BF. Holding vol.II: le Stagioni d'Italia, officinali, allevamento, precision farming

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

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L’interessante storia di Bonifiche Ferraresi


La crisi dovuta al diffondersi del Covid con il crollo generalizzato dei titoli ha riacceso la mia attenzione su BF. Si, perché se un titolo si trova a quasi -10% dai massimi recenti con titoli che adesso navigano sul -40%/-50% …. qualcosa vorrà pur significare e credo non si possa spiegare semplicemente con l’affermazione “si ma è un difensivo, filiera alimentare”.
Secondo me ci sono una serie di fattori che rendono molto, molto interessante Bonifiche anche e soprattutto in un momento del genere.

1) Acquisti a mercato
2) Finanziamento ARUM
3) Compravendite pacchetti
4) Aumenti di capitale riservati
5) Flottante reale del titolo
6) Ruolo dei Consorzi Agrari
7) Bilancio 2019

1)
Il primo elemento sono gli acquisti di ARUM. Dal 26 luglio 2019 ha comprato a mercato 2.530.000 azioni per totali 7,9 mln circa di euro (3,13 euro ad azione). Sicuramente ARUM ha dato una mano all’AD nel sostenere il titolo lo scorso mese di dicembre quando c’era in ballo l’assegnazione delle azioni al management. E gli acquisti sono proseguiti anche nei giorni recenti (112k) e l’azione dopo i 2,8 è tornata a 3,5. Va sottolineato che ARUM e Vecchioni (escludendo la scelta dell’AD nel corso dell’OPAS con più cash) non hanno mai venduto titoli a mercato. Dato molto significativo.

2)
ARUM a fine maggio 2019 ha rilevato per 24 mln il pacchetto di De Benedetti (2,55 euro ad azione) grazie ad un finanziamento di Intesa S. Paolo. Non si sa il tasso che ISP applica al finanziamento ma si possono immaginare due cose: c'è un tasso di interesse da pagare (ovvio) e che su quei titoli ci sia un pegno. Se sono in pegno meglio che il titolo non si deprezzi.
Come Vecchioni paghi gli interessi non lo sapremo mai...di sicuro non sta ricorrendo a vendite di azioni per fare cassa da indirizzare allo scopo.

3)
Negli ultimi mesi Vecchioni ha rilevato e venduto milioni di azioni.
Da PER ha acquistato 9,4 mln di titoli a 2,55…poi ha conferito il Cicalino avendo assegnati 3,9 mln di titoli a 2,55 euro cada….poi ha ceduto a Dompè 5 mln di titoli a 2,6 euro cada e girato a JC Capital 5 mln di titoli a 2,73 euro cada. E’ ora in attesa di perfezionamento il passaggio del pacchetto di Gavio (9,1 mln di titoli a 2,55 euro ad azione) ovvero l'8% e fischia del capitale.

4)
Dall’arrivo di BF Holding, tutti gli adc, riservati o meno, sono stati sottoscritti prendendo quale riferimento 2,55 euro ad azione. Questo livello rappresenta oggi un vero zoccolo duro per il titolo. Anche in occasione del mini crollo del 2018 quando il titolo andò verso 2 euro poi si vide un repentino recupero dei prezzi tanto da fare tornare i corsi sopra detta soglia. E che sia importante lo si è visto un paio di settimane fa….il titolo pur crollando non ha visto nemmeno per un secondo quella cifra: gli acquisti sono arrivati ben prima.

5)
Ad oggi quale potrebbe essere il flottante reale del titolo? Molto molto poco. Se si considera l’ultimo verbale assembleare (dicembre 2019), sito Consob, transazioni recenti, i soci noti arrivano all’79% circa. Un flottante reale al 21% circa è un fattore da non sottovalutare in ottica futura: con newsflow positivo si troveranno pochi titoli, sempre di meno se ARUM proseguirà negli acquisti.

6)
Nella compagine sociale Vecchioni ha fatto entrare diversi imprenditori di spicco, da Ocrim a Farchioni a Inalca. Cremonini lo sta utilizzando per macellare i bovini. Coi Consorzi non si sa cosa stia facendo. Riporto l'articolo del Corriere Economia dove si riportava una notizia molto interessante che però il mercato non sembra avere prezzato ancora.

Bonifiche ferraresi mette d’accordo i consorzi e pensa alla svolta con la ricapitalizzazione - Corriere.it

"Bonifiche Ferraresi inaugura il nuovo centro direzionale per la Toscana a Santa Caterina in Valdichiana e si prepara a lanciare l’aumento di capitale da 150 milioni, operazione per la quale il consiglio ha ricevuto delega in luglio. Il gruppo, che con 7 mila ettari di superficie coltivabile rappresenta la più grande azienda agricola italiana (e l’unica quotata in Borsa del settore in Occidente) potrebbe essere alla vigilia di un salto dimensionale. L’occasione può essere proprio la ricapitalizzazione che dovrebbe partire con un board da mettere in calendario entro metà ottobre. Il progetto, secondo quanto è stato possibile raccogliere anche nel corso della cerimonia di inaugurazione alla quale hanno partecipato azionisti, rappresentati delle associazioni agricole, istituzioni e banche, prevederebbe l’acquisizione del controllo da parte di Bonifiche Ferraresi di una nuova società costituita ad hoc dai sei principali Consorzi agrari che presentano un valore delle produzione pari a circa 1,3 miliardi.

Secondo queste ipotesi, che non vengono commentate da Bonifiche, il gruppo agroindustriale guidato da Federico Vecchioni, che si è prefisso di essere un hub per il settore del nostro Paese, realizzerebbe una svolta significativa.
In linea sotto il profilo strategico con il percorso compiuto da quando, nel 2014, un gruppo di soci istituzionali, industriali e agricoli, ha rilevato con un’Opa il 60% di Bonifiche Ferraresi da Banca d’Italia azionista di maggioranza dal 1942 della società costituita nel 1871. Da allora, cambiando il modello di business conservativo che aveva caratterizzato la gestione precedente, il gruppo è passato anche attraverso acquisizioni da 9 milioni di fatturato agli 85 previsti per fine 2018, con investimenti complessivi che, compreso il prossimo aumento di capitale, raggiungono quota 500 milioni. Nel frattempo il gruppo si è articolato in una holding quotata, Bf, che controlla Bonifiche Ferraresi e altre società, e si è arricchita la platea degli azionisti. In particolare nel settembre 2015 hanno deciso di investire in Bonifiche i Consorzi agrari e nel 2017 è entrata nel capitale Cdp equity, che oggi con il 19,9% è il secondo socio dopo la Fondazione Cariplo che detiene il 21,8%. Altri azionisti di rilievo sono Carlo De Benedetti, Sergio Dompé, la famiglia Gavio, Bios Line, Farchioni olii, il gruppo Cremonini, i mulini Ocrim, la Popolare di Cortona. Un club che raccoglie investitori istituzionali e finanziari ma anche operativi appartenenti alla filiera agroalimentare. «Dalla genomica allo scaffale», ha sottolineato ieri Vecchioni riassumendo così la missione dell’azienda durante l’inaugurazione del centro nato dalla ristrutturazione della prima delle leopoldine, case coloniche che risalgono ai tempi del granduca Leopoldo di Toscana."

Questo passaggio è fondamentale per fare di BF la nuova Ferruzzi. E qui si arriva all'ultimo punto.

7)
Il bilancio 2019 è stato un anno di ulteriore crescita per l'azienda, con produzione arrivata quasi a 100 mln, ebitda pari a 9 mln e utile netto di 800.000 euro. La pfn pari a 46 mln di euro.
Vecchioni ha appena confermato i numeri previsti dal piano industriale....ed ha a disposizione altri 45 mln...quindi 90 mln in tutto dopo l'adc riservato appena concluso.
Cosa ne farà?

L’Ad di Bonifiche Ferraresi, 1deg gruppo agricolo italiano: “I prezzi saliranno, il governo snellisca la burocrazia per erogare i fondi” – Business Insider Italia

"Il piano industriale prevede che il 2020 sia un altro anno di crescita grazie anche ad acquisizioni che la società ha già nel mirino: dovrebbe andare in porto entro qualche mese l’acquisto di un produttore di integratori, che andrà a verticalizzare la coltivazione di piante aromatiche. Altri investimenti sono previsti per potenziare l’attività di servizi alle aziende agricole: qui BF opera in collaborazione con l’ente pubblico Ismea attraverso la controllata IBF Servizi, società che eroga servizi di agricoltura di precisione, rendendoli accessibili alle aziende agricole di tutte le dimensioni. Al progettano collaborano anche Leonardo (satelliti) e A2A (sensori nei terreni).

La crisi del coronavirus potrebbe ostacolare questi progetti?

“Non credo proprio – risponde Vecchioni -, siamo consapevoli della solidità di BF, abbiamo i mezzi finanziari e abbiamo un piano industriale chiaro, non ho esitazioni a confermare obiettivi e budget per il 2020”."
 
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