Mil68
Money is hard
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Su I.O. è stato dato ampio risalto...
stranamente sul FOL che conta molti azionisti/obbligazionisti silenzio totale:
Cogeme S&T, l’appello degli azionisti: andare in massa all’assemblea
Da sempre InvestireOggi ha cercato di dare spazio ai diritti e alle esigenze dei piccoli investitori che sovente sono schiacciati da interessi e pressioni capaci di mobilitare risorse molto più consistenti di quelle messe in campo dai piccoli che per questo, loro malgrado, sono costretti a subire. Solitamente questo genere di avvenimenti si svolge proprio così e a nulla valgono i tentativi di quei raggruppamenti di investitori che si formano proprio per cercare di dare voce ai piccoli. La storia che di seguito vi raccontiamo, però, potrebbe avere un finale inatteso e favorevole ai diritti dei piccoli.
Stiamo parlando di Cogeme S&P, società in liquidazione, sospesa da anni a Piazza Affari. Cogeme, un tempo, era una sorta di piccolo gioiello della manifattura italiana. Nel 2012, a fronte dell’impossibilità di varare un aumento di capitale, il consiglio di amministrazione del gruppo con sede a Frosinone aveva diramato una nota di stampa in cui si affermava “Il Consiglio di amministrazione, visto quanto rappresentato dall’advisor nonché dell’assenza, per il momento, di impegni di soci o terzi alla sottoscrizione di un aumento di capitale, ha quindi preso atto che non vi sono, allo stato, i presupposti per poter presentare al ceto creditizio della Società una proposta di ristrutturazione del debito che sia credibile e sostenibile“. Un comunicato stringato con cui Cogeme veniva gettata nel tritacarne di una finanza non sana, i piccoli azionisti venivano lasciati allo sbando e intanto si gettavano le basi per il salvataggio dei responsabili di un disastro che davvero poco ha da invidiare al caso Parmalat.
– Liquidazione Cogeme S&T: facciamo il punto
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta e, fino a pochi giorni fa, tutto lasciava prevedere che Cogeme, al massimo, sarebbe finita negli annali sui soprusi che tanti investitori hanno dovuto subire. Con nostro grande stupore invece, questa mattina abbiamo ricevuto una mail da parte di Roberto Alessi, presidente dell‘Associazione azionisti Cogeme S&P Spa, che ci informa di alcune importanti novità. Per farla breve il caso della società di Frosinone potrebbe avere un finale differente rispetto a quello che tutti oramai si attendevano. Il recente arresto dell’ ex ceo della società frusinate, Carlo Bozzini, potrebbe, infatti, significare un processo contro i responsabili dell’ennesimo scandalo finanziario in salsa tricolore che vede coinvolti centinaia di risparmiatori, anche stranieri.
L’Associazione degli azionisti Cogeme, ci ha scritto Roberto Alessi, ha depositato un ricorso alla Corte d’Appello di Roma contro “l’approvazione dell’affitto di ramo di azienda degli attuali Liquidatori a TCH S.r.l., in quanto è stata formalmente presentata una manifestazione d’interesse per l’acquisto del ramo di azienda da parte di un primario gruppo industriale italiano che sappiamo non essere stata presa in considerazione, né da Cogeme, né dal Tribunale di Frosinone (operazione che vedrebbe beneficiari oltre ai creditori, anche gli attuali soci, e non solo quei 4 avvoltoi che da anni controllano la Società a fini “strettamente personali”…)”.
Il vento sul caso Cogeme S&T sembrerebbe quindi cambiare direzione e spalancare le porte a un lieto fine di una storia che resta comunque una brutta storia. Ma è proprio a questo punto che ciascun azionista Cogeme è chiamato a fare la sua parte.
Scrive infatti Alessi che il prossimo 30 giugno “ci sarà la resa dei conti nell’Assemblea dei Soci dove contiamo di poter rappresentare una quota superiore ai soci di controllo (DT+TMS) e dove chiederemo tra le altre cose, la revoca dei Liquidatori“.
stranamente sul FOL che conta molti azionisti/obbligazionisti silenzio totale:
Cogeme S&T, l’appello degli azionisti: andare in massa all’assemblea
Da sempre InvestireOggi ha cercato di dare spazio ai diritti e alle esigenze dei piccoli investitori che sovente sono schiacciati da interessi e pressioni capaci di mobilitare risorse molto più consistenti di quelle messe in campo dai piccoli che per questo, loro malgrado, sono costretti a subire. Solitamente questo genere di avvenimenti si svolge proprio così e a nulla valgono i tentativi di quei raggruppamenti di investitori che si formano proprio per cercare di dare voce ai piccoli. La storia che di seguito vi raccontiamo, però, potrebbe avere un finale inatteso e favorevole ai diritti dei piccoli.
Stiamo parlando di Cogeme S&P, società in liquidazione, sospesa da anni a Piazza Affari. Cogeme, un tempo, era una sorta di piccolo gioiello della manifattura italiana. Nel 2012, a fronte dell’impossibilità di varare un aumento di capitale, il consiglio di amministrazione del gruppo con sede a Frosinone aveva diramato una nota di stampa in cui si affermava “Il Consiglio di amministrazione, visto quanto rappresentato dall’advisor nonché dell’assenza, per il momento, di impegni di soci o terzi alla sottoscrizione di un aumento di capitale, ha quindi preso atto che non vi sono, allo stato, i presupposti per poter presentare al ceto creditizio della Società una proposta di ristrutturazione del debito che sia credibile e sostenibile“. Un comunicato stringato con cui Cogeme veniva gettata nel tritacarne di una finanza non sana, i piccoli azionisti venivano lasciati allo sbando e intanto si gettavano le basi per il salvataggio dei responsabili di un disastro che davvero poco ha da invidiare al caso Parmalat.
– Liquidazione Cogeme S&T: facciamo il punto
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta e, fino a pochi giorni fa, tutto lasciava prevedere che Cogeme, al massimo, sarebbe finita negli annali sui soprusi che tanti investitori hanno dovuto subire. Con nostro grande stupore invece, questa mattina abbiamo ricevuto una mail da parte di Roberto Alessi, presidente dell‘Associazione azionisti Cogeme S&P Spa, che ci informa di alcune importanti novità. Per farla breve il caso della società di Frosinone potrebbe avere un finale differente rispetto a quello che tutti oramai si attendevano. Il recente arresto dell’ ex ceo della società frusinate, Carlo Bozzini, potrebbe, infatti, significare un processo contro i responsabili dell’ennesimo scandalo finanziario in salsa tricolore che vede coinvolti centinaia di risparmiatori, anche stranieri.
L’Associazione degli azionisti Cogeme, ci ha scritto Roberto Alessi, ha depositato un ricorso alla Corte d’Appello di Roma contro “l’approvazione dell’affitto di ramo di azienda degli attuali Liquidatori a TCH S.r.l., in quanto è stata formalmente presentata una manifestazione d’interesse per l’acquisto del ramo di azienda da parte di un primario gruppo industriale italiano che sappiamo non essere stata presa in considerazione, né da Cogeme, né dal Tribunale di Frosinone (operazione che vedrebbe beneficiari oltre ai creditori, anche gli attuali soci, e non solo quei 4 avvoltoi che da anni controllano la Società a fini “strettamente personali”…)”.
Il vento sul caso Cogeme S&T sembrerebbe quindi cambiare direzione e spalancare le porte a un lieto fine di una storia che resta comunque una brutta storia. Ma è proprio a questo punto che ciascun azionista Cogeme è chiamato a fare la sua parte.
Scrive infatti Alessi che il prossimo 30 giugno “ci sarà la resa dei conti nell’Assemblea dei Soci dove contiamo di poter rappresentare una quota superiore ai soci di controllo (DT+TMS) e dove chiederemo tra le altre cose, la revoca dei Liquidatori“.