Barze che NON fanno ridere

E' notte. In una stanza buia, in un angolo, un uomo è su una sedia a dondolo che lotta per non cedere al sonno.
Nell'ombra, dalla parte opposta, allo scoccare delle tre una pendola suona:
DONG! DONG! DONG!
L'uomo si alza e lentamente si dirige verso una porta chiusa.
Dal taschino del suo panciotto tira fuori una piccola chiave agganciata con una catenella ad un passante dei pantaloni.
Apre la porta, la richiude alle sue spalle, accende un lume preso da una mensola alla sua destra e pian piano sale le scale che si trovano di fronte a lui.
Le scale si aprono su una soffitta polverosa.
Alla tenue luce del lume, si intravede sul fondo un antico baule.
Pochi passi e l'uomo si inginocchia davanti al baule e ne solleva il coperchio cigolante.
Posa quindi a terra la lanterna e dall'interno del vecchio scrigno prende, con grande cautela, un involucro di tela rossa; solleva i quattro lembi e dal fagotto emerge il lugubre ghigno di un teschio.
L'uomo pone l'ossuta reliquia dinanzi al suo volto, scarno forse più del teschio stesso, e fissandone le orbite vuote pronuncia queste parole:

"Teschio parli?"

Seguono alcuni secondi di assordante silenzio, poi sommessamente l'uomo ripone il teschio nel suo sepolcro vermiglio.
Dolorante nel fisico e nell'animo, recupera la lanterna e passo dopo passo, grandino dopo gradino, ridiscende la scala e richiude la porta dietro di sè, non prima di aver spento il lume ed averlo riposto sulla sua mensola.
L'uomo torna a dondolare sulla sua sedia aspettando avidamente i successivi rintocchi della pendola.

Morale della favola:
I teschi non parlano!
 
E' notte. In una stanza buia, in un angolo, un uomo è su una sedia a dondolo che lotta per non cedere al sonno.
Nell'ombra, dalla parte opposta, allo scoccare delle tre una pendola suona:
DONG! DONG! DONG!
L'uomo si alza e lentamente si dirige verso una porta chiusa.
Dal taschino del suo panciotto tira fuori una piccola chiave agganciata con una catenella ad un passante dei pantaloni.
Apre la porta, la richiude alle sue spalle, accende un lume preso da una mensola alla sua destra e pian piano sale le scale che si trovano di fronte a lui.
Le scale si aprono su una soffitta polverosa.
Alla tenue luce del lume, si intravede sul fondo un antico baule.
Pochi passi e l'uomo si inginocchia davanti al baule e ne solleva il coperchio cigolante.
Posa quindi a terra la lanterna e dall'interno del vecchio scrigno prende, con grande cautela, un involucro di tela rossa; solleva i quattro lembi e dal fagotto emerge il lugubre ghigno di un teschio.
L'uomo pone l'ossuta reliquia dinanzi al suo volto, scarno forse più del teschio stesso, e fissandone le orbite vuote pronuncia queste parole:

"Teschio parli?"

Seguono alcuni secondi di assordante silenzio, poi sommessamente l'uomo ripone il teschio nel suo sepolcro vermiglio.
Dolorante nel fisico e nell'animo, recupera la lanterna e passo dopo passo, grandino dopo gradino, ridiscende la scala e richiude la porta dietro di sè, non prima di aver spento il lume ed averlo riposto sulla sua mensola.
L'uomo torna a dondolare sulla sua sedia aspettando avidamente i successivi rintocchi della pendola.

Morale della favola:
I teschi non parlano!

scusa puoi fare un riassunto?
 
Nessun dubbio sul fatto che non faccia ridere, però più che una barzelletta sembra un poema. :D
 
Morale della favola:
I teschi non parlano!

Se non altro ho imparato una cosa nuova :D
mica sapevo che c'era il tag
, ma dove si clicca per farne uno? :mmmm:
 
Ci sono alcuni bambini in un castello. Sentono una voce cavernosa: "Sono il fantasma formagginooooo". I bambini scappano impauriti, ma poi riprendono coraggio e ritornano nel vecchio maniero. Risentono la voce cavernosa: "Sono il fantasma formagginooooo". Pierino prende coraggio e dice:"Ciao fantasma formaggino, se ti fai ancora vivo ti spalmo sul panino."

Finita.

Pronto buongiorno parlo con Er Miniottone?

Fine
 
Quella del verme solitario la conoscete?

Allora brevemente:
Tizio ha il verme solitario e chiede a Caio un rimedio.
- Prova con il metodo delle uova. Servono 10 uova e 9 grissini.
- Ok e come si fa?
- Dunque ogni giorno ti infili dietro un uovo e di seguto un grissino.
- Ah ok e poi?
- Arrivato al decimo giorno infili l'ultimo uovo ed aspetti. Dopo un pò si affaccerà il verme reclamando "Eh ma il grissino?" ed a quel punto lo acchiappi!

:o
 
Pierino, hai mangiato tu la molla?

Noing!!

(Invece è stato lui... capite? è stato proprio lui....)
 
Come fai a far dire "elefante" ad un elefante?


Semplice: riempi il frigo di bottiglie di coca cola (anche pepsi vanno bene :o) e gli chiedi di aprirlo.
 
Come fai a far dire "rinoceronte" ad una rinocerontessa?


Semplice: la chiami al telefono presentandoti come Ronte e le chiedi di passarti suo marito Rino.
 
la funga al fungo che flirta con altre: «Non fare il galletto!»
 
la funga all'amica funga: «Pensavo fosse una mazza, invece era un chiodino!»
 
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