BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.32

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Anche comprando un'obbligazione a 100 si generano minus (le commissioni), giusto?
Directa considera come minus le commissioni se acquisti ETF , invece se compri un obbligazione i 5 euro di commissioni aumentano il prezzo medio di carico perche a differenza degli ETF se rivendi in guadagno ci puoi compensare le minusvalenze.
Quasi tutte le banche invece includono sempre le commissioni nel PMC (a me non piace)
 
Directa considera come minus le commissioni se acquisti ETF , invece se compri un obbligazione i 5 euro di commissioni aumentano il prezzo medio di carico perche a differenza degli ETF se rivendi in guadagno ci puoi compensare le minusvalenze.
Quasi tutte le banche invece includono sempre le commissioni nel PMC (a me non piace)
Ah ecco, credevo che anche con le obb le commissioni fossero conteggiate come minus, come accade agli ETF.
In realtà le sole obbligazioni che ho le ho prese in emissione con 0 commissioni, perció non mi ero accorto della differenza.
 
Confesso che me lo ero perso in questi giorni, e che ci ho messo qualche secondo per collegare il cervello :D

Ottimo comunque visto che la teoria è ancora incompleta :D
Il parallelismo era al fatto che dell'emissione di buco nero solo alcune informazioni sul Sistema fisico della Stella possono essere ricavate mentre altre effettivamente sono "perse"...
Ma mi rendo conto di stare cercando di battere @money4nothing in battute improbabili🤪, ammetto pure io di soffrire spesso di questo difetto, però mi difendo allo stesso modo: "nonostante tutto, sono anche intelligente!".🤗
 
Ma mi rendo conto di stare cercando di battere @money4nothing in battute improbabili🤪, ammetto pure io di soffrire spesso di questo difetto, però mi difendo allo stesso modo: "nonostante tutto, sono anche intelligente!".🤗
Tu lo dimostri con successo, io uso la tecnica di ripeterlo tante volte finche' diventera' assiomatico :D
 
Modifica recepita, speriamo che orso brontolone non ci mangi in un boccone
vorrei precisare che la mia critica vuol sempre essere costruttiva :-)
mi aspetto che appena uno scenario tenderà a "calmarsi", se ne aprirà potrebbe aprire un altro...:terrore:
noi non disturbiamo chi vuole fare rubare...:boh:
cmq lo scenario italico è simile a quello dell'introduzione dell'euro... ristoranti pieni, e in c##o agli altri...
Il parallelismo era al fatto che dell'emissione di buco nero solo alcune informazioni sul Sistema fisico della Stella possono essere ricavate mentre altre effettivamente sono "perse"...
Ma mi rendo conto di stare cercando di battere @money4nothing in battute improbabili🤪, ammetto pure io di soffrire spesso di questo difetto, però mi difendo allo stesso modo: "nonostante tutto, sono anche intelligente!".🤗
Tu hai studiato fisica, non solo economia... :p
 
Servirebbe il testo dell'articolo che è online ma solo a pagamento qui BTp Italia, è ancora Pasqua per le cedole: si apre la stagione degli incassi «ricchi»
BTp Italia, altra maxi cedola ad aprile Ma presto tornerà la normalità
Scudo anti inflazione Flussi lordi semestrali oltre il 5% per le emissioni che «staccano» nel mese. Con le previsioni attuali sul caro prezzi in autunno i versamenti potrebbero scendere al 2% e rinnovare la sfida (finora vinta) con i titoli nominali


Maximilian Cellino

È ancora una stagione di cedole ricche quella che si sta avvicinando per i BTp Italia. Saranno infatti quattro i titoli della serie creata dal Tesoro per proteggere il capitale dei risparmiatori italiani dai morsi del carovita che si presenteranno all’appuntamento semestrale ad aprile: si comincia da martedì prossimo con il titolo con scadenza aprile 2024 (il nono della serie) e si terminerà il 28 del mese con il titolo ottobre 2027 (il quattordicesimo). Tutti garantiranno una remunerazione superiore al 5% lordo e non si tratta ormai certo di una novità, perché i BTp Italia hanno cambiato decisamente marcia da quando il tasso di inflazione nazionale al quale sono indicizzati ha iniziato ad aumentare, mettendo da una parte in difficoltà le famiglie italiane ma offrendo loro anche lo scudo attraverso questo genere di strumenti.
Quando si considerano anche i versamenti effettuati lo scorso ottobre, il rendimento cedolare delle obbligazioni in questione arriva quasi a sfiorare la doppia cifra, compreso com’è fra il 9,3% e il 9,7% lordo, ma potrebbe trattarsi anche dell’ultimo «giro di giostra», almeno per il momento. Pur mantenendosi ancora elevato, il livello dell’inflazione si sta infatti progressivamente riducendo, come hanno dimostrato anche i dati Istat della scorsa settimana, e questo andrà inevitabilmente a impattare sulle cedole dei BTp Italia (per il loro particolare metodo di calcolo).
Ritorno alla normalità?
Le emissioni che «staccheranno» a maggio (in questo caso sono cinque) continueranno quindi prevedibilmente a garantire remunerazioni elevate e ancora nell’ordine del 4-5% lordo, ma a partire dai mesi successivi la riduzione sarà inevitabile. Già a giugno per il BTp Italia giugno 2030 (il terzultimo emesso) e successivamente anche in autunno il livello delle cedole finirà secondo le proiezioni effettuate da Skipper Informatica per Il Sole 24 Ore per attestarsi attorno a un 2% semestrale. Un valore non certo disprezzabile, ma pur sempre ben lontano dai livelli attuali ai quali si era forse fatta l’abitudine e che appare inferiore anche alla velocità di marcia che il tasso di inflazione sembra ancora mantenere su base annua.
«I valori delle cedole sono determinati tenendo conto della variazione del paniere dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati con esclusione dei tabacchi nel semestre precedente in cui vengono corrisposte», ricorda Stefano Meo, specialista sui bond e marketing manager di Skipper Informatica, segnalando appunto come la dinamica del parametro utilizzato anche per la rivalutazione semestrale del capitale sia attesa in rallentamento: dall’incremento del 7,5% annuo stimato a marzo al 5,9% previsto per ottobre fino al 2,4% dell’aprile del prossimo anno.
Una simile spiegazione tecnica potrebbe giustificare il disallineamento tra la percezione che i risparmiatori hanno del costo della vita ancora elevato e le cedole che si avviano invece a diminuire e riportare. Ma il nuovo scenario potrebbe anche riportare quindi d’attualità il confronto relativo con i BTp nominali, a cedola fissa, che in questi ultimi due anni sono usciti sconfitti in misura netta sul campo dei rendimenti.
BTp a confronto
La simulazione effettuata sul BTp Italia emesso nell’aprile 2015 che arriverà a scadenza proprio nelle prossime settimane è sotto questo aspetto esemplare: chi avesse sottoscritto questo bond per un valore nominale di 10mila euro durante i giorni del collocamento riservato al retail si troverà in cassa al momento del rimborso complessivamente circa 2.200 euro in più, al netto dell’aliquota del 12,5%, anche senza aver provveduto a reinvestire le cedole nel frattempo maturate.
Il rendimento complessivo del 22% negli otto anni trascorsi (o del 2,5% annuo) è certo da rimarcare in un periodo in cui i tassi dei mercati obbligazionari sono stati vicini allo zero, anche in Italia. Ed è appunto ancora più rilevante quando si pensa che se alla medesima data si fosse acquistato lo stesso valore nominale di un titolo di Stato italiano con cedole non indicizzate e con durata residua del tutto simile (il BTp in scadenza il prossimo 1 maggio 2023 per esempio) il bottino sarebbe stato meno della metà: circa 1.072 euro, che equivalgono a un rendimento lordo dell’8,4% per il periodo e di appena l’1% su base annua.
Il raffreddamento dei prezzi al consumo che tutti si augurano potrebbe riaprire quindi la sfida convenienza in termini relativi con altri strumenti di debito del Tesoro. La funzione per cui il BTp Italia è stato pensato ormai 11 anni fa, garantire cioè al detentore il recupero della perdita del potere di acquisto determinato dall’inflazione italiana, resta però più che mai di attualità.
 
Presenti nell'articolo:

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BTp Italia, altra maxi cedola ad aprile Ma presto tornerà la normalità
Scudo anti inflazione Flussi lordi semestrali oltre il 5% per le emissioni che «staccano» nel mese. Con le previsioni attuali sul caro prezzi in autunno i versamenti potrebbero scendere al 2% e rinnovare la sfida (finora vinta) con i titoli nominali
Le esercitazioni al largo di Taiwan lasciano presagire tutto il contrario...tra pandemie e guerre negli ultimi anni c'è ben poco da stare tranquilli.
 
Grazie per il testo completo dell'articolo del sole 24 ore.
Il grafico finale evidenzia in modo chiaro che la previsione di calo della componente indicizzata del rendimento dei BTP Italia è basata sulla previsione che nel secondo semestre del 2023 i prezzi crescano di molto poco.
Quanto è verosimile questa stima? Non sarebbe più verosimile aspettarsi un rallentamento più graduale della crescita dei prezzi? Oppure si stanno immaginando che l'ISTAT truccherà un po' i dati?
 
Visto le legnate che ha dato l'inflazione in questi ultimi mesi ci può stare che verso ottobre i prezzi rallentino
 
Grazie per il testo completo dell'articolo del sole 24 ore.
Il grafico finale evidenzia in modo chiaro che la previsione di calo della componente indicizzata del rendimento dei BTP Italia è basata sulla previsione che nel secondo semestre del 2023 i prezzi crescano di molto poco.
Quanto è verosimile questa stima? Non sarebbe più verosimile aspettarsi un rallentamento più graduale della crescita dei prezzi? Oppure si stanno immaginando che l'ISTAT truccherà un po' i dati?
Abbiamo visto che il FOI dipende non poco dall'andamento dei prezzi energetici. Ora, a ottobre 2022 c'era stata una salita molto violenta. L'energia elettrica e il gas continuano a calare, nel mercato tutelato il prezzo per kWh è crollato ad aprile. Pensa che nella sola componente PE (quella di base per calcolare il prezzo) è passato da 0.3612€/kWh del I trimestre a 0.0676€/kWh del trimestre in corso, tornando a livelli della prima metà 2021. Io mi attendo un dato FOI decisamente in calo pure per aprile. Poi forse potrebbe tornare ad aumentare.
 
BTp Italia, altra maxi cedola ad aprile Ma presto tornerà la normalità
Scudo anti inflazione Flussi lordi semestrali oltre il 5% per le emissioni che «staccano» nel mese. Con le previsioni attuali sul caro prezzi in autunno i versamenti potrebbero scendere al 2% e rinnovare la sfida (finora vinta) con i titoli nominali


Maximilian Cellino

È ancora una stagione di cedole ricche quella che si sta avvicinando per i BTp Italia. Saranno infatti quattro i titoli della serie creata dal Tesoro per proteggere il capitale dei risparmiatori italiani dai morsi del carovita che si presenteranno all’appuntamento semestrale ad aprile: si comincia da martedì prossimo con il titolo con scadenza aprile 2024 (il nono della serie) e si terminerà il 28 del mese con il titolo ottobre 2027 (il quattordicesimo). Tutti garantiranno una remunerazione superiore al 5% lordo e non si tratta ormai certo di una novità, perché i BTp Italia hanno cambiato decisamente marcia da quando il tasso di inflazione nazionale al quale sono indicizzati ha iniziato ad aumentare, mettendo da una parte in difficoltà le famiglie italiane ma offrendo loro anche lo scudo attraverso questo genere di strumenti.
Quando si considerano anche i versamenti effettuati lo scorso ottobre, il rendimento cedolare delle obbligazioni in questione arriva quasi a sfiorare la doppia cifra, compreso com’è fra il 9,3% e il 9,7% lordo, ma potrebbe trattarsi anche dell’ultimo «giro di giostra», almeno per il momento. Pur mantenendosi ancora elevato, il livello dell’inflazione si sta infatti progressivamente riducendo, come hanno dimostrato anche i dati Istat della scorsa settimana, e questo andrà inevitabilmente a impattare sulle cedole dei BTp Italia (per il loro particolare metodo di calcolo).
Ritorno alla normalità?
Le emissioni che «staccheranno» a maggio (in questo caso sono cinque) continueranno quindi prevedibilmente a garantire remunerazioni elevate e ancora nell’ordine del 4-5% lordo, ma a partire dai mesi successivi la riduzione sarà inevitabile. Già a giugno per il BTp Italia giugno 2030 (il terzultimo emesso) e successivamente anche in autunno il livello delle cedole finirà secondo le proiezioni effettuate da Skipper Informatica per Il Sole 24 Ore per attestarsi attorno a un 2% semestrale. Un valore non certo disprezzabile, ma pur sempre ben lontano dai livelli attuali ai quali si era forse fatta l’abitudine e che appare inferiore anche alla velocità di marcia che il tasso di inflazione sembra ancora mantenere su base annua.
«I valori delle cedole sono determinati tenendo conto della variazione del paniere dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati con esclusione dei tabacchi nel semestre precedente in cui vengono corrisposte», ricorda Stefano Meo, specialista sui bond e marketing manager di Skipper Informatica, segnalando appunto come la dinamica del parametro utilizzato anche per la rivalutazione semestrale del capitale sia attesa in rallentamento: dall’incremento del 7,5% annuo stimato a marzo al 5,9% previsto per ottobre fino al 2,4% dell’aprile del prossimo anno.
Una simile spiegazione tecnica potrebbe giustificare il disallineamento tra la percezione che i risparmiatori hanno del costo della vita ancora elevato e le cedole che si avviano invece a diminuire e riportare. Ma il nuovo scenario potrebbe anche riportare quindi d’attualità il confronto relativo con i BTp nominali, a cedola fissa, che in questi ultimi due anni sono usciti sconfitti in misura netta sul campo dei rendimenti.
BTp a confronto
La simulazione effettuata sul BTp Italia emesso nell’aprile 2015 che arriverà a scadenza proprio nelle prossime settimane è sotto questo aspetto esemplare: chi avesse sottoscritto questo bond per un valore nominale di 10mila euro durante i giorni del collocamento riservato al retail si troverà in cassa al momento del rimborso complessivamente circa 2.200 euro in più, al netto dell’aliquota del 12,5%, anche senza aver provveduto a reinvestire le cedole nel frattempo maturate.
Il rendimento complessivo del 22% negli otto anni trascorsi (o del 2,5% annuo) è certo da rimarcare in un periodo in cui i tassi dei mercati obbligazionari sono stati vicini allo zero, anche in Italia. Ed è appunto ancora più rilevante quando si pensa che se alla medesima data si fosse acquistato lo stesso valore nominale di un titolo di Stato italiano con cedole non indicizzate e con durata residua del tutto simile (il BTp in scadenza il prossimo 1 maggio 2023 per esempio) il bottino sarebbe stato meno della metà: circa 1.072 euro, che equivalgono a un rendimento lordo dell’8,4% per il periodo e di appena l’1% su base annua.
Il raffreddamento dei prezzi al consumo che tutti si augurano potrebbe riaprire quindi la sfida convenienza in termini relativi con altri strumenti di debito del Tesoro. La funzione per cui il BTp Italia è stato pensato ormai 11 anni fa, garantire cioè al detentore il recupero della perdita del potere di acquisto determinato dall’inflazione italiana, resta però più che mai di attualità.

Grazie per l'articolo . .

Questa me lo segno:
i BTP nominali, a cedola fissa, che in questi ultimi due anni sono usciti sconfitti in misura netta sul campo dei rendimenti.

Comunque le tabelle del Sole 24 Ore non sono molto affidabili:
Giu30 il dato del 12/22 è sbagliato, le previsioni di Maggio ignorano il NIC di Marzo,
le previsioni del secondo semestre 2023 (in eccesso o in difetto) sono pure ipotesi.

Pazienza, per un'inflazione "sana", dopo un semestre ricco ci vuole quello poverello . .
 
Stato
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