar la politica fiscale espansiva che implementa il Tesoro.
• Questo doppio gioco può portare solo a termine mediante la profusa emissione di debito esterno.
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In poco meno di 4 mesi si emise debito in moneta straniera per più di US $28.000 milioni.
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Da dicembre di 2015 ad oggi si sono impiegati alcuni US $85.000 milioni.
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Il totale di debito, includendo quell'emesso per cancellare obblighi con holdouts, supera gli US $260.000 milioni, quello che rappresenta più della metà del PBI.
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Gli stati provinciali si sono sommati con entusiasmo alla raffica di emissione di titoli pubblici, approfittando della discesa del rischio paese riuscito con l'uscita del default.
In quello che va dell'anno emisero debito per US $3.376 milioni; questo rappresenta, in meno di 4 mesi, poco più della metà della cosa collocata durante tutto l'anno scorso.
* * Cordova fu quella che realizzò la più recente collocazione, con un titolo a 10 anni di termine, per un importo di US $150 milioni, identico a quello dell'anno scorso.
* * Neuquén emise la settimana scorsa un buono, non garantito per regalie industrie petrolifere, per US $366 milioni a 7 anni con un rendimento del 7,5 percento, 70 punti basilari al di sopra di quello che pagò Cordova.
* * Si aspettava una prossima uscita al mercato della provincia di Santa Croce ma i fatti recenti potrebbero lasciare in bocciatura quella collocazione, di US $250 milioni.
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abbiamo rimpiazzato—benché in forma parziale—l'emissione di moneta propria per l'emissione di obblighi in dollari.
• Per sedurre ai colocadores di fondi si richiede
rendimenti reali positivi che, dato che l'inflazione è ancora elevata, significano tassi nominali molto alti.
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per adesso la bicicletta finanziaria che provvede il carry trade in pesi si mantiene attraente.
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Gli elevati tassi di interesse offerti per lo Stato—sia il Tesoro o il BCRA—prevalgono ancora sulle aspettative di svalutazione.
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in realtà, l'investimento in attivi finanziari locali costituisce attualmente una delle opzioni più bramate nel mercato di reddito fisso internazionale; tanto più, dopo del recente upgrade nella nostra qualificazione creditizia.
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tuttavia, coprire anno ad anno necessità al di sopra degli US $40.000 milioni, ed in salita, per l'assolo effetto degli interessi, costituirà una sfida senza precedenti. Si tratta di una grandezza maiuscola, nonostante in relazione al volume globale del mercato di collocazioni emergenti.
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più tardi o più presto, arriverà il momento in non ci sarà tasso sufficiente per compensare sempre di più il rischio cambiario crescente di essere posizionato nella moneta che emette un spendaccione sfrenato, indebitato in moneta dura.
• come la collocazione di debito, nazionale, provinciale e corporativo, fu quella che provvide un'offerta continua di dollari che produsse un apprezzamento sistematico del peso,
un accesso meno fluido al finanziamento potrebbe precipitare più o meno una svalutazione drastica della nostra moneta.
• non avendo fatto i risparmi corrispondenti, se arrivasse quello momento non avremmo le valute in volume sufficiente per solvere l'uscita di fondi.
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Succede che, sebbene ci fu una formidabile entrata di valute, non ubbidì ad investimenti diretti—che migliorassero la nostra capacità di generare valute commerciali—bensì finanziarie, orientate a sostenere la spesa statale.
• Quasi tutto il nostro debito in moneta straniera è stato diretto a finanziare al settore pubblico.
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Oggi si ubica in un livello simile al momento previo ad abbandonare la convertibilità; quindi il debito saltò del 53 percento del PBI al 147 percento.
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Il servizio del debito rappresenta già quasi 10 percento della spesa pubblica.
• I paesi della regione, benché con ratios di debito dissimile, presentano una partecipazione inferiore del debito statale.
• In Cile il debito esterno rappresenta 65,4 percento del PBI ma meno del 7 percento di quello totale corrisponde al governo.
• Nel caso della Colombia il debito rappresenta 41 percento del PBI e solo 59 percento di quello totale corrisponde al settore pubblico.
• Il maggiore indebitamento lo presenta il Perù i cui passivi esterni sono arrampicati fino a rappresentare 90 percento del PBI ma corrisponde al settore pubblico solo 16 percento del totale.
• Il debito in moneta straniera del Brasile rappresenta solo 18 percento del suo PBI.
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Il Nostro problema è che siamo stati—e continuiamo—bancando spesa ordinaria con debito esterno; questo è, ci stiamo fumando volumi enormi di dollari (regalando interessi del 26% sul dollaro!!!) che inesorabilmente dovremo restituire.
... sarà un altro BOTTO COLOSSALE!!! ...