Bio-On, le intercettazioni: "Non solo colpa nostra, anche del sistema"
Con queste società, controllate di fatto in un modo o nell'altro sempre da Bio-On o dai loro vertici -questa l'ipotesi accusatoria dei magistrati accolta in gran parte dal giudice- si sarebbe messa a bilancio la vendita fittizia di licenze all'uso del brevetto della bioplastica per Bio-On, riuscendo così a nascondere una sorta di partita di giro milionaria.
Uno degli indagati confessa a quell'altro:
"Tutte le entrate delle Joint Venture sono fittizie, ehm, e solo la vendita del... è per quello che io sto così, non me attento e preoccupato, non solo per l'impianto di Castel San Pietro". E poi ancora, sui brevetti venduti:
"...alle Joint Venture cui tu stavi facendo riferimento che hanno per oggetto non la vendita di una licenza di produzione ma di un brevetto...quei brevetti lì in alcuni casi non ci sono ancora o sono ancora da maturare o addirittura sono dei, come si dice, whishful thinking". In pratica i brevetti in questione -si ricostruisce anche nelle pagine dell'ordinanza che analizzano le suddette Joint Ventures- non erano operativi o lo erano solo sulla carta.