Banca Marche LT2 2016 XS0257293828 2017 XS0302580880 RISOLUZIONE vol 16

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ancona, 16 dicembre 2015 - «AVEVAMO cinquantamila euro di obbligazioni subordinate e una piccola quota di azioni, ora non ho più nulla. Durante il commissariamento non ho neppure chiesto di riavere i miei soldi perché i commissari, a nome di Banca d’Italia, soggetto deputato alla tutela dei nostri risparmi, tranquillizzavano pubblicamente e tramite i dipendenti in filiale».

A parlare è Mario (nome di fantasia per tutelarne la privacy), un imprenditore jesino cancellato dai creditori di Banca Marche per decreto il 22 novembre scorso. «Ci dicevano e lo dichiaravano pubblicamente a microfoni aperti – spiega ancora l’imprenditore – che la banca era sulla strada del risanamento. E che l’unico rischio era il fallimento della banca che invece era pressochè scongiurato. Poi invece di domenica, il 22 novembre scorso, abbiamo scoperto che la banca era stata messa in liquidazione coatta amministrativa e i nostri soldi erano svaniti».

«ERO TALMENTE rassicurato sulle obbligazioni sottoscritte sette anni prima, quando la banca andava bene – aggiunge – che il rischio non era affatto percepito. La percezione del rischio era prossima allo zero. Ero rassicurato dalle dichiarazioni sull’alba che, passata la notte, si intravvedeva per Banca Marche, dagli annunci sul rilancio avviato, l’ultima del commissario Federico Terrinoni, nel febbraio scorso. Si percepiva stabilità, se avessi avuto segnali contrari avrei quantomeno chiesto di venderle». Mario sta valutando le azioni da intraprendere ma ha mantenuto i conti nella Nuova Banca Marche. «Non ho chiuso nulla, tanto non ho più nulla – commenta – Sto elaborando il lutto, non so ancora bene come. Ma credo che mi muoverò seguendo le diverse azioni legali che si stanno avviando, ma partendo dalla convinzione che il soggetto a cui rivolgersi sia Banca d’Italia che dovrebbe tutelare il risparmio non cancellarlo».

«SONO 920 per Banca Marche – ha evidenziato il nuovo direttore commerciale di Nuova Banca Marche, Giordano Fulvio – oltre alle tre Fondazioni ex socie, i titolari delle obbligazioni subordinate, di questi ben 197 sono dipendenti della stessa banca. Il 62% di loro avevano meno del 30% delle proprie disponibilità finanziarie nelle obbligazioni cancellate. Il totale ammonta a 105 milioni di euro e delle 920 posizioni, tra le cento e le duecento sono quelle più delicate».
Banca Marche, un imprenditore: "Ho perso tutto, Bankitalia mi tranquillizzava" - Ancona - il Resto del Carlino
 
Con l'aggravante di non comunicare nemmeno i criteri di valutazione e i bilanci delle singole banche.

E l'unica via d'uscita per i soggetti colpiti da queste valutazioni segrete e' il ricorso amministrativo (60 giorni dalla conoscenza dell'atto o 120 in caso di ricorso al PdR).

Questo lo controllo nel pomeriggio. Qualcuno degli altri utenti sa se le associazioni dei consumatori hanno fatto ricorso al TAR?
 
Questo è l'articolo che riguarda i ricorsi al TAR...
 

Allegati

  • Tutela giurisdizionale.pdf
    47,8 KB · Visite: 108
16 DIC 2015 10:14
I GRILLINI ZOMPANO SUL CASO ETRURIA: “IL DECRETO SULLE POPOLARI NON RIGUARDA LE ALTRE BANCHE, MA L’ETRURIA DI PAPA' BOSCHI. CARICHIETI NON NE AVREBBE AVUTO BISOGNO, PER CUI CI HANNO MANGIATO ALLA GRANDE. NON C’È UN’INDAGINE PERCHÉ SPESSO LE PROCURE SONO **** E CAMICIA CON I BANCHIERI”

Il grillino Colletti: “CariChieti: potrebbero stare in amministrazione straordinaria attraverso Bankitalia, ma non necessitavano di un decreto. Hanno fatto un calderone nel quale immergere le responsabilità di tutti. In più ho un dubbio: non andando in fallimento le banche, le norme su bancarotta e bancarotta fraudolenta si applicano o meno?”… -

Tommaso Ciriaco per il “la Repubblica”

Cosa imputano a Maria Elena Boschi i grillini? E perché i cinquestelle spingono per una mozione di sfiducia al ministro delle Riforme? «La domanda è: qualora la Boschi non fosse stata al governo - risponde Andrea Colletti, deputato M5S - l’esecutivo avrebbe fatto quel decreto? Il vero problema è che quel decreto in larga parte non riguarda le altre tre banche, ma Banca Etruria. Le hanno messe assieme per coprire questa».

C’è una norma che lo dimostra?
«Guardi le altre banche, ad esempio CariChieti: potrebbero stare in amministrazione straordinaria attraverso Bankitalia, ma non necessitavano di un decreto. Hanno fatto un calderone nel quale immergere le responsabilità di tutti. In più...».

Dica.
«Ho un dubbio giuridico: non andando in fallimento le banche, le norme su bancarotta e bancarotta fraudolenta si applicano o meno? E a chi si sarebbero dovute applicare? Agli amministratori e al cda».

Avete notizia che la Boschi sia intervenuta sul governo?
«E che siamo, magistrati?».

Avete depositato la mozione.
«Renzi e la Boschi stanno nello stesso Palazzo. Ci volevano delle cimici per capire quello che mi chiede. Che io sappia fa parte del governo e ha un ruolo rilevante nell’esecutivo e nel rapporto con Renzi».

Non ha partecipato al cdm che ha approvato quel decreto.
«Ah, allora… Il conflitto d’interesse sussiste solo se partecipi?».

Quindi il nodo è l’opportunità della parentela?
«No, la motivazione per cui è stato fatto questo decreto ».

Ritiene che il governo avrebbe dovuto agire diversamente?
«CariChieti non avrebbe avuto bisogno del decreto, per cui ci hanno mangiato alla grande gli amministratori. Ovviamente non c’è nessuna indagine. E spesso le Procure sono **** e camicia con chi gestisce le banche».

Ma l’esecutivo poteva agire diversamente?
«Certo che avrebbe potuto agire diversamente. Qualcuno lo obbligava a fare quel decreto?».

Perché presentate la mozione alla Camera?
«Perché al Senato hanno detto che con la stabilità non c’era più un vuoto libero per votare prima delle feste».

Visti i numeri, l’iniziativa sembra velleitaria.
«Ma pure al Senato... Pensa che avrebbero votato a favore?»

La Repubblica 16.12.15.

Troppe anomalie in quel decreto!
 
riposto anche quanto da me scritto su altro thread:
Bisogna convincere Abi, Nicastro & C. degli indubbi vantaggi reciproci della soluzione Romani e soprattutto avere interlocutori politici affidabilidi un certo peso, credo che il fondo "umanitario" sia definito da provvedimento legislativo successivo alla legge di stabilità probabilmente da Padoan.
Un punto importate sarebbe presentare una proposta scritta "firmata" da un numero elevato di potenziali obbligazionisti/azionisti interessati, in questo modo non potrebbero ignorarla
 
Ultima frase che hai scritto mi sembra molto logica.

Non ho il prospetto davanti ma ad occhio e croce direi che tra i punti 3(b), 3(c), 3(d) e 3(e) ci sia il caso del fallimento dell'ente.

Gli inglesi non sono come gli italiani: sono chiari... Non cazzeggiano.

Il punto 3 riguarda lo Status ... il pari passu è quindi Italian law ... tutto il resto dovrebbe essere English Law ... imho ... o no ?

"3. Status

(a) Status of Senior Notes: (...omissis...)

(b) Status of Lower Tier II Subordinated Notes and Upper Tier II Subordinated Notes: The Lower Tier II Subordinated Notes (Passivita` Subordinate) and Upper Tier II Subordinated Notes (Strumenti Ibridi di Patrimonializzione) (being those Notes that specify their Status as Lower Tier II Subordinated Notes or Upper Tier II Subordinated Notes, respectively) (together, ‘‘Subordinated Notes’’, which term shall also include any Tier III Subordinated Notes as referred to in Condition 3(e)) and the Receipts and Coupons relating to them constitute subordinated and unsecured obligations of the Issuer and the Lower Tier II Subordinated Notes rank pari passu and without any preference among themselves and the Upper Tier II Subordinated Notes rank pari passu and without preference among themselves. In relation to each Series of Lower Tier II Subordinated Notes or Upper Tier II Subordinated Notes, all Lower Tier II Subordinated Notes or Upper Tier II Subordinated Notes of such Series will be treated equally and all amounts paid by the Issuer in respect of principal and interest thereon will be paid pro rata on all Lower Tier II Subordinated Notes or Upper Tier II Subordinated Notes, as the case may be, of such Series. In the event of the bankruptcy, dissolution or winding-up of the Issuer, the payment obligations of the Issuer under all Subordinated Notes and the Receipts and Coupons relating to them shall rank in right of payment pari passu among themselves but after unsubordinated, unsecured creditors (including depositors) of the Issuer but pari passu with all of the present and future subordinated obligations of the Issuer that are not expressed by their terms to rank junior to or senior to the Subordinated Notes and in priority to the claims of shareholders of the Issuer.

Unless otherwise permitted by the then current laws, regulations and directives, Lower Tier II Subordinated Notes will have an original maturity period of not less than five years and Upper Tier II Subordinated Notes will have an original maturity period of not less than ten years subject to Condition 6(a)(iii) below.

(c) Special Provisions relating to Upper Tier II Subordinated Notes: (...omissis...)

(d) Deferral of Interest: The Issuer is not required to pay interest on the Upper Tier II Subordinated Notes on an Interest Payment Date if (...omissis...)

(e) Tier III Subordinated Notes: (...omissis...)"

P.S. Estratto dal documento postato sul thread sopra ... per la 2016 ... per la 2017 potrebbe essere diverso.
 
Ultima modifica:
Intrecci di potere

Il nipote di Fanfani, renziano eletto al Csm, difensore di Banca Etruria
Pubblicato: 16/12/2015 15:43 CET Aggiornato: 20 minuti fa RENZI BOSCHI

Arezzo come metafora del potere e dei suoi intrecci. Accusa e difesa accomunati dal legame col potere politico del governo Renzi. Uno dei più grandi “difensori” della Banca Etruria è Giuseppe Fanfani, che al Csm è stato eletto su indicazione di Renzi e della Boschi. Da sindaco di Arezzo, prima lasciare l’incarico per trasferirsi al Csm, Fanfani diceva: “La Banca Etruria non si tocca”. Un sindaco aretino si sentiva in dovere di difendere “per contratto” l’icona bancaria cittadina, 186 sportelli e 1800 dipendenti con un modello fondato su un groviglio di interessi intrecciati tra loro.

Giuseppe Fanfani, grande avvocato, nipote di Amintore, anzi Nipotissimo – così lo chiamano ad Arezzo – non solo è stato il difensore “politico” della banca. Ma anche il difensore legale. Ora allo studio Fanfani, il più importante e prestigioso di Arezzo, c’è il figlio che, nell’affaire banca Etruria ha un cliente prestigioso: Davide Canestri, direttore centrale, responsabile del Risk Management. Il reato contestato è ostacolo all’organo di vigilanza.

Fin qui la difesa. Il procuratore capo di Arezzo, della procura che indaga sul presunto conflitto di interessi degli ex vertici di Banca Etruria, è invece un consulente del governo Renzi. Ne dà notizia il Fatto, in un articolo di Fabrizio D’Esposito: “Per la precisione – scrive il Fatto - la struttura di riferimento di Rossi, da consulente, è Dipartimento degli affari giuridici e legislativi, che ha come capo Antonella Manzione, l’ex comandante dei vigili urbani di Firenze chiamata dal premier a palazzo Chigi”.

Accusa e difesa, accomunati dal legame col governo. Da sempre lo studio Fanfani è stato lo studio di riferimento di Banca Etruria, con vari presidenti. Davide Canestri è l’ultimo di una serie di clienti illustri, legati al mondo della banca Etruria. Qualche anno fa, proprio grazie alla difesa di padre e figlio, furono assolti due direttori di una filiale della Banca perché “il fatto non sussiste”. L’accusa era di aver applicato tassi di interesse sopra la soglia di usura. Grazie alla difesa è stata riconosciuta la buona fede dei direttori di banca e della banca che si sarebbero sono attenuti scrupolosamente al metodo di calcolo del tasso soglia contenuto, prima del 2008, nelle circolari della Banca d’Italia e dei decreti ministeriali dell’epoca.

Lo scorso 31 ottobre, a un convegno su legalità e sviluppo c’erano sia il procuratore Rossi sia Giuseppe Fanfani. L’incarico di Rossi a palazzo Chigi scade a fine anno, il 31 dicembre e prevede una retribuzione di 5000 euro lordi. Tra i documenti rivelati dal Fatto ci sono due attestazioni sull’assenza di conflitto di interessi, firmate dallo stesso Rossi. Oggi la procura di cui Rossi è a capo sta indagando su uno scandalo che può lambire Pier Luigi Boschi, già vicepresidente della Banca Etruria e padre del ministro Maria Elena. Proprio Maria Elena il 31 ottobre era l’ospite d’onore del convegno, con Rossi e Fanfani. Il Nipotissimo, da sindaco di Arezzo è stato uno strenuo difensore della banca Etruria. Nel maggio del 2014 si schierò appassionatamente contro l’Opa della Popolare di Vicenza: “La decisione della Banca Popolare di Vicenza, è inaccettabile”.

Sulla stessa posizione, al suo fianco, c’erano papà Boschi e Lorenzo Rosi, l’ex presidente indagato per conflitto di interesse.
Era il maggio del 2014. A settembre sarebbe approdato al Csm. L’operazione è stata gestita personalmente da Maria Elena Boschi, e dai suoi colonnelli toscani, il segretario regionale Dario Parrini e il giovane deputato Marco Donati, che ha sempre avuto un ottimo rapporto col Nipotissimo. È il momento da tempo atteso, l’approdo a Roma in grande stile, desiderato sin da quando Francesco Rutelli lo indicò come responsabile nazionale Giustizia della Margherita facendogli coltivare il sogno del dicastero nel secondo governo Prodi. Arriva l’incarico al Csm. In quota Renzi. O meglio: in quota Arezzo.

L'HUFFINGTONPOST.IT
 
"Carife, non finisce qui": la Fondazione annuncia battaglia legale

"E' stato un esproprio, non è finita qui: andremo a ricercare la verità". Le parole del presidente della Fondazione Carife, Riccardo Maiarelli, sintetizzano il nuovo obiettivo che Palazzo Crema dopo che la risoluzione di Bankitalia e governo ha azzerato la sua partecipazione nella Cassa. "Ci affideremo a dei legali per capire quali sono gli spazi di tutela della nostra partecipazione, non ci basta la paginetta con la quale Bankitalia annulla l'assemblea straordinaria del 30 luglio che aveva delineato una soluzione specifica per Carife: ad esempio, esiste o no il silenzio-assenso sul parere della Bce che rappresentava l'unica condizione all'aumento di capitale del Fondo interbancario, e che non è mai arrivato?" si è chiesto il presidente. Per tutti questi mesi di silenzio "agli azionisti, tutti, compreso il sottoscritto - ha aggiunto il segretario Guido Reggio - è stato impedito di esercitare i propri diritti". La costosa battaglia legale potrebbe essere condotta dalla Fondazione assieme ad alleati, "è probabile che una serie di azionisti possano affiancarsi" ha aggiunto il presidente.
Maiarelli ha ricostruito le note vicende del piano alternativo per il salvataggio di Carife, "l'intervento del Fitd costava molto meno, dava speranza di rivaluzione delle partecipazioni, inseriva un elemento virtuoso con i warrant perché legava gli azionisti al rilancio della banca e tutelava gli obbligazionisti", e non si capisce perché sia stato bocciato come presunto aiuto di stato dall'Ue "se il 27 novembre Tercas è stata definitivamente sistemata proprio con l'intervento del Fitd. Inoltre oggi la risoluzione avviene con un prestito da parte di quattro banche: cosa cambia rispetto al Fitd che è un consorzio di oltre 200 banche?". Maiarelli ha infine rilevato di aver notificato il 23 ottobre, con posta certificata, a Bankitalia, Fitd, commissari e ministero, "l'interesse da parte di un fondo inglese per rilevare una partecipazione da decine e decine di milioni in Carife. Nessuna risposta".
Carife, non finisce qui: la Fondazione annuncia battaglia legale - Cronaca - La Nuova Ferrara
 
Per curiosità ho guardato sul sito della Borsa del Lussemburgo i documenti disponibili per il titolo 2017 (XS0302580880) ... ci sono due "Prospectus de base Programme" ...

Il primo datato 05/04/2007 recita:
"Governing Law
English (except for Conditions 3(b), 3(c), 3(d) and 3(e) which will be governed by Italian law)."

Il secondo datato 14/12/2011 recita:
"Governing Law:
English law, except for Conditions 5 (Status and Special Provisions of Subordinated Notes), 10(f) (Redemption of Subordinated Notes) and 13(b) (Events of Default of Subordinated Notes) which shall be governed by, and construed in accordance with, Italian law."

Hanno cambiato il prospetto base nel 2011 ???

P.S.
Ho dato un'occhiata anche al 2016 ... stessa cosa ... secondo prospetto base modificato nel 2011.
 
Ultima modifica:
Per curiosità ho guardato sul sito della Borsa del Lussemburgo i documenti disponibili per il titolo 2017 (XS0302580880) ... ci sono due "Prospectus de base Programme" ...

Il primo datato 05/04/2007 recita:
"Governing Law
English (except for Conditions 3(b), 3(c), 3(d) and 3(e) which will be governed by Italian law)."

Il secondo datato 14/12/2011 recita:
"Governing Law:
English law, except for Conditions 5 (Status and Special Provisions of Subordinated Notes), 10(f) (Redemption of Subordinated Notes) and 13(b) (Events of Default of Subordinated Notes) which shall be governed by, and construed in accordance with, Italian law."

Hanno cambiato il prospetto base nel 2011 ???

P.S.
Ho dato un'occhiata anche al 2016 ... stessa cosa ... secondo prospetto base modificato nel 2011.

Secondo me, il programma MTN è lo stesso ma per le nostre vale il vecchio prospetto del 2004...
Mica facevano un prospetto retroattivo??
 
Secondo me, il programma MTN è lo stesso ma per le nostre vale il vecchio prospetto del 2004...
Mica facevano un prospetto retroattivo??

A rigor di logica dovrebbe essere così ... però non mi fiderei molto ...
 
per quel che vale

"La Legge di stabilità torna in commissione Bilancio, per problemi di riscrittura". Brunetta precisa che il disegno di legge (salva banche) "torna in ballo e ciò accade per problemi di scrittura, non di drafting, perché in quel caso si fa automaticamente, è un passaggio tecnico, qui invece ci sono problemi sostanziali". Brunetta annuncia, inoltre, che "Forza Italia denuncerà il suq che si è avuto in Commissione bilancio, suq maledetto, con marchette a gogò, un clima insostenibile con il cambio dei saldi in Commissione. Cose - ha concluso - mai viste".
 
Ultima modifica:
mi hanno stornato le cedole 2017 anche su banca fisica
 
Intrecci di potere

Ho il sospetto che il disegno di Renzi sia costruire la "sua" banca in Italia centrale... avremo una banca!
 
MILANO (Reuters) - La cessione delle quattro banche salvate con il decreto del governo così come della 'bad bank' nata dallo scorporo delle sofferenze deve avvenire con tempistiche di mercato in modo da evitare una svendita che accrescerebbe il costo complessivo del salvataggio per il sistema bancario italiano.
Lo ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, a margine della riunione dell'esecutivo.
"La ragionevolezza deve imporre tempi congrui che evitino svendite", ha detto Patuelli.
"Bisogna avere una flessibilità nella gestione sia delle quattro banche nuove in bonis, sia delle banca che consolidano le quattro 'bad bank', in modo da accompagnare il mercato, non da forzarlo e subire gli effetti negativi", ha aggiunto.
Patuelli ha infatti ricordato che il meccanismo di salvataggio prevede un conguaglio da parte delle altre banche se dalla vendita delle quattro banche risanate non verranno raccolti almeno 1,65 miliardi.
Il processo di asta delle banche salvate partirà a febbraio, ha spiegato nei giorni scorsi Roberto Nicastro, presidente di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Carife e Nuova Carichieti.
"Su questa metodologia saremo di una decisione e di una durezza totali perché non possono imporre tempistiche che implichino una svendita", ha ribadito Patuelli.
Per quanto riguarda la 'bad bank', a chi gli chiedeva se la svalutazione dell'80% delle sofferenze delle quattro banche conferite al veicolo potesse rappresentare un benchmark per il mercato degli Npl, il numero uno dell'Abi si è limitato a rispondere che confida in una "cospicua ripresa di valore" di questi asset.
"Nel senso che le norme di legge hanno imposto queste svalutazioni in termini assolutamente prudenziali in modo da fare attendere una più forte ripresa di valore", ha spiegato.
 
MILANO (Reuters) - La cessione delle quattro banche salvate con il decreto del governo così come della 'bad bank' nata dallo scorporo delle sofferenze deve avvenire con tempistiche di mercato in modo da evitare una svendita che accrescerebbe il costo complessivo del salvataggio per il sistema bancario italiano.
Lo ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, a margine della riunione dell'esecutivo.
"La ragionevolezza deve imporre tempi congrui che evitino svendite", ha detto Patuelli.
"Bisogna avere una flessibilità nella gestione sia delle quattro banche nuove in bonis, sia delle banca che consolidano le quattro 'bad bank', in modo da accompagnare il mercato, non da forzarlo e subire gli effetti negativi", ha aggiunto.
Patuelli ha infatti ricordato che il meccanismo di salvataggio prevede un conguaglio da parte delle altre banche se dalla vendita delle quattro banche risanate non verranno raccolti almeno 1,65 miliardi.
Il processo di asta delle banche salvate partirà a febbraio, ha spiegato nei giorni scorsi Roberto Nicastro, presidente di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Carife e Nuova Carichieti.
"Su questa metodologia saremo di una decisione e di una durezza totali perché non possono imporre tempistiche che implichino una svendita", ha ribadito Patuelli.
Per quanto riguarda la 'bad bank', a chi gli chiedeva se la svalutazione dell'80% delle sofferenze delle quattro banche conferite al veicolo potesse rappresentare un benchmark per il mercato degli Npl, il numero uno dell'Abi si è limitato a rispondere che confida in una "cospicua ripresa di valore" di questi asset.
"Nel senso che le norme di legge hanno imposto queste svalutazioni in termini assolutamente prudenziali in modo da fare attendere una più forte ripresa di valore", ha spiegato.

Ma cosa volete che gli interessi? Tanto li abbiamo già pagati noi....
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro