Banche di Stato ed emissione monetaria "diretta".

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

MrRanieri

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23/11/11
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Volevo chiedere a chi lo sa, se esistono paesi nel mondo, che hanno una banca centrale "di stato", cioè totalmente pubblica (non come BankItalia le cui maggiori quote sono del gruppo IntesaSanPaolo, Generali, Unicredit,Inps,...). E se l'emissione di moneta da parte di tali banche avviene senza l'acquisto da parte della stessa di obbligazioni, come avviene tra BCE e paesi dell'eurozona.
 
Grazie Spupazza, intendevo però, una banca che emetta moneta all'interno di uno stato. Moneta "sovrana". La Banca del Nord Dakota, è un caso atipico perchè si trova all'interno di un unione federale di stati, che hanno tutti un ente centrale di emissione monetaria (FederalReserve), che tra l'altro emette "a debito", come la BCE.
 
Volevo chiedere a chi lo sa, se esistono paesi nel mondo, che hanno una banca centrale "di stato", cioè totalmente pubblica (non come BankItalia le cui maggiori quote sono del gruppo IntesaSanPaolo, Generali, Unicredit,Inps,...). E se l'emissione di moneta da parte di tali banche avviene senza l'acquisto da parte della stessa di obbligazioni, come avviene tra BCE e paesi dell'eurozona.

la tua domanda sembra inseguire forzature dialettiche, di tipo fastidiosamente ricorsivo pure, che tendono a generare maggiore confusione invece che dissipare alcuni dubbi.

cmq se ti può interessare la banca centrale olandese e la budensbank dovrebbero essere completamente pubbliche.

bankitalia è un istituto di diritto pubblico perciò non funziona come una società per azioni privata. Inoltre le quote delle banche (recentemente rivalutate per permetterne probabilmente una trattazione e scambio sul mercato) derivano da un'epoca in cui erano banche pubbliche e se magari lo fossero rimaste non sarebbe neanche un disastro.

ciò che è avvenuto da decenni è il passaggio del completo controllo della politica monetaria all'1% e la sua privatizzazione: la sbandierata indipendenza della banca centrale cela la sua consegna a burocrazie non elettive che di fatto rappresentano interessi oligarchici. In parallelo al processo di trasformazione di politici in magigordomi e delle elezioni in concorsi da supermercato.
il controllo pubblico della moneta è il problema.
 
Credo la banca centrale norvegese sia quella che fa al caso tuo.
 
Volevo chiedere a chi lo sa, se esistono paesi nel mondo, che hanno una banca centrale "di stato", cioè totalmente pubblica (non come BankItalia le cui maggiori quote sono del gruppo IntesaSanPaolo, Generali, Unicredit,Inps,...). E se l'emissione di moneta da parte di tali banche avviene senza l'acquisto da parte della stessa di obbligazioni, come avviene tra BCE e paesi dell'eurozona.
La banca di stato dovrebbe essere dello stato, poi qualcuno ha pensato bene che gli stati si dovrebbero finanziare come le società private sul mercato e si son fatte le banche centrali e indipendenti.
La domanda indipendenti da chi è retorica??
La risposta lo è ancor di più: da noi.
 
Il Signor Pomata, ha colto in pieno la mia domanda. La mia domanda sta alla base di un altro mio interrogativo più profondo, ovvero (magari così mi spiego meglio): le banche centrali, anzichè essere gli unici enti ad avere "l'esclusiva" per l'emissione monetaria, appropriandosi "di fatto" di tutta la moneta circolante (sia fisica che informatica), non potrebbero essere delle semplici "tipografie di stato???". Secondo il sistema attuale, la crescita del debito pubblico, è una costante imprescindibile. L'indebitamento si autorigenera nel tempo. La moneta, viene creata dal nulla, e non dovrebbe avere alcun valore intrinseco (poichè non si basa più su un rapporto di conversione in oro, dalla fine degli accordi di Bretton Woods del 1971), e "dovrebbe" essere non più che un "mezzo" di scambio per beni e servizi. Perlopiù, "dovrebbe" essere di proprietà del popolo, non di enti "privati" come le banche centrali. Sarebbe così infattibile un sistema in cui, lo stato emette moneta "al bisogno" per finanziare le opere pubbliche? Alcuni, risponderebbero "in automatico" che se lo stato potesse creare moneta "al bisogno", si darebbe origine ad effetti inflazionistici devastanti che ridurrebbero a zero il valore stesso della moneta. Ma ciò, si verificherebbe solo se l'emissione di moneta avvenisse in modo "non controllato". Se si potesse fare in modo da far combaciare la moneta circolante con la presenza effettiva di beni e servizi all'interno dello stesso territorio in cui quella moneta circola, l'inflazione sarebbe uguale a zero. Cosa ne pensate?
 
Il Signor Pomata, ha colto in pieno la mia domanda. La mia domanda sta alla base di un altro mio interrogativo più profondo, ovvero (magari così mi spiego meglio): le banche centrali, anzichè essere gli unici enti ad avere "l'esclusiva" per l'emissione monetaria, appropriandosi "di fatto" di tutta la moneta circolante (sia fisica che informatica), non potrebbero essere delle semplici "tipografie di stato???". Secondo il sistema attuale, la crescita del debito pubblico, è una costante imprescindibile. L'indebitamento si autorigenera nel tempo. La moneta, viene creata dal nulla, e non dovrebbe avere alcun valore intrinseco (poichè non si basa più su un rapporto di conversione in oro, dalla fine degli accordi di Bretton Woods del 1971), e "dovrebbe" essere non più che un "mezzo" di scambio per beni e servizi. Perlopiù, "dovrebbe" essere di proprietà del popolo, non di enti "privati" come le banche centrali. Sarebbe così infattibile un sistema in cui, lo stato emette moneta "al bisogno" per finanziare le opere pubbliche? Alcuni, risponderebbero "in automatico" che se lo stato potesse creare moneta "al bisogno", si darebbe origine ad effetti inflazionistici devastanti che ridurrebbero a zero il valore stesso della moneta. Ma ciò, si verificherebbe solo se l'emissione di moneta avvenisse in modo "non controllato". Se si potesse fare in modo da far combaciare la moneta circolante con la presenza effettiva di beni e servizi all'interno dello stesso territorio in cui quella moneta circola, l'inflazione sarebbe uguale a zero. Cosa ne pensate?

Dato per scontato che il sistema attuale è fallace...questa cosa che dici tu penso si possa fare se colonizziamo un nuovo pianeta e instauriamo un governo mondiale...piano piano che arriva (o nasce) gente poi la piazziamo in determinate aree del pianeta a fare determinati lavori :D

Tutto controllato da un governo che emette moneta (fiat), alza/abbassa le tasse a seconda della condizione attuale della "regione" del pianeta (per esempio dove abbiamo deciso di fare turismo da mare se la stagione è piovosa = aiuti fiscali) e le risorse sono ovviamente amministrate in maniera illuminata. Deve esserci quindi una buona redistribuzione della ricchezza (sia pubblica che privata) e le eccellenze (che ci sono e sempre ci saranno) sanno che devono contribuire allo sviluppo della maggioranza delle persone (la middle class) che sa che deve pagare per gli ultimi. Una catena quindi: i geni contribuiscono alla classe media che traina i più sfortunati.

Praticamente Star Trek o Star Wars prima dell'impero se preferisci :clap:

...io l'ultima volta che mi sono ritrovato a parlare di euro ad una cena (argomento che ovviamente non ho messo in mezzo io..vade retro economia) i cari amici del tavolo ancora si pensavano che per ogni euro c'era l'oro nel caveau della banca...siamo seri please :D
 
Sig. Paperboy, innanzitutto io non faccio parte di quel tipo di persone che credono che per ogni euro, nel caveau delle banche ci sia una corrispondenza in oro, tant'è vero che l'ho citato nel mio commento precedente. In seconda analisi, sono molto serio nell'affermare quanto scrivo. In un sistema "organizzabile", "misurabile", ed "amministrabile", soprattutto con i mezzi tecnologici di controllo che abbiamo oggi (software). Non credo proprio che il sistema da me proposto (anche se grossolanamente), sia un utopia. Inoltre, il mio riferimento, se si analizza bene cio che ho scritto, senza arrivare a facili commenti di retorica, tra l'altro sentita e risentita, si basa tutt'altro che su un governo centralizzato e mondiale. Ho accennato, anzi, ad un sistema di economie "locali", in equilibrio e rispetto con le economie confinanti, dove la moneta è di proprietà popolare e non di un elite finanziaria. Il fatto che in molti, (lei compreso), arrivino facilmente a ridicolizzare un evoluzione in tal senso, è alla base del fatto che la società dei più, resta in crisi e tende ad impoverirsi man mano che passa il tempo. Dice bene il proverbio: "Chi è causa del suo mal, pianga se stesso". Perchè il sistema attuale, nuoce a tutti. E non è assolutamente vero che viviamo nel migliore dei mondi possibili. E sebbene, lei non lo abbia affermato direttamente. Questo, è il senso della sua sarcastica e poco impegnata risposta.
 
Le banche centrali non sono enti privati.
 
Sig. Paperboy, innanzitutto io non faccio parte di quel tipo di persone che credono che per ogni euro, nel caveau delle banche ci sia una corrispondenza in oro, tant'è vero che l'ho citato nel mio commento precedente. In seconda analisi, sono molto serio nell'affermare quanto scrivo. In un sistema "organizzabile", "misurabile", ed "amministrabile", soprattutto con i mezzi tecnologici di controllo che abbiamo oggi (software). Non credo proprio che il sistema da me proposto (anche se grossolanamente), sia un utopia. Inoltre, il mio riferimento, se si analizza bene cio che ho scritto, senza arrivare a facili commenti di retorica, tra l'altro sentita e risentita, si basa tutt'altro che su un governo centralizzato e mondiale. Ho accennato, anzi, ad un sistema di economie "locali", in equilibrio e rispetto con le economie confinanti, dove la moneta è di proprietà popolare e non di un elite finanziaria. Il fatto che in molti, (lei compreso), arrivino facilmente a ridicolizzare un evoluzione in tal senso, è alla base del fatto che la società dei più, resta in crisi e tende ad impoverirsi man mano che passa il tempo. Dice bene il proverbio: "Chi è causa del suo mal, pianga se stesso". Perchè il sistema attuale, nuoce a tutti. E non è assolutamente vero che viviamo nel migliore dei mondi possibili. E sebbene, lei non lo abbia affermato direttamente. Questo, è il senso della sua sarcastica e poco impegnata risposta.

Guarda che io sono stato serissimo: Quello che vuoi tu secondo me si può fare come esperimento se riusciamo a giungere su un nuovo pianeta. Tu pensi a piccoli governi locali io ad uno mondiale (un pianeta, uno stato, un governo, una moneta).

Se pensi che quello che dici si può fare qui (magari domani) quando c'è gente che anche volendo non saprebbe come spendere i soldi che ha in banca e dall'altro lato bambini che muoiono di fame...beh...non voglio ridicolizzare il tuo ragionamento ma la vedo veramente difficile. Farlo poi su scala locale credo sia impossibile.
 
Vi sfugge un concetto importante. La moneta ha valore in quanto rappresenta un titolo di credito (o debito, è lo stesso). Per capirlo dovete pensare a un assegno che viene girato, come si faceva spesso una volta: i pagamenti venivano fatti girando assegni, che di fatto rappresentavano una prestazione.
Altri titoli di credito validi sono ad esempio quelli che rappresentano un credito in oro depositato oppure un'obbligazione, oppure un titolo di stato, oppure un'azione (la banca centrale svizzera pare abbia recentemente immesso liquidità comprando azioni: stampa nuovo denaro, ma ha in attivo i titoli azionari comprati con quel denaro). In questi casi chi usa il denaro sa che dietro a quel denaro c'è del valore reale.
Mentre i soldi del monopoli di cui avete parlato non li vorrebbe nessuno, o meglio, non li vorrebbe nessun operatore economico un minimo assennato.
Poi possiamo parlare delle distorsioni, dei malfunzionamenti, della solidità dei titoli sottostanti alla moneta, etc. Ma se non capite questo, proporrete solo monete che nessuno vorrà e che chiunque vorrà cambiare appena possibile (pensate alle valute dell'est europa sotto il patto di Varsavia, oppure a quelle emesse non molti anni fa da tutti i governi sudamericani).
PS Siccome io mi fido attualmente poco dei sottostanti, tengo quasi tutti i risparmi in oro, argento e altri metalli. Più un po' di franchi svizzeri.
 
Il Signor Pomata, ha colto in pieno la mia domanda. La mia domanda sta alla base di un altro mio interrogativo più profondo, ovvero (magari così mi spiego meglio): le banche centrali, anzichè essere gli unici enti ad avere "l'esclusiva" per l'emissione monetaria, appropriandosi "di fatto" di tutta la moneta circolante (sia fisica che informatica), non potrebbero essere delle semplici "tipografie di stato???". Secondo il sistema attuale, la crescita del debito pubblico, è una costante imprescindibile. L'indebitamento si autorigenera nel tempo. La moneta, viene creata dal nulla, e non dovrebbe avere alcun valore intrinseco (poichè non si basa più su un rapporto di conversione in oro, dalla fine degli accordi di Bretton Woods del 1971), e "dovrebbe" essere non più che un "mezzo" di scambio per beni e servizi. Perlopiù, "dovrebbe" essere di proprietà del popolo, non di enti "privati" come le banche centrali. Sarebbe così infattibile un sistema in cui, lo stato emette moneta "al bisogno" per finanziare le opere pubbliche? Alcuni, risponderebbero "in automatico" che se lo stato potesse creare moneta "al bisogno", si darebbe origine ad effetti inflazionistici devastanti che ridurrebbero a zero il valore stesso della moneta. Ma ciò, si verificherebbe solo se l'emissione di moneta avvenisse in modo "non controllato". Se si potesse fare in modo da far combaciare la moneta circolante con la presenza effettiva di beni e servizi all'interno dello stesso territorio in cui quella moneta circola, l'inflazione sarebbe uguale a zero. Cosa ne pensate?

Più o meno è così che funziona.

A parte una differenziazione tra circolante, che è la moneta fisica che effettivamente è in circolazione, esclusa quindi quella detenuta dalle banche come riserva, il resto è massa monetaria M1, M2, M3.

La BCE di fatto controlla la massa monetaria avendo (o dovendo avere) un obbiettivo di inflazione inferiore (ma vicino) al 2%.
 
rimane sempre da capire a cosa serva una banca centrale
 
La domanda indipendenti da chi è retorica??
La risposta lo è ancor di più: da noi.

Sintetico ma efficace....

Il problema delle 'banche indipendenti' sta dal fatto che un governo non può e non deve finanziarsi in maniera troppo 'allegra', in quanto l'economia ne risentirebbe negativamente con un elevata inflazione.

Per quanto condivido, in tal senso, il concetto di una banca 'indipendente' dal governo, non la condivido come ente in cui entrano a far parte privati (in qualsiasi maniera diretta o indiretta). Dovrebbe essere un po' come la magistratura, indipendente dal governo, ma pur sempre completamente pubblica. Inoltre la sua attività dovrebbe essere subordinata alle decisioni del parlamento (cioè del popolo).

La banca centrale non dovrebbe soltanto occuparsi di regolare la quantità di denaro in circolazione, ma anche di come viene immessa in circolazione la nuova moneta, in maniera equa e giusta.
 
Il problema delle 'banche indipendenti' sta dal fatto che un governo non può e non deve finanziarsi in maniera troppo 'allegra', in quanto l'economia ne risentirebbe negativamente con un elevata inflazione.

Considerando i deficit cronici e i debiti fuori controllo un po' ovunque, si può tranquillamente affermare che il sistema non funziona.


La banca centrale non dovrebbe soltanto occuparsi di regolare la quantità di denaro in circolazione, ma anche di come viene immessa in circolazione la nuova moneta, in maniera equa e giusta.

Ci sono due problemi insormontabili.
Il primo è che chiunque tu metta al controllo di un tale potere finisce coll'approfittarsene, saluta pure l'idea di equità e giustizia.

Il secondo è che anche trovando qualcuno integerrimo, non avrebbe le conoscenze necessarie a stabilire quello che serve al mercato.
I risultati delle politiche degli onniscienti soloni delle banche centrali sono/dovrebbero essere evidenti a tutti: bolle speculative e crisi ricorrenti, bilanci statali fuori controllo.

Il sistema delle banche centrali è ormai talmente familiare e dato per scontato dalle nostre coscienze che pochi si rendono conto di cosa implica o riescono a concepire di farne a meno.
La moneta è un bene prodotto in monopolio, di uso imposto per legge e gestito da qualche burocrate che ha la presunzione di saper soddisfare un tessuto economico formato dall'interagire di milioni di imprese e miliardi di individui... un gran bell'ego.

L'assurdità di tale condizione salta all'occhio se si sostituisce il bene moneta con qualsiasi altro prodotto.
Prendiamo l'automobile e assoggettiamola alle stesse regole.
Avremmo un comitato centrale che fa produrre un solo modello, anche se in varie cilindrate; stabilisce quante unità produrne in un anno e il loro prezzo.
Non solo: l'acquisto e l'uso sono obbligatori.


Per ottenere un sistema monetario più efficace e resiliente si dovrebbe abolire la banca centrale e il corso forzoso.
Lasciare la possibilità a chiunque voglia di emettere moneta valida per acquisti, investimenti e pagamento delle tasse.
La moneta di stato, privata del privilegio garantito ora dalla legge, sarebbe in concorrenza con le emissioni private e tutte dovrebbero presentare sufficiente affidabilità, pena l'esclusione dal mercato per mancanza di domanda.
Lo stato non potrebbe esagerare con l'emissione della propria moneta, altrimenti la stessa verrebbe abbandonata in favore delle concorrenti( si ritroverebbe così a doversi finanziare principalmente attraverso le tasse, il che è solo apparentemente uno svantaggio. Infatti le tasse, diversamente dall'inflazione, hanno di buono che si può facilmente attribuirne la paternità. Un governo troppo incline al prelievo non durerebbe a lungo.).

Quantità e valore delle emissioni sarebbero regolate dalle leggi di mercato; come per l'automobile, i prodotti migliori sarebbero i più richiesti fintanto che rimanessero capaci di soddisfare le necessità della gente.

Il sistema sarebbe più sicuro dell'attuale, anche se non perfetto o immune da fallimenti.
Per continuare l'esempio dell'automobile: con decine di marche e modelli la circolazione non si blocca nell'eventualità che una casa fallisca o presenti un veicolo con un difetto di progettazione che deve essere ritirato dal mercato.

Naturalmente l'eventualità descritta è pura utopia.
Né lo Stato, né le banche rinunceranno mai spontaneamente al potere e alla rendita che controllare la moneta garantisce loro.
 
Considerando i deficit cronici e i debiti fuori controllo un po' ovunque, si può tranquillamente affermare che il sistema non funziona.








Per ottenere un sistema monetario più efficace e resiliente si dovrebbe abolire la banca centrale e il corso forzoso.
Lasciare la possibilità a chiunque voglia di emettere moneta valida per acquisti, investimenti e pagamento delle tasse.
La moneta di stato, privata del privilegio garantito ora dalla legge, sarebbe in concorrenza con le emissioni private e tutte dovrebbero presentare sufficiente affidabilità, pena l'esclusione dal mercato per mancanza di domanda.
Lo stato non potrebbe esagerare con l'emissione della propria moneta,


demenzialità da manicomio.

e se fosse imparare che cosa sia il capitalismo e come funziona nella sua anarchia?
 
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