Azzalora ..Azimut....p/e ai minimi e azionisti in pellegrinaggio

sapete qualcosa sull'accordo amundi-unicredit?
 
aspetto la chiusura ,
ma dovesse essere sopra 20,20 sarebbe un primo timido segnale di ripartenza . considerato anche ce avviene sul close settimanale
di strada da fare per recuperare i max ce n'è ancora parecchia....
speriamo questo sia il primo tassello
 
sapete qualcosa sull'accordo amundi-unicredit?
Io so che l'accordo fu fatto nel lontano 2016 e valeva per 10 anni (quindi fino al 2026),
ma ultimamente, tra i due ceo, non vanno molto d'accordo. (ecco perchè si era parlato di una possibile ingresso di Azimut )
 
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Io so che l'accordo fu fatto nel lontano 2016 e valeva per 10 anni (quindi fino al 2026),
ma ultimamente, tra i due ceo, non vanno molto d'accordo. (ecco perchè si era parlato di una possibile ingresso di Azimut )
mica parlato ,già esiste una società con sede in portogallo gestita da azimut che opera per unicredit
 

Azimut-Unicredit, una questione di feeling tra due fuoriclasse​



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DI ANDREA GIACOBINO11 GENNAIO 2023 | 11:05


AzimutUniCredit



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“Questione di feeling” è un singolo del 1985 cantato da Mina e Riccardo Cocciante. Oltre che una bella canzone è anche un bel titolo per sintetizzare l’operazione più importante nell’industria italiana dell’asset management e in quella della consulenza finanziaria dell’ultimo quinquennio. È la partnership annunciata lo scorso 16 dicembre tra Azimut Holding, l’asset manager e la rete quotata presieduta da Pietro Giuliani e UniCredit, la banca guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel. Un’operazione basata in primo luogo, appunto, sul feeling fra i due fuoriclasse, che si conobbero quando nel 2004 Giuliani quotò Azimut e Orcel, allora in Merrill Lynch, fu il suo banchiere d’affari per lo sbarco a Piazza Affari. Il matrimonio annunciato è molto interessante e originale per il mercato italiano che si fonda su una solida relazione tra i vertici delle 2 aziende, e questo è spesso garanzia di sostenibilità nel tempo della partnership. Inoltre crea valore per entrambi i player: Azimut attiva un nuovo motore di crescita e marginalità tramite l’accesso al bacino di 7 milioni di clienti di UniCredit in Italia rafforzando il suo posizionamento di mercato come asset manager indipendente; mentre UniCredit (che sotto la gestione di Jean Pierre Mustier aveva ceduto Fineco e Pioneer) può riappropriarsi di competenze di asset management che aveva perso e inoltre può avere a disposizione una nuova fabbrica di fondi in tempi brevi grazie al supporto di un operatore globale come Azimut. Infatti oggi è l’unica società di gestione del risparmio in Italia a vantare una presenza globale. Un percorso compiuto dal gruppo in soli 12 anni, varcando i confini italiani ed europei e stabilendo una presenza in 18 paesi, compresi anche quelli emergenti e di frontiera più promettenti. Il deal del quinquennio è solo l’antipasto di qualcosa di più rilevante tra i due gruppi? Può essere. La partnership ha dei rischi? Dal punto di vista borsistico l’operazione per Azimut avvicina il gruppo ai multipli di valutazione delle asset management company che sono diversi da quelli delle financial network advisor company mentre per UniCredit i tempi di esercizio della call a 5 anni sulla joint venture potrebbero essere lunghi, anche se il comunicato parla di possibilità di esercizio anche anticipata al verificarsi di alcune condizioni. Una cosa è certa. Per ricostruire la catena di valore nell’asset management, Orcel ha compreso l’unicità del modello di gestione del gruppo di Giuliani, che per i clienti s’è trasformato in una performance netta generata dal 2018 a oggi dell’8,65%, superiore di 4,40% a quello dell’industria italiana. Ecco perché, oltre alla questione di feeling, all’interno e nel futuro di questa operazione c’è molto di più: poter costruire un polo del risparmio gestito di matrice italiana e respiro internazionale, che possa anche riportare in Italia parte di quello che è stato consegnato in mani straniere.
 
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DI REDAZIONE16 DICEMBRE 2022 | 09:14


Asset ManagementAzimutpartnershipUniCredit



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Azimut Holding, uno dei più grandi operatori indipendenti nel risparmio gestito in Europa, ha siglato una lettera di intenti con UniCredit, che definisce elementi essenziali per la distribuzione di prodotti di Asset Management in Italia.

La partnership accelera e supporta la strategia di UniCredit nel rafforzare e sviluppare le proprie competenze di asset management, consentendo di poterla perseguire sin da subito con il contributo di Azimut, unica società di gestione del risparmio in Italia con una presenza globale che include anche i mercati emergenti e di frontiera.
Azimut creerà e gestirà autonomamente una nuova Management Company in Irlanda che svilupperà prodotti di investimento, in particolare fondi comuni di investimento, per la distribuzione in via non-esclusiva attraverso il network di UniCredit, che raggiunge 7 milioni di clienti in Italia. In particolare, Azimut prevede di lanciare un primo range di fondi dedicati alla distribuzione in Italia, soggetti alle necessarie autorizzazioni delle Autorità di Controllo, nel secondo semestre del 2023.

PUBBLICITÀ

Il gruppo Azimut conta attraverso il suo Global Asset Management Team, da oltre 10 anni, su oltre 170 professionisti all’interno del suo network globale in 18 paesi nel mondo, che gestiscono circa 250 strategie di investimento nei public markets e che supporteranno lo sviluppo della partnership con UniCredit nella prima fase.
Gli accordi prevedono inoltre, dopo il quinto anno, il diritto per UniCredit di esercitare una Call Option per l’acquisizione di una partecipazione della Management Company irlandese interamente posseduta da Azimut, o anticipatamente in determinate circostanze come previsto normalmente in questo tipo di transazioni.
Pietro Giuliani, presidente del gruppo, sottolinea “Conosco Andrea Orcel da quasi 20 anni quando nel 2004 ha guidato la quotazione di Azimut in Borsa come Merrill Lynch. Con questa operazione ha dimostrato di essere più veloce di altri nell’intuire le potenzialità della partnership con Azimut come unico asset manager italiano ad essere presente in tutto il mondo con una profonda comprensione dei bisogni dei clienti italiani ed europei. Azimut che oggi ha raggiunto una base clienti di circa il 50% fuori dall’Italia è disposta ad aumentare il peso dell’Italia/Europa, purché venga alla luce un campione nazionale nell’asset management. Faccio i miei complimenti a Giorgio (Medda), Alessandro (Zambotti) e Marita (Freddi), che hanno reso possibile anche questa operazione lavorando con il team di UniCredit per il raggiungimento della partnership a supporto della futura crescita di Azimut”.
Giorgio Medda, ad e Global Head of Asset Management & Fintech di Azimut ha aggiungeto: “La partnership con UniCredit è uno sviluppo importante nella storia del gruppo che dimostra come le nostre capacità gestionali con oltre 30 anni di track record abbiano un significativo valore nell’industria dell’asset management italiano ed europeo. Siamo particolarmente orgogliosi di sviluppare con UniCredit una partnership che rafforzi le sue competenze di asset management. I clienti di UniCredit potranno beneficiare di un team di investimento globale che, dal 2018 ad oggi, ha generato una performance netta al cliente di 8,65%, superiore di 4,40% a quello dell’industria in Italia nello stesso periodo. In particolare, nel 2022 il rendimento beneficia della performance di alcuni dei suoi fondi flagship a gestione attiva come l’AZ Allocation Balanced FoF (17,2% da inizio anno con EUR 1,3 miliardi di AuM) e AZ Allocation Dynamic FoF (2,1% da inizio anno con EUR 1,7 miliardi di AuM) contro una performance negativa della concorrenza (Indice dei fondi comuni italiani Fideuram di -8,9%)”.
Alessandro Zambotti, ad & Cfo di Azimut nota che Attraverso l’operazione realizzata con UniCredit, il Gruppo Azimut va ulteriormente nella direzione dei 500 milioni di euro di utile netto già previsti per il 2024. Così facendo saranno disponibili ulteriori risorse per continuare ad investire sulle linee strategiche di sviluppo globale continuando ad attrarre i migliori talenti per sviluppare i propri verticali di prodotto, in allineamento di interesse della partnership tra consulenti finanziari, gestori, dipendenti e management del Gruppo ed i suoi clienti ed azionisti”.
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AZIMUT FISSA GLI OBIETTIVI 2023 E ANNUNCIA IL NOME DELLA SOCIETÀ IRLANDESE CON UNICREDIT: NOVA INVESTMENT MANAGEMENT​

Raffaela Ulgheri 18 gennaio 2023
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Azimut, FundsPeople




Tempo di lettura: 3 min.
Un business in crescita, che conferma le proiezioni del 2022 e si pone ambiziosi obiettivi per i prossimi mesi. Non soltanto in termini di utile e di raccolta netta, ma anche (e soprattutto) nell’ottica della creazione di un polo di asset management con radici italiane e un’apertura globale. La conferenza stampa di inizio anno di Azimut è stata occasione per “alzare il velo” su alcune delle operazioni avviate dal Gruppo guidato da Pietro Giuliani nel corso del 2022, come la partnership con Unicredit, ma anche per dare qualche motivazione ad alcune scelte che avevano “scosso” l’industria del gestito. L’uscita da Assogestioni, ad esempio. E quella più recente da Assoreti. Il presidente si affida, a questo proposito, a una spiegazione metaforica: “Come non si può misurare la crescita di un adolescente solo dalla misurazione di una parte del corpo”, ha detto Giuliani, “così non si può misurare la crescita di un Gruppo che opera a livello globale dalla sola raccolta netta in Italia”. E proprio la diversificazione geografica è la base di partenza della crescita di Azimut che ha circa il 40% del business fuori dall’Europa e “la presenza in 18 Paesi con una forte matrice Made in Italy, siamo una realtà con persone fuori dal comune: azimutiane/i”, afferma Giuliani.

La partnership con UniCredit​

Altro dettaglio emerso nell’incontro con i giornalisti è quello legato alla recente partnership con UniCredit. Obiettivo, come riportato anche da FundsPeople, la creazione e gestione autonoma, da parte di Azimut di una nuova Management Company in Irlanda che svilupperà prodotti di investimento, in particolare fondi comuni di investimento, per la distribuzione in via non-esclusiva attraverso il network di UniCredit. Ebbene, nel corso della conferenza Giorgio Medda, AD e global head of Asset Management & Fintech del Gruppo, ha svelato il nome della nuova società irlandese: Nova Investment Management, che è in attesa dell'autorizzazione della Banca centrale irlandese (nella seconda metà dell'anno). Medda ha anche rimarcato come la partnership non sia mirata soltanto alla creazione di una fabbrica prodotto ma di un “disegno industriale con cui cercheremo di creare anche con UniCredit (e anche a loro vantaggio) un ‘team globale’”. L’esperto ha anche riportato come, nonostante le turbolenze del 2022, “più del 20% dei nostri fondi ha avuto una performance positiva, e quasi due terzi hanno battuto l’indice di riferimento, a conferma del fatto che il lavoro degli ultimi anni, e la creazione di un global team, ci permette di avere una presenza sul territorio, di essere vicino alle situazioni, anche le più complesse, analizzando i dati e vivendoli per essere in grado di tradurli in scelte di portafoglio lontane dai trend”. I risultati sono figli di una gestione attiva, insiste il manager, e di una continua innovazione, tanto che “Azimut sarà presto il primo operatore in Italia a introdurre la tokenizzazione di investimenti di private equity come le quote di fondi alternativi, rendendo investimenti illiquidi immediatamente trasferibili e liquidi grazie alla blockchain”.

I numeri​

Nel dettaglio dei numeri, sulla base dei primi dati di sintesi e delle stime dei risultati del 2022, presentati da Alessandro Zambotti, amministratore delegato e CFO del Gruppo, Azimut prevede di chiudere il bilancio 2022 con un utile compreso fra 395 e 405 milioni di euro, “in linea con la guidance fornita al mercato (utile uguale o superiore a 400 milioni di euro, in condizioni di mercato normali)”; mentre la raccolta netta totale dell’anno ammonta a 8,5 miliardi, oltre “la fascia più alta dell’obiettivo fissato a inizio anno di 6-8 miliardi, per un totale di AuM di 79 miliardi al 31 dicembre 2022 “di cui il 42% fa riferimento al business estero confermando la natura multinazionale del Gruppo”, si legge in una nota. Sul futuro, il Gruppo fissa gli obiettivi per il 2023 stimando, in condizioni di mercato normali, una raccolta netta totale ancora nella forbice 6-8 miliardi e un utile netto di almeno 450 milioni, ipotizzando il raggiungimento di 500 milioni già per il 2024.

Mercati privati​

È proseguita, infine, nel 2022, l’espansione di Azimut nel segmento dei private market con una raccolta di 1,9 miliardi nell’anno per AuM per 6,5 miliardi (+42% sul 2021): circa il 12% degli AuM del Gruppo. Tale percorso, si legge ancora nella nota “mostrerà un’ulteriore accelerazione grazie alla tokenizzazione dei fondi RAIF (Reserved Alternative Investment Fund) della piattaforma lussemburghese del Gruppo”. Nel 2023, come spiegato dall’AD Paolo Martini, continuerà il rafforzamento del Gruppo su questo segmento, parallelamente al percorso di innovazione nei pubblic market e il lancio di nuove strategie, oltre all’introduzione di nuove strategie ibride capaci di combinare le expertise del Gruppo e del suo Global Asset Management Team negli ambiti private e public marke
 
aspetto la chiusura ,
ma dovesse essere sopra 20,20 sarebbe un primo timido segnale di ripartenza . considerato anche ce avviene sul close settimanale
di strada da fare per recuperare i max ce n'è ancora parecchia....
speriamo questo sia il primo tassello
chiuso sopra e pure sui massimi di giornata.
Magari nei prossimi giorni esce una news a darci una ipotesi di questa situazione.
 
Buongiorno a tutti,
quindi sotto i 20 consigliate di entrare? mi sono avvicinato solo da 1 anno a questo "mondo" e qualche consiglio da voi esperti non fa mai male :-)
 
Buongiorno a tutti,
quindi sotto i 20 consigliate di entrare? mi sono avvicinato solo da 1 anno a questo "mondo" e qualche consiglio da voi esperti non fa mai male :-)

Ciao, dipende da molti fattori: tua propensione al rischio, tipo di operatività, capitale disponibile. Secondo me la cosa più intelligente da fare è entrare un pò alla volta senza stop e vedere che direzione prende il titolo. Un primo ingresso lo potevi fare ieri o lunedì prossimo, e con quelle ti prendi il dividendo. Se poi dovesse scendere di un 10%, 15% si può rifare un altro ingresso.
Inutile entrare con tutto il capitale perché a quel punto dovresti mettere stop stretto e basta una notizia negativa e te lo prende. Titolo nel lungo è long.
 
Ciao, dipende da molti fattori: tua propensione al rischio, tipo di operatività, capitale disponibile. Secondo me la cosa più intelligente da fare è entrare un pò alla volta senza stop e vedere che direzione prende il titolo. Un primo ingresso lo potevi fare ieri o lunedì prossimo, e con quelle ti prendi il dividendo. Se poi dovesse scendere di un 10%, 15% si può rifare un altro ingresso.
Inutile entrare con tutto il capitale perché a quel punto dovresti mettere stop stretto e basta una notizia negativa e te lo prende. Titolo nel lungo è long.
grazie gentilissimo e chiaro. buona giornata
 
Azimut ha comunicato l'anticipo al 9 maggio del CDA con il primo trimestre. Lo stesso giorno alle 15.30 la conference call.
 
Analisti di MF:


Analisi tecnica: Azimut (MFIU)​

ROMA (MF-DJ)--Azimut ha compiuto un veloce recupero ed e' risalito oltre la resistenza posta a 20,15 euro. Il quadro tecnico rimane ancora contrastato: prima di poter iniziare un solido trend al rialzo sara' necessaria una fase riaccumulativa. red fine MF-DJ NEWS

17/04/2023 08:02
 
che pena sto titolo:specchio::specchio:
 
Ciao, ha tenuto abbastanza bene mattina e pomeriggio ma ha bracato sul finale.
Per salire ci vuole la benzina ovvero i soldi
 
Io sono entrato ieri ...
Target 22 / 23
O no ?
 
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