Zio, non è che abbiano potuto farne a meno.
negli anni 80/90 la politica ha agevolato il diesel, le aziende hanno evoluto quel sistema, ottenendo motori economici, robusti ed efficienti, molto sfruttabili, a quel punto la politica si è girata sul gas, le aziende hanno ripreso le auto a benzina ed hanno lavorato su quello, fino a che la politica ha chiesto ció che non era possibile tecnicamente creando imbarazzi come il diesel gate e i tentativi con l’idrogeno e l’ibrido.
l’idrogeno ha i problemi che sappiamo, mentre i primi ibridi, pensiamo alla prius, guardando lo stile, non ci credeva neanche la Toyota
. Un 1,6 benzina a bassa resa con ausilio elettrico tarato per l’uso cittadino.
questa rivoluzione elettrica è ovviamente la fine dell’industria automobilistica per com la conosciamo. È fatta per far fallire le automobilistiche.
Gli eredi agnelli di famiglia presenti al bieldeberg dagli anni 50 è tra quelle che si è svincolata prima concentrandosi sulla parte finanziaria.
Pperchè questa è la strada intrapresa chiunque diverrà produttore. Pensa all’acquisto delle auto nuove. I concessionari hanno margini talmente ridotti da spostare l’utile sulla finanza e sulle vendite accessorie, tipo l’assicurazione compresa, in pacchetti calibrati per essere insufficienti e vincolanti.
le alternative sono leasing o affitti a lungo termine con rate sempre meno accessibili con i tassi in aumento. Oppure affitti a breve con costi di 5/600€ mese per un media macchina o brevissimo termine con costi al minuto di 0,25 euro che fa 15 euro l’ora o 360 al giorno per una 500 elettrica
affittare una 500 per un l.w.e. Ti van via mille euri
il costo di una vecchia punto col passaggio di proprietà
modalità il complottista
.
è rastrellamento di danari e aumento dei vincoli nella direzione del non possederai nulla e sarai felice
modalità off