Avalon.

Rosaram

LoSpiritoDelVento
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Secondo la tradizione celtica, in mezzo all'oceano Atlantico è situata un'isola chiamata Avalon, dove dimorano le anime dei morti.
Si racconta che nell'isola regni l'eterna primavera e attorno ad essa il mare sia perennemente calmo.
Foreste lussureggianti solcate da lenti fiumi la ricoprono per vasto tratto e in questo luogo di delizie, dove non esiste il dolore, ma regna l'uguaglianza, s'aggirano le anime dei trapassati.
Vi abita un solo essere vivente ed è il mitico re Artù, che quando l'ora verrà, lascerà l'isola per tornare in Bretagna a sollevare il suo popolo e vendicarsi dei suoi nemici.
Ancor'oggi si crede in Bretagna che le anime dei morti s'involino una volta all'anno verso l'isola per stringersi al re e testimoniargli la loro fedeltà
e la zona da cui son destinati a partire è la Baia dei Trapassati, dove vivono i più ardimentosi pescatori del mondo.
Una volta all'anno, il giorno dei morti, tutti i pescatori del borgo se ne stanno rinchiusi nelle proprie case aspettando la chiamata del predestinato per il viaggio,
finché ad una porta qualcuno batte tre colpi.
Il prescelto scende alla spiaggia, spinge la barca in acqua e comincia a remare, tanto sa che non gli accadrà nulla di male.
Il vogatore non vede nessuno ma la barca si fa sempre più pesante e si cominciano a sentire voci, sussurri, sospiri.
Egli non smette di remare, mentre il cielo s'imbianca.
Poi d'un tratto la barca ridiventa leggera, le voci e i gemiti cessano, mentre un canto sembra giungere da lontano.
E mentre il sole si disegna all'orizzonte, l'isola appare splendente sul mare.
La barca allora scivola via leggera per poi fermarsi, mentre un nastro luminoso si leva da essa.
Sono le anime dei trapassati che raggiungono Avalon verso la pace eterna e il vogatore saluta gli spiriti dei suoi padri e volge indietro la prua per tornare al mondo dei vivi.




P.S. nel cuore di ognuno di noi c'è un'isola di tranquillità dove dimorano le nostre anime irrequite.

Ram
 
Avalon e le fate.

Dove si trova il regno delle Fate?
A volte appena sopra l'orizzonte, a volte sotto i nostri piedi.
In ogni paese del mondo c'è un regno delle Fate; quindi ci sono Fate italiane, Fate americane, Fate francesi, Fate russe, Fate inglesi etc.etc.
Nel Galles pensano che il regno delle Fate si trovi in un'isola, nel canale di San Giorgio, al largo della costa del Pembrokeshire.
Gli Irlandesi chiamarono Hy Breasail l'isola fantasma che, secondo loro, si trovava ad ovest e che secondo loro accoglieva il regno delle Fate.
Mentre per i britannici l'isola fantastica è l'isola di Man.
Ma la più famosa delle isole magiche è senz'altro l'isola di Avalon. Il leggendario Re Artù si dice vi sia stato incoronato e che in seguito, ferito a morte, vi sia stato portato per essere curato da quattro Regine delle Fate, e che il suo corpo immerso in un magico sonno sia nascosto nel cuore di una collina dell'isola.
Il Regno delle fate può svelarsi all'improvviso in qualsiasi luogo, luminoso e scintillante, e sparire con la stessa rapidità.
Terrapieni, forti e colli antichi sono le altre dimore tradizionali delle Fate, e a riprova di ciò, la parola gaelica che indica le Fate è Sidhe, che significa popolo delle colline.
Le pareti delle caverne scelte dalle Fate per dimora, trasudano gocce dorate. Ogni collina ha il suo Re e la sua Regina; di solito, però, sono legati da un vincolo di fedeltà a un Gran Re, dei quali il più conosciuto, l' "Oberon " dei poemi cavallereschi medievali, deve la sua bassa statura ad una maledizione che gli fu lanciata durante il battesimo.
Le isole non sono tutte uguali, alcune galleggiano sull'acqua, altre sono appena sotto la superficie e spuntano solo di notte, oppure una sola volta ogni sette anni. O ancora, parecchi metri sotto l'acqua, ma solo in apparenza, la zona dove sorge l'isola è completamente asciutta, ma circondata da un muro d'acqua a mò di scogliera.
Al largo della costa del Galles, si dice che a volte si possano scorgere i " Verdi Prati dell'Incanto ", una terra che si intravede appena sotto la superficie del mare, ricoperta di alberi e fiori ed erba, fra gli steli e i fili nuotano i pesci.
Molti laghi del Galles proteggono dal mondo esterno le dimore delle fate, nascondendole alla vista degli esseri umani.
Oppure, come nel caso della Dama del Lago, la superficie d'acqua è solo un'illusione creata per proteggere da occhi estranei l'ingresso della propria dimora.



Ram
 
R.
 

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R.
 

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... io ci metterei di sottofondo questa canzone di Bryan Ferry :)

Avalon

Now the party's over
I'm so tired
Then I see you coming
Out of nowhere
Much communication in a motion
Without conversation or a notion
Avalon
When the samba takes you
Out of nowhere
And the background's fading
Out of focus
Yes the picture's changing
Every moment
And your destination
You don't know it
Avalon
When you bossanova
There's no holding
Would you have me dancing
Out of nowhere
Avalon


Un bacio Rosa :-*

Giulia
 
L'isola delle fate.

Aggiungo questa allora, è la mia isola, ciao Giulia:-**





Era il lontano secolo delle ombre, paesaggio spettrale fatto di buio e fitta nebbia, tutto sembrava soffuso. Animali crepuscolari gracchiavano tutt'intorno, e il suono dei loro versi rimbombava su tutta l'ombrosa valle. Non c'era vegetazione, né il gorgogliare dell'acqua che scorreva nei ruscelli. La grigia vita dei suoi abitanti scorreva con monotonia; nessuno sorrideva, nessuno guardava, perchè non avevano bocca e non avevano occhi. Una maledizione li aveva colpiti e costretti al silenzio. I loro vestiti erano di un grigiore cosi profondo che si confondevano con il resto del paesaggio. Camminavano come spettri, senza toccarsi l'uno con l'altro, anche la loro pelle era grigia. Un'infamia li aveva costretti a quello stato: la maledizione del Grande Uomo-Ombra. Con efferatezza aveva trasformato quel luogo, che un tempo era un paradiso di delizia e di colori. Ma in fondo alla valle c'era un lago. Al centro di quel lago una piccola isola, l'isola delle fate. Il Grande Uomo-Ombra, non era riuscito ad ordire la sua maledizione sull'isola delle fate, isola dove non v'era il grigiore del paesaggio vicino. Le fate volavano, gioiosamente, lasciando una scia di luce e di colori. Ma avevano un compito: riportare all'antico splendore il paesaggio tutt'intorno. L'impresa, certo, non era semplice, avevano una sola possibilità: attraversare il tunnel dei colori e della luce. Il tunnel veniva aperto ogni 10 anni, cioè quando la Fata Regina, volando in alto nei cieli, incontrava il Grande Uomo-Ombra che, in cambio della vita di una fata, dava la formula per attraversare il tunnel dei colori, formula che cambiava ogni 10 anni. I giorni passavano e si avvicinava il decimo anno. Le fate, intanto, si preparavano per l'avvenimento; avevano bisogno di grande forza per resistere alla pressione che vi era nel tunnel dei colori, pressione che le avrebbe, altrimenti, risucchiate. Si alimentavano ogni giorno di nettare e miele, nutrimento che avrebbe reso le loro scie più luminose e colorate. Le loro scie avrebbero svegliato gli uomini-ombra e ridato loro la bocca e gli occhi, facendoli tornare in vita. Le loro scie avrebbero ridato i colori al paesaggio e lo avrebbero reso più luminoso di un tempo. Ecco, era giunta l'ora. La Fata Regina, accompagnata dalla vittima sacrificale, si avvia in alto nel cielo, cielo che intanto tuonava e si faceva scuro all'arrivo del Grande Uomo-Ombra. Appena arrivato vicino alle fate, divora la vittima, e poi porge la formula alla Fata Regina. Lei la prende e, con grande tristezza per la perdita di una sua compagna, va incontro alle altre, che attendono ansiose. Eccole pronte, con le loro scie luminosissime e dai colori festosi; si avviano verso l'apertura del tunnel. Mancano pochi minuti allo scoccare del decimo anno. La Fata Regina legge la formula e, in un batter d'occhio, s'apre il tunnel che risucchia le fate che si erano poste di fronte. In men che non si dica sono fuori dal tunnel e risucchiate dall'ombra del grigio paesaggio. Iniziava il loro volo guaritore. Gli uomini, senza bocca né occhi, non si rendevano conto di ciò che accadeva intorno a loro, ma le fate, con le loro scie, volavano sopra di loro coprendoli con la loro luminosità e i loro colori. Uno ad uno, gli uomini-ombra, si svegliavano dal loro sonno, aprivano gli occhi e iniziavano a cantare e gridare di gioia; si abbracciavano fra loro, felici che la maledizione fosse finita. Il paesaggio riprendeva l'antico splendore, gli uccelli irrompevano con i loro canti, e i ruscelli ripresero a gorgogliare tra i sassi. Le fate, esauste ma felici, si avviarono verso il tunneli dei colori prima che si chiudesse, per tornare sulla loro isola: il loro compito era terminato.




Rosaram


P.S. Uomini-ombra vivono nei ditorni della terra e tengono prigionieri altri uomini con le loro ideologie distruttive e con il loro odio, rendendoli schiavi e facendoli vivere in un mondo grigio e senza colori. L'unica forza capace di distruggerli, è la forza dell'Amore.
 
Bah...
Io ci son stato.
Molta nebbia.
Clima umido.

Enig Mistico
 
Sei stato a Galstonbury??


Ram
 
Bretagna o Gran Bretagna? Gran Bretagna I suppose.
 
Scritto da Enig Mistico
Eeehhhh cara Rosa....

Enig Mistico

eeeehhhhhhhhhh un cacchio, caro Enig: tu non sei mai stato a Galstonbury!!!
 
vedo che avete perso l'amore per la precisione: GLASTONBURY
 
Glastonbury, la elle va prima della a:D ;) Cmq Enig lo aveva capito lo stesso;)




Ram
 
Ho paura di si, sei in chat per caso? Si parla sempre dello stesso argomento??:D ;) Du OO:o ;)
 
sono away. Sono fuori e non leggo.
Ma quale sarebbe l'argomento?
E che famo Ram, la chat qui?
 
Sesso contorsionistico;) :D Che ce frega se famo chat qui, ci bannano?? Vorrei provarlo questo brivido una volta:D



Ram(mmmmmmm)
 
Quella foto di quel tipo Alto Rendimento School Day, che si vede nella pagina in alto, non sembra Enzo Tortora?
 
Si, ma che c'entra con Avalon?:D ;)
 
Boh. Magari c'è stato.
 
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