Brujos de la economia y charlatanes de la politica - Por Roberto Cachanosky
Marte, 28 Novembre 2017 00:00
Stregoni dell'economia e chiacchierone della politica - Per Roberto Cachanosky
I politici non solo pensano di economia senza sapere, prendono anche dosate o votano leggi che fanno veri danni
È molto comune che gente senza formazione professionale in economia pensi con ogni scioltezza e formuli affermazioni che sono vere bestialità.
Questo normalmente passa molto nella dirigenza politica.
In effetti, la politica, che si è trasformato in un fenomenale commercio per molti che la praticano, esige fare bella figura davanti all'elettore e, pertanto, pensano senza conoscere.
La cosa grave coi politici che pensano di economia senza sapere è che non solo pensano, ma prendono anche dosate o votano leggi che fanno veri danni.
Un'altra volta si è messo di moda l'argomento che la restrizione politica impedisce di adottare certe misure economiche. Le restrizioni politiche e sociali farebbero inviable la soluzione ai problemi economici generando un caos sociale e politico, pertanto questa è la cosa massima che si può fare.
Uno può capire certe restrizioni politiche e sociali, ora raccontare che non possono adottarsi le misure economiche necessarie per le menzionate restrizioni non implica che tutto vada su ruote.
In ogni caso, gli apprendisti della stregoneria economica non stanno facendo un'altra cosa che raccontare perché abbiamo problemi. Ci raccontano perché sbattiamo e credono che raccontandoci lo scontro, magicamente i problemi si risolveranno.
Nel suo libro L'economista e la politica, William Hutt analizza quale la funzione è degli economisti che condividono la politica. Risulta abbastanza indubbiamente, molte volte, gli economisti finiscono formulando proposte economiche che si adattano ai desideri dei politici. Normalmente questo comportamento ubbidisce a che i politici normalmente dicono che tale o quale misura economica è politicamente inviable.
Davanti a questa affermazione gli economisti normalmente adattano la misura economica al gusto del politico per farle politicamente vitale, per quanto il politicamente vitale sia una gigantesca pagliacciata.
Dice Hutt in una parte di quello libro che molte volte gli economisti consigliano i politici affinché questi finiscano agendo come se non fosse stato consigliati da economisti. In altre parole, se l'economista accetta le chiamate restrizioni politiche, la cosa più probabile è che il politico faccia quello che gli sembra, come se non avesse consultato mai un economista.
Devo riconoscere che è facile per noi, gli economisti, criticare i politici per inetti,
ma la realtà è che dentro la nostra corporazione c'è stato ogni economista nella funzione pubblica che meglio perderlo che trovarlo. A quegli economisti li chiamo stregoni dell'economia. Già sia per soffici, per bassa capacità professionale o solo per rimanere vicino al potere, molti colleghi sono stati responsabili della decadenza economica argentina. E dopo stanno i ciarlatani della politica che pontificano su economia e non hanno né idea di come funziona quella scienza.
Più di una volta, qualche economista ha accettato la restrizione del "politicamente inviable" e finì credendo che potevano sostituire una misura di riforma strutturale con qualche artificio finanziario, monetario o cambiario.
Nella decade del 80 cademmo nell'iperinflazione perché crederono che gli artifici finanziari della Banca Centrale, maneggiando l'indebitamento, il tasso di interesse ed il tasso di cambio, era un sostituto del ribasso della spesa pubblica per equilibrare i conti dello Stato.
Durante il governo di Della Rúa si credè che l'indebitamento, come il blindaggio ed il megacanje, erano sostituti delle riforme strutturali, in particolare sostituto del ribasso della spesa pubblica. Lo gettarono a Ricardo López Murphy per proporre un ribasso della spesa di USD 3.000 milioni, perché era politicamente inviable ed ai pochi mesi, più precisamente in Luglio di 2001, finirono scendendo le pensioni e gli stipendi dagli impiegati pubblici sotto il nome di politica di deficit fiscale zero.
Ma la differenza tra quello che proponeva Ricardo López Murphy e quello che si fece in Luglio di 2001 è che López Murphy proponeva una riforma dello strutturale dello Stato che permettesse di abbassare la spesa per equilibrare in forma ordinata i conti del settore pubblico, mentre il deficit zero non implicava una riforma strutturale del settore pubblico bensì un taglio orizzontale per equilibrare i conti, cioè senza stabilire priorità nella spesa per smettere di spendere in quello che non era funzione essenziale dello Stato e così diminuire le erogazioni.
Ricordiamo che il rifiuto della dirigenza politica alla proposta politicamente "scorretta" di López Murphy di abbassare la spesa pubblica perché andava a creare un caos sociale e politico, finì in una crisi politico-istituzionale in dicembre di 2001, il box, il corralón, la confisca dei depositi, la pesificación asimmetrica, una gigantesca svalutazione e l'esplosione della povertà e la disoccupazione con una caduta del PBI del 15 percento in 2002. In definitiva, questi che praticano la stregoneria economica e la loquacità politica finiscono facendo un male immenso alla popolazione. ... e ai CREDITORI!!! ... in pratica sta riconoscendo che i LADRONES INFAMI colsero l'occasione per RUBARE 80.000 milioni di dollari invece di rimettere i conti in ordini con pochissime migliaia di dollari di sacrifici!!!
... eh no ... buon Cachanosky ...
non si tratta solo di cialtroni incompetenti ed arruffoni ...
SI TRATTA DI UN PAESE DI LADRONES INFAMI DEL PRIMERO HASTA EL ULTIMO!!! ...
Pensiamo che la spesa pubblica può finanziarsi della seguente maniera:
1, con imposte
2, con emissione monetaria
3, con debito pubblica interna ed esterna
4, consumando lo stock di capitale
5, confiscando attivi
- Il kirchnerismo usò già 4, e 5, distruggendo il sistema energetico, le rotte, lo stock del bestiame, etc., ed il 5, quando si appropriò, con complicità di quasi tutta la dirigenza politica, dei nostri risparmi nelle AFJP.
- Con imposti stiamo già nel limite, al punto tale che il presidente Macri riconobbe che il contribuente è stanco.
- Emissione monetaria si sta usando, dato che il BCRA viene espandendo il circolante ad un tasso del 35 percento annuale con anticipi transitori al Tesoro che aumentarono il 112 percento negli ultimi 12 mesi, dopo di c'essere posizionato debito interno via LEBAC che supera già il miliardo di pesi ed aumentò lo stock di quelle lettere un 64 percento negli ultimi 12 mesi.
- Debito esterno si sta usando anche ed il totale di debito posizionato per il Tesoro in quello che va del governo di Cambiamo aumentò in USD 53.000 milioni.
In definitiva, si stanno usando tutti gli strumenti possibili per finanziare la spesa pubblica in questa politica graduale ed anche cosí il deficit fiscale consolidato, senza considerare lo spesa cuasifiscal, non scende. Si mantiene nel 7,5 percento del PBI come lo lasciò il kirchnerismo, col quale si generano dubbi sull'effettività del gradualismo. In rigore il deficit tenderà ad aumentare per il maggiore importo di interessi a pagare per l'incremento dello stock del debito pubblico che si prende per finanziare il gradualismo.
Nessuno sta proponendo gettare a 1 milione di impiegati pubblici di un giorno per altro o eliminare in 24 ore tutti i piani "sociali". Quella è una caricatura che fanno i ciarlatani politici per fare bella figura con quelli che li mettono nelle liste di candidati oppure perché vogliono continuare a lavorare col commercio della politica.
Impariamo del nostro passato quando si credè che prendere debito era sostituto di riforme strutturali e pensiamo che è migliore applicare una politica di shock annunciando un piano economico completo con riforma dello Stato, tributaria, lavorativo, etc. e dopo continuare ad applicarlo gradualmente durante il tempo, ma con la sufficiente velocità come per non finire stellati perché il finanziamento del gradualismo si taglia prima.
Col capitale politico che è riuscito Macri nelle ultime elezioni,
ancora siamo in tempo per evitare un'altra delusione se non è fatto caso agli stregoni dell'economia ed ai ciarlatani della politica che tanto danno ha fatto all'Argentina.
... il buon Robertino ... non ha capito una cosa fondamentale ...
... un TAMARRO CALABRESE ... non può altro che circondarsi di cialtroni, canaglie ecc... che oltre a NON RISPETTARE LE SENTENZE INTERNAZIONALI ... DICHIARARE ILLEGITTIMO IL DEBITO (vedi pretestuose, deliranti e demenziali prescrizioni titoli ecc...) ... ALTRO NON SANNO FARE CHE ORDIRE NUOVE TRUFFE, FURTI, RICATTI E INGANNI!!! ...