proviamo a fare un ragionamento...
Gli azionisti di Bper si dividono in due categorie: quelli che intendono partecipare all’aumento di capitale e quelli che invece non ne hanno intenzione.
Questi secondi, ovviamente, hanno cercato di disfarsi dei diritti prima possibile, mentre i primi non sono intervenuti sul mercato.
I più fortunati hanno quindi venduto i diritti a 0.60, il prezzo di partenza stabilito a bocce ferme da Bper, ma vendendo hanno fatto calare il prezzo... qualcuno é riuscito a liberarsene a 0.50 altri a 0.40, qualcuno più sfigato ha dovuto vendere a 0.30 per poi accorgersi che i diritti iniziavano a risalire...
Nonostante questo il prezzo del diritto non é ancora in equilibrio col prezzo dell’azione (come giustamente qualcuno ha fatto notare se uno possedesse 16.000 azioni potrebbe ancora rivenderle tutte (en passant facendo calare anche il prezzo del titolo...) comprare 10.000 diritti e con questi ricomprarsi le azioni appena vendute a 0.90 euro guadagnandoci qualcosina!).
ma ormai questo gioco é finito ed ora i diritti dovrebbero trovarsi tutti in mano a soggetti interessati all’adc o a speculatori che ovviamente non rivendono se il prezzo non aumenta... quindi da domani suppongo il prezzo dei diritti dovrà andare in equilibrio rispetto al prezzo dell’azione: in modo tale che se uno vende le azioni possedute per ricomprale a prezzo scontate grazie ai relativi diritti non dovrebbe più guadagnare un bel niente...
In conclusione il prezzo dei diritti dovrebbe salire a parità di quotazione del titolo ovviamente... se precipitasse quello ovviamente anche il relativo diritto a comprare... ma lo vedo improbabile
Poi... in base al famoso principio del comportamento irrazionale dell’azionista, tutto può accadere