Aumento tassi d'interesse e prezzo immobili

eccesso di abitazioni disponibili, popolazione in calo e tassi di interesse in aumento

chissà dove potranno mai andare i prezzi degli immobili

sono tre aspetti oggettivi. La situazione è questa. Ci saranno immobili che per posizione (zone di alcune città, o paesini o periferie ecc) diventeranno invendibili o quasi.
Altri immobili resteranno stabili o con minime variazioni (positive o negative che siano).
Il discorso è che ci saranno meno persone disponibili a pagare certe cifre ma chi è interessato e ha la disponibilità continuerà ad acquistare.
Sicuramente chi adesso sta acquistando con tassi bassi (diciamo sotto il 2) avrà cmq fatto un mezzo "investimento" nel quale perderà poco o non ci perderà o ci guadagnerà perchè anche nel caso dovessero diminuire i prezzi degli immobili acquistati (ipotesi di 10/15% in meno in 10/20) anni si è ammortizzata questa perdita con il tasso basso.
 
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Ma chi ha investito nell'immobiliare nel rendita con l'aumento dei tassi potrebbe spostarsi di nuovo sui titoli di stato?
 
Ma chi ha investito nell'immobiliare nel rendita con l'aumento dei tassi potrebbe spostarsi di nuovo sui titoli di stato?

Quando i bond lunghi "sicuri" area euro si portano a un rendimento del 3-4% molti investitori ci pensano eccome.
I reit sono andati giù parecchio per esempio
 
Ma chi ha investito nell'immobiliare nel rendita con l'aumento dei tassi potrebbe spostarsi di nuovo sui titoli di stato?

Il problema è che con l'inflazione attuale i rendimenti reali dei tds, (se non agganciati all'inflazione ) sono negativi. Poi un periodo di stagflazione come quello attuale prolungato per anni porterebbe una dura recessione, difficile fare previsioni ora come ora, la speranza è che le acque si calmino di qui ad un annetto, ma pare molto difficile.
Comunque per dire rispetto ai crolli dei mercati, criptovalute ed altro, ad ora gli immobili, anche a reddito, reggono molto bene il confronto, lascia stare i reit che seguono logiche più legate al mercato finanziario che non a quello prettamente immobiliare.
 
Ma chi ha investito nell'immobiliare nel rendita con l'aumento dei tassi potrebbe spostarsi di nuovo sui titoli di stato?

Investito in che modo? Se ha comprato il mattone fisico, la casa deve prima trovare da venderla. I titoli di stati li compri e vendi con un click, le case no.
 
Il problema è che con l'inflazione attuale i rendimenti reali dei tds, (se non agganciati all'inflazione ) sono negativi. Poi un periodo di stagflazione come quello attuale prolungato per anni porterebbe una dura recessione, difficile fare previsioni ora come ora, la speranza è che le acque si calmino di qui ad un annetto, ma pare molto difficile.
Comunque per dire rispetto ai crolli dei mercati, criptovalute ed altro, ad ora gli immobili, anche a reddito, reggono molto bene il confronto, lascia stare i reit che seguono logiche più legate al mercato finanziario che non a quello prettamente immobiliare.

I Reit e l'immobiliare fisico non sono sovrapponibili al 100%, ma il calo attuale del prezzo dei primi è semplice effetto dato dall'aumento dei tassi d'interesse. La differenza sta nel fatto che i Reit ne attualizzano l'effetto in modo immediato, l'immobiliare fisico impiegherà anni a raggiungere il nuovo equilibrio. Ovviamente in media. E questa relazione vale soprattutto per i grandi centri urbani.

Quanto al confronto ad oggi il BTP decennale rende circa il 3% netto, l'immobiliare fisico dipende, ma per rendere bene deve essere stato acquistato a sconto ed essere affittato a cedolare secca. Se ci paghi il 43% di Irpef sopra difficile che si discosti tanto dal 3-4% netto (dal lordo devi togliere Imu+IRPEF+deprezzamento annuo).
Di sicuro non ci arriva se è premium (centro o semicentro delle grandi città), mentre sicuramente c'è più valore sulle periferie, hinterland e zone di provincia. Ma anche in queste ultime in media è difficile sforare il 4% netto se consideri tutto. Situazioni particolari possono essere l'affitto a studenti o Airbnb, ma non sono la norma.
 
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i tassi a zero hanno protetto il mercato immobiliare italiano dal calo continuo
una bella botta sui tassi area euro farà sparire centinaia di migliaia di potenziali acquirenti perchè impossibilitati vista la rata cresciuta

Questo perché stavolta i salari non verranno adeguati all'inflazione causa euro. Negli anni 70 i salari salivano e la lira salutava. Questo, nell'immobiliare, generava una situazione estremamente vantaggiosa per l'acquirente in quanto rate di mutuo molto consistenti rispetto al salario a inizio mutuo, in pochi anni diventavano largamente sostenibili.
Oggi tutto questo non è possibile quindi, a fronte di di una riduzione del potere di acquisto dei salari, semplicemente qualcuno non potrà più permettersi nè il mutuo nè l'affitto e andrà a vivere sotto un ponte
 
Questo perché stavolta i salari non verranno adeguati all'inflazione causa euro. Negli anni 70 i salari salivano e la lira salutava. Questo, nell'immobiliare, generava una situazione estremamente vantaggiosa per l'acquirente in quanto rate di mutuo molto consistenti rispetto al salario a inizio mutuo, in pochi anni diventavano largamente sostenibili.
Oggi tutto questo non è possibile quindi, a fronte di di una riduzione del potere di acquisto dei salari, semplicemente qualcuno non potrà più permettersi nè il mutuo nè l'affitto e andrà a vivere sotto un ponte

I salari sono già in aumento, basta guardare le tornate di rinnovo dei CCNL a cui si aggiunge la riduzione dell'IRPEF.
Anche Draghi su questo è stato molto esplicito con la dichiarazione che esortava a "mantenere inalterato il potere d'acquisto dei lavoratori purché non so innescasse una spirale prezzi-salari".
A questo giro l'Euro c'entra poco perché l'inflazione è importata e in Germania e nei Paesi core è maggiore che fa noi (qui i salari stanno letteralmente correndo, ben più dell'inflazione, soprattutto nella fascia bassa di reddito). Questo fenomeno che sta passando sotto silenzio sta già riequilibrando da qualche anno il rapporto di competitività con la Germania. Quindi l'importante è che la crescita dei costi del lavoro sia inferiore a quella tedesca.
 
I salari sono già in aumento, basta guardare le tornate di rinnovo dei CCNL a cui si aggiunge la riduzione dell'IRPEF.
Anche Draghi su questo è stato molto esplicito con la dichiarazione che esortava a "mantenere inalterato il potere d'acquisto dei lavoratori purché non so innescasse una spirale prezzi-salari".
A questo giro l'Euro c'entra poco perché l'inflazione è importata e in Germania e nei Paesi core è maggiore che fa noi (qui i salari stanno letteralmente correndo, ben più dell'inflazione, soprattutto nella fascia bassa di reddito). Questo fenomeno che sta passando sotto silenzio sta già riequilibrando da qualche anno il rapporto di competitività con la Germania. Quindi l'importante è che la crescita dei costi del lavoro sia inferiore a quella tedesca.

Gli importi delle pensioni come si stanno muovendo in confronto all'inflazione? Grazie
 
Gli importi delle pensioni come si stanno muovendo in confronto all'inflazione? Grazie

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Mi sembra bene.
 
I salari sono già in aumento, basta guardare le tornate di rinnovo dei CCNL a cui si aggiunge la riduzione dell'IRPEF.
Anche Draghi su questo è stato molto esplicito con la dichiarazione che esortava a "mantenere inalterato il potere d'acquisto dei lavoratori purché non so innescasse una spirale prezzi-salari".
A questo giro l'Euro c'entra poco perché l'inflazione è importata e in Germania e nei Paesi core è maggiore che fa noi (qui i salari stanno letteralmente correndo, ben più dell'inflazione, soprattutto nella fascia bassa di reddito). Questo fenomeno che sta passando sotto silenzio sta già riequilibrando da qualche anno il rapporto di competitività con la Germania. Quindi l'importante è che la crescita dei costi del lavoro sia inferiore a quella tedesca.

Sono un metalmeccanico: il contratto scadrà nel 2024 e gli aumenti sono ridicoli rispetto alla fiammata inflattiva che stiamo attraversando. Tra due anni il nostro potere d'acquisto si sarà ridotto di almeno il 10% e landini, lo scendiletto del banchiere, sa solo blaterare di nuove patrimoniali.
A me importa relativamente perché io e mia moglie guadagnamo molto bene ma la situazione che si sta delineando per il sistema paese è devastante. Non solo per l'immobiliare.
 
Sono un metalmeccanico: il contratto scadrà nel 2024 e gli aumenti sono ridicoli rispetto alla fiammata inflattiva che stiamo attraversando. Tra due anni il nostro potere d'acquisto si sarà ridotto di almeno il 10% e landini, lo scendiletto del banchiere, sa solo blaterare di nuove patrimoniali.
A me importa relativamente perché io e mia moglie guadagnamo molto bene ma la situazione che si sta delineando per il sistema paese è devastante. Non solo per l'immobiliare.

Nel 2024 ci sarà un recupero pieno dell'inflazione che stiamo vedendo ora. Certo, ci sarà una discrasia temporale nella quale chi fa fatica a fare quadrare i conti soffrirà, questo sicuramente. Ma poi tutti recupereranno...
PS. E se vai a vedere gli aumenti contrattuali del periodo 2013-2021 i salari sono cresciuti più dell'inflazione che è stata quasi nulla (di quanto? Boh, non conosco il CCNL dei metalmeccanici, ma così a occhio credo almeno un 5-7% più dell'inflazione di periodo).
 
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Mi sembra bene.

Fin troppo bene oserei dire. Mantengono interamente il potere d'acquisto fino a 4 volte il minimo (ovvero 2000 euro lordi circa) e quasi tutto per quelle più elevate (lo mantengono in modo sostanziale).
 
Sono un metalmeccanico: il contratto scadrà nel 2024 e gli aumenti sono ridicoli rispetto alla fiammata inflattiva che stiamo attraversando. Tra due anni il nostro potere d'acquisto si sarà ridotto di almeno il 10% e landini, lo scendiletto del banchiere, sa solo blaterare di nuove patrimoniali.
A me importa relativamente perché io e mia moglie guadagnamo molto bene ma la situazione che si sta delineando per il sistema paese è devastante. Non solo per l'immobiliare.

Se fai almeno 50km al giorno di auto per andare al lavoro il tuo potere d'acquisto è crollato di brutto per il costo del viaggio
 
Nel 2024 ci sarà un recupero pieno dell'inflazione che stiamo vedendo ora. Certo, ci sarà una discrasia temporale nella quale chi fa fatica a fare quadrare i conti soffrirà, questo sicuramente. Ma poi tutti recupereranno...
PS. E se vai a vedere gli aumenti contrattuali del periodo 2013-2021 i salari sono cresciuti più dell'inflazione che è stata quasi nulla (di quanto? Boh, non conosco il CCNL dei metalmeccanici, ma così a occhio credo almeno un 5-7% più dell'inflazione di periodo).

Dal 2013 ad oggi l'inflazione di periodo è stata del 12% circa e un metalmeccanico di quarto livello (ora C2) ha visto un aumento NETTO, tra lordo in busta e riduzione dell'IRPEF pari a circa il 14% (seoo).
Fino all'anno scorso prima della fiammata inflattiva era a +6-7% reale (sopra l'inflazione), più o meno come avevo indicato a occhio, ora il vantaggio si è quasi del tutto eroso, ma rimane positivo.
 
Se fai almeno 50km al giorno di auto per andare al lavoro il tuo potere d'acquisto è crollato di brutto per il costo del viaggio

Stiamo parlando di 30-40 euro al mese, ora che questo implichi un crollo del potere d'acquisto mi pare un po' esagerato.
Sicuramente l'impatto è stato maggiore per quanto riguarda elettricità e riscaldamento.
Tutto insieme arriva magari a 100-150 euro al mese e questi cominciano ad avere un impatto...
 
I salari sono già in aumento, basta guardare le tornate di rinnovo dei CCNL a cui si aggiunge la riduzione dell'IRPEF.
Anche Draghi su questo è stato molto esplicito con la dichiarazione che esortava a "mantenere inalterato il potere d'acquisto dei lavoratori purché non so innescasse una spirale prezzi-salari".
A questo giro l'Euro c'entra poco perché l'inflazione è importata e in Germania e nei Paesi core è maggiore che fa noi (qui i salari stanno letteralmente correndo, ben più dell'inflazione, soprattutto nella fascia bassa di reddito). Questo fenomeno che sta passando sotto silenzio sta già riequilibrando da qualche anno il rapporto di competitività con la Germania. Quindi l'importante è che la crescita dei costi del lavoro sia inferiore a quella tedesca.

forse sei un po troppo ottimista...
 
L'importante è che la crescita dei costi del lavoro sia inferiore a quella tedesca.

Ah di questo ne puoi stare certo. E' 20 anni che il costo del lavoro cala rispetto a quello tedesco. L'unico problema e' che non e' aumentato il PIL.
 
forse sei un po troppo ottimista...

appunto…salari in aumento? a me risulta siano praticamente fermi dagli anni '90, oltre ad essere tra i più bassi in europa.
gli aumenti CCNL fanno RIDERE, parliamo di 30 euro al mese lordi in media…
riduzione Irpef? 10 euro al mese in più.
quello che sta avvenendo per colpa di speculazioni legate alla guerra avrà un effetto devastante sul mondo impiegatizio/operaio.
già oggi abbiamo i mutui in sofferenza in forte aumento causa inflazione (rate uguali ma tutto il resto aumenta e quindi le famiglie non ci stanno dentro)
 
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