purtroppo quello che per Astaldi (e noi azionisti) a conto economico va nei costi (oneri finanziari) per gli istituti finanziari che "appoggiano" Astaldi va a ricavi (e utile).una diminuzione degli oneri finanziari quindi non credo che sia loro gradita. efettivamente la diversa situazione delle due società, in rapporto all'attuale mercato finanziario, non mi sembra che giustifichi la differenza del costo del debito tra Astaldi ed impregilo (più di tre punti- quasi il triplo) e visto che credo che il nostro cfo non sia un incapace , mi chiedo se ci sono altre spiegazioni.il problema è che non dovrei chiedermelo io ma la Consob.
C’è un motivo ben preciso in relazione a quanto ho scritto e che sottolineo
“ contribuirebbe a ridurre gli oneri finanziari e riscadenzare più avanti il debito,
operazione che tra l’altro sarebbe molto ben vista proprio dallo stesso sistema finanziario/creditizio che appoggia Astaldi.”
ed è il seguente
Il momento nel quale negli Uffici Concessione Crediti delle Banche si “riespone” un bilancio inserendo i dati nell’apposito applicativo, è molto delicato e di fondamentale importanza per il positivo proseguimento del rapporto fiduciario e per la vita della stessa azienda affidata.
Viene generato un rating “interno” con alto livello di precisione in base al quale - senza se e senza ma – la Direzione Crediti determina se proseguire o meno nel concedere affidamenti, ridurli o ampliarli; un tempo nutrite relazioni contribuivano a “sostenere” il rapporto. Oggi conta solo il rating.
Se il rating che ne scaturisce mantiene il suo livello o addirittura migliora, gli Uffici Concessione crediti tirano un sospirone di sollievo per i seguenti motivi:
NON perdiamo degli impieghi, NON perdiamo la contribuzione che offre il rapporto.
Se li perdiamo sono guai: il budget da raggiungere si allontana, dobbiamo procedere con una stretta creditizia che comporta tutta una serie di problematiche, di tempo e di costi non indifferenti oltre al fatto di perdere - come detto - la contribuzione che offre il rapporto.
In questo caso si manifesterebbe anche il superamento dei limiti dei covenants, con revisione di tutte le condizioni applicate nel contratto (tassi etc.) . Ma non mi dilungo sull’argomento.
Un bel casino gestionale “penalizzante” anche per chi il credito lo concede, insomma.
A proposito di oneri finanziari, concludo con il dire che gli interessi a fronte delle linee di credito in POOL sono per gran parte contrattualmente regolati a TASSO VARIABILE ( Euribor + spread).
Quindi è il mercato che nel tempo..regola la questione. Tra l’altro una consistente parte degli oneri è rappresentata anche dei costi - stabili nel tempo - di emissione delle fidejussioni, anch’essi regolati da contratto.
tutto ciò premesso
Ecco perché minori oneri finanziari (ed in questo caso sono sostanzialmente le condizioni di un nuovo bond che giocano la partita..) e l’allungamento della scadenza del relativo debito che contribuiscono al miglioramento dell’assetto patrimonale, economico e finanziario sono sempre ben accolti dal sistema creditizio.
Saluti