Salve a tutti mi chiamo Lucio, e da circa un anno che
vi seguo sono su BPM da qualche mese con
proiezione Long, qui sotto articolo uscito oggi
sull'Arena di Verona a proposito dell'assemblea.
Speren in ben
Ciaouz...
Sabato prossimo si svolgerà a Novara la prima assemblea del Banco Bpm post fusione.
Anche se la banca nasce come spa, perciò il peso dei voti in assemblea avverrà sulla base delle azioni possedute, e non più secondo il principio
capitario di «una testa un voto» caratteristico delle popolari, la partecipazione si annuncia rilevante. Un po’ per abitudine, un po’ per curiosità,
un po’ perché al momento l’azionariato resta distribuito tra decine di migliaia di piccoli soci, l’assemblea sarà probabilmente partecipata, anche
se i numeri esatti ancora non si conoscono perché gli azionisti possono chiedere il biglietto di ammissione fino al 3 aprile. Ad oggi l’unica partecipazione
rilevante comunicata alla Consob è quella di Norges Bank, che possiede il 3,2% delle azioni, perciò non dovrebbe avere conseguenze la fine del tetto al diritto di
voto fino al limite del 5%, che è scaduto da pochi giorni.
ESAME DEI CONTI. L’ordine del giorno è di routine, non sono previste nomine né in consiglio né nel collegio sindacale e i lavori riguarderanno l’approvazione del bilancio
2016, le politiche di remunerazione e la delega all’acquisto di azioni proprie fino all’1% delle quote. Nonostante questa calma apparente, dietro le quinte sono
frenetici i lavori per far funzionare l’integrazione tra i due gruppi e produrre quelle sinergie che sono alla base del piano industriale, che prevedeun utile netto di oltre un
miliardo nel 2019, con possibile ritorno al dividendo già col bilancio 2017. Una delle novità più rilevanti è infatti la migrazione di tutti i clienti «private» verso Banca Aletti,
operazione conclusa nelle ultime settimane. Come illustrato dal ceo Giuseppe Castagna, Banco Bpm ha deciso di specializzare Aletti per ilsegmento «private», cioè per
i clienti che hanno investimenti finanziari rilevanti, mentre Banca Akros sarà punto di riferimento per il «corporate», cioè per la finanza al servizio delle aziende. Altra questione su cui la concentrazione è massima è l’integrazione tra i diversi sistemi informatici.
Oltre a consentire notevoli sinergie, il lavoro sulle piattaforme informatiche è delicato perché ogni problema può generare disservizi, ma il gruppo conta di chiudere l’integrazione entro l’estate, in particolare entro luglio.
IL CONFRONTO CON LA BCE. fronte regolatorio del confronto con la Bce, l’ultima novità risale invece al 24 febbraio, quando Francoforte ha comunicato l’esito degli esami
Srep, che sono andati bene non solo perché i requisiti sono stati ampiamente superati, ma anche perché la Bce ha abbassato il minimo di Cet1 all’8,15%, indice del fatto che
il Banco Bpm per il regolatore dà forti garanzie e non necessita di richieste patrimoniali aggiuntive.
Del resto, anche sul tema deteriorati, nelle ultime settimane dalla Bce sono arrivati segnali distensivi.
Pur continuando a indicare le sofferenze come principale fonte di problemi, perché alzando il costo del credito di fatto limitano le capacità di finanziamento all’economia,
Daniele Nouy responsabile alla supervisione della Bce, ha anche detto che le banche devono dotarsi di «npl unit», squadre specializzate in gestionedi crediti cattivi.
Questo approccio è il cardine del progetto di Banco Bpm, che nell’arco di piano prevede cessioni di stock di deteriorati per 8 miliardi, e per il resto una gestione «interna», che impegna 350 professionisti alle dirette dipendenze del ceo Castagna.•
vi seguo sono su BPM da qualche mese con
proiezione Long, qui sotto articolo uscito oggi
sull'Arena di Verona a proposito dell'assemblea.
Speren in ben
Ciaouz...
Sabato prossimo si svolgerà a Novara la prima assemblea del Banco Bpm post fusione.
Anche se la banca nasce come spa, perciò il peso dei voti in assemblea avverrà sulla base delle azioni possedute, e non più secondo il principio
capitario di «una testa un voto» caratteristico delle popolari, la partecipazione si annuncia rilevante. Un po’ per abitudine, un po’ per curiosità,
un po’ perché al momento l’azionariato resta distribuito tra decine di migliaia di piccoli soci, l’assemblea sarà probabilmente partecipata, anche
se i numeri esatti ancora non si conoscono perché gli azionisti possono chiedere il biglietto di ammissione fino al 3 aprile. Ad oggi l’unica partecipazione
rilevante comunicata alla Consob è quella di Norges Bank, che possiede il 3,2% delle azioni, perciò non dovrebbe avere conseguenze la fine del tetto al diritto di
voto fino al limite del 5%, che è scaduto da pochi giorni.
ESAME DEI CONTI. L’ordine del giorno è di routine, non sono previste nomine né in consiglio né nel collegio sindacale e i lavori riguarderanno l’approvazione del bilancio
2016, le politiche di remunerazione e la delega all’acquisto di azioni proprie fino all’1% delle quote. Nonostante questa calma apparente, dietro le quinte sono
frenetici i lavori per far funzionare l’integrazione tra i due gruppi e produrre quelle sinergie che sono alla base del piano industriale, che prevedeun utile netto di oltre un
miliardo nel 2019, con possibile ritorno al dividendo già col bilancio 2017. Una delle novità più rilevanti è infatti la migrazione di tutti i clienti «private» verso Banca Aletti,
operazione conclusa nelle ultime settimane. Come illustrato dal ceo Giuseppe Castagna, Banco Bpm ha deciso di specializzare Aletti per ilsegmento «private», cioè per
i clienti che hanno investimenti finanziari rilevanti, mentre Banca Akros sarà punto di riferimento per il «corporate», cioè per la finanza al servizio delle aziende. Altra questione su cui la concentrazione è massima è l’integrazione tra i diversi sistemi informatici.
Oltre a consentire notevoli sinergie, il lavoro sulle piattaforme informatiche è delicato perché ogni problema può generare disservizi, ma il gruppo conta di chiudere l’integrazione entro l’estate, in particolare entro luglio.
IL CONFRONTO CON LA BCE. fronte regolatorio del confronto con la Bce, l’ultima novità risale invece al 24 febbraio, quando Francoforte ha comunicato l’esito degli esami
Srep, che sono andati bene non solo perché i requisiti sono stati ampiamente superati, ma anche perché la Bce ha abbassato il minimo di Cet1 all’8,15%, indice del fatto che
il Banco Bpm per il regolatore dà forti garanzie e non necessita di richieste patrimoniali aggiuntive.
Del resto, anche sul tema deteriorati, nelle ultime settimane dalla Bce sono arrivati segnali distensivi.
Pur continuando a indicare le sofferenze come principale fonte di problemi, perché alzando il costo del credito di fatto limitano le capacità di finanziamento all’economia,
Daniele Nouy responsabile alla supervisione della Bce, ha anche detto che le banche devono dotarsi di «npl unit», squadre specializzate in gestionedi crediti cattivi.
Questo approccio è il cardine del progetto di Banco Bpm, che nell’arco di piano prevede cessioni di stock di deteriorati per 8 miliardi, e per il resto una gestione «interna», che impegna 350 professionisti alle dirette dipendenze del ceo Castagna.•