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Scritto da ighliz
Cos'è un benefondi?
Scritto da maxpop
Il benefondi non può essere ritenuto "vincolante" tra istituti diversi e comunque nel caso di più assegni benefondati vige la regola cronologica. D'altronde la comunicazione di esistenza fondi ha valore temporale limitato cosicchè se dopo 5 minuti il cliente preleva tutto, l'assegno che arriva dopo 2 giorni non trova più disponibilità!
Scritto da ighliz
E quindi tutta la storia della responsabilità contrattuale o extracontrattuale è una menata? Nn cè alcuna responsabilità!
Scritto da ricpast
quello che ho riportato indica chiaramente "colpa o dolo".
la responsabilità c'è se c'è dolo o colpa
Scritto da ighliz
E quindi operativamente come funziona la cosa? Quand'è che c'è illecito?
Scritto da ricpast
Dall'articolo che ho postato (sulla cui validità ho pochi dubbi anche se bisogna ricordare che è pur sempre un'interpretazione della giurisprudenza) e,premettendo che non sono un giurista:
- se tu ti riferisci al rapporto tra banca e cliente (correntista): il fatto che il correntista abbia chiesto alla banca l'esistenza di fondi sufficienti per la copertura di assegni versati nel c/c, ed abbia da essa avuto risposta positiva ma che,successivamente, si riveli informazione sbagliata, allora si PUO' configurare una responsabilità da parte del dipendente della banca che abbia fornito tali erronee informazioni (e quindi responsabilità da parte della banca per cui quel dipendente lavora).
Leggendo l'articolo desumo che tale responsabilità è rilevata nel caso si dimostri (ovviamente) colpa o dolo da parte del dipendente e, INOLTRE, se questi non ha avuto una diligenza superiore a quella standard richiesta normalmente dalla legge: ovvero quella "del buon padre di famiglia".
Questa è la mia opinione e il senso che colgo dalla lettura dell'articolo.
Dare risposte precise su quali fattispecie si configurano come "illecito" è praticamente impossibile.Dire cioè con sicurezza quando effetivamente il dipendente ha tenuto un comportamento illecito e perseguibile nel momento in cui ha fornito una risposta che, all'esame dei fatti, si rivela poi errata è SEMPRE SOGGETTIVO.
Credo chesoddisfare l'onere di dimostrare che la banca/dipendente hanno tenuto un comportamento poco diligente sia tutt'altro che facile.In ogni caso può essere d'aiuto il fatto che la banca, proprio per il ruolo che riveste, sia obbligata a tenere un comportamento PIU' CHE DILIGENTE.
In parole povere: come fai a dimostrare che il dipendente ti ha detto "ok ci sono i fondi" solo perchè questo,magari, gli sembrava di ricordare che i fondi c'erano (credo: comportamento non diligente) e non è andato effetivamente a controllare che i fondi ci fossero al momento della richiesta e tutto lasciava presumere che ci sarebbero stati (credo: comportamento diligente).
La legge è per sua natura garantista.Lo deve essere.
Se tu vuoi tutelare un tuo interesse ti accolli l'onere di dimostrare che c'è stata una responsabilità nel comportamento di chi ha leso quel tuo interesse.
Cosa non sempre semplice e "oggettivabile" spesso solo da documentazione scritta.....
Scritto da maxpop
Il benefondi non può essere ritenuto "vincolante" tra istituti diversi e comunque nel caso di più assegni benefondati vige la regola cronologica. D'altronde la comunicazione di esistenza fondi ha valore temporale limitato cosicchè se dopo 5 minuti il cliente preleva tutto, l'assegno che arriva dopo 2 giorni non trova più disponibilità!
Scritto da cgrataro
Una banca seria, a fronte di benefondi, esegue una prenotazione di addebito impedendo al cliente di prelevare la somma.
Rimane il prolblema di eventuali assegni emessi per i quali vale l'ordine di presentazione.
Scritto da ricpast
Tuttavia, l’art. 1710 c.c. impone al mandatario semplicemente eseguire il mandato con la diligenza del “buon padre di famiglia”, mentre alla banca è imposto un obbligo di diligenza molto più rigoroso. Infatti la responsabilità di un istituto di credito deve essere rigidamente valutata, proprio in ragione della particolare attività da questo espletata e relativa alla “raccolta di risparmio tra il pubblico e l’esercizio del credito”, riservata come tale a particolari enti sottoposti a vigilanza ed a controlli rigorosi, secondo quanto disposto dal D.lgs. 385/93 (Testo Unico Bancario).
Quanto sopra giustificherebbe dunque l’imposizione non di una diligenza ordinaria, bensì di un maggior grado di prudenza e di attenzione richiesto dalla stessa professionalità del servizio espletato (Cass. civ., Sez. I, sent. n. 4642 del 07-11-1989).
Pertanto, la responsabilità della banca nell’ipotesi di erronee informazioni al cliente, sarà di natura contrattuale e riconducibile al rapporto di mandato, ma verrà valutata in modo assai più rigoroso rispetto agli obblighi imposti al mandatario medio.
Scritto da m-helga
ma la privacy?
Ho visto in un negozio di pianoforti un cartello che diceva:
prima di incassare il vostro assegno faremo dei controlli con la ns banca.
Ho capito che controllano se ho i soldi! MA NON è possibile.
Se una persona ha i soldi o meno sono affari suoi, quando stacca un assegno sa bene a cosa va incontro.
Nella mia banca ho sentito che qualcuno chiedeva il benefondi, e la sportellista ha detto: posso solo dirti che il conto è aperto", questo era un negozio di pc, e la privacy è stata rispettata ma tra le banche non è così?
E chi mi dice che invece di un'altra banca non sta chiamando il negozio di computer?
Scritto da ighliz
Per quanto riguarda il negoziante, può nn accettare un assegno in pagamento? O essendo un mezzo di pagamento deve per forza accettarlo?
Scritto da ighliz
La questione si fa + complessa.
Secondo me nessuna banca può impedire a un proprio cliente di essere protestato, perlomeno se uno nn è mai andato in rosso in precedenza. Una volta ke hai il blocchetto degli assegni in mano e nn sei mai stato protestato, nn credo te lo possano + togliere, al max nn te ne danno +.
Per quanto riguarda il negoziante, può nn accettare un assegno in pagamento? O essendo un mezzo di pagamento deve per forza accettarlo?
Scritto da ighliz
La questione si fa + complessa.
Secondo me nessuna banca può impedire a un proprio cliente di essere protestato, perlomeno se uno nn è mai andato in rosso in precedenza. Una volta ke hai il blocchetto degli assegni in mano e nn sei mai stato protestato, nn credo te lo possano + togliere, al max nn te ne danno +.
Per quanto riguarda il negoziante, può nn accettare un assegno in pagamento? O essendo un mezzo di pagamento deve per forza accettarlo?
Scritto da Apache71
Nel momento in cui vuoi pagare con assegno non puoi pretendere che il commerciante pensi "se ci sono i soldi sono fatti del cliente".
Ci deve rimettere il negoziante se tu emetti assegni allo scoperto???
Tra banche le informazioni che si richiedono sono abbastanza standard, è vero, ma normalmente ci si accorge se chi chiama è un bancario oppure no...
E poi , nella mia banca, richiamiamo la banca che chiede il benefondi e chiediamo della persona che ha chiamato in precedenza, cosi' evitiamo eventuali problemi.
la privacy???? nel momento in cui dai un assegno hai dichiarato che hai un conto corrente in quella banca, che il tuo numero di conto è quello stampato sull'assegno, e via dicendo....
Altrimenti paghi con carta di credito o in contanti....
Ricordati che in caso di assegno scoperto normalmente ci rimette il negoziante.... solo dopo il protesto, forse, riuscirai a recuperare i tuoi soldi... ma capita raramente!
Ciao