BRIOSCHI - Maxi cessione: Arrivano 188 milioni....

Secondo Voi, 0,05 € può essere una buona base x ripartire oppure punta + in basso?? :yeah: :bye::clap:
Al & A.p.
Carissimi, quando un titolo scende non è detto che non possa scendere ulteriormente, di fatto non siamo arrivati ai minimi storici, poi a breve c'è il bilancio e se ha mercato vedremo la reazione.
Ricordiamoci che quando ha incassato nel 2022 non ha avuto esito positivo sul valore azionario, il 2023 praticamente non ha fatto utili rilevanti, vedete voi.
 
Oggi abbiamo anche il genio che spara 1800 pezzi alla volta sul denaro....
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secondo me le macchinette sono della banca incaricata dalla società per poi nelle statistiche vedere il numero di transazioni elevate
non sarebbe stato meglio acquistare? Se fosse come dici paal allora la societa' rema contro se stessa. Ben possibile
 
non sarebbe stato meglio acquistare? Se fosse come dici paal allora la societa' rema contro se stessa. Ben possibile

Se vogliono delistarla tramite opa devono mantenerla dentro un range prefissato, nella norma dei titoli che sono stati opati il range di valore è la media ad un'anno.
Se questa è una ipotesi , la società non rema contro, ma prepara il suo interesse.
 
chi vende 100€ di azioni alla volta? immagino nessun azionista sano di mente.

solo chi non paga commissioni e/o ha un fine terzo come hai scritto sopra. L'unica ipotesi a pensar male è quella.
 

Milano | San Siro – Il Sindaco avverte Milan e Inter: il Comune ha già un piano B per lo Stadio​


14 Marzo 2024 di Roberto Arsuffi


Una nuova esternazione a proposito del futuro dello Stadio di San Siro da parte del Sindaco di Milano, Beppe Sala, il quale ha ritenuto opportuno riferire che: “Se Milan e Inter decidessero di andare a San Donato e Rozzano dovrei trovare una soluzione, ossia vendere San Siro, altrimenti la Corte dei Conti mi viene a prendere per un orecchio perché sto buttando via del valore e io per natura non lascio problemi aperti sul tavolo a chi arriverà dopo di me. Il contratto dei club con San Siro dura fino a giugno 2030 e fino a quella data possono stare tranquilli. Poi si deve trovare una soluzione”.


Ciò significa solo che le due squadre calcistiche devono calcolare bene i tempi per costruire i loro nuovi stadi, perché dopo la data di scadenza del contratto, il Meazza potrebbe essere già stato venduto.
Pare ci siano già acquirenti interessati a rendere lo Stadio Meazza, la Scala del Calcio nella Scala della musica dal vivo, cosa già in uso nei mesi estivi, quando in campo non si tengono partite di calcio.
Questo potrebbe rivelarsi uno sprone ai due club di accelerare le loro decisioni, anche se lo stesso Sindaco ha tenuto ad esortare Milan e Inter nell’abbandonare il suolo cittadino per i comuni limitrofi, uno strappo non solo per la città, ma anche per l’anima stessa dei cittadini e degli appassionati.
La saga dello Stadio di San Siro prosegue inesorabilmente, meglio di una telenovela di vecchia data. Al link l’ultimo nostro articolo.
 

Stadio, Sala avverte Milan e Inter: «San Siro ha già acquirenti pronti, un paio di multinazionali interessate ai concerti»​

diMaurizio Giannattasio

Il sindaco: «Non potrei mai lasciare il Meazza abbandonato. Ci sono soggetti interessati a organizzare live ed eventi. La musica dal vivo è un business molto importante, fa più fatturato del cinema»
Sala avverte i club «San Siro ha già acquirenti pronti»



La lusinga e l’avvertimento. Beppe Sala usa tutta la tastiera a sua disposizione per convincere Milan e Inter a rimanere a San Siro. Dalla mozione degli affetti («San Siro è casa»), alla bontà del business («Investimento limitato») alla minaccia più o meno velata: fate bene i vostri conti perché il giorno dopo la scadenza del contratto che vi lega al Meazza, San Siro potrebbe essere già stato venduto. E se proprio dovesse avverarsi la «mala parata», ossia l’abbandono da parte dei club, la Scala del calcio si trasformerà nella Scala della musica dal vivo. Ci sarebbe già l’interessamento di un paio di multinazionali.
Primo appuntamento con la diretta social di «Cose in Comune», il nuovo format settimanale scelto dal sindaco per dialogare con la città. Primo argomento: il destino di San Siro. Sala evita di entrare nell’inchiesta della procura sul Milan, l’obiettivo è sì raccontare la sua versione di questa «never ending story» («sfido chiunque a dire che non corrisponde a verità»), ma soprattutto spingere le squadre verso la ristrutturazione di San Siro forte del piano di fattibilità di WeBuild che sarà pronto tra tre mesi: «A quel punto ci saranno due possibilità. Sarà possibile ristrutturare lo stadio, ma senza che le squadre ci possano giocare e con perdita di capienza. Se così, alzo le mani. Non me la sentirei di dire alle squadre di andare a giocare per due anni a Monza. Ma se WeBuild ci confermasse che è fattibile sarò ancora più insistente». Come? Vendendo San Siro ai club con l’indizione di un bando che tuteli la funzione storica del Meazza, ossia giocare a calcio. «Sarà il momento della verità».

Ma se le squadre dicessero che San Siro non interessa più, il sindaco lancia il primo warning. «Se decidessero di andare a San Donato e Rozzano dovrei trovare una soluzione, ossia vendere San Siro, altrimenti la Corte dei Conti mi viene a prendere per un orecchio perché sto buttando via del valore e io per natura non lascio problemi aperti sul tavolo a chi arriverà dopo di me. Il contratto dei club con San Siro dura fino a giugno 2030 e fino a quella data possono stare tranquilli. Poi si deve trovare una soluzione». Traduzione: calcolate bene i tempi per costruire i vostri nuovi stadi, perché dopo la data di scadenza del contratto, San Siro potrebbe essere già stato venduto.
A chi? Sala un’idea ce l’ha: «Se abbandonassero San Siro non potrei mai lasciare il Meazza abbandonato, tenterei altre vie. San Siro ha una storia di concerti e il business della musica dal vivo è molto importante, fattura più del cinema. Sarebbe la prima via che proverei. Ho già avuto dei contatti che fanno riferimento a due o tre multinazionali. Loro sarebbero interessati. Alla malaparata, lavorerei su questa ipotesi: musica dal vivo ed eventi».
Si rivolge al Milan che insiste su San Donato: «Da sindaco e da tifoso dico alle squadre che è un idea che comporta tanti rischi. Se una partita è gestita da Milano o da San Donato la situazione cambia molto. Noi schieriamo fino a 200 vigili urbani. Se la partita si gioca a San Donato credo che il Comune abbia una trentina di vigili. Quanti ne dovrebbe assumere? Non è più come una volta che si giocava solo la domenica. Poi ci sono i vincoli urbanistici, il problema dei parcheggi. Non dico che sia impossibile farlo. Dico però al Milan, attenzione conosco le regole dell’amministrazione e vi dico che non è una passeggiata di primavera».
Infine, la mozione degli affetti: «La conclusione è che ha molto senso lavorare su San Siro perché è la Scala del calcio. È ben posizionato e ci si arriva in metrò e in altri modi. San Siro è casa per i milanesi. Ma volete davvero obbligare i vostri tifosi ad andare a San Donato o a Rozzano?». E se anche questo non dovesse bastare, ecco l’ultimo zuccherino: «Vi offro la possibilità, con un investimento molto più limitato di poter garantire ai tifosi di rimanere dove siete per tanti anni. E si rimette mano al quartiere di San Siro».
 
Ma può vendere lo stadio cosi, a chi gli pare (manco fosse suo)?

Bisognerò fare un bando ecc... con tutte le paturnie dei beni pubblici...
 
Anche ristrutturare non credo si possa far così dalla sera alla mattina...
mah
Concordo. Inoltre se si volessero avere bar, ristorazione etc. dentro lo stadio come si può fare? Avere delle cabine vip a livello I/II anello magari, ma occorre avere strutture di hospitality dentro lo stadio, non fuori. Cosa si fa si ordina il pranzo o degli aperitivi con stuzzichini che li vanno a prendere fuori stadio per portarli ai vip paganti. Mi sembra poco fattibile
 
chi vende 100€ di azioni alla volta? immagino nessun azionista sano di mente.

solo chi non paga commissioni e/o ha un fine terzo come hai scritto sopra. L'unica ipotesi a pensar male è quella.
Lo penso anch’io, secondo me qualcosa di anomalo c’è, su questo titolò assolutamente assurdo
 
che batosta
se non sbaglio la quotazione di oggi è il minimo mai raggiunto
 
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