(MF-DJ)--Entra nel vivo la cessione di Banca Intermobiliare
(Bim). Mentre cresce il pressing dei commissari liquidatori di Veneto
Banca e delle autorita' di Vigilanza bancaria per vendere nel minor tempo
possibile quella che e' considerata la cassaforte dei risparmi della
borghesia piemontese, l'istituto ha avviato il processo formale con
l'allestimento della data-room attraverso cui mettera' a disposizione dei
potenziali acquirenti un vasta quantita' di dati riservati e
confidenziali.
E' quanto hanno riferito due fonti a MF-Dowjones. Nonostante non sia
prevista una scadenza perentoria, l'obiettivo - ha aggiunto una di queste
- e' arrivare alla vendita entro la fine del 2017. Entro il 31 dicembre
l'auspicio e' che il processo di cessione sia concluso gia' con tutte le
autorizzazioni del caso.
La posizione di Bim, fino a pochi giorni fa controllata da Quaestio Sgr
(in quanto azionista pressoche' unico di Veneto Banca) al 71% direttamente
e al 9% come pegno Consob, oggi e' quanto meno singolare.
L'istituto di Montebelluna (insieme alla consorella Bpvi) e' stato
infatti posto in liquidazione coatta amministrativa e l'asset e' stato
escluso dal perimetro delle attivita' performanti acquisite da Intesa
Sanpaolo.
Come ha sottolineato Bim in una comunicazione ufficiale di qualche gorno
fa, e' errato accostare il nome della banca alla galassia della bad bank
in cui sono finiti gli asset non performanti che lo Stato accompagnera'
alla liquidazione vera e propria.
Per tutti i motivi ricordati occorre essere celeri nel cambio di
proprieta'. I passaggi sono quelli formali previsti da tutte le operazioni
di questa natura: con l'apertura della data-room sono attese le prime
manifestazioni di interesse; successivamente si arrivera' alla definizione
delle offerte non vincolanti, poi di quelle vincolanti. Ufficialmente,
come detto, un timing ancora non c'e', ma si parla di pochi mesi. Una
deadline abbastanza stringente che potrebbe mettere in difficolta' i
venditori sul fronte del prezzo richiesto.
L'istituto, che ha chiuso il 2016 con una perdita di 93,3 mln (era di
19,88 mln nel 2015), ha avviato nel 2017 un profondo processo di
turnaround. Da inizio anno la prima linea e' stata in gran parte
rinnovata: sono cambiati 11 manager su 15. Avviato anche il processo di
modifica dell'outsourcing informatico e la cessione di Bim Suisse (per
quest'ultima e' stato prorogato il periodo di esclusiva a Banca Zarattini
fino a fine luglio).
I numeri del primo trimestre hanno peraltro mostrato una certa verve a
livello tendenziale. La perdita di periodo si e' ridotta a 2,033 mln e il
margine di intermediazione e' cresciuto del 2% a 21,975 mln, pur a fronte
di una raccolta calata del 2,3% a 9,161 miliardi. Il rapporto tra
esposizioni deteriorate nette e crediti verso clientela e' salito
leggermente al 36,4%, dal 35,1% di fine anno. Il Cet1 fully a fine marzo
e' invece salito all'11,65% (11,52% a fine 2016), mentre il Total Capital
Ratio e' migliorato di 23 punti base attestandosi all'11,54%.
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ps - un saluto a tutti, in particolare all'educatissimo Pedrito